A volte ti penso… Altre volte pure!!!

Post by Stellina

 

Non ti chiamo.

Non ti cerco.

Non ti mando messaggi.

Ma ti penso… sempre!!!

Non ho smesso di pensarti,
null
vorrei tanto dirtelo.

Vorrei scriverti che mi piacerebbe tornare,

che mi manchi e che ti penso.

Ma non ti cerco.

Non ti scrivo neppure ciao.

Non so come stai.

E mi manca saperlo.

Hai progetti?

Hai sorriso oggi?

Cos’hai sognato?

A volte ti penso…

Altre volte pure!!!

Charles Bukowski

Amami

Post by Stellina

 

AmamiAmami

finchè sentirai il calore

di una fiamma tremula

che sempre arde,

difendendosi dai venti di scogliera.

Sono un pensiero

che non vuole mai

legare le tue mani

libere nel mondo,

anche se vorrei

che fossero solo mie.

Amami

ora che non ho parole

per farti innamorare

dei miei silenzi

pieni di gioia,

che non potrai vedere.

Amami ancora,

saranno solo gli occhi

a dirti la mia passione

e le mie labbra,

a raccontarti

cose difficili da dire.

Saremo noi,

un giorno forse

ad abbracciare solo i profumi

dei nostri corpi

senza paura

che l’assenza diventi una cosa vera.

Alda Merini

 

Delicato equilibrio

Post by Stellina

 

La danza è un delicato equilibrio tra la perfezione e la bellezza… La danza è un delicato equilibrio

è esprimere passione in ogni movimento…

Chi non danza non sa cosa succede.

La danza è un delicato equilibrio tra la perfezione e la bellezza.

Socrate ha imparato a ballare quando aveva settant’anni

perché sentiva che una parte essenziale di sè stesso era stata trascurata.

Siamo matti che si balli o no così, tanto vale ballare.

Ballare è come sognare con i tuoi piedi!

dal web

Donna: mistero senza fine bello! La signorina Felicita

Post by Stellina

 

Signorina Felicita, a quest’ora

scende la sera nel giardino antico  Donna: mistero senza fine

della tua casa. Nel mio cuore amico

scende il ricordo. E ti rivedo ancora,

e Ivrea rivedo e la cerulea Dora

e quel dolce paese che non dico.

Signorina Felicita, è il tuo giorno!

A quest’ora che fai? Tosti il caffè:

e il buon aroma si diffonde intorno?

O cuci i lini e canti e pensi a me,

all’avvocato che non fa ritorno?

E l’avvocato è qui: che pensa a te.

[…]

Sei quasi brutta, priva di lusinga

nelle tue vesti quasi campagnole,

ma la tua faccia buona e casalinga,

ma i bei capelli di color di sole,

attorti in minutissime trecciuole,

ti fanno un tipo di beltà fiamminga…

E rivedo la tua bocca vermiglia

così larga nel ridere e nel bere,

e il volto quadro, senza sopracciglia,

tutto sparso d’efelidi leggiere

e gli occhi fermi, l’iridi sincere

azzurre d’un azzurro di stoviglia…

Tu m’hai amato. Nei begli occhi fermi

rideva una blandizie femminina.

Tu civettavi con sottili schermi,

tu volevi piacermi, Signorina:

e più d’ogni conquista cittadina

mi lusingò quel tuo voler piacermi!

[…]

Talora – già la mensa era imbandita –

mi trattenevi a cena. Era una cena

d’altri tempi, col gatto e la falena

e la stoviglia semplice e fiorita

e il commento dei cibi e Maddalena

decrepita, e la siesta e la partita…

Per la partita, verso ventun’ore

giungeva tutto l’inclito collegio

politico locale: il molto Regio

Notaio, il signor Sindaco, il Dottore;

ma – poiché trasognato giocatore –

quei signori m’avevano in dispregio…

Guido Gozzano

Le tre porte

Post by Angela Ribes

 

Dice un proverbio arabo

Le tre porteche ogni parola, prima di essere pronunciata

dovrebbe passare da tre porte.

Sull’arco della prima porta

dovrebbe esserci scritto: “È vera?”.

Sulla seconda campeggiare la domanda: “È necessaria?”.

Sulla terza essere scolpita l’ultima richiesta: “È gentile?”.

Una parola giusta può superare le tre barriere

e raggiungere il destinatario

con il suo significato piccolo o grande.

Nel mondo di oggi,

dove le parole inutili si sprecano,

occorrerebbero cento porte,

molte delle quali rimarrebbero sicuramente chiuse.

Romano Battaglia

Fatti a immagine del mare

Post by Stellina

 

Ciò che è, sei tu.

Sta in te.

In tutto.

La goccia è stata nella nuvola.

Nella linfa.

Nel sangue. Fatti a immagine del mare

Nella terra.

E nel fiume che si è aperto nel mare.

E nel mare che si è coagulato in mondo.

Tu hai avuto un destino così.

Fatti a immagine del mare.

Datti alla sete delle spiagge.

Datti alla bocca azzurra del cielo.

Ma fuggi di nuovo a terra.

Ma non toccare le stelle.

Torna di nuovo a te.

Riprenditi.

Cecilia Meireles