quando un cuore brilla

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Quando un cuore brilla.

non sempre serve luce per brillare.

Le tenebre delle volte sono la luce migliore per far risaltare il nostro essere, la “non luce” è essa stessa fonte di illuminazione: l’invisibile fa risaltare il visibile.

E’ la luce nera, quella che non si vede con gli occhi ma si percepisce con i sensi, quella che è fuori dallo spettro del visibile, quella che si avvicina alla frequenza delle onde elettromagnetiche emesse dal nostro cervello e dal nostro corpo.

Non voglio addentrarmi in disquisizioni di fisica che mi vedrebbero soggetto passivo ed acritico (non ho le competenze per articolare simili argomentazioni) ma è certo che Il corpo umano visto dal punto di vista di campo elettromagnetico emesso e modulato è un trasmettitore  ed un ricevitore.

Ebbene la luce che fa brillare certe persone è proprio questo tipo di luce non visibile, chiamatela aurea, chiamatela fascino, chiamatela come volete ma non negatene l’esistenza per semplice concetto prioristico.

Quando un soggetto ricevitore ed uno trasmettitore si trovano sulla medesima lunghezza d’onda ecco il miracolo della comunicazione trascendente, quella che lega due persone in modo speciale e consente ad uno di brillare dell’altro.

Capita raramente ma capita. Ecco allora che i cuori brillano di luce propria.

Dom

quando un cuore brillaultima modifica: 2021-02-18T19:21:01+01:00da dominjusehellah

12 comments:

  1. Capita molto raramente di trovare una persona che naviga sulla tua stessa lunghezza d’onda.
    Quando capita credo sia davvero un miracolo e si brilla entrambi anche se ognuno di luce propria ma forse si va in simbiosi.
    Io lo avviso dal beneficio che quella persona mi trasmette.
    Buona serata Dom.
    Divina.

    1. anche sulle medesime lunghezze d’onda ogni tanto si verificano interferenze. l’uso sapiente dei sottotoni aiuta ad eliminarle o ad attenuarle. la sintonia è bene troppo prezioso per buttarlo alle prime interferenze.
      grazie per il commento

  2. Sono assolutamente d’accordo con quanto hai scritto: talmente tanto da aver sviluppato il concetto di comunicazione “altra”, in un romanzo che vede alcuni dei personaggi fondersi tra loro nella necessità di sentirsi oltre quanto normalmente sperimentato.
    E’ una dimensione che accarezza l’anima e che proietta il proprio vissuto fino a toccare l’altro, a sentirlo e a percepirlo anche quando non ci è accanto. E forse, proprio per questo, a renderlo ancora più presente al di là del tempo e dello spazio.
    Grazie, Gabriella…

  3. Bello quello che scrivi e come lo scrivi: il miracolo della comunicazione trascendente, quella che lega due persone in modo speciale e consente ad uno di brillare dell’altro, cuori che brillano di luce propria. Difatti la luce non è di un solo tipo e quella invisibile, vivente grazie al buio, è sacra. Come il mistero. D’altro canto, oltre ad essere rara questa invisibile corrispondenza d'”invisibili” radiazioni luminose, è anche figlia di una consapevolezza non facile. Non c’è presa di coscienza senza sofferenza, sosteneva Jung; ma lo sosteniamo, in parte e con diretta esperienza, tutti. E nonostante una gran parte di noi non esiti affatto ad arrivare fino ai limiti dell’assurdo per poter evitare di confrontarsi con la propria anima, non si potrà mai raggiungere alcuna illuminazione e nessuna possibilità d’incontro continuando a fuggire ed immaginando esclusivamente figure di luce. Si raggiunge, invece, portando alla coscienza l’oscurità interiore. Difatti è innegabile che chi guarda fuori sogna ma chi guarda dentro si sveglia…E si, la luce che fa brillare le persone è proprio di un tipo “non visibile”, eppure per alcuni è molto più abbagliante di altre luci. Chiamiamola aura, scintilla, soffio…chiamiamola fascino, ma è un potente ascendente, un potente richiamo e una luce dalla forza inequivocabilmente viva e attraente.

    1. la paura dell’abisso è la paura del buio è a paura di perdersi nel labirinto delle nostre insicurezze.
      Chi non vince le proprie paure non vincerà mai nella vita semplicemente perchè non accetterà la sfida con se stesso e se non accetti la sfida sei perdente in partenza.
      Una relazione vive di brividi, di emozioni di luce e di buio di dare e avere in una bidirezionalità comunicativa che ti porta sull’orlo dell’abisso con una fune di sicurezza che ti consente di risalirne. Ade l’abisso ed il buio, Persefone la tranquillità e la luce di chi conosce l’abisso e lo sa controllare. Dom

  4. Non rinuncio mai alle cose che mi rendono felice. Non è egoismo, è gioia di vivere.(Paulo Coelho). Buon fine settimana,un abbraccio affettuoso. Jolanda

  5. Ciò che ci sta alle spalle e ciò che ci sta di fronte, sono ben poca cosa rispetto a ciò che è dentro di noi.
    (Ralph Waldo Emerson). Un abbraccio e buona giornata !!!

    1. l’importante è avere la voglia di guardare fino in fondo al nostro zaino, le cose piu profonde di solito sono anche le piu pesanti e sono finite in fondo.
      Dom

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