Piccoli trucchi per non sprecare il cibo

A 22 anni sono andata a vivere con il mio compagno e attuale marito e con tutte le spese che ci siamo ritrovati a sostenere, ho dovuto imparare a essere formichina più di quanto già non fossi per natura.

Nel tempo ho capito e imparato molti trucchi per non buttare gli avanzi del frigorifero, di una cena e molto altro, non solo per evitare sprechi di denaro, ma anche perché la cucina degli avanzi è prima di tutto etica.

Ecco alcuni esempi:

  • Prima di tutto è sempre meglio guardare la data di scadenza di un prodotto prima di acquistarlo, perché è probabile che sugli scaffali dei supermercati vengano esposti a portata di mano gli articoli che hanno una scadenza breve, mentre di solito quelli con scadenza più in là nel tempo sono dietro;
  • Gli yogurt ho scoperto che riportano una data di scadenza che non è mai del tutto veritiera: prima di buttarli, apriteli, io ne ho sempre mangiati anche quando sembravano scaduti da 2 settimane, eppure erano buonissimi (e diversamente si inizierebbe a vedere della muffa sullo strato superiore), al limite hanno meno fermenti; se non vi fidate potete sempre utilizzarli per una torta;
  • Mozzarelle, mascarpone e formaggi vari che iniziano ad ammuffire o inacidire si possono tranquillamente mettere sulla pizza, sciogliere per un sugo della pasta o di un risotto, o per ottimi sformati;
  • Il pane secco, i crakers rotti o avanzati da una merenda si possono frullare e diventare pan grattato per ricette future;
  • Il pane non del tutto raffermo diventa di nuovo buonissimo se tagliato a fette e messo qualche minuto per parte sulla piastra o nel tostapane… ottimo poi per una bruschetta estiva o per accompagnare minestre di verdure, legumi e cereali!
  • Le briciole miste dei vari biscotti infilati nel tempo nella biscottiera possono essere uniti a burro e zucchero e diventare una sfiziosa base di pasta frolla per crostate o cheese cake;
  • Il cioccolato dura anche 2 anni, basta metterlo in frigo in estate affinchè non si sciolga e se perde gusto si può usarlo per fare i dolci;
  • Carne o pesce della sera precedente, se non si ha voglia di mangiarli riscaldati, si possono frullare insieme a parmigiano, pan-grattato, un uovo e spezie varie e diventano ottime polpette da fare al forno, o fritte;
  • Il sugo dell’arrosto, da solo o unito magari a qualche fungo e a della panna da cucina, diventa un ottimo sugo per la pasta;
  • La polenta avanzata, che si indurisce, si può fare alla “pizzaiola” (le mie bimbe l’adorano): si taglia a tocchetti, si mette in una pentola antiaderente con un po’ d’olio extravergine, mozzarella, passata di pomodoro ed origano, salando a piacere, si fa asciugare l’umidità del pomodoro e quando la mozzarella fila il piatto è pronto;
  • Il risotto del giorno prima si può unire a uova e parmigiano e agli ingredienti che preferite (io ad esempio uso molto curry e rosmarino) e diventare polpette, anche simili ad arancini se si farciscono con del formaggio filante;
  • Le verdure avanzate, unite alle uova (e volendo panna o formaggio) diventano delle buonissime frittate, anche al forno;
  • Se le verdure che ci sono in frigorifero sono un paio per tipo si può fare una “verdurata” (tipo peperonata con una buona base di soffritto di scalogno, aglio, spezie), oppure un bel minestrone o passato;
  • Con patate lesse o purè avanzati si possono inventare polpette, gnocchi, o sugo per pizzoccheri (insieme a verdure e formaggio);
  • I residui di frutta e verdura dell’estrattore si possono utilizzare per ottime torte o muffin, oppure si possono mettere nello yogurt per la colazione;
  • Se qualcuno vi passa frutta e verdura dell’orto e non riuscite a consumarla tutta prima che marcisca, potete inventare sughi e marmellate, antipasti ortolani e così via, da mettere sotto vuoto o nel congelatore e che andrete ad utilizzare tutto l’anno o che potrete regalare a Natale con un bel fiocco;
  • Legumi di vario tipo, se avanzati, si possono frullare con spezie e semi e diventare ottime creme spalmabili o da mangiare calde con un filo d’olio extravergine e crostini o polpette;
  • Se a fine estate avete sul balcone delle piantine di rosmarino, salvia, timo che andrebbero a morire nell’inverno, prendete tutti i rametti e foglie possibili, sciacquateli, fateli asciugare e seccare un po’ su uno strofinaccio, unite sale grosso e tritate finemente: avrete un ottimo condimento per carne, pesce, risotti e quel che più vi verrà in mente.

