Sfatiamo un mito: in qualche modo nel tempo si è cominciato ad andare dal ginecologo ai primi segnali di gravidanza in atto, ma avete mai pensato che il ginecologo è il medico che segue le patologie dell’organo genitale femminile e che la gravidanza non è una patologia da curare?
Per la precisione la gravidanza fisiologica non necessita di alcun intervento medico e pertanto la donna incinta non bisogna appunto delle visite continue e con cadenza regolare (si sente parlare spesso di 1 volta al mese, magari 2 se si portano gli esami del sangue a controllare) presso uno studio ginecologico. Per la donna in gravidanza fisiologica il punto naturale di riferimento è l’ostetrica; il medico specialista interviene solo a fronte di dubbi diagnostici e quando qualcosa non va come dovrebbe. Detta così sembra tutto scontato, ma ancora oggi in molte parti d’Italia la gravidanza è molto medicalizzata ed esami e accertamenti spesso obsoleti, quando non inutili, si sprecano.
http://salute.regione.emilia-romagna.it/news/newsletter/2013/gravidanza-fisiologica-prestazioni-gratuite-e-piu-informazione
Partendo per gradi, affinchè la gravidanza sia fisiologica, la donna NON deve trovarsi (o essersi trovata nelle gravidanze precedenti) nelle seguenti situazioni:
ANAMNESI OSTETRICA
• precedente morte endouterina fetale o neonatale
• storia di tre o più aborti spontanei
• precedente figlio con peso alla nascita 4500gr
• ipertensione o preeclampsia/eclampsia nella precedente gravidanza
• pregressa chirurgia dell’apparato riproduttivo (miomectomia, resezione di setto uterino, conizzazione, cerchiaggio cervicale)
GRAVIDANZA ATTUALE
• gravidanza multipla
• età materna 40 anni
• isoimmunizzazione Rh nell’attuale o precedente/i gravidanze
• perdite ematiche vaginali
• presenza di massa pelvica
• pressione diastolica uguale o maggiore a 90 mmHg
ANAMNESI GENERALE
• diabete mellito insulino-dipendente
• patologia renale
• patologia cardiaca
• abuso di sostanze (incluso alcool)
• altre patologie
Per una donna che corrisponda a queste caratteristiche le linee guida OMS prevedono che:
• Il numero delle visite offerte alle donne in gravidanza non deve essere inferiore a quattro.
• Rispetto agli appuntamenti successivi, nella fase iniziale della gravidanza deve essere previsto un incontro di maggiore durata, per consentire una valutazione complessiva e offrire alla donna la possibilità di discutere con il professionista che la assiste.
• Quando e possibile, i test e gli altri accertamenti raccomandati devono essere effettuati nel corso degli incontri previsti, al fine di ridurre il disturbo per la gestante. I test devono essere pianificati in modo che i risultati siano disponibili per il successivo incontro programmato.
Mentre gli esami e i controlli di routine saranno essenzialmente:
Un primo incontro (intorno alle 10 settimane di gestazione) in cui definire lo stile di vita e la gestione dei sintomi, effettuare indagine ecografica per la determinazione dell’epoca gestazionale, fissare i primi esami del sangue su status Rh, anemia, anticorpi antieritrociti, HIV, rosolia, sifilide, toxoplasmosi, esame urine ed eventualmente valutare, se la madre lo richiede ed è correttamente informata, la possibilità di effettuare lo screening per la diagnosi prenatale della sindrome di Down.
Poco altro ancora: decidere per un esame citologico vaginale, se non è stato effettuato nei tre anni precedenti, rilevare la pressione arteriosa e, per le donne che hanno avuto un diabete gestazionale in una gravidanza precedente, stabilire se eseguire un test da carico di glucosio.
Il tutto da ripetere più o meno in toto per altre 3/4 volte durante il corso della gravidanza e da visionare con il professionista, affinchè si possa continuare il percorso secondo la fisiologia.
Infine, a 32-33 settimane le donne con feto singolo in presentazione podalica possono scegliere se utilizzare la moxibustione per aumentare la probabilità di una versione spontanea cefalica od optare per altre tecniche naturali di rivolgimento.
La donna poi dev’essere supportata nel discutere la preparazione al travaglio e alla nascita, includendo informazioni sulla pianificazione del parto, su come riconoscere il travaglio e come affrontare il dolore, dovrebbe ricevere informazioni sull’allattamento al seno, le cure del neonato, i test di screening per il neonato, la cura di sé dopo la nascita.
Le raccomandazioni OMS sulla persona di fiducia a cui rivolgersi sono (cito direttamente dalla fonte):
Alle donne con gravidanza fisiologica deve essere offerto il modello assistenziale basato sulla presa in carico da parte dell’ostetrica/o. In collaborazione con l’ostetrica/o, il medico di medicina generale, i consultori e le altre strutture territoriali costituiscono la rete di assistenza integrata alla donna in gravidanza. Questo modello prevede, in presenza di complicazioni, il coinvolgimento di medici specializzati in ostetricia e di altri specialisti.
Fonte http://www.saperidoc.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1
Posso garantire, per esperienza personale, che c’è un’enorme differenza tra la figura del ginecologo e dell’ostetrica come professionista da scegliere durante una gravidanza fisiologica, ma lo illustrerò con maggiore precisione in un articolo a sé.
Per adesso, buona pancia in serenità e senza stress…