Ultimo giorno

ieri è stato il  “vero” ultimo giorno di lavoro,  gli ultimi tre giorni lavorativi del mese arriveremo alla spicciolata, ci copriremo l’un l’altro, faremo gli affari nostri  e forse nemmeno ci incroceremo.  Ieri sera, sontuosissima cena per quanto estremamente informale nella cucina di X.,  il capogruppo, nel  suo ventesimo piano con vista sulla città tentacolare.   Doveva essere solo uno spuntino raffinato ma è diventato un banchetto.  Ognuno ha portato qualcosa,  abbiamo mangiato fagiano sfilettato su crostini caldi imburrati,   funghi freschi e trifolati,    uova portate dal contadino alla signora Y. dalla sua tenuta in Terra d’Adda,  strapazzate e servite con schegge di tartufo il cui odore ho ancora attaccato ai capelli.  Il tutto, innaffiato dalle mie due bottiglie di Pauillac e poi il dolce  -un tiramisù dalla delicatezza di nuvola – innaffiato da altre due bottiglie di Franciacorta  dal frigorifero dei vini  del padrone di casa.

Poi, non volendo rientrare, dopo mezzanotte sono andata in disco entrando fra i primi (ignominioso … )  e alle tre sono tornata a casa, sveglissima. In chat non c’era quasi nessuno, nondimeno ci sono rimasta un paio d’ore  a schermagliare verbalmente con dei poveri mentecatti i quali manco si immaginano cosa voglia dire un’ora in un privé  del The Club.

Poi sono andata a letto verso le cinque e ho dormito fino alle nove, un po’ sconvolta.   Oggi ho preparato la casa per una lunga assenza.

Non parto domani fisicamente, ma  idealmente sì: andrò a visitare l’abbazia di Chiaravalle,   in  Milano, mai vista né conosciuta. Il mio viaggio parte da lì.   Tornata a casa, prenderò  più tardi un bus per Piacenza.

Dunja.

Ultimo giornoultima modifica: 2018-10-27T15:08:43+02:00da dunja_dgl