In giardino

Non c’è anima viva,non vedo automobili sfrecciare, nè biciclette,nè persone passeggiare col cane.I condomini della mia palazzina sono tutti rintanati in casa.Si ode soltanto il canto delle cince e l’abbaiare del cane dei vicini.In giardino le viole mammole,le pratoline,gli occhi della Madonna sono fioriti.

pratoline

Che clima spettrale,ma quando finirà?

plastica

La Gdo alla guerra degli shopper

A partire dal 1 gennaio 2018 ci sarà il bando totale dei sacchetti di plastica, compresi quelli usati per pesare la frutta. Molti operatori non riusciranno però a rispettare la scadenza perché i produttori non saranno in grado di soddisfare tutta la domanda

di MARCO FROJO

A partire dal 1 gennaio dell’anno prossimo il bando dei sacchetti di plastica sarà totale ma sarebbe ingenuo illudersi che la battaglia a tutela dell’ambiente iniziata nel 2011 sia conclusa (e vinta). Come ha ampiamente dimostrato l’esperienza degli ultimi sei anni, la plastica è ancora ampiamente usata per insacchettare la spesa soprattutto nei mercati rionali e nei negozi più piccoli, nonostante la normativa lo vieti espressamente. Fra esattamente un mese scatterà il divieto anche per gli shoppers che i clienti dei supermercati usano per pesare la frutta e la verdura ma anche in questo caso è lecito supporre che la legge non verrà rispettata da tutti. E questo nonostante i supermercati abbiano ampiamente dimostrato di adeguarsi immediatamente alle nuove normative.

Il problema non è infatti dato dalla volontà di rispettare la legge ma dalla possibilità: soprattutto nei primi tempi la domanda di shopper compostabili e realizzati con almeno il 40% di materiali da fonti rinnovabili – è infatti questo che stabilisce la normativa che recepisce una direttiva europea – sarà di gran lunga superiore all’offerta. Inoltre i nuovi shoppers dovranno non solo essere compostabili, cosa che già avviene con quelli che si ricevono alla cassa, ma dovranno anche avere determinate proprietà organolettiche (a partire da un odore neutro) adatte al contatto diretto con gli alimenti. E, come è facile immaginare, non sarà sufficiente rispettare quanto stabilito dal legislatore ma bisognerà anche offrire un prodotto ben accetto dai consumatori.

continua http://www.repubblica.it/economia/rapporti/osserva-italia/mercati/2017/12/01/news/la_gdo_alla_guerra_degli_shoppers-182727303/

neonato

In otto anni centomila neonati in meno

L’Italia è diventata uno stato di anziani,sono in aumento le donne che decidono di non fare figli.L’Istat sottolinea che negli ultimi 8 anni le nascite sono diminuite di centomila unità.Tra il 2015-16 c’è in calo all’anagrafe di 12mila bambini.Tra le cause c’è la diminuzione delle donne riproduttrici e il calo dei matrimoni.Calano i primi figli che da 263.922  nel 2008 a 227.412 nel 2016.La diminuzione delle nascite riguarda anche le coppie con un genitore straniero.Questa denatalità si ripercuote sulle scuole che rischiano la chiusura ,soprattutto nelle zone di montagna.

In FVG sempre meno alunni,a rischio sono le scuole .Il problema tocca soprattutto le primarie dell’area montana. Le situazioni più critiche a Comeglians, Tarvisio e Montereale. Solo Maniago ha numeri in crescita mentre gli istituti comprensivi di Meduno, Gemona e Ampezzo sono in sofferenza.

Cause probabili della denatalità

  1. Motivi economici
  2. Madri impegnate nel lavoro
  3. Il problema è culturale:le persone non vedendo sbocchi nel futuro vivono solo per se stesse
  4. Poche agevolazioni per le mamme
  5. Gli aborti

notizie dal web

 

Osserva un bambino che raccoglie conchiglie sulla spiaggia: è più felice dell’uomo più ricco del mondo. Qual è il suo segreto? Quel segreto è anche il mio. Il bambino vive nel momento presente, si gode il sole, l’aria salmastra della spiaggia, la meravigliosa distesa di sabbia. È qui e ora. Non pensa al passato, non pensa al futuro. E qualsiasi cosa fa, la fa con totalità, intensamente; ne è così assorbito da scordare ogni altra cosa
(Osho Rajneesh)

 

Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto:
1. A essere contento senza motivo.
2. A essere sempre occupato con qualche cosa.
3. A pretendere con ogni sua forza quello che desidera.
(Paulo Coelho)

da http://aforisticamente.com/2014/08/30/frasi-citazioni-e-aforismi-sui-bambini/

udine

Fiera di Santa Caterina (Udine)

Proverbio

Sante Caterine mena il fred con la caretine

Santa Caterina porta il freddo con il carrettino

Oggi a Udine termina l’antica fiera di Santa Caterina.Ricordo che quando andavo a scuola ci distribuivano i biglietti gratis per salire sulle giostre.Gli ultimi giorni c’erano le baracche con tutte le mercanzie.Ricordo che alla mamma fu rubato il portafoglio mentre ascoltavamo un venditore di piatti .Da quella volta mamma non volle più andare alla fiera.

Torna la fiera di Santa Caterina, dal 24 al 26 novembre 2017 a Udine Eventi a Udine

Come ogni anno da cinque secoli, dal 24 al 26 novembre 2017 le bancarelle della tradizionale Fiera torneranno ad occupare l’ellisse di piazza Primo Maggio.  Saranno oltre 300 gli standisti provenienti da tutt’Italia che presenteranno al pubblico friulano prodotti tipici dell’artigianato, dell’enogastronomia e del vestiario. Per l’occasione anche il park di Piazza Primo Maggio rimarrà aperto domenica 26 novembre. L’accesso al nuovo parcheggio interrato sarà garantito lungo la direttrice viale della Vittoria-piazza Patriarcato. Lungo tutto l’anello sarà in vigore il limite di 30 km/h.

La Fiera è la più antica della città ancora in vigore e tra le più antiche d’Italia. Fu infatti il Patriarca Marquardo di Randeck che il 4 novembre 1380 concesse a Udine di tenere una fiera in onore di Santa Caterina, a fine novembre. Si rinnova quindi l’appuntamento che, dal 1485 – anno in cui il Luogotenente Contarini la spostò all’interno delle mura della città dalla precedente località che ancora oggi viene chiamata Santa Caterina – ogni anno attira un vasto pubblico.

da http://www.udinetoday.it/eventi/fiera-santa-caterina-piazza-I-maggio-udine-24-25-26-novembre-udine-2017.html

tramonto

Osservazioni

Anni fa avevo un blog in questo portale,non sono entrata per un paio d’anni e mi sono trovata senza profilo,mail e blog.Non mi pare che ciò sia giusto ! Ora sono ritornata ma , sono quasi pentita:hanno eliminato le foto,il portale è lentissimo,l’impostazione di questo nuovo libero blog non mi piace,ad esempio non capisco come posso fare per elencare i blog amici,se qualcuno me lo spiegasse sarei contenta.Buona serata a tutti!

donne

Violenza sulle donne: 10 anni per uscirne

Silvia. Migena. Touria e Iba. Michela. Samantha. Lisa. Denisa. Nadia.

I nomi delle donne uccise in Friuli Venezia Giulia dalla violenza di chi credevano le amasse restano impresse sulle pagine dei giornali, i loro volti ci guardano sorridenti dalla televisione, ignari della tragedia che le avrebbe colpite.
I casi di femminicidio sono la punta dell’iceberg di un fenomeno, la violenza contro le donne, trasversale a tutti i livelli e in tutti i Paesi, contro il quale l’Onu ha istituito, dal 1999, una giornata di sensibilizzazione che cade ogni anno il 25 novembre. Lo spunto viene raccolto anche nella nostra regione e molte iniziative in programma hanno proprio l’intento di affrontare questo problema.
“A Udine si parla di una serie di eventi, iniziati più che di una giornata sola – sottolinea l’assessore alle Pari opportunità, Cinzia Del Torre -. Gli appuntamenti sono iniziati già da metà novembre e proseguiranno fino al 4 dicembre in un calendario che propone diversi spunti di riflessione, tra i quali convegno che si è tenuto mercoledì 22 e che ha visto anche la consegna del premio di laurea intitolato a Silvia Gobbato (vittima del delitto dell’Ippovia) a Ilaria Tomasi e Martina Lauria. Martedì 28, inoltre, si terrà un’interessante tavola rotonda sul tema ‘Violenza sulle donne: la parola agli uomini’ al Palamostre”.

