Rai 3 dà il benservito a Orsini: è filo-russo

Chi è Alessandro Orsini e perché si è scontrato con David Parenzo: “Zelensky ci sta portando alla terza guerra mondiale” - Il Riformista

La direzione di Rai 3, d’intesa con l’amministratore delegato della Rai, ha ritenuto opportuno non dar seguito al contratto originato su iniziativa del programma “Cartabianca” che prevedeva un compenso per la presenza del professor Alessandro Orsini nella trasmissione“. Questa la nota di Viale Mazzini delle 11:42.

Una settimana fa il professor Alessandro Orsini, direttore e fondatore dell’Osservatorio sulla sicurezza internazionale della Luiss, era stato censurato dalla sua università a causa delle posizioni sulla guerra tra Russia e Ucraina espresse in diretta a Sky Tg24 e nella trasmissione Piazza Pulita su La 7. I colleghi si erano mobilitati in suo favore con una petizione, motivata così:

Esprimiamo la nostra solidarietà ad Alessandro Orsini e denunciamo il clima di oscurantismo che si sta diffondendo in Italia: un clima che rischia di colpire un numero sempre maggiore di colleghi, proprio nel momento in cui è vitale la presenza di studiosi dal pensiero libero e coraggioso“.

Dal canto suo Bianca Berlinguer ha provato a spiegare che le posizioni di Orsini erano state messe a confronto “con idee diametralmente opposte in nome di un dibattito non univoco né omologato“. Parole al vento.

Illuminante, benché inconcepibile, la posizione del vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno, del Pd. “È inaccettabile che i soldi della televisione pubblica vengano utilizzati per pagare gli interventi di Alessandro Orsini, che inquina e disorienta il dibattito pubblico con falsità e ricostruzioni storiche a dir poco discutibili a sostegno di Putin. La libertà d’espressione è un valore fondamentale e un pilastro della nostra democrazia: Orsini, infatti, può dire ciò che pensa proprio perché è in un Paese come l’Italia e non come la Russia. Tuttavia un conto è esprimere il proprio pensiero, un altro comunicare notizie e dati falsi. La Rai, proprio nella sua missione di servizio pubblico e in virtù del suo contratto, non deve prestare il fianco e retribuire operazioni di malcelata propaganda ma concentrare ogni sforzo per offrire al dibattito pubblico un’informazione libera e fondata come è solita fare“.

Chi ha il coraggio di dire che non siamo su una china pericolosamente dittatoriale, alzi la mano.

Rai 3 dà il benservito a Orsini: è filo-russoultima modifica: 2022-03-24T12:22:41+01:00da VIOLA_DIMARZO

42 pensieri riguardo “Rai 3 dà il benservito a Orsini: è filo-russo”

  1. Un tempo c’era Berlusconi che cacciava i giornalisti che a suo dire facevano un uso criminale del servizio pubblico, adesso l’on. Picierno per dimostrare che la Rai fornisce un servizio pubblico libero e plurale ritiene giusto che vengano eliminati i dissenzienti. Bella lezione di Democrazia.

  2. Di questo passo gli Orsini a venire diventeranno eroi solo perché, agende storiche alla mano, provano a spiegare che i pazzi non esistono dal momento che, coloro che all’improvviso vengono reputati tali, prima dell’irreparabile manifestano a chiare lettere le proprie ragioni. Aprendosi al confronto, le persone come il professore in oggetto non vogliono in alcun modo giustificare l’aggressore, ma biasimare la cecità di molti. Non è un concetto difficile da capire, e chissà quante guerre si eviterebbero se i rapporti umani fossero basati sul dialogo e l’ascolto.

  3. Purtroppo il pensiero dell’on. Picierno è abbastanza comune soprattutto nei Media in un clima di Maccartismo 2.0 che si respira da un mese a questa parte. Avere un pensiero articolato che cerca di analizzare la complessità è guardato con sospetto e da parte dei semplificatori di professione viene deriso, denigrato, insultato e va eliminato, censurato. Grande solidarietà al prof. Orsini.

