Investitori cauti, le borse europee chiudono a tinte miste
Chiusura a tinte miste per i listini europei, che viaggiano comunque ancora sulla prudenza. L’attenzione degli investitori resta sempre focalizzata sulle banche centrali, che stanno rallentando il ritmo della loro aggressività, anche se per adesso rimangono ancora prevalentemente “falchi“.
Il bilancio per gli investitori
Alla fine della seduta di mercoledì, l’indice FTSE Mib ha chiuso in rialzo dello 0,27% a quota 26.052 punti. Gli investitori hanno spinto al rialzo anche il FTSE Italia All-Share, mentre più robusto è il guadagno del FTSE Italia Mid Cap (+1,06%). In frazionale progresso il FTSE Italia Star (+0,57%).
Chiusura contrastata per le altre Borse europee. Spicca Madrid che sale di 0,46%, in positivo anche Parigi che ha guadagnato lo 0,09% e Amsterdam +0,04%. In rosso invece il FTSE100 di Londra, che ha perso lo 0,26% e il DAX di Francoforte (-0,03%).
I pessimi conti di Goldman Sachs (che scende del 6,7% e finisce sotto le medie mobili trading) hanno condizionato la seduta di Wall Street.
I numeri di Milano
In base ai dati di chiusura di Milano, il controvalore degli scambi da parte degli investitori è stato di 2,09 miliardi di euro: +36,81%, rispetto a ieri. I volumi scambiati sono passati da 0,6 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 0,71 miliardi.
I singoli titoli
A Piazza Affari gli investitori hanno comprato soprattutto i titoli oil, dopo la raccomandazione degli analisti di Bank of America su questo settore. Sul listino milanese brillano così Saipem +7,06% e Tenaris +4,15%.
Positiva anche BPER, +3,30%, mentre Intesa e Unicredit perdono rispettivamente lo 0,49% e -0,27%.
Le maggiori vendite si sono concentrate su Campari, -1,94%.
Gli altri mercati
Sul fronte valutario, non ci sono stati sussulti sull’euro dollaro. Il cambio rimane attorno all’orbita di 1,08 (suggeriamo di esaminarlo alla luce delle Regole di Gann trading Forex). L’indice del dollaro dal canto suo rimane verso 102, vicino a livelli che non si vedevano da giugno 2022, poiché le prospettive che il raffreddamento dell’inflazione darà alla Federal Reserve spazio per rallentare la sua stretta aggressiva ha allontanato gli investitori dal biglietto verde.
Sale il greggio in vista dei maggiori consumi in Cina per le riaperture post-Covid.
