Lettera di Draghi-Trichet a Berlusconi ( 2011 )

Correva l’anno del Signore 2011 ed era il cinque agosto, Mario Draghi e Jean-Claude Trichet, rispettivamente Governatore della Banca d’Italia e Presidente della BCE, così scrivevano al Capo del Governo, Onorevole Silvio Berlusconi:

“Caro Primo Ministro, Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea il 4 Agosto ha discusso la situazione nei mercati dei titoli di Stato italiani. Il Consiglio direttivo ritiene che sia necessaria un’azione pressante da parte delle autorità italiane per ristabilire la fiducia degli investitori… omissis…
Nell’attuale situazione, riteniamo essenziali le seguenti misure:
1. … omissis…
a) E’ necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. …omissis…
b) C’é anche l’esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d’impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione… omissis…
c) Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l’assunzione e il licenziamento dei dipendenti… omissis…
2.Il Governo ha l’esigenza di assumere misure immediate e decise per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche… omissis…
a) Ulteriori misure di correzione del bilancio sono necessarie. …omissis… E’ possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l’età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012. Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover e, se necessario, riducendo gli stipendi… omissis…
3. Incoraggiamo inoltre il Governo a prendere immediatamente misure per garantire una revisione dell’amministrazione pubblica allo scopo di migliorare l’efficienza amministrativa e la capacità di assecondare le esigenze delle imprese. Negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l’uso di indicatori di performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell’istruzione). C’é l’esigenza di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati amministrativi intermedi (n.d.r. come le Province). …omissis…
Confidiamo che il Governo assumerà le azioni appropriate.
Con la migliore considerazione.
Mario Draghi, Jean-Claude Trichet”.

Questa lettera, dal carattere velatamente minaccioso, contiene una vera e propria lista di “desiderata”, i così detti compiti a casa, solamente che non ci troviamo di fronte ad uno scolaretto poco diligente, ma ad un Capo di Governo, eletto democraticamente, di una nazione sovrana.
Poichè l’On. Berlusconi era uno scolare riottoso, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si affrettò a sostituirlo con allievi più diligenti, ma questa è storia recente.
Abbiamo avuto, infatti, ben tre Governi che non sono usciti dalle urne e precisamente il Governo Monti, il Governo Letta e da ultimo il Governo Renzi attualmente in carica.
Sono Governi che non hanno alcun mandato popolare e per giunta nell’ambito di un Parlamento eletto in maniera incostituzionale.
Questi Capi di Governo, dimentichi del loro ruolo istituzionale ovverossia di rappresentanti degli interessi del popolo italiano, come umili famigli o servi sciocchi, si sono affrettati a realizzare quanto richiesto da Draghi con la lettera del cinque agosto 2011, con i seguenti provvedimenti:
-abolizione delle tariffe professionali (tranne quelle notarili);
-pareggio di bilancio inserito in Costituzione;
-modifica delle pensioni (innalzamento età pensionabile, esodati etc.);
-abolizione delle provincie;
-blocco dei contratti del pubblico impiego;
-stravolgimento dello Statuto dei lavoratori con il nuovo Jobs act;
-riforma della scuola statale su modello privatistico;
-riforma costituzionale con abolizione del bicameralismo perfetto.
I risultati prodotti sull’economia italiana sono stati praticamente nulli se non deleteri. La crescita è latitante (forse + 0,8% a fine d’anno… sic…), la disoccupazione è ben lungi dal dato quasi ottimale del 2008, il rapporto debito/PIL è in costante aumento.
L’unica cosa che è diminuita, purtroppo, non è il debito pubblico ma l’attesa di vita, cosa che non avveniva in Italia dal secondo dopoguerra.

Raffaele Salomone Megna

Scenari economici 04 / 10 /  2016

Lettera di Draghi-Trichet a Berlusconi ( 2011 )ultima modifica: 2016-11-27T15:23:46+01:00da