  4. Questione di detenzione delle verità assolute. Mio padre diceva che la verità vera e assoluta è deposito di due specie di persone; gli ‘unti dal Signore ‘ (ieri Berlusconi oggi Bergoglio Putin…e .forse Picierno?? ) ed i fascisti. Essendo che i fascisti storici hanno torto per definizione la parte restante di verità dovrebbe per forza appartenere ai fascisti di ispirazione progressista. Di più non saprei….

  5. E se lo dice il rappresentante massimo della specie, c’è da crederci (sono quelli come te che si rapportano agli altri attraverso l’insulto, la sopraffazione e la violenza a rovinare il mondo). A tempo perso, prenditi la briga di leggere un po’ di roba e magari ti farai un’idea tutta tua. Per inciso, qui nessuno difende Putin, se aggredisci e porti morte sei in automatico dalla parte del torto.

  6. …in questo caso non importa sapere, basterebbe lasciar parlare le persone che sanno quello che dicono…ovviamente questo non significa riconoscere in loro un nuovo oracolo di Delfi, ma solo aprirsi al confronto. E per restare in ambito televisivo i vertici Rai dovrebbero vergognarsi, paladini del piattume intellettuale.

  7. Carissima, i colpevoli non si vergogneranno ma continueranno giu’ per la china (come la chiami tu) della spoliazione del pluralismo e dei diritti altrui. Qualche post indietro parlavi di una canzone, io non ho alcuna venerazione particolare per quella che chiamano la guerra di liberazione .. Ma spesso mi chiedo dove sarebbero oggi, fossero vivi e giovani e forti, quegli individui che fecero fronte alla tirannia 80 anni fa. Sarebbero in Parlamento? ad un talk show? in libreria ? o sopra un muro con un fucile in mano? Ho la mia risposta ….che taccio per non sprecare il vento. Buona giornata

  8. Mi sia consentito intervenire, benché premetto di non aver ascoltato per intero l’intervento di cui trattasi. Da alcune parti mi pare di evincere che la “soluzione” proposta salomonicamente da Orsini sarebbe “lasciare che Putin vinca la guerra”. Al di là della fattispecie in atto, sembra di capire che Orsini consideri questo tipo di “soluzione” il migliore praticabile in casi del genere, e pertanto adottabile anche in casi futuri, qualora ad altri autocrati venisse in mente di attuare altre “operazioni militari speciali” di questo tipo. Spero di aver capito male e che qualcuno mi aiuti a comprendere, atteso che peraltro a quanto pare saremmo davvero in tanti a non aver capito bene…

  9. Il punto non è ciò che ha detto – che resta irrilevante riguardo all’intera vicenda – ma il fatto gravissimo di averlo messo alla gogna. A meno che non si tema una presa di coscienza più pervasiva.

  10. “Essendo che i fascisti storici hanno torto per definizione la parte restante di verità dovrebbe per forza appartenere ai fascisti di ispirazione progressista.”

    Standing ovation da parte mia.

  11. “La libertà d’espressione è un valore fondamentale e un pilastro della nostra democrazia: Orsini, infatti, può dire ciò che pensa proprio perché è in un Paese come l’Italia e non come la Russia.”

    ahahahahahahah, ma che brava la Picierno. Siamo in Italia! Ma dov’era quando la tv del cavaliere (pure quella era la tv di stato, o no?) emanava gli editti bulgari. Se lo ricorda Enzo Biagi?

  12. Quanto alla libertà di espressione, non posso ovviamente che concordare, ci mancherebbe!
    Sul considerare irrilevante ciò che in proposito viene teorizzato da Orsini (e da altri), sarei più cauto. Mi sembra sempre applicabile ciò che disse Umberto Eco a proposito di internet e della libertà di parola (nonché degli imbecilli…): un conto è se si dicono certe cose al tavolino di un bar, altro conto è professarle ad una platea di milioni di soggetti, non tutti muniti del necessario corredo culturale e critico.