Spero di aver dato buoni spunti… si accettano ulteriori suggerimenti!

Il mio pane fatto in casa

Una delle mie passioni più recenti è il pane fatto in casa.

Premetto che forse sembrerò un po’ ridicola ai vostri occhi perché abito proprio sopra ad una panetteria, che produce il pane in proprio e che oltretutto lo fa buonissimo!

Ebbene, io e mio marito adoriamo il pane fresco e spendevamo davvero parecchio per avere il nostro pane preferito ogni giorno e non pane comune, ma pane ai semi di sesamo o semi-integrale o tartarughe croccanti fuori e morbide dentro… circa 3 euro al giorno per 6 pagnottelle!

Dunque un giorno mi sono svegliata e ho chiesto al caro Babbo Natale l’impastatrice (o che dir si voglia http://www.alimentipedia.it/planetaria.html), per fare il pane da me e risparmiare, oltre che guadagnarne in salute se pensiamo ai pani confezionati che a volte capita di acquistare.

Ho iniziato con delle semplice farine che si trovano al supermercato, meglio se per pane nero, con bustina di lievito di birra incorporato, come ad esempio la Spadoni http://www.molinospadoni.it/prod_e13.php, con cui è davvero semplice preparare del buon pane fresco in tempi abbastanza brevi e con le forme desiderate (io ad esempio utilizzavo la terrina a ciambella per torte).

Poi un giorno un’amica mi ha passato un po’ della sua pasta madre (o pasta acida): da tempo ne sentivo parlare, ma avevo sempre rimandato a pensarci seriamente perché avevo sentito che, produrla da zero da sé, dà spesso problemi di muffa, si deve buttare tutto e ricominciare ogni volta. Sostanzialmente il modo più semplice di procurarsela è farsela passare da qualcuno o trovare chi la “spaccia” tramite i social o siti di ricette per pasta madre (http://pandipane.blogspot.it/).

Ebbene, non credevo affatto di riuscire ad ottenere del pane o qualsiasi altro prodotto da forno commestibile, con quell’impasto molliccio e puzzolente! Invece, dopo i primi tentativi un po’ malriusciti (ma comunque dal buon sapore!) ecco che panifico senza lievito di birra da ormai 5 anni e non solo pane di diversi tipi, ma anche focacce e pizze, fette biscottate, crostini, taralli…

PROPRIETA’ E BENEFICI DEI PRODOTTI CON PASTA ACIDA

Paragonata alla produzione di pani e dolci con lieviti utilizzati nella panetteria e pasticceria commerciale di larga scala, la produzione che utilizza il lievito naturale richiede un notevole numero di ore di fermentazione in più, oltre che un’abilità superiore, e il risultato è un prodotto ricco di buchi, con una crosta elastica e compatta, dalle innumerevoli proprietà salutari.

I lieviti presenti naturalmente nella farina sono molto meno concentrati di quelli commerciali e per questo motivo sono meglio tollerati dagli individui che reagiscono sfavorevolmente ai contenuti eccessivi di lievito presenti nei pani più comunemente in commercio. Di conseguenza, tra i benefici della pasta madre sono certo da considerare la migliore tollerabilità e digeribilità.