Come nel caso Orlando, si deve mobilitare anche la società civile
Proprio in questi giorni, alla vigilia della ‘Giornata contro la violenza sulle donne’, un gruppo di giovani amici di Nadia Orlando (la 21enne di Dignano assassinata il 31 luglio scorso), è stata presentata una petizione in Consiglio regionale con la quale oltre 16.700 persone, a seguito della concessione da parte del Tribunale del riesame di Trieste degli arresti domiciliari al suo omicida reo-confesso, hanno chiesto alla Regione di costituirsi parte civile nel procedimento penale e di farsi parte attiva affinché il provvedimento venga revocato.
“Al di là di quelle che saranno le decisioni della magistratura nel caso specifico, quello che è importante è la mobilitazione della cosiddetta società civile – spiega Del Torre -. È un esempio positivo di quello che significa coinvolgimento della comunità per contrastare il fenomeno della violenza. Agire, scendere in campo, ma anche semplicemente parlare di questi fatti è una reazione positiva al dramma. Parlare di questi temi spezza il silenzio che imprigiona le vittime e che da sempre protegge i carnefici”. A Udine, da quasi 20 anni, è attivo il servizio Zero Tolerance, che si occupa di prevenzione e  contrasto alle violenze e ai maltrattamenti sulle donne.
Nel corso del primo semestre 2017 al numero verde del servizio Zero Tolerance sono stati registrati 79 contatti telefonici da parte di donne che volevano informazioni, consulenze, sostegno per percorsi di uscita dalle situazioni di violenza, o da parte di altri operatori per la segnalazione di casi.

Identikit della vittima e del colpevole
Le donne che hanno intrapreso un percorso di uscita dalla situazione di violenza con colloqui presso la sede del servizio sono state invece 76, di cui 33 in continuità dall’anno precedente. A volte, il servizio offre anche ospitalità per motivi di sicurezza. La maggior parte di chi sceglie di uscire dalla spirale di violenza ha tra i 30 e i 50 anni, per lo più in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado (47,4%). Le donne che si sono rivolte allo sportello sono principalmente di nazionalità italiana (71,1%) e residenti nel Comune di Udine (48,7%). Per quanto riguarda le straniere, arrivano principalmente dall’Europa dell’Est (40,9%).
I tipi di violenza riferiti dalle donne sono in prevalenza di tipo fisico, psicologico ed economico combinati assieme, il più delle volte perpetrati all’interno delle mura domestiche ma anche in presenza di figli o altri famigliari. La durata della situazione di violenza è prevalentemente superiore ai 10 anni (27,6%).
Rispetto ai nuclei familiari, i dati evidenziano che nel 81,4% dei casi i figli assistono alle violenze sulla madre, il 6,8% le subisce in maniera diretta e che nel 96,2% dei casi l’autore è loro padre.

attualità

25 novembre giornata internazionale della violenza contro le donne

L’Assemblea Generale dell’ONU ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981.

Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (19301961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. Il 25 novembre 1960, infatti, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.https://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_internazionale_per_l%27eliminazione_della_violenza_contro_le_donne#Storia

Sono 116 le vittime nei primi 10 mesi dell’anno, in un caso su tre è il partner a uccidere.Ogni due giorni e mezzo in Italia muore una donna per mano di chi dice di amarla.

I NUMERI DEL FEMMINICIDIO
Nei primi 10 mesi del 2017 sono state 114 le donne uccise. I dati sono nel quarto rapporto di Eures sul femminicidio in Italia, diffuso in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra il 25 novembre. Nel 2016 i femminicidi sono stati 150, nel 2015 erano stati 142. Un aumento del 5,6% con più di 20 vittime in Lombardia e 17 in Veneto. Dal 2000 a oggi le donne vittime di omicidio volontario in Italia sono state 3000, il 37,1% di tutte le persone uccise.

Denunciare si può e si deve, anche se per molte donne è il passo più difficile, proprio per questo sono in molti a chiedere che si possa procedere d”ufficio in questi reati senza denuncia, cambiando la legislazione. Sono decine le associazioni che si occupano delle donne che hanno subito violenza in Italia o che sono vittime di maltrattamenti. Ci sono centri locali e associazioni nazionale con Il Telefono Rosa, che risponde allo 06-37518282La casa delle Donne per non subire violenza e Dire, donne in rete per non subire violenza, che collega le organizzazioni sul territorio.

Le associazioni sono le prime a rispondere e a chiedere aiuto ai servizi sociali e alle forze dell’ordine per non arrivare ai femminidici, alla tragica media, in Italia, di un caso ogni tre giorni. Un caso come ne accadono ancora migliaia nel mondo. Casi come quello che è all’origine della giornata internazionale. https://www.vanityfair.it/news/approfondimenti/2017/11/24/giornata-contro-violenza-donne-uccise-italia-2017

DONNE DENUNCIATE PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!!!