Costo del denaro, dal Giappone arriva un cenno importante
Anche se ha confermato il costo del denaro in territorio negativo, la Bank of Japan ha regalato un grossa sorpresa nell’ultimo meeting di politica monetaria del 2022. E questa sorpresa ha innescato un forte rialzo dello Yen rispetto al dollaro.
Ma andiamo per ordine…
La decisione sul costo del denaro
La banca centrale giapponese ha deciso di lasciare il costo del denaro a -0,1%, un livello dove ormai si trova da anni.
Ha anche confermato il tasso sui titoli decennali attorno allo 0%.
La vera novità riguarda però dall’intervallo di controllo della curva dei rendimenti, che è stato alzato da +/- 0,25% a +/- 0,5%.
Questa mossa fa pensare che presto la strategia dell’istituto giapponese potrebbe prendere una piega nuova, e tanto è bastato per innescare un fortissimo rimbalzo dello Yen.
La reazione del mercato
Sul mercato valutario infatti la valuta nipponica è volata alta rispetto al dollaro. Il cambio USDJPY è sceso verso quota 132, sui minimi di quasi 5 mesi. La Kaufman Kama indicator trading evidenzia un forte slancio ribassista.
Allo stesso tempo, è schizzato verso l’alto il rendimento di riferimento del titoli di Stato a 10 anni, fino allo 0,47%, il più alto dal 2015.
Negli ultimi mesi lo Yen ha avuto un calo rispetto al biglietto verde, a causa delle politiche monetarie divergenti della BoJ rispetto alla FED. La Banca del Giappone infatti è l’unica grande banca centrale che non ha alzato il costo del denaro per combattere l’inflazione. Va aggiunto, però, che in Giappone la corsa dei prezzi non è stata così feroce come negli USA o in Europa.
Chi ha reagito male è stato il mercato azionario. Come si può vedere su Pocket Option link, l’indice Nikkei 225 è crollato del 2,46% chiudendo a 26.568, mentre il più ampio indice Topix è crollato dell’1,54% a 1.906 martedì, toccando i livelli più bassi in circa due mesi.
Outlook economico
Riguardo alle prospettive dell’economia giapponese, la BoJ ritiene probabile una ripresa a mano a mano che si attenueranno gli effetti del COVID e dei problemi dal lato dell’offerta.
L’inflazione invece è vista in rialzo verso la fine del 2022, a causa dell’aumento dei costi di cibo, energia e beni durevoli. Tuttavia dovrebbe allentarsi a metà dell’anno fiscale 2023.
