Dicembre 2019: The Sisters of Mercy – FIRST AND LAST AND ALWAYS (1985)

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Data di pubblicazione: 11 marzo 1985
Registrato a: Strawberry Recording Studios (Stockport)
Produttore: David M. Allen
Formazione: Andrew Eldritch (voce), Craig Adams (basso), Wayne Hussey (chitarra), Gary Marx (chitarra), Doktor Avalanche (batteria, drum machine)

 

Lato A

 

                        Black planet
                        Walk away
                        No time to cry
                        A rock and a hard place
                        Marian (Version)
 

Lato B

 

                        First and last and always
                        Possession
                        Nine while nine
                        Amphetamine logic
                        Some kind of stranger
 

 

La musica è lì per arricchire la vostra vita,
e vi rende consapevoli in modo leggermente diverso
(Andrew Eldtirch)

 

Quando si parla dei Sisters of Mercy viene in mente un sottogenere che nel corso degli anni ’80 ha saputo sfornare artisti e dischi decisamente esaltanti: Il gothic rock. La loro immagine di personaggi loschi e oscuri, che indossano occhiali da sole a mezzanotte “per avere più carisma e sintomatico mistero”, in un certo senso si configura con una serie di suoni in bilico tra asprezze new wave e madrigali d’altri tempi, oltre ad un mood fascinoso che richiama apertamente David Bowie.
Il loro primo album, First and last and always, uscito nel 1985 (lo stesso anno di Psychocandy dei Jesus & Mary Chain, altra pietra miliare destinata a cambiare la storia del rock), rappresentò qualcosa di veramente mai fatto prima, e che poteva segnare le tracce per il rock a venire.
Si formarono nella Leeds dei primi anni ’80, avendo come punto di riferimento il leader Andrew Eldtirch, col costante riferimento verso le sonorità elettriche e devastanti dei Suicide, oltre ai fidi Gary Marx, Craig Adams, Wayne Hussey. La batteria era misurata elettronicamente da un misuratore elettronico chiamato Doktor Avalanche, prendendo spunto dai Roxy Music. Sperimentando i suoni sulle canzoni di Leonard Cohen o dei Velvet Underground, ottengono uno stile raffinato eppure spettrale, inquietante e misterioso, facendo la coppia con un’altra band loro contemporanea, i March Violets.
First and last and always, che rappresenta il loro esordio su lp, possiede un perfetto equilibrio tra melodia e potenza, scandita da una ritmica interiore, sognante e misteriosa. Il disco si apre sulle note sognanti di Black planet, ponendo da subito l’accento con la parentela stretta del David Bowie berlinese, e si prosegue con l’immaginario tetro di Walk away, degna figlia delle atmosfere cupe e nefaste dei Cure. No time to cry invece dal canto suo si immerge in una intensa elegia, straziante e complessa, mentre A rock in a hard place riflette legami sonori con i Joy Division di Disorder, resi ancora più evidenti dalla voce filtrata di Eldtirch che tanto richiama quella di Ian Curtis. Marian incede in una musica senza tempo, fatta di riff circolari, dalla voce spettrale ed evocatrice, e atmosfere dark.
Il lato B si apre col tetro madrigale della title-track, epico e armonioso, contornato da un ritornello pop di grande afflato, anche questo figlio del Bowie anni ’70. Con la pulsante Possession si torna nelle lande desolate di una musica ossessiva e fantasmagorica, mentre Nine while nine rimanda apertamente alle cupe armonie synth dark di Siouxsie & The Banshees. Amphetamine logic si addentra in una coltre di suoni acidi e svisati, figli di quell’attitudine cupa e desolante che fece grande i Doors, mentre chiude il disco il respiro sanguinante di Some kind of stranger, che fa confluire tanto i Velvet Underground quanto i toni gelidi dei Joy Division, per oltre sette minuti di lancinante desolazione.
First and last and always è un album con dei sussulti profondamente drammatici, eppure non rinuncia alla sua “ballabilità”, e avrà il merito di aprire il mondo del gothic rock a suggestioni colte e insolite. Dalla dolcezza e dalla severità dei suoi solchi germineranno band che, pur diverse tra di loro, serberanno la rivoluzione di un vigoroso romanticismo crepuscolare. Quella che appunto si chiama una pietra miliare!
Dopo la pubblicazione di questo grande capolavoro, la band però comincerà a sfaldarsi, perdendo per strada prima Marx, poi Adams e Hussey. Eldtirch recluterà alcuni comprimari di lusso (tra i quali Patricia Morrison, che aveva potuto collaborare con i Gun Club), e proseguirà per la sua strada dapprima con le elettrizzanti sospensioni nervose di Floodland, e poi con l’hard di Vision thing. Però quella magia creata con First and last and always non sarà più eguagliata, tanto che le grandi opere hanno sempre quell’incanto di saper fermare, ingannandolo, il tempo.

 

L’album d’esordio dei Sisters of Mercy è un punto forte e il coronamento di ciò che ha saputo resistere bene nel tempo, dai giorni della sua pubblicazione. Per alcuni di noi, questo è il primo, l’ultimo e il sempre
(Julian Marszalek)

Dicembre 2019: The Sisters of Mercy – FIRST AND LAST AND ALWAYS (1985)ultima modifica: 2019-12-09T07:51:13+01:00da pierrovox

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