Febbraio 2022: Patti Smith & Kevin Shields – THE CORAL SEA (2008)
Data di pubblicazione: 11 luglio 2008
Registrato a: Queen Elizabeth Hall (Londra)
Produttore: Patti Smith & Kevin Shields
Formazione: Patti Smith (voce), Kevin Shields (chitarre, organo, tastiere)
Cd 1
22.06.05
Cd 2
12.09.06
“Il mio più grande amico, Robert Mapplethorpe, morì
per complicanze dovute all’Aids il 9 marzo 1989.
La sua sofferenza mortale fu talmente profonda
che piansi per gran parte della sua malattia.
Dopo la sua morte ho preso alcune di quelle lacrime
e ho scritto The coral sea”
(Patti Smith)
Due spettacoli rilasciati in quel di Londra, dove la “sacerdotessa del rock” e uno dei più prolifici e influenti chitarristi del rock alternativo degli anni ’90 si incontrano e mettono in scena quello che è comunemente chiamato “spoken rock”. L’idea è quella di declamare i vesti del libro The coral sea, scritto da Patti Smith, e pubblicato nel 1996. Il testo è un’ode appassionata e sincera verso il suo amico di sempre, il fotografo Robert Mapplethorpe (colui che colse gli scatti per le copertine di Horses e Dream of life. Robert fu colui che la introdusse nel mondo dell’arte, ed in particolare in tutti i circoli artistici di New York, incoraggiandola alla scrittura e al canto. Per certi aspetti fu più di un amico: fu il fratello, l’amante, il consigliere…
Robert morì nel 1989 a causa dell’Aids. Molti additarono le cause della sua malattia al suo orientamento sessuale, prendendo al balzo lo spunto per sterili e quanto meno banali polemiche. Era anche il periodo in cui l’ignoranza portava a determinate conclusioni. Patti Smith gli stette vicino in quei momenti terribili, in cui la malattia lo consumò. Dopo sette anni scrisse The coral sea.
Per sua stessa ammissione, Patti Smith non ha mai trovato il coraggio di declamare i versi di quel poema dal vivo. Ma incontrando Kevin Shields dei My Bloody Valentine, imbastisce uno spettacolo in cui predominano immagini e simboli, narrando gli ultimi giorni del caro amico. L’accompagnamento di Shields segue il fluire delle parole, e ne imbastisce le atmosfere dense di estasi e catarsi. Un episodio unico nella discografia di entrambi, ma importante, perché ci ricorda che il rock è poesia
