Agosto 2020: Serge Gainsbourg – HISTOIRE DE MELODY NELSON (1971)

Serge Gainsbourg - Histoire de melody nelson

 

Data di pubblicazione: 24 marzo 1971
Registrato a: Studio Marble Arch (Londra), Studio des Dames (Parigi)
Produttore: Jean-Claude Desmarty
Formazione: Serge Gainsbourg (voce, pianoforte, chitarra), Alan Parker (chitarra), Big Jim Sullivan (chitarra ritmica), Dave Richmond (basso), Roger Coulam (tastiere), Jean-Claude Vanier (direttore d’orchestra), Jane Birkin (parti vocali), Dougie Wright (batteria), Jean-Luc Ponty (violino elettrico)
 

Lato A

 

                        Melody
                        Ballade de Melody Nelson
                        Valse de Melody
                        Ah! Melody
 

Lato B

 

                        L’hôtel particulier
                        En melody
                        Cargo culte
 

L’amore è come le foto:
si sviluppa nel buio
(Serge Gainsbourg)

 

Poeta, attore, musicista, amatore: questo era Serge Gainsbourg. Da buon francese, la sua storia artistica è stata segnata dalle sue celeberrime vicende amorose, oltre che da una continua provocazione, dettata anche dalla conclamata rivoluzione sessuale degli anni ’60, che cambiò definitivamente i costumi della società del Novecento.
Figlio di una famiglia di ebrei russi emigrati a Parigi, Serge manifestò sin da subito interesse per l’arte, tanto da prendere spunto per il suo nome d’arte dal pittore inglese Thomas Gainsborourg, iniziando un percorso che lo porterà a diventare un chansonnier piuttosto abile ed elegante nella Parigi degli anni ’50 e ’60, ma nello stesso tempo avvia una fortunata carriera da attore, facendo da comparsa in molti film importanti, oltre che mostrare uno spiccato interesse per la poesia e la scrittura.
Nella seconda metà degli anni ’60 passa alle cronache per il suo rapporto amoroso con la famossima e bellissima attice Brigitte Bardot, incontrata sul set di un programma televisivo, e resa ancora più interessante da un’interpretazione di un classico di Burt Bacharach, Rainbows keep fallin’ on my head.
Terminato il rapporto con la Bardot, inizia per Gainbourg un altro importante rapporto amoroso con Jane Birkin (che tra le altre cose aveva lavorato con Michelangelo Antonioni in Blow up). Il culmine artistico di questo rapporto sarà rappresentato dalla celeberrima Je t’aime, moi non plus, densa di effusioni amorose perverse, malvage, sensuali, oltre che gravida di una fragilità umana particolarmente sviluppata dagli spasmi e dagli orgasmi. Il pezzo ovviamente risultò particolarmente scandaloso, tanto da attirare addirittura le ire di Paolo VI e le censure della Rai in Italia, oltre al ritiro del disco nel Regno Unito. Ma il duo non si ferma, un viaggio in India agli inizi del 1970 spalanca loro la porta dell’ispirazione, e si arriva al concept Histoire de Meloyd Nelson, che si fonda su una storia che vede come protagonista una Rolls Royce rubata nel 1910, alla cui guida si pone Melody Nelson (personaggio di Jane Birkin).
L’album venne considerato come uno dei più influenti e importanti mai realizzati da Serge Gainsbourg, fondato su fitte orchestrazioni, bassi funky, base testuale recitata e approccio intimo, e che hanno avuto un eco importante rilevato nella musica popolare del Novecento, anche in periodi diversi da quelli dei primi anni ’70. Il tema è appuntio la storia fra il protagonista (Gainsbourg) e una ninfetta dai capelli rossi, Melody Nelson (Jane Birkin, che compare anche seminuda in copertina), da lui tamponata con la sua Rolls-Royce mentre girava in bici; fra i due si accende la passione, conclusa però dalla prematura morte di lei in un incidente aereo, ed al protagonista non resta che gettarsi nella superstizione e nel ricordo doloroso. L’opera di Gainsbourg è di carattere così smaccatamente erotico e provocatorio, anche se l’attenzione del maturo protagonista si sposta su una ragazzina minorenne consenziente, rendendo il disco una narrazione dai toni piuttosto espliciti che raggiungono il loro massimo nel brano intitolato En Melody. Per ogni brano poi fu realizzato un video, che andranno poi a costellare una raccolta chiamata Melody.
Un’opera che in un certo senso rappresenta lo spirito stesso dell’arte di Gainsbourg: passionale e provocatrice, oltre qualsiasi pudore e licenza che si possa considerare, e che ancora oggi rappresenta un poderoso manifesto amoroso, un baccanale inebriante. L’anno seguente Bernando Bertolucci porterà sul grande schermo Ultimo Tango a Parigi, forse figlio della poetica erotica di questo grande artista. La civiltà che stava cambiando. Segno dei tempi!

 

Agosto 2020: Serge Gainsbourg – HISTOIRE DE MELODY NELSON (1971)ultima modifica: 2020-08-20T07:45:29+02:00da pierrovox

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