Ci dovrà pur essere qualcuno che ha ancora anima. Non se ne vedono più molti in giro. Forse ci stanno uccidendo dentro, forse è così che lo fanno, mentre fuori ci abbindolano. La mia non l’avrete. La mia anima è ancorata a se stessa, quindi non tentate di abbindolarmi, tanto sarebbe inutile.
Avrei immenso piacere d’incontrare anime che ancora fanno ciondolare corpi in questa esistenza infernale. Infernale perché uccidendoci stanno portando qui l’inferno. E io all’inferno, come al paradiso, non ci credo. Credo però allo stato, come quello che ci chiede facebook per esempio. Quello stato lì può essere infernale o paradisiaco, ma sempre stato rimane. Non luogo: stato.
E ci stanno uccidendo l’anima con i falsi paradisi, e ci danno l’inferno mentre cerchiamo di impadronirci di uno stato di grazia che con questa puzza di cattiveria non potrà emergere.

Diarianda/ La Libellula