  13. “Mi sembra sempre applicabile ciò che disse Umberto Eco a proposito di internet e della libertà di parola (nonché degli imbecilli…): un conto è se si dicono certe cose al tavolino di un bar, altro conto è professarle ad una platea di milioni di soggetti, non tutti muniti del necessario corredo culturale e critico”. Perfetto, ma come possiamo uscirne? diamo libertà di parola a qualcuno calcolando un potenziale numero di ascoltatori, e verificando che siano in grado di discernere? In effetti alla prima domanda la risposta me la dai tu: formiamo i giovani a scuola, non solo a livello nozionistico ma anche a livello critico. Non diciamo loro che Carducci e Cavour sono personaggi valenti, ma lasciamo che siano gli studenti, a ragion veduta ovvero attraverso lo studio, a decretarlo o meno.

  14. Purissima espressione di totalitarismo conclamato caro Anonimo …perche’ non passiamo allo stile Mao ( o PolPot ) e alla riedizione della sua rivoluzione culturale per stabilire chi avra’ il diritto di dire cosa ed a chi—–e se non dira’ il giusto dopo i primi 6 mesi di campo di rieducazione gli taglieremo la lingua, ed a quelli che volevano ascoltarlo , evidentemente diseducati e non mondabili taglieremo le orecchie…. e ancor meglio se maschi li eviriamo in modo che non possano fare discepoli…. Suvvia vada a dare via i piedi…..

  15. 🙂 analisi socio-antropologica: alla stessa frase, la femmina replica con toni accomodanti ed empatici, il maschio dando fondo al testosterone.

  16. Analisi del tutto condivisibile Viola, detto da un appartenente al genere maschile che ha un concetto straordinario e conclamato (questo sì) di quello femminile! E’ ovviamente possibile esprimere opinioni antitetiche pur rimanendo in un ambito garbato, verbalmente elegante e quindi empatico, e questo è apprezzabile e stimolante; purtroppo non sono in tanti ad esserne capaci e me ne sono fatto ben presto una ragione. D’altra parte, considerare totalitaristica l’espressione di Eco da me citata è qualcosa che non può che far sorridere teneramente. Prima di invitare altri a dare via i piedi, forse sarebbe bene leggere qualche libro in più…

  17. Se ti sei sentito offeso per l’espressione di Panfilo, mi scuso io per lui dal momento che questa è casa mia. p.s. La moderazione va a singhiozzo, il tuo commento non ha superato la “dogana” forse perché al sistema torna indigesto “anonimo”. Lo sottolineo perché nessuno pensi che possa entusiasmarmi l’idea di ergermi ad arbitro del politicamente corretto che aborro in ogni sua versione.

  18. Ti ringrazio. In realtà non sono un praticante dell’anonimia, anzi; si tratta bensì di scarsa (diciamo pure scarsissima) esperienza nei contesti blog. Sono lo stesso Antonio intervenuto il 25/3, ma successivamente il sistema non mi ha più chiesto di re-immettere l’indirizzo mail; pensavo che dopo il primo ingresso sarebbe comparso comunque il mio nome. Sorry!
    Un saluto cordiale.

  19. Antonio, concordo che considerarla totalitaristica fa sorridere. Considerarla “intelligente”, invece, fa proprio scompisciare ma, per non portarla alle lunghe, ti metto un link su quello che ne penso io.
    Concordo anche che leggere qualche libro in più aiuta, così come aiuterebbe pure scriverne molti di meno se poi si fanno affermazioni come quella di Eco.
    https://blog.libero.it/wp/arienpassant/page/2/

  20. Viola non credo che scusarti per me sia la cosa giusta da fare, se il caso so scusarmi da solo.Ma non e’ il caso. Il gentile Antonio che viene a Canossa con modi mansueti ha espresso ( nascosto dietro un nome altisonante ma non per questo meno in torto) un concetto proprio e tipico di tutte le teorie totalitarie . Che ora sorrida teneramente perche’ qualcuno lo ha tolto dal suo letto di piume non puo’ farmi che piacere. Da parte mia gli rinnovo cordialmente l’invito. Saluti cari. P

