Recensione “Il gioco” di Franca De Angelis

Il Destino può essere gabbato? E quante “possibilità” abbiamo?

Il gioco di Franca De Angelis

Il gioco
di Franca De Angelis

Cinque pezzi di carta, cinque possibilità. Un gioco, un metodo, la soluzione, l’inizio. Tutto dipende dall’interpretazione che si vuole dare, il risultato non cambia. A farlo sarà la vita, l’approccio a quelli che riteniamo i muri insormontabili della nostra esistenza.
Franca De Angelis, autrice de “Il gioco” (edito presso la Casa Editrice Le Mezzelane) ci mostra come la nostra fragilità possa essere solo una scusa se messa di fronte alle varie possibilità della nostra stessa vita.

Il lavoro teatrale che il lettore si trova davanti ha come protagonisti Agata e Paolo, dirimpettai nello stesso condominio. Sembra che a lei, Agata, le cose non vadano per niente bene: passa le giornate a dormire in un appartamento che non può più permettersi perché non ha nemmeno più un lavoro. Poi un giorno Paolo irrompe nella sua vita, quasi con gentile prepotenza, risollevandole il morale e insegnandole il “gioco”. No, niente carte o dadi, e nemmeno giochi di società, bensì qualcosa che la Dottoressa Zeta, come la chiamano affettuosamente i suoi pazienti, ha insegnato a lui. Si tratta di riservarsi delle possibilità, delle scelte che si potrebbero fare nella vita e che spesso, per pigrizia, non ci si concede. È la stessa dottoressa che nei suoi monologhi al pubblico, che a sua insaputa veste i panni delle forze dell’ordine, spiega le regole. lei prova a farci capire le implicazioni di quello che sembra solo un gioco, ma è quasi uno stile di vita. Perché una volta scelto il bigliettino bisogna portare a compimento quello che vi troveremo scritto, che sia lasciare un fidanzato o visitare un museo, addirittura compiere azioni poco oneste o buone. Non vi sono tranelli, forse solo un po’ di dipendenza, la stessa che contagia Paolo e fa disperare Agata fino a un epilogo inaspettato che poi, caro lettore, è solo un’altra possibilità della nostra vita.

Un lavoro superbo, avvolgente e che fa battere il cuore mentre ti chiedi cosa scriveresti tu nei famosi cinque biglietti e mentre sei lì a meditare ti rendi conto delle possibilità che hai davanti senza preoccuparti di metterle in atto. Una vera sfida lanciata al Destino per prendersi beffa di lui e riprendersi in mano le redini della nostra esistenza…o è anch’esso scritto in qualche Libro della Vita?

Quest’opera teatrale porta davvero il lettore a riflettere se tutto ciò che ci circonda l’abbiamo voluto noi, sia solo il frutto del caso scelto da qualche entità divina o sia solo la libera scelta di un bigliettino con una possibilità scritta da noi.

Ho trovato magistrale (non poteva essere diversamente data l’esperienza in campo dell’autrice) il modo in cui il lettore si sente catapultato dentro a quelle vite che non gli appartengono mentre si chiede se per lui “il gioco” funzionerà, se ha senso provarlo e se troverà il coraggio di fare ciò che pescherà. Ma soprattutto, ci serve? Non posso, infatti, non ricordare che spesso sappiamo esattamente cosa vogliamo, anche se non ce ne rendiamo conto:“Quando ti trovi davanti a due decisioni, lancia in aria una moneta. Non perché farà la scelta giusta al posto tuo, ma perché nell’esatto momento in cui la moneta è in aria, saprai improvvisamente in cosa stai sperando” diceva Bob Marley… e la cosa dovrebbe farci riflettere.
Buona lettura.

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Recensione “Il gioco” di Franca De Angelisultima modifica: 2018-12-27T16:22:36+01:00da tersicone0