Febbraio 2020: Jim Morrison – AN AMERICAN PRAYER (1978)

An_American_Prayer

 

Data di pubblicazione: 17 novembre 1978
Registrato a: Los Angeles
Produttore: Frank Lisciandro & The Doors
Formazione: Jim Morrison (voce), Ray Manzarek (piano, organo), Robby Krieger (chitarra), John Densmore (batteria), Arthur Barrow (sintetizzatore), Reinold Andino (percussioni), Bob Glaub (basso), Jerry Sheff (basso)

 

Lato A

 

                        Awake
                        The come of age
                        The poets dreams

 

Lato B

 

                        The world on fire
                        An american prayer

 

Is everybody in?
The ceremony is about to begin

 

Durante le sessioni di registrazione di The soft parade, Jim Morrison stava vivendo uno dei momenti più delicati della sua esistenza. In primo luogo la sua acuta dipendenza dall’alcool aveva prodotto in lui una crisi d’ispirazione senza precedenti, a tal punto che le registrazioni dell’album si erano protratte per mesi e mesi, e non se ne riusciva a venire a capo. Il produttore, Paul A. Rotchild, pensò di spostare poi il versante stilistico dalla psichedelia blues dei primi tempi ad una sorta di pop barocco, infarcendo le canzoni di elementi pomposi. In secondo luogo gli strascichi della questione di Miami cominciavano a portare dei problemi non da poco, e Jim ne subì parecchio dal punto di vista emotivo. Il ritorno alla poesia fu per lui un momento rinfrancante, a tal punto da pensare di registrare alcuni suoi poemi e poi pubblicarli in un momento di pausa dell’attività dei Doors.
L’altra sessione fu registrata il giorno del suo ultimo compleanno, in solitaria, in uno studio quasi completamente al buio (la scena fu ripresa nel celebre biopic di Oliver Stone). Nelle intenzioni di Morrison quello doveva essere un album di sola declamazione di poesie, al limite accompagnate da sola musica da camera, che facesse da sottofondo.
Dopo la sua morte, i restanti Doors, che nel frattempo avevano tentato di portare avanti le attività del gruppo, con due album al limite del ridicolo (Other voices e Full circle), impeccabili dal punto di vista esecutivo, ma poveri di quello spirito che aveva fatto volare alta la band (stendiamo un velo pietoso poi sulle tempistiche di pubblicazione: il primo dei due pubblicato a pochi mesi dalla morte di Morrison), avevano ritrovato queste registrazioni, e pensarono di omaggiare il compagno scomparso dando voce e musica al progetto.
Secondo alcuni si tratta di una delle tante speculazioni fatta dalla band ai danni del povero Morrison, snaturando il progetto originario del cantante. Secondo altri tuttavia ci furono momenti di grande levatura, che diedero risalto alle parole di Morrison (in particolare il movimento blues Ghost song del brano Awake, o le tinture dell’Adagio di Albioni che accompagnavano le parole del poeta.
Il disco fu ripubblicato poi in cd nel 1995, con un’edizione espansa, recuperando altri poemi del grande Re Lucertola. Non sappiamo a chi dare ragione, ma non ci sentiamo di stigmatizzare un’opera che è comunque unica nel suo genere, soprattutto tenendo conto che di poesia, quella vera, nel rock è piuttosto rara.

Febbraio 2020: Jim Morrison – AN AMERICAN PRAYER (1978)ultima modifica: 2020-02-24T08:05:44+01:00da pierrovox

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