Recensione “Il grande saccheggio” di Francesca Mereu

“Il grande saccheggio. Da zar Boris alla presa di potere di Putin, diario di una democrazia mancata”

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La storia siamo noi/nessuno si senta offeso/ siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo/ la storia siamo noi,/ attenzione nessuno si senta escluso” (F. De Gregori)

La storia siamo davvero noi, con la memoria che possiamo tramandare; un piccolo tesoro che bisogna diffondere per le nuove generazioni.
Io amo la storia, ma conosco poco quella degli anni in cui sono nata e che pure ha avuto un’eco mondiale. Sembra strano, ma a volte si resta affascinati più dalle imprese di un imperatore della Roma antica piuttosto che dalle scelte politiche di uomini moderni le cui scie condizionano la nostra vita attuale. Ovviamente non è una verità assoluta perché occorre solo trovare l’approccio giusto per ognuno. Il mio “ponte” verso la storia contemporanea è stato “Il grande saccheggio- Da zar Boris alla presa di potere di Putin, diario di una democrazia mancata” di Francesca Mereu, pubblicata dalla Casa Editrice LE MEZZELANE: un lavoro che pone le sue radici nei fatti di cronaca, nei resoconti di gente comune e nelle proprie osservazioni e conversazioni familiari.
L’autrice è una giovane donna che si è lasciata conquistare dalla “terra degli zar”, la Russia, che ci mostra nelle fragilità del post comunismo quando la popolazione si è ritrovata catapultata in un clima capitalista, con negozi pieni di merce che nessuno può permettersi e immersa nella privatizzazione, di cui nessuno sembra ben conoscere le regole. Una Russia allo sbaraglio, dove un giorno si possono acquistare i voucher dello stato per migliaia di rubli e il giorno dopo questi non valgono nulla,  dove la gente pur di tirare avanti accetta la protezione della krisha, letteralmente “tetto”, termine che indica la mafia, sempre con più accoliti perché permette di avere una vita lussuosa che il governo non è in grado di soddisfare. Una frase riassume il profilo tracciato dal 1990 al 1994:

“Come possono sperare il governo e il presidente che il libero mercato possa operare nell’assoluta mancanza di leggi appropriate per proteggere il business, senza un sistema bancario efficiente, una borsa valori e, soprattutto, senza che la popolazione sia stata preparata ed educata alle regole competizione?”

Un’analisi veritiera che ci mostra un popolo che spesso non ha saputo a chi credere, che si affidava più ai media che al governo perché il loro presidente, Yeltsin, pur avendo incentrato la sua campagna elettorale sulla libertà che avrebbe concesso loro, cerca di censurare testate giornalistiche e tv, imparando nel tempo che “per vincere qualsiasi conflitto, bisogna per prima cosa tenere la stampa sotto controllo, e poi pensare alla strategia militare”.

Attraverso interviste, riportando sprazzi di vita normale di gente che ha davvero vissuto quegli anni, Francesca Mereu ci mostra i passi che hanno consegnato la Russia a un “uomo di Yeltsin” negli anni in cui le ostilità con le Cecenia sono spesso contraddittorie: Vladimir Putin, personaggio chiave nella polita mondiale dei nostri giorni, una figura che tranquillizza e da sicurezza rispetto al precedente presidente, spesso troppo ubriaco per rappresentare al meglio la nazione.

Con domande importanti (dietro agli attentati c’era la Fsb o Putin è stato solo l’uomo giusto nel momento giusto?), con risposte legate a ciò che è emerso quando molti uomini-chiave hanno ammesso alcune macchinazioni, e attraverso la sua osservazione dirette l’autrice accompagna il lettore a conoscere una Russia che sta cercando di rimettersi in piedi, di dare al suo popolo la sicurezza necessaria per non ripiombare nel caos degli anni novanta. Ma a quale prezzo? E Putin è la soluzione, o il problema?

Una lettura interessante, chiara anche per chi come me è a digiuno di politica; anzi, il libro mi ha portato a informarmi e a ricercare articoli dell’epoca, per integrare ciò che ancora non coglievo. È indispensabile comprendere la storia, perché solo conoscendo il passato si può fare i giusti passi nel futuro.
Il lavoro di Francesca Mereu offre la possibilità di essere informati su quella fetta  importante di storia per la nostra comunità europea perché, non scordiamoci che “la storia non ha nascondigli/la storia non passa la mano/la storia siamo noi” come canta De Gregori.
Buona lettura

Dove acquistarlo:
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Recensione “Il grande saccheggio” di Francesca Mereuultima modifica: 2018-12-14T15:54:44+01:00da tersicone0