Parsec – Age Of Colonies: il parere dei PantaBros

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Parsec – Age Of Colonies
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14448893_557249891131926_2710317494752136106_nAllo stand Dal Tenda con l’autore Giacomo Borghese

Ciao a tutti, finalmente si stacca dopo due giorni intensi al Romics 2016, è stata, come sempre, una gran bella esperienza e di questo ringraziamo il Dal Tenda per averci dato l’opportunità di esserci. Abbiamo incontrato vecchi e nuovi amici e come sempre ci siamo divertiti. Siamo rimasti fissi al padiglione 9 del Romics 2016, sia sabato che domenica e abbiamo potuto provare  Parsec – Age of Colonies  e conoscere il suo autore Giacomo Borghese, dobbiamo ammettere molto simpatico ed affabile che ci ha spiegato le prime nozioni di gioco. Ammetto che all’ inizio avevamo pensato ad un gioco con molte regole di combattimento e che ci volesse molto per apprenderne la meccanica, invece è bastato osservare una partita, scusandoci per aver interrotto, le spiegazioni del gruppo che si era seduto, diverse volte solo per avere chiarimenti maggiori.

Ormai a Roma, talvolta non solo, giriamo per fotografare serate e far conoscere e diffondere i giochi da tavolo, e per giochi da tavolo non intendiamo il monopoli o il gioco dell’oca, ma giochi più profondi e decisamente più interessanti, ovviamente anche giochi più semplici party game per serate con gli amici o al pub.

Oggi abbiamo deciso di parlarvi di Parsec – Age of Colonies un gioco da tavolo strategico ambientato nello spazio in una galassia lontana in un possibile futuro dove il genere umano si è diviso in fazioni, ognuna specializzata in un ambito specifico,alla base di queste divisioni ci sono guerre durate per secoli che hanno diviso l’umanità (una novità per il genere umano ahah). Ci sono i Mercanti, i gruppi Militari, i Ladri e gli Esperti navigatori. Ma ci sono anche fazioni più strane come i Padroni delle rotte, navigatori per 0_IMG_3917i quali lo spazio non ha segreti oppure i Figli del Destino che decidono unilateralmente le sorti di uno scontroQueste fazioni creano delle differenze importanti nello stile di gioco di ogni persona che si siede al tavolo, impongono scelte strategiche e tattiche nel corso del gioco e poiché la scelta della fazione è casuale ogni partita porterà il giocatore ad affrontare una nuova sfida dovendo capire come muoversi.

Ad una prima impressione può sembrare un gioco classico, ma grazie alle fazioni, alle carte evento alle risorse e alle regole degli attacchi militari offre una meccanica approfondita con molta libertà strategica e tattica. Il gioco comunque si divide in 4 fasi:  esplorazione, colonizzazione, sfruttamento (quella che ci farà costruire la nostra flotta) e la quarta ed ultima quella militare (quella in cui si dovrà attaccare le altre colonie per la supremazia.

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Tabellone di gioco

scheda_tecnicaScheda Tecnica

Lo scopo del gioco è naturalmente colonizzare, ma anche combattere per cercare di avere la supremazia dei vari quadranti. Il tabellone infatti è formato da una serie di rettangoli affiancati (quadranti), in ognuno di essi sono evidenziati degli esagoni (che sono le caselle di movimento di ogni astronave)  e i pianeti con gli asteroidi o il Porto Spaziale (che è uno solo, utile per scambiare merci) sulla scatola che abbiamo provato si legge da 2 a 4 giocatori. All’interno della confezione come detto troviamo un tabellone,  diviso in 12 quadranti (12 tessere rettangolari che si possono montare in modi diversi) che probabilmente modifica di volta in volta la partita.

Nella scatola del gioco troverete per ogni giocatore una serie di veicoli spaziali civili (colonie e cargo) e militari (caccia, navi da trasporto e incrociatori) un dado da 8 e una scheda riassuntiva per ogni giocatore che mostra i costi, cioè le materie per costruire le astronavi, le caratteristiche delle  varie navi (bonus di difesa, attacco e gittata in fase di battaglia, ma anche il numero di esagoni (parsec) che ogni nave può usare per spostarsi nel suo turno) più le abilità speciali di ogni nave.

