Sistema bancario italiano, l’effetto Covid fa capire che occorre un cambiamento strutturale

Anche se ha retto bene all’urto della crisi, il sistema bancario italiano continua a dimostrarsi fragile. L’impatto della pandemia sui bilanci del secondo trimestre di quest’anno è stato violento, ma sarebbe stato minore se avessimo avviato quel cambiamento strutturale profondo che da tempo reclama il mercato.

Le incertezze del sistema bancario italiano

La crisi e le incertezze dovute al lockdown sono diventate dei forti ostacoli sotto il profilo economico. Questo inevitabilmente rende incerto il futuro delle nostre aziende di credito.
In attesa di intravedere delle schiarite che sembrano ancora molto lontane, il sistema bancario italiano ha adottato i meccanismi di difesa di cui dispone. Ha inoltre provveduto a rettificare in modo sostanzioso il valore dei crediti vantati. Unicredit le ha aumentate dell’87% portandole oltre i 2 miliardi di euro, ancora di più ha fatto Intesa, con una rettifica del 95%. Si tratta in larga misura di accantonamenti disposti per fronteggiare il futuro impatto della pandemia sull’attività economica.

I dati di bilancio

Se si vanno ad esaminare i dati di bilancio delle banche di struttura tradizionale e quotate in Borsa, si vede chiaramente il crollo degli utili nella prima metà dell’anno. Le maggiori otto banche del Paese hanno perso 295 milioni di euro. Impietoso è il confronto con l’anno passato, quando nel primo semestre le medesime otto banche avevano cumulato utili per 6,349 miliardi. E’ chiaro che questo risultato va tutto imputato agli effetti del Covid sul sistema bancario italiano.

Bisogna cambiare. Servono aggregazioni che possano rendere le nostre banche più solide. Anche il mercato ha fatto chiaramente capire che ormai non sono più rinviabili. Sotto questo punto di vista, la conquista di Ubi Banca da parte di Intesa Sanpaolo si è rivelata un’onda d’urto destinata ad avere ripercussioni profonde sul sistema bancario italiano.