La lenta fermentazione inoltre permette la crescita e lo sviluppo dei batteri benefici (lactobacilli). Questi batteri producono acidi lattici e acetici, e sono proprio questi acidi che preformano un notevole numero di funzioni benefiche:

  • permettono all’organismo un maggiore assorbimento di sostanze nutritive essenziali quali calcio, magnesio, ferro, zinco, antiossidanti, acido folico e altre vitamine B;
  • riducono il livello di acido fitico;
  • modificano o eliminano le particelle proteiche che possono innescare l’intolleranza al grano e la celiachia;
  • agiscono come conservanti naturali; producono amino acidi e acido γ-amminobutirrico (GABA) in grado di migliorare il valore nutrizionale dei prodotti. Per esempio, in 150 grammi di Pane di Matera IGP fornisce la dose minima giornaliera per diminuire la pressione in individui moderatamente ipertesi. In genere, i prodotti realizzati con la pasta madre sono privi di additivi artificiali, lieviti commerciali, emulsificanti, ingredienti acidificanti, conservanti e una vasta gamma di enzimi spesso aggiunti nei prodotti da forno realizzati su scala industriale.
  • Il pane a lievitazione naturale genera anche un maggiore senso di sazietà post-pasto e la sua acidità garantisce un abbassamento del contenuto in micro-organismi patogeni del cibo con effetto benefico sulla flora intestinale.
  • Negli individui diabetici, il pane fatto con il lievito naturale causa un minore aumento dei livelli di zucchero nel sangue e una minore produzione d’insulina, grazie ad un indice glicemico pari alla metà del pane tradizionale. Il glutine viene completamente decomposto e di conseguenza risulta virtualmente innocuo, non causando alcun problema per i celiaci.
  • In genere, i prodotti realizzati con la pasta madre sono privi di additivi artificiali, lieviti commerciali, emulsificanti, ingredienti acidificanti, conservanti e una vasta gamma di enzimi spesso aggiunti nei prodotti da forno realizzati su scala industriale.Quindi perché non COMINCIARE SUBITO a fare il pane in casa?

UNA RICETTA VELOCE

250 g di lievito madre

230 g di acqua

20 g di olio extravergine d’oliva

600 g farina 0

2 cucchiaini di sale

1 cucchiaino di miele

Sciogliere il lievito madre (rinfrescato il giorno prima http://le-ricette-della-nonna.blogspot.it/2012/04/rinfresco-della-pasta-madre.html) con l’acqua, il sale, il miele e lo zucchero, quindi aggiungere la farina e mescolare fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo che si incorda sul gancio dell’impastatrice.

Quindi togliere l’impasto dalla planetaria, appoggiarlo su un piano liscio (io uso una tovaglia cerata unta d’olio) e fare una serie di pieghe per 5/6 volte (http://profumodilievito.blogspot.it/2007/10/le-pieghe.html), quindi mettere sulla teglia del forno, coprire con un panno molto umido e lasciare a forno spento fino al raddoppio (ci vorranno circa 4/5 ore ad una temperatura sui 28°, altrimenti anche di più).

Riprendere l’impasto, schiacciarlo con le nocche delle dita e fare altri 5/6 giri di pieghe (aiutarsi con le mani unte d’olio se l’impasto è appiccicoso) e rimettere a lievitare nuovamente fino al raddoppio, fare una incisione a X sulla pagnotta, quindi accendere il forno a 180° circa con un pentolino d’acqua sul fondo e infornare quando caldo, spruzzando ogni tanto di acqua le pareti con un diffusore e cuocendo fino a doratura desiderata (30/40 min circa).

Otterrete un pane profumato, con una crosta molto croccante e morbido dentro, da mangiare sul momento o tagliare a pezzi e congelare quando è freddo per i giorni successivi.

Buona panificazione!