Ci sono bellezze che costano fatica, ci sono bellezze che nascono dal dolore, ci sono bellezze che nascono da cataclisimi.
Tutte queste “bellezze” tali sono perchè appagano egoisticamente il nostro bisogno di bello, attraente, curioso o fascinoso.
Noi badiamo al bello e non pensiamo alle conseguenze del bello.
Ad ogni alba sorge il sole, dopo un temporale spesso brilla l’arcobaleno.
Ma ci siamo mai chiesti quanta fatica costi all’arcobaleno brillare?
Ci siamo mai chiesti se l’arcobaleno gradisca almeno una volta nella vita una inversione di ruoli diventando spettatore invece che spettacolo?
Credo proprio di no!
A noi basta che brilli e che appaghi le nostre esigenze, basta che ci consoli, basta che ci legittimi nel nostro egocentrismo, basta che ci ascolti.
Chi ha mai dato energia a questo arcobaleno ?
Chi lo ha mai sostenuto ?
Chi gli ha dato sole?
Chi acqua?
Io ho la fortuna di vivere al cospetto di una di queste bellezze….magari dovrei fare anche io un po’ di fatica per mantenerla tale.
Dom
Hai ragione…ma forse dovremo anche domandarci se, invece, non sia tu – e noi tutti, nel momento in cui desideriamo ardentemente la bellezza e ci nutriamo di essa, respirandola – a fare in modo che l’arcobaleno possa brillare.
Magari un po’ di fatica per mantenerla tale, ad esempio, accorgendotene e scrivendo questo post la stai già facendo…
il vero rischio è quello di assuefarsi alla bellezza perdendo il contrasto e conseguentemente il metro di paragone.
Per poi, solo dopo averla persa, accorgersi di quanto fosse bella quella bellezza assuefatta… ma allora sarebbe troppo tardi.
Mantenere vivo un fiore costa impegno e attenzione, ma la sua bellezza ripaga in silenzio.
Dom