Agosto 2023: Cabaret Voltaire – MIX-UP (1979)
Data di pubblicazione: 23 ottobre 1979
Registrato a: Western Works (Sheffield)
Produttore: Cabaret Voltaire
Formazione: Stephen Mallinder (voce, basso, percussioni), Chris Watson (sintetizzatore), Richard H. Kirk (chitarra, sintetizzatore), Haydn Boyes Wetson (batteria)
Lato A
Kirlian photograph
No escape
Fourth shot
Heaven and hell
Eyeless sight
Lato B
Photophobia
On every other street
Expect nothing
Capsules
“Una musica con una forza ossessiva”
(Steven Grant)
Se l’industrial ha delle sementi nella storia del rock, queste sono da ricercare nell’opera dei Suicide e dei Cabaret Voltaire. Questi ultimi, con chiaro riferimento alla corrente dadaista di Hugo Ball, sono stati senza alcun dubbio uno dei gruppi più importanti in tal senso, capaci di elevare il “rumore” a musica, la dissonanza ad armonia, la reiterazione ossessiva di un motivo a canzone.
La loro formula è una miscela esplosiva di generi diversi, e apparentemente inconciliabili, dal funky alla psichedelia, combinandoli con elementi di musica etnica, soprattutto di stampo orientale. Mix-Up è il loro primo album, pubblicato in piena esplosione new wave, che dalla trilogia berlinese di David Bowie aveva ricevuto una linfa vitale di grande espressività. L’album combina elettronica, funk e psichedelia, alimentati da rumori metallici, pulsazioni sintetiche, effetti di ogni tipo. Si entra in un mondo sonoro claustrofobico, alimentato da atmosfere cupe e raggelanti, ottenendo un ibrido formidabile tra dance e wave più dark. Il disco tutt’ora si conserva come una delle espressioni più originali e importanti della storia del rock, e non ha mancato di ispirare generazioni di musicisti, anche a notevole distanza di tempo