  21. O forse, chissa’ , vede giusto lui , ed ho torto io. E’ un mondo difficile nel quale rimango della mia (rozza) opinione ma mi scuso con il Sig Antonio per la poco urbana (e reiterata) espressione. Buona sera a tutti, in specie alla padrona di casa. Amen 😉 P

  22. oh, finalmente ci siamo! ma non perché tu abbia chiesto scusa, quanto per il fatto che sei fautore del contraddittorio e per una volta che qualcuno sta dall’altra parte delle barricate, tu lo liquidi così? avresti potuto divertirti, dialetticamente parlando. Detto questo, ti racconto quello che succede spesso a me, nella vita non virtuale: quando non mi trovo d’accordo con gli interlocutori, e accade spesso, io me ne esco con espressioni del tipo “ma certo/ovvio/che vuoi farci” e loro pensano di avermi in pugno. Quando, prima o poi, hanno contezza di quello che penso realmente, è troppo tardi, vorrebbero in qualche modo “riprendermi” ma è tempo perso. Questo perché le persone sono saccenti, tutte con la Verità in tasca. E io lascio che sia.

  23. Su ciò che dici sono in totale accordo ove ci si riferisca al concetto generale di libertà di manifestazione del proprio pensiero; in tal caso, nulla quaestio. La “criticità” – e forse è qui il senso del concetto espresso da Eco – credo sia costituita da quella che, con una espressione che trovo calzante, viene definita la “discarica dei social”, un contenitore sterminato in cui mi pare irrefutabile che finisca di tutto, dall’utile al pernicioso. Gli svantaggi collaterali superano i benefici o viceversa? Non saprei, ma è innegabile che i casi di sciocchezze sesquipedali camuffate da verità storiche o scientifiche siano innumerevoli, come innumerevoli sono coloro che non sanno (o non vogliono) discernere. E qui torno alle puntuali considerazioni espressemi in risposta dalla nostra Viola: come venirne fuori? Con una formazione appropriata e stimolante; certo, è questa la via da perseguire, l’unica medicina mentis. Sicuramente non se ne esce negando il problema o dispregiando chi ne voglia discettare. Troppi keyboard warriors, ahimè!

