Intervistata da Repubblica, Laurence Boone ha detto:
“Vogliamo lavorare con Roma ma vigileremo sul rispetto di diritti e libertà. È importante che il governo Meloni resti nel fronte europeo contro Mosca e in favore delle sanzioni“.
Più del contenuto della dichiarazione che lascia il tempo che trova, la classica tempesta in un bicchier d’acqua, è l’ingerenza spocchiosa della cugina d’Oltralpe a infastidire. Ma la replica di Giorgia Meloni su Facebook non si è fatta attendere:
“Voglio sperare che, come spesso accade, la stampa di sinistra abbia travisato le reali dichiarazioni fatte da esponenti di governo stranieri, e confido che il Governo francese smentisca immediatamente queste parole, che somigliano troppo a una inaccettabile minaccia di ingerenza contro uno Stato sovrano, membro dell’Unione Europea“.
E poiché sono finiti i tempi in cui Merkel e Sarkozy ridevano platealmente di Berlusconi, alle parole della ministra francese ha replicato seccamente Sergio Mattarella:
“L’Italia sa badare a se stessa nel rispetto della Costituzione e dei valori dell’Unione europea”.
Ora, va bene essere attenzionati, fa parte del gioco, ma il processo alle intenzioni no, grazie.