Febbraio 2022: Graham Parker – HOWLIN’ WIND (1976)

Howlin' wind

 

Data di pubblicazione: Aprile 1976
Registrato a: Eden Studios (Londra)
Produttore: Nick Lowe
Formazione: Graham Parker (voce, chitarre), Brinsley Schwarz (chitarra, organo, cori), Bob Andrews (organo, piano, cori), Martin Belmont (chitarra, cori), Steve Goulding (batteria, cori), Andrew Bodnar (basso), Stewart Lynas (arrangiamenti ottoni, sassofono), Herschel Holder (tromba), Dave Conners (sassofono tenore), Brinsley Schwarz (sassofono tenore), Danny Ellis (trombone), John Earle (sassofono baritono), Paul Bailey (chitarra), Dave Otway (batteria), Paul Riley (basso), Neol Brown (slide guitar, dobro), Dave Edmunds (chitarra), Ed Deane (slide guitar)
 

Lato A

 

                        White honey
                        Nothin’s gonna pull us apart
                        Silly thing
                        Gypsy blood
                        Beetween you and me
                        Back to schooldays
 

Lato B

 

                        Soul shoes
                        Lady Doctor
                        You’ve got to be kidding
                        Howlin’ wind
                        Not if it pleases me
                        Don’t ask me questions
 

 

Album favoloso, di un’intensità bruciante
(Eddy Cilìa)

 

Ѐ difficile porsi in una fase in cui un certo mondo musicale finisce, ed un altro è già pronto a partire, e scalpita con inaudita violenza tra le strade della tua città. Graham Parker è ciò che si definisce un artista che coniuga il passato e il futuro, in una formula che viene definita da molti “Pub Rock”. Ѐ la “musica da locali”, ma ciò non significa affatto che è roba da intrattenimento. Ѐ musica che bisogna ascoltare semmai nella giusta dimensione, con lo spirito giusto, e che nella Londra degli anni ’70 ha unito un po’ tutte le influenze.
Howlin’ wind è il primo album, ed è un crocevia straordinario di influenze e generi. Si apre con l’R&B ficcante di White honey, che profuma di Bruce Springsteen periodo The wild, the innocent & The E street shuffle. Si prosegue con la progressione country di Nothin’s gonna pull us apart, e poi ad una Silly thing che emana fascino squisitamente Stax tra i suoi solchi. Gypsy blood ha affinità piuttosto evidenti con il Van Morrison di Moondance, con i suoi saliscendi armonici. Beetween you and me invece fa pensare a Bob Dylan di New morning, in particolare all’incipit molto simile a quello di If not for you. Il primo lato si chiude con il rockabilly di Back to schooldays, lanciando un ponte al conterraneo Elvis Costello, che stava appunto definendo tale matrimonio sonoro nella new wave di fine anni ’70.
Si riparte da una Soul shoes che pare uscire direttamente da Exile on Main Street dei Rolling Stones, soprattutto nei colpi di slide, mentre il groove fluido di Lady Doctor ci riporta nei territori tanto cari alla Stax. You’ve got to be kidding mantiene ancora forti legami con Bruce Springsteen, che esattamente in quel periodo aveva conquistato l’Europa. La title-track invece è un autentico capolavoro di fusione di generi, che spaziano dal reggae al soul, giocando con i tempi irregolari della ritmica. Not if it pleases me è il blues rurale che ci riporta in una dimensione lontana. Si chiude il lotto con la bellissima Don’t ask me questions, altro capolavoro, che anticipa tutto quel filone che poi porteranno al potere i Clash, i Police, gli Specials, Joe Jackson, negli anni a venire.
Ed è così che rivisitando vecchi generi, Graham Parker ha trovato più di una formula per il rinnovamento del rock, mantenendolo sempre giovane, perennemente capace di stravolgere ogni cosa

Febbraio 2022: Graham Parker – HOWLIN’ WIND (1976)ultima modifica: 2022-02-10T09:42:27+01:00da pierrovox

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