Novembre 2021: Ian Brown – GOLDEN GREATS (1999)

Ian Brown - Golden greats

 

Data di pubblicazione: 11 agosto 1999
Registrato a: Sarm West Studios, Metropolis Studios (Londra)
Produttore: Ian Brown
Formazione: Ian Brown (voce, batteria, tastiere), Simon Wolstencroft (batteria), Aziz Ibrahim (chitarra), Dave McCracken (tastiere, percussioni, chitarra acustica), Sylvan Richardson Jr (basso, chitarra elettrica), Tim Wills (chitarra, mellotron), Audrey Riley (violoncello), Anif Akinola (batteria, tastiere), Inder Goldfinger (percussioni), Carca (chitarra), Uma T (armonica a bocca), Diego Uma (tastiere), DJ Peggyn (effetti sonori)

 

Tracklist

 

                        Gettin’ high
                        Love like a fountain
                        Free my way
                        Set my baby free
                        So many soldiers
                        Golden gaze
                        Dolphins were monkeys
                        Neptune
                        First world
                        Babasonicos
                       

Ci siamo sciolti perché non avevamo un manager
e perché tutti assumevano droghe diverse
(Ian Brown)

 

Gli Stone Roses sono stati una delle meteore più importanti ed influenti per il rock degli anni ’90. Chi infatti non ricorda il loro fulminante disco d’esordio, capostipite di tutta quella corrente che siamo soliti chiamare brit pop? Chi non è stato investito da quell’atteggiamento spavaldo, da bulli, che nello stesso tempo ha trascinato molte persone sulle piste da ballo, e ha reso meno serioso il mondo del rock?
Eppure la parabola degli Stone Roses è durata molto poco, giusto il tempo di un secondo album, all’epoca molto bistrattato, e che ci sentiamo di ritenere tra i dischi più sottovalutati di tutta la storia del rock. Dopo quell’album il gruppo decise di abbandonare definitivamente le scene, ormai popolate da gruppi come Oasis, Suede, Blur, Verve. Soprattutto gli Oasis saranno coloro che a più riprese renderanno omaggio della loro ispirazione alla band di Ian Brown.
Come spesso succede però, i membri della band avvieranno una carriera da solista, passata in sordina rispetto alla nomea della band madre. Non fa eccezione Ian Brown, che ha all’attivo ben sette album da solista, tra i quali ci sentiamo di segnalare come il più riuscito il secondo, Golden greats. Idealmente pensato come evoluzione del sound di Madchester a cavallo tra il secondo e il terzo millennio, il disco propone dieci canzoni in bilico tra dance e psichedelia, proprio come non accadeva dai tempi del fortunato disco d’esordio di dieci anni prima.
L’album è aperto dalla febbricitante Gettin’ high, densa di sonorità psichedeliche e chitarre acide, a cui segue la spaziale danza di Love like a fountain. Free my way ha evidenti richiami con i colori dei Flaming Lips, mentre Set my baby free amoreggia col funky. So many soldiers invece si ricollega con gli amici scozzesi Primal Scream, tanto che è facile farsi tornare in mente la bellissima Higher than the sun (nel frattempo Mani si era unito a questi ultimi). Golden gaze dal canto suo cerca affinità con l’indie elettronico e industriale tanto in voga in quel periodo, tra Moby e i Chemical Brothers. Dolphins were monkeys si dilata in una fascinosa jam elettronica e psichedelica, mentre Neptune cerca affinità con l’R&B. First world profuma di Suicide e chiude il cerchio l’altrettanto dissonante Babasonicos, febbricitante di garage anni ’60.
I dischi successivi, più o meno, confermeranno la formula. Nel 2011 poi gli Stone Roses decideranno di tornare assieme (Mani lascerà i Primal Scream, facendosi sostituire dalla bassista e dj radiofonica Simone Marie Butler), incidendo un singolo, All for one, andando in tour e annunciando un album che, a tutt’oggi, non ha ancora visto la luce

Novembre 2021: Ian Brown – GOLDEN GREATS (1999)ultima modifica: 2021-11-18T07:43:23+01:00da pierrovox

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