Per la prima volta dalla fine della Guerra fredda, il governo tedesco si appresta a varare mercoledì un piano di «Difesa civile» per far fronte a potenziali emergenze catastrofiche legate a terrorismo, incidenti nucleari e conflitti armati. Lo anticipa l’edizione domenicale del quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung sottolineando che il documento di 69 pagine risponde a domande quali «come ci si protegge da attacchi con armi biologiche o chimiche?
Come si mette la popolazione in sicurezza se si diffonde una nuvola radiottiva? dove fugge il governo se c’è la minaccia di un attacco? dove vengono depositati beni culturali in caso di guerra?» L’ultima «Concezione di difesa civile» tedesca era stata elaborata nel gennaio del 1989, prima della caduta del Muro di Berlino e quando la Nato faceva ancora esercitazioni per una guerra con l’Unione sovietica, ricorda la Fas. Poi il bunker anti-atomico del governo nei pressi di Bonn e un Ufficio federale per la difesa civile furono chiusi; ma con gli attentati dell’11 settembre 2001, la piena dell’Elba dell’anno dopo e soprattutto l’attivismo russo iniziato nel 2014 la questione è tornata di attualità. Il documento consiglia fra l’altro «misure» per la difesa e il consolidamento degli edifici, oltre a raccomandazioni per la popolazione: fare scorta d’acqua (due litri a persona per cinque giorni) e di alimenti (sufficienti «per dieci giorni»). Altri aspetti segnalati dalla Fas sono i sistemi di allarme rivolti alla popolazione: non solo «app» per telefonini (una esiste già) ma anche tradizionali sirene meno esposte a cyberattacchi.