Nella scatola ci sono anche Le carte risorsa, che sono tre, Oro, Energia e Titanio (che sono importantissime) più le carte Fazione, che rimarranno dall’inizio alla fine della partita e le carte Evento che possono modificare il corso della partita per uno o più giocatori.

Quindi la prima cosa da fare e pescare casualmente una delle carte Fazioni ognuna darà al giocatore che la riceve una sua strategia di gioco e dei bonus diversi da fazione a fazione, quindi bisognerà immedesimarsi con il modo di operare per facilitarsi la vittoria, che vi assicuro non è facile e può cambiare da un momento all’altro.

Si inizia come in tutti i giochi con il piazzamento iniziale di colonie e cargo. Questo avviene tramite il lancio di un dado da 8, infatti se guardate il tabellone noterete che ogni pianeta o asteroide ha un numero da 1 a 8, il primo giocatore lancia il dado e piazza la sua colonia e il suo cargo sul pianeta identificato con il numero uscito dal tiro del dado e poi si proseguirà così fino all’ultimo giocatore, poi il piazzamento della seconda colonia avverrà lo stesso procedimento ma in ordine inverso dall’ultimo giocatore al primo, il piazzamento ricorda in parte quello di un gioco che ha noi PantaBros piace moltissimo l’ormai stragiocato e straconosciuto Coloni di Catan.

Una volta fatti i piazzamenti il gioco prevede una fase in cui serve esplorare e colonizzare, per esempio gli asteroidi, inviando su di essi le navi cargo oppure i pianeti sempre con i cargo che però in questo caso possono essere trasformati in colonie con due energie o costruire una colonia con le materie indicate sulla scheda mantenendo il cargo. Su un pianeta possono esserci più colonie di più giocatori, naturalmente finché gli esagoni lo permettono (una colonia per ogni esagono presente sul pianeta).

All’inizio del turno di ogni giocatore, dopo aver piazzato due colonie e due cargo a testa (Se si avrà la possibilità di piazzare le due colonie, fortuna che nelle poche partite giocate non ho mai avuto), si dovrà effettuare un lancio del dado da 8 e chiunque abbia una colonia sul pianeta o un cargo su un asteroide indicato con il numero corrispondente al lancio del dado, potrà prendere una risorsa, che è fissa per gli asteroidi, mentre si effettuerà una scelta su ogni pianeta in base alle colonie esistenti dei giocatori.

Come detto precedentemente ogni nave ha una sua velocità in parsec (1 esagono corrisponde ad 1 parsec). Nella fase di movimento naturalmente ci potrebbero essere anche delle battaglie.

Poi ci sono le carte Evento nominate prima che possono essere utilizzate nel turno del giocatore attivo. Queste carte sono di 4 categorie, Naturali, Strategiche, Bonus e Permanenti (lo si capisce dal simbolo) e con quattro livelli di rarità Verde, Giallo, Rosso e Viola che è il più raro, (Si capisce dalla cornice colorata intorno al simbolo in alto a sinistra). Quelle con il simbolo dell’infinito sono bonus permanenti conferiti a chi le utilizza. Gli altri eventi servono a modificare e rendere interessante ogni partita. Le carte Evento potrebbero anche essere vendute nel Porto Spaziale ma mai se attivate.

L’ultima azione concessa nel turno è la costruzione delle navi o delle colonie. Le colonie possono essere costruite quando un cargo raggiunge un pianeta con esagoni liberi, spendendo la quantità di risorse necessarie o in alternativa convertendo un cargo in colonia con soltanto 2 energie. All’inizio però credo sia sensato creare le colonie da zero per mantenere i cargo intatti utili per espandere i propri territori.

Il gioco prevede che si possano costruire navi militari solo dopo aver costruito la quarta colonia, quindi all’inizio il gioco è solo di espansione dei territori nella galassia.