  24. Antonio, Eco disse testualmente “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli. Prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli“. Non mi pare che si fosse espresso per metafore, quindi c’è poco da interpretare sul “senso del concetto” da lui espresso. Fermo restando che anche lui aveva il diritto di esprimere un’opinione corredandola anche con quel “legioni d’imbecilli”, i suoi due gravissimi errori, a mio avviso, rimangono quel “danno diritto di parola”, primo perché il diritto di parola te lo da la Costituzione e non certo i social; secondo, quel “hanno lo stesso diritto di parola di un premio Nobel” perché, sempre la Costituzione, non prevede chi abbia più o meno diritti di parola. Non c’è bisogno di essere un premio Nobel per capire che se la Costituzione prevedesse privilegi nel diritto di parola, sputtanerebbe se stessa.
    Ora, immaginando che venissero posti dei privilegi, ad esempio, il metro del Nobel come titolo lecito ad esprimere la propria opinione, non considereresti “autoritario e non democratico” un tale provvedimento? Panfilo quindi non è che sia andato così lontano.
    Certo, volendo essere soft, nei confronti di Eco, si potrebbe dire che lui abbia inteso che grazie alla rete, oggi ne leggiamo di tutti i colori, un po’ quelli che tu chiami “kayboad warriors” soffermandoti, però, sull’aspetto eventualmente negativo della democrazia e non su quello positivo ovvero l’eguale diritto per tutti a prescindere da lauree, titoli accademici o analfabetismo. Ho scritto apposta “eventualmente negativo” perché, dal mio punto di vista, l’eventuale laurea, analfabetismo o Nobel, se fossero considerati parametri per la parità dei diritti significherebbe cadere di nuovo nell’autoritarismo censorio. In termini probabilistici, può anche darsi che ci siano meno probabilità che un Nobel partorisca una cazzata, ma è anche vero che ad Eco è sfuggito che l’eventuale cazzata espressa da un Nobel deflagrerà come un’atomica rispetto alla scoreggia eventualmente espressa da un analfabeta e quindi, come avviene proprio per quell’aurea di credibilità che li distingue, farà molti più danni alla collettività quella espressa da un Nobel. Soprattutto quando, quella cazzata, viene data in pasto al volgo come qualcosa di meritevole e viene addirittura utilizzata come citazione.
    Restando sulla rete, poi, siamo così sicuri che le legioni d’imbecilli, i keyboard warriors e, ci aggiungo, le fake news sono tutte robe figlie d’internet? Prima d’internet, siamo cresciuti a pane, giornali e Tv ovvero a pane e fake news come stragi e processi durati 50 anni dove la verità si trasformava in fede; censure, segreti di Stato, depistaggi e bugie a go-go.
    Ora il problema è diventata la rete e le sue “legioni d’imbecilli”. A mio avviso, invece, l’unico problema rimangono le “legioni d’imbecilli”, ma non quelle che frequentano i social e nemmeno i keyboard warriors. Le legioni d’imbecilli sono quell’enorme gregge a cui ci siamo ridotti ritenendo che la democrazia sia l’urna, ritenendo che se i diritti sono scritti nella Costituzione tanto basta per ritenerci democratici e pazienza se la Costituzione non trova riscontro nei fatti. Siamo arrivati al marketing della democrazia esportata come se fosse caciocavallo e, peggio ancora, ritenendo addirittura che la nostra sia quella DOC. Senza minimamente soffermarsi sul fatto che “esportare” la democrazia – aggredendo ed invadendo con le armi e con la forza stati sovrani – non sia esso stesso un comportamento autoritario.
    Per chiudere, scusandomi per la lungaggine, tornando all’affermazione di Eco “Prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività” e riferendomi a fatti attualissimi come il Covid e la guerra in Ucraina, mi chiedo chi, utilizzando i media in modo speculativo (censura e orientamento dell’informazione), ha fatto e sta facendo delle fake news un vero e proprio sistema d’informazione? La rete o gli organi istituzionali d’informazione e di governo? Ciao.

  25. Buonasera Viola. Ho fatto quanto dovevo ed ho fatto gia’ molto. Il piacere del contraddittorio sfortunatamente non mi appartiene, sarei un pessimo missionario e non vedo missioni da compiere. Amen & kizzes

  26. Diciamo pure che sei un bastian contrario 🙂
    P.S. Nel caso sentissi la mancanza dei miei post “super”, non sto postando nulla perché il “sistema” me lo impedisce 🙁

  27. Come se ci fosse ancora bisogno di riscontri, apprendo con infinito disgusto che i massacratori di Bucha hanno perfezionato i loro abomini razziando nelle case dei civili ucraini e spedendo poi alle loro famiglie tramite regolare ufficio di spedizioni (il corriere russo Cdek), il frutto dei loro saccheggi. Centinaia di chili, fra televisori, vestiti, condizionatori, gadget elettronici ed altro ancora. Tutto filmato da una telecamera che registra la scena per oltre 3 ore.
    Al di là di tutte le considerazioni sostanziali, sulle quali è pleonastico soffermarsi, mi chiedevo se proseguiranno i “distinguo”, i “sì, ma…”, i “però anche la NATO…” dei vari Orsini (ormai onnipresente, altro che epurato!), Santoro, ecc.
    Fortunatamente, oltre a quella di espressione esiste anche la libertà di manovrare il telecomando.

