Lavoratori irregolari, in Italia è un esercito di 3,3 milioni
C’è un vero e proprio esercito di lavoratori irregolari che ogni anno in Italia genera un fatturato in nero da quasi 80 miliardi di euro. Allo stesso tempo questo sottrae al Fisco un gettito di 42,6 miliardi di euro. E’ questo il dato messo in luce dalla Cgia, che parla di circa 3,3 milioni di “lavoratori invisibili”. Soggetti sconosciuti all’Inps, all’Inail e al fisco.
Lavoratori irregolari e Fisco
Un plotone immenso che quotidianamente si reca nei campi, nei cantieri, nei capannoni o nelle case degli italiani per prestare la propria attività lavorativa. Spesso si tratta di lavoratori dipendenti che fanno il secondo/terzo lavoro, da cassaintegrati o pensionati oppure da disoccupati in attesa di rientrare nel mercato del lavoro. Per capire quanto sia importante il fenomeno, va considerato che secondo il Ministero delle Finanze ogni anno l’evasione di imposta è pari a circa 100 miliardi di euro all’anno. Ebbene, il 42% di questa evasione è dovuta proprio al lavoro sommerso (che come detto ammonta a 42,6 miliardi).
Secondo la Cgia il fenomeno non è soltanto dannoso per le casse dell’erario, ma anche per le aziende che operano in modo pulito e regolare. Ovvero quelle attività produttive, di servizi, artigianali e commerciali che finiscono per subire la concorrenza sleale di chi invece fa ricorso ai lavoratori irregolari. Infatti queste ultime non devono pagare contributi previdenziali, assicurativi e anche oneri fiscali, per cui hanno risparmi di costo che consentono di praticare prezzi molto bassi alla clientela, sostenere investimenti o accumulare maggiori profitti.
La geografia del lavoro irregolare
Dal punto di vista geografico, la regione più a rischio è la Calabria, dove ci sono 146mila lavoratori in nero. Rispetto al PIL regionale l’incidenza del valore aggiunto dai lavoratori irregolari arriva al 9,9%, quasi il doppio di quello che si registra rispetto alla media nazionale (5,2%). In Campania i lavoratori irregolari sono addirittura 382.900, che generano un Pil in ‘nero’ che pesa su quello ufficiale per l’8,8%. Poi c’è la Sicilia, dove ci sono 312.600 irregolari (peso sull’economia pari all’ 8,1%). La regione più virtuosa è il Veneto, dove gli irregolari sono 199.400 e pesano sul valore aggiunto per il 3,8% del Pil regionale.