Il reddito in campo

Lavoro stagionale in agricoltura - Non sprecare

“Quello che non è un modello di civiltà è non andare a lavorare, stare sul divano e gravare sulle spalle altrui col reddito di cittadinanza“. Francesco Lollobrigida

Farne un caso, ma perché? La frase trasuda buonsenso, a mio padre l’ho sentita ripetere centinaia di volte quando mio fratello non voleva andare a scuola. Tra l’altro, riflettendo al riparo da ogni deriva sociologica di alto livello, mi sono chiesta: sono decenni che le palestre sfornano giovani muscolosi ai quali almeno in teoria non dovrebbe difettare la forza, dunque perché non impiegarli in agricoltura? Ma al di là del discorso sulla struttura muscolare che lascia il tempo che trova giacché l’olio di gomito può molto di più, che i padri di famiglia e gli sfaticati d’ogni sorta si cimentassero col lavoro nei campi, e la smettessero di lagnarsi. Al Governo, però, il compito di risolvere una volta per tutte la piaga del caporalato.

P.S. In un passato recentissimo, gli studenti lavoravano in campagna d’estate, e nessuno trovava la cosa riprovevole. Che cos’è cambiato da allora? Il fatto che il reddito di cittadinanza ha offerto una possibilità per tirare a campare?

Il reddito in campoultima modifica: 2023-04-03T08:43:52+02:00da VIOLA_DIMARZO

15 pensieri riguardo “Il reddito in campo”

  1. Per quanto la cosa possa sembrare scontata, c’è sempre bisogno, purtroppo, di rimarcare il concetto. A me piace questo ministro alla Daniel Craig de no’antri, è uno concreto, pragmatico, che va dritto al sodo, senza girarci inutilmente intorno. A differenza di altri suoi colleghi, che continuano a menar il can per l’aia, con boiate sulla resistenza, la lingua italiana, ecc… Anch’io ho lavorato da ragazzo durante l’estate, saltuariamente, in campagna, in una dita di traslochi, ecc… Conoscevo una famiglia di pastori che, impagliando le balle di fieno, esibiva dei muscoli da far arrossire un culturista… Questa è palestra di vita, bravo Lollo! E un abbraccio all’instancabile Viola.

  2. Instancabile sì, soprattutto quando mi sfugge il motivo del contendere:)
    e inoltre, da che mondo è mondo, il lavoro nobilita l’uomo e fa curriculum

  3. pensa che qualcuno di nostra conoscenza mi ha definito un tuo lacchè…. Però, quando sono intervenuto in campo nemico, nessuno ha avuto il coraggio di controbattere! Che uomini con gli attributi: sono forti coi deboli e deboli coi forti!

  4. Devi sapere che c’è un individuo, e non è l’estimatore di Conte, che si scaglia con tutta la cattiveria di cui è capace solo contro le donne di questa community. Mai che abbia alzato la voce contro un uomo, quindi convengo con te, la pochezza regna sovrana.

  5. A otto anni guidavo i trattori in campagna, a quindici complice una gravissima malattia di mia madre mi presi sulle spalle la gestione della azienda agricola di famiglia per una intera stagione , fare da ”capetto’ ai dipendenti che ne sapevano molto piu’ di me ed avevano una visione limitata ma mani come badili mi chiari’ da subito cosa significa il termine responsabilita’. Il ministro dice cose ovvie che dato l’andazzo imperante suonano come estreme… per gli estremisti del non fare niente.

  6. “Il ministro dice cose ovvie che dato l’andazzo imperante suonano come estreme… per gli estremisti del non fare niente.”
    Bella questa 🙂
    Aggiungo, è stato un errore impedire a bottegai, meccanici, falegnami, parrucchieri ecc. di avere “giovani aiutanti” in nome di regole salariali che non possono essere rispettate dal momento che tante figure professionali annaspano e non possono permettersi il lusso di “mettere in regola” nessuno. “Prima”, bene o male, si imparava un mestiere, ora si preferisce tenere giovani e giovanissimi per strada, insistendo sulla mistica del valore dello studio. Che resta sempre un ottimo strumento per farsi strada, ma non è quello giusto per tutti. Rivedere un po’ di cose aprirebbe strade ora precluse e consentirebbe ai più volenterosi di sentirsi in qualche modo fieri di se stessi. Perché ci sono anche i bravi ragazzi, ma a mancare sono le occasioni per farsi valere.

  7. Per convincere i più riottosi, Giggino Di Maio docet: da venditore d’aranciate al San Paolo di Napoli a vicepresidente del Consiglio. Non esistono mestieri umili ma se pure ad alcuni tra questi si vuole dare questa connotazione, non significa che averli esercitati precluda il posizionamento su orizzonti di gloria.

  8. Vero, anche se, nell’esempio che hai appena fatto, bisognerebbe capire fino a che punto il salto di qualità sia dovuto al merito e alle capacità.

  9. A proposito di partenopei furbetti, pare che Roberto Fico stia tramando per prendere il posto di De Luca che presto andrà in pensione per volere di Schlein.

  10. a parte quell’aspetto, credo che a livello politico ne capisca qualcosa di più. ma è stato sfortunato perché le primarie del PD non le ha vinte Bonaccini.

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