Metalli, il 2020 è in chiaroscuro per l’alluminio. C’è un problema che pesa

Il 2020 finora è stato un anno abbastanza proficuo per molti metalli. I prezzi infatti in molti casi hanno marciato al rialzo. Si prenda ad esempio il rame, che ha viaggiato spedito negli ultimi mesi. Ma il panorama offre anche delle situazioni diverse, con quotazioni stagnanti o addirittura in calo.

I metalli che non brillano: l’alluminio

mercato dei metalliIl caso che prendiamo in esame è quello dell’alluminio, prendendo i dati sui metalli dalla piattaforma di trading gratuita migliore. Soltanto nel mese di agosto la performance è stata soddisfacente, con un progresso del 4,62% al London Metal Exchange (LME). Per la prima volta da gennaio, la quotazione ha varcato i 1800 dollari la tonnellata.
Il recente balzo del prezzo è propiziato dalla ripresa degli approcci tra Pechino e Washington, riguardo all’accordo di Fase Uno. I prezzi dei metalli industriali, compreso l’alluminio, sono molto sensibili alla domanda in Cina, grande consumatrice di materie prime.

Bilancio magro da inizio anno

Tuttavia, se allarghiamo l’orizzonte all’intero anno, ci accorgiamo che i prezzi sono scesi complessivamente del 2,8%.
Il calo che invece c’è stato da inizio anno, va ricondotto però al cronico problema di surplus produttivo che caratterizza il mercato dell’alluminio (pari a 1,335 milioni di tonnellate nel periodo gennaio-giugno 2020, quasi il doppio rispetto a un anno fa). Chi opera sul mercato dei metalli, temeva perciò dei ribassi ben più cospicui di quelli effettivamente avvenuti. Ma è chiaro che il confronto con il rame lascia abbastanza delusi.

Consiglio operativo: si può studiare il mercato delle commodities sfruttando la tecnica di Gann trading.

L’eccesso di offerta

Quello che dobbiamo fare è focalizzarci proprio sulla situazione globale dell’offerta. Secondo l’International Aluminium Institute, a luglio la produzione mondiale di alluminio è cresciuta del 2,8% rispetto a giugno. Da 5,30 milioni di tonnellate si è infatti passati a 5,45 milioni di tonnellate. Più di quelle prodotte nel luglio 2019.
La Cina – grande consumatore e produttori di metalli – è il Paese dove c’è stato l’incremento maggiore. Qui la produzione ha raggiunto 3,13 milioni di tonnellate, in aumento del 3,3% rispetto ai 3,03 milioni di tonnellate prodotte a giugno. Ma trend in aumento ci sono anche nel resto dell’Asia, nei Paesi del Golfo (GCC), in Europa Centrale e Orientale (349.000 tonnellate) e, sia pure in modo più contenuto, anche in Nord America.

Metalli, il 2020 è in chiaroscuro per l’alluminio. C’è un problema che pesaultima modifica: 2020-09-02T10:16:20+02:00da nonsparei

Potrebbero interessarti anche...