127. l’Altra

Leggendo il titolo di questo post, a cosa si è pensato?

L’Altra è l’Altra: indubbiamente, pensiamo che è l’altra donna, cioè una donna con cui un uomo già impegnato ufficialmente intrattiene rapporti non “ufficiali”.
Torna utile ricordare lo studio sull’ideologia del dizionario che fece MARIA GIOVANNA PIANO nel suo testo L’esperienza e la parola, Consulta Femminile Regionale per la Sardegna, 1992. I termini al maschile hanno un significato che al femminile diventa offensivo e negativo; un esempio classico: ‘peripatetico’ è un filosofo e ‘peripatetica’ è una donna ‘di facili costumi’.
https://blog.libero.it/wp/navigaria/2018/10/27/28-omaggio-maria-giovanna-piano-lideologia-mappa-del-dizionario-auguro-percorsi-nei-vocabolari-oltre-quello-suggeri-la-studiosa/

Invece in questo post voglio rendere omaggio a Flavio Lotti, organizzatore della Marcia per la Pace Perugia-Assisi. Ebbi il piacere, tempo fa, di assistere a una sua conferenza in cui l’argomento principale e trattato in tutti i modi possibili era l’Altro, l’alterità, il differente da noi e l’incontro con la diversità. E in quell’occasione lo sentii proporre un poderoso cambiamento di genere: “l’Altro … e perché non l’Altra, in modo da uscire da questo assoluto maschile?” Rimasi senza parole e col cuore a mille … il contesto, per quanto di aperta mentalità, non era certo quello più consono ad accogliere una parità di genere così alta ed evidente, ma troppo scardinante i criteri accolti come dominanti.
Eppure sì, ‘perché non l’Altra?’, stava dicendo un uomo, finalmente. L’Altra è ancora più Altro dell’Altro, ancora più diversità, ancora più differenza. E’ “LA” differenza. E’ ciò che manca al mondo, ciò che il pensiero la politica l’economia la vita quotidiana devono ancora includere per formare la  completezza e la salvezza.

 

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“Nelle pagine seguenti si è tentato di delimitare in qualche modo la strada che porta ad una nuova comprensione di questo principio della donna. Fino a quando non si sarà compreso di nuovo, riteniamo che non si potrà compiere alcun passo in avanti né per ciò che riguarda lo sviluppo psicologico della donna stessa, né rispetto alla qualità del rapporto che è possibile tra uomini e donne. Oltre a ciò anche gli uomini hanno bisogno del rapporto con il principio femminile, non soltanto in funzione di una migliore comprensione della donna, ma anche perché il loro contatto con il mondo interiore o spirituale non è governato da leggi maschili ma femminili, come ha indicato Jung in L’io e l’inconscio e altrove nei suoi scritti. Oggi c’è però un urgente bisogno di un nuovo rapporto con questo principio della donna per controbilanciare l’unilateralità del prevalente mondo maschile della civiltà occidentale. ”
M. ESTHER HARDING, I misteri della donna. Un’interpretazione psicologica del principio femminile come è raffigurato nel mito, nella storia e nei sogni, Casa Editrice Astrolabio 1973, p. 28

 

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“Soprattutto, il mondo gilanico sarà un mondo in cui le menti dei bambini, maschi e femmine, non saranno più incatenate. Non saremo più educati sistematicamente alla limitatezza e alla paura, per mezzo di miti che rivelano quanto siamo inevitabilmente perversi e malvagi noi esseri umani. Sarà un mondo in cui ai bambini non si racconteranno leggende su uomini onorati per la loro violenza, o favole su fanciulli che si smarriscono in spaventose foreste, in cui le donne sono streghe malvage. Si racconteranno loro nuovi miti, leggende e storie in cui gli esseri umani sono buoni e pacifici, e il potere della creatività e dell’amore, simboleggiato dal sacro Calice, il santo contenitore della vita, è il principio dominante. In questo mondo gilanico, il nostro slancio verso giustizia, uguaglianza e libertà, la nostra sete di conoscenza e d’illuminazione spirituale, il nostro anelito per l’amore e la bellezza, saranno alla fine liberati. E dopo la sanguinosa svolta della storia androcratica, sia gli uomini che le donne finalmente scopriranno cosa può significare vivere come esseri umani.”
RIANE EISLER, Il calice e la spada. La civiltà della Grande Dea dal Neolitico ad oggi, Forum 2012, p. 362

 

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pietro-vesconte-1321PIETRO VESCONTE, Mappa del mondo, 1320 c.

 

127. l’Altraultima modifica: 2019-09-26T20:57:37+02:00da mara.alunni