Marzo 2023: Buffalo Springfield – AGAIN (1967)

Again

 

Data di pubblicazione: 18 novembre 1967
Registrato a: Gold Star Studios, Sunset Sound (Los Angeles)
Produttore: Buffalo Springfield & Jack Nitzsche
Formazione: Stephen Stills (voce, chitarra, tastiere), Neil Young (voce, chitarra), Richie Furay (voce, chitarra ritmica), Bruce Palmer (basso), Dewey Martin (voce, batteria), James Burton (dobro), Chris Sarns (chitarra), Charlie Chin (banjo), Jack Nitzsche (piano elettrico), Don Randi (piano), Jim Fielder (basso), Bobby West (basso), The American Soul Train (sezione di corni)
 

Lato A

 
                        Mr. Soul
                        A child’s claim to fame
                        Everydays
                        Expecting to fly
                        Bluebird
 

Lato B

 
                        Hung upside down
                        Sad memory
                        Good time boy
                        Rock & roll woman
                        Broken arrow
 

 

Neil Young e Barry Friedman avevano rubato
un’insegna di Buffalo Springfield dal rullo compressore per la casa di Barry.
L’hanno messo. L’abbiamo guardato tutti sul muro e si è spenta una luce.
È così che ci è venuto in mente il nome
(Stephen Stills)

 

I Buffalo Springfield sono durati poco, troppo poco, ma non hanno mancato di marchiare a fondo la storia del rock. Tutti conoscono For what it’s worth, il singolo impegnato contro la Guerra in Vietnam che nel corso degli anni non ha mancato di fare la sua belle figura tra un film, un documentario, e persino le pubblicità. Pochi sanno che i Buffalo Springfield invece sono stati una vera e propria comunità di artisti geniali, menti brillanti, tra i più grandi di tutti gli anni ’60. Basta citare i nomi di Neil Young, Stephen Stills, Bruce Palmer e Richie Furay per fugare qualsiasi dubbio.
La loro storia è stata particolarmente breve, soprattutto per una questione di leadership, idee artistiche contrastanti, e personalità molto forti a confronto. Come dice un noto proverbio: “Non stanno bene due galli nello stesso pollaio”. Ma le droghe fecero la loro parte nell’economia degli equilibri del gruppo.
Ad ogni modo il gruppo americano-canadese incise ben tre album, di cui i primi due sono senza dubbio da eternare tra i migliori titoli degli anni ’60. Again in particolare fu concepito quasi da separati in casa (e in alcune circostanze, separati lo furono davvero), ma riflette una maestria compositiva al massimo del potenziale. I brani sono equamente distribuiti tra tutte le menti in gioco, e così abbiamo il talento di Neil Young nell’iniziale Mr. Soul, echeggiante del jingle-jangle psichedelico dei Byrds, e nella conclusiva cantilenante Broken arrow, tra i titoli migliori del Loner, come anche nell’orchestrale Expecting to fly. Abbiamo il talento di Stephen Stills nell’acido spleen di Everydays, nel beat psichedelico di Bluebird, anch’esso richiamante certi Byrds, nella liquida Hung upside down e nella Rock & roll woman, scritta con David Crosby. Dal canto suo Richie Furay ha composto la ballata acustica con intrecci country A child’s claim to fame, la delicata e struggente Sad memory e la ritmata Good time boy.
Il disco si pone come opera importante nell’anno di Grazia del rock 1967, senza timore di venir sminuito dal confronto con qualunque titolo pubblicato. Ancora oggi mostra la grandezza di una forza, di un collage di talenti, che il tempo non è riuscito a scalfire

 

Marzo 2023: Buffalo Springfield – AGAIN (1967)ultima modifica: 2023-03-20T09:23:04+01:00da pierrovox

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