Il gioco di coppia di Tiziana e Sergio è il centro della vicenda. Tiziana probabilmente aveva protetto Sergio, non indicandolo mai apertamente come il presunto responsabile di alcuni suoi tormenti. Tutto parte da lì, per poi finire tragicamente con la morte di Tiziana. La pressione del fidanzato a girare filmini po. rn. og. ra. fi. ci è un’ipotesi che lancia sul tavolo delle indagini la madre di Tiziana Cantone, Maria Teresa Giglio. C’è poi il capitolo della diffusione e del suicidio, indotto, stando alla magistratura del tribunale di Napoli nord, da chi conosceva i trascorsi problemi di alcol e la debolezza psicologica di Tiziana, divenuta giocattolo indifeso nelle mani di uomini ossessionati dal se. ss. o. C’è da dire, però, che per il pm di Napoli, Alessandro Milita, la diffusione dei video h. ot è da imputare al microcosmo della coppia Tiziana-Sergio.
È questo, in sintesi, il punto di vista del sostituto procuratore che puntella di nuovi particolari la ricostruzione della pubblicazione dei filmati di Tiziana Cantone nella sua richiesta di archiviazione – di oltre 15 pagine – del procedimento a carico dei quattro ragazzi indicati da Tiziana come coloro che avrebbero immesso in internet i video. La richiesta è stata consegnata al gip Tommaso Perrella, ma il contenuto lo si conosce solo adesso. Tiziana si è uccisa perché quei video, inviati a persone conosciute su facebook, erano diventati virali nella prateria di internet.
«Tiziana risultava, per confessione stragiudiziale resa poi alla madre, responsabile della originaria diffusione dei video su whatsapp – si legge nel provvedimento del magistrato Milita – avendo coperto il principale sospettato e probabile responsabile: il fidanzato Sergio Di Palo, mai querelato, ma vi è l’elevata probabilità che lo stesso, visto il comportamento della Cantone di evitare di includerlo fra i detentori del filmato, avesse agito d’intenzione». Di Palo era colui al quale risulta «funzionale e favorevole» la versione falsa di Tiziana, la bella 31enne di Mugnano morta suicida dopo la diffusione dei video, di aver «lei sola custodito i filmati». «Secondo me i video furono pubblicati da Di Palo per costringerla a rimanere con lui». Questo dice la madre della ragazza al magistrato Rossana Russo di Napoli nord, il giorno dopo il funerale della figlia. Restano, nero su bianco, le parole scritte a mano da Tiziana nell’ottobre del 2015, quando viene convocata dalla Polizia Postale che le contesta di aver detto il falso: «Delle relazioni virtuali su internet tramite facebook e whatsapp il mio compagno di allora era a conoscenza – scrive Tiziana – infatti il tutto accadeva anche per nostro desiderio, nella dinamica relazionale del rapporto sentimentale anche s. es. su. ale che avevo con Di Palo. Ma i video sono stati sempre ed esclusivamente girati con il mio telefonino e ripresi dal compagno che non ha mai avuto una copia». È il 23 ottobre del 2015, quando la bella 31enne fornisce una nuova versione dei fatti dopo quella falsa. Nella prima querela, infatti, Tiziana aveva spiegato di aver perso il telefono con le immagini h. ot. Il manoscritto della ragazza è contenuto agli atti del procedimento per diffamazione nei confronti dei quattro ragazzi di Battipaglia, Aversa e Brindisi accusati di aver diffuso i video in internet. Ma il pm Alessandro Milita non crede alla ricostruzione di Tiziana e, nella sua richiesta di archiviazione del caso, il magistrato scrive: «La querelante non indicava nessuna delle persone presenti alle relazioni se. s. su. ali. Ma indicando che il Di Palo era a conoscenza delle sue relazioni e tracciava implicitamente una dinamica del loro rapporto sentimentale e se. ss. ua. le che difficilmente poteva essere disgiunta dalla condivisione, con lui, dei video prodotti dalla donna». Tutto ciò fa il paio con quanto dichiarato dalla madre di Tiziana: «In un solo in un video, quello girato nella cucina della loro abitazione, si sente la voce di Sergio Di Palo». La conferma che Di Palo sapesse dei filmati arriva anche dalla deposizione, dunque, dalla madre della ragazza, Maria Teresa Giglio. «L’ex fidanzato di Tiziana Cantone sapeva dei filmati che la sua ragazza girava in compagnia di altri uomini – spiega la donna – mia figlia ha avuto dei problemi con l’alcool e una volta, dopo una telefonata con l’ex fidanzato, aveva tentato il suicidio. Dopo la diffusione dei video lui la mandò a Forlì da alcuni amici suoi. Lei mi aveva riferito che Sergio Di Palo aveva dei problemi».