  28. Let the music play ….. la verita’ e’scontata ed univoca solo per i cuori semplici e le menti ammaestrate.
    Chi e’ la tua fonte di verita’ ? Gruber Giannini Severgnini Fontana Vespa Mentana Gentili….? Loro sono i ‘giusti’ , la versione della verita’ ufficiale che unge il culo alle masse. Poi ci sono anche i derelitti ed i ”miserabili del web” (Giannini docet), ci sono gli Orsini ed i Capuozzo e pochi altri che sgranano gli occhi e fanno domande invece di offrire risposte convenzionali . Posizionarsi tra gli ufficiali o gli eretici o da nessuna parte e’ questione prima di temperamento e poi di liberta’ mentale , dove stai tu mi pare chiaro, buona unzione and ….let the music play ..il tempo dei distinguo non e’ che appena iniziato e durera’ anni.

  29. Non vedo moderazione………..let’s be immoderate… 🙂 su Viola lascia perdere le altre piattaforme ..oppure invitami

  30. La liceità dell’essere alternativi è fin troppo ovvia, e a sostegno della propria tesi non dovrebbe essere necessario ricorrere all’offesa o a metafore che attengano alla unzione di parti del corpo umano dove non batte il sole. Ma per molti è ineludibile un certo tipo di stile, e in ogni caso non è questo il problema; come detto in precedenza, me ne sono fatto una ragione da parecchio, e cerco (e trovo, grazie al cielo) interlocutori nutrienti.
    Ciò premesso, il punto è, a mio avviso, che non dovrebbero esserci alternatività e contrapposizione sempre e comunque, anche a costo di una sterile negazione dell’evidenza. Non andrebbe confusa la libertà mentale con l’antitesi fine a se stessa o, peggio ancora, finalizzata ad altro. Ad es., tanto per restare nell’ambito degli ultimi accadimenti, sono convinto da tempo – andando controcorrente sì, ma con il supporto della plausibilità – che l’ONU sia un organismo che così configurato sia tanto dispendioso quanto disutile. In merito è ora arrivato il sigillo papale. Spero, ma non credo, che possa essere motivo di riflessione.

  31. Aria fritta, caro Antonio. L’Onu per esempio non e’ inutile, e’ morto in Bosnia molti anni fa e non esiste piu’ se non sulla carta per avallare decisioni gia’ prese in ambito anglosassone. Tu lo vedi o fai finta di essere cieco? Nella tua ricerca di interlocutori nutrienti ti troverai sempre bene ed in ‘nutrita’ compagnia a sposare tesi che altri hanno pre-costruito per te. Per questo non mi piaci gia’ a pelle, mostri di offenderti per espressioni minimamente colorite che invece di scuoterti dal torpore conformista nel quale sembri muoverti ti rafforzano nella convinzione di essere indubbiamente giustamente irremovibilmente nel giusto dei giusti. Sfortunatamente amo il dubbio e le domande scomode sopra tutto e come vedi gia’ nel modo di scrivere non vedo contraddittorio possibile. Ti auguro ogni bene. Ciao P.

  32. Mi esprimo meglio, il sistema manda in moderazione i miei commenti e non mi permette di scrivere un nuovo post. Comunque ti darò l’indirizzo di un altro mio blog, dove l’intoppo non c’è e non capisco il perché, ma è tutta un’altra roba, lì ci metto solo le cose che a mio modestissimo parere mi appaiono belle o perlomeno meritevoli d’essere stipate a mia futura memoria 🙂

  33. Antonio, perché mi sembra di “conoscerti”? vedi, io nelle disamine tue, di Panfilo e di Arien mi perdo, ma difficilmente dimentico il modo in cui una persona si esprime, e il tuo modo di farlo ha delle peculiarità che non mi sembrano nuove. Sbaglio?

  34. Purtroppo ti sbagli Viola; e dico “purtroppo” perché mi farebbe piacere conoscerti di persona. Probabilmente il mio modo di esprimermi ti ricorda qualcun altro. Pensa che sono talmente un neofita dei blog che è autentico anche il mio nome: mi chiamo proprio Antonio.
    Un caro saluto, e buon lavoro!

  35. Grazie per aver fugato i miei dubbi. Comunque su questa community c’è un utente che ti somiglia tanto nel modo ricercato di esprimersi. Ad maiora, Antonio.

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