La fase di combattimento provata si è mostrata di semplice applicazione e molto intuitiva, si lancia il dado da 8 e si aggiungono i bonus difensivi o di attacco, ma contemporaneamente abbastanza profonda. Naturalmente è anche possibile effettuare attacchi di più navi contro un unico obiettivo, in questo caso si sommano i bonus, oppure, solo per quanto riguarda le colonie, si sommano i bonus di difesa se le colonie sono adiacenti sul pianeta.

Da non sottovalutare la possibilità, durante le battaglie di poter, insieme agli alleati, attaccare obiettivi coordinando l’attacco. Ma come per Risiko, uno solo deve vincere quindi le alleanze possono essere utili ma si potrebbero anche sciogliere in un secondo per vincere la guerra, quindi fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Una cosa utile è che per ogni nave distrutta si ottengono le materie con cui la stessa nave è stata creata facendo attenzione anche alle carte Evento (Insomma saccheggiamo tutto ciò che possiamo dalle navi sconfitte).

L’unica struttura da sola in un unico quadrante, è il Porto Spaziale che da la possibilità, arrivandoci con un cargo, di scambiare risorse, dando 3 materie e riprendendone una o di vendere una carta evento in base al colore della stessa e guadagnare Oro.

portospazialePorto Spaziale

asteroidiAsteroide e pianeta in un quadrante

Ah, dimenticavo, come in Coloni di Catan è possibile scambiare risorse con gli altri giocatori, ma i cargo devono essere adiacenti, si possono fare anche scambi su un pianeta con una colonia avversaria.

Vi starete chiedendo ma come si vince, nel gioco esistono solo 2 modi per vincere la partita e non sono per niente semplici, la Vittoria Economica, per ottenerla bisogna raggiungere per primo la costruzione di 10 colonie e 6 carte di ciascuna risorsa o la Vittoria Militare che consiste nel occupare militarmente la metà dei quadranti di gioco di cui è composto il tabellone, il che vuol dire che in quei quadranti deve essere presente almeno una nave militare del giocatore ma nessuna dei restanti giocatori.

Sicuramente Parsec merita, per noi è uno strategico adatto sia a persone che si avvicinano per la prima volta (per via delle meccaniche semplici) sia ai più esperti che ne potrebbero apprezzare la profondità. Crediamo, almeno dalle partite viste e giocate che la parte “fortunistica” (il dado) possa essere in parte bilanciata dalle carte Evento e dal pianificare le proprie mosse, certo lasciare che uno dei giocatori prenda il largo non è un bene, qui vale un pochino la regola del Risiko allearsi per diminuire il potere del più forte. Ultima ma non ultima la parte grafica che come potete vedere dalle immagini è bella colorata e di facile chiarezza. Speriamo di aver chiarito che tipo di gioco è, e magari di aver stuzzicato la vostra curiosità, il gioco dovreste poterlo vedere e provare anche a Roma Est in Gioco, una manifestazione Ludica che si terra a novembre a Roma, vi lasciamo il link www.romaestingioco.it, per approfondimenti consigliamo il sito ufficiale del gioco http://parsectheboardgame.com dove potrete leggere il regolamento e trovare molte informazioni e fotografie oppure il link del Dal Tenda shop.daltenda.com, dove se volete potreste anche ordinare il gioco.

I PantaBros

 

Parsec – Age Of Colonies: il parere dei PantaBrosultima modifica: 2016-10-06T19:34:10+02:00da PantaBros

4 Comments

  1. Marina scrive:

    Molto curiosa, mi sa che vengo a Roma Est In Gioco a provarlo 😉

    1. pantabros scrive:

      Magari!!! ci farebbe molto piacere Marina

  2. Francesco scrive:

    Sembra un bel gioco!!!!

    1. pantabros scrive:

      Bellissimo gioco e molto divertente, Simpatica la grafica e sicuramente le battaglie con le piccole astronavi e la colonizzazione spaziale sono sempre d’attualità

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