Esistenza dell’anima

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La fisica quantistica spiega l’esistenza dell’anima. La Teoria Quantistica della Coscienza

La fisica quantistica potrebbe spiegare l’esistenza dell’anima. La Teoria Quantistica della Coscienza | Il Navigatore Curioso

La fisica quantistica potrebbe spiegare l’esistenza dell’anima. La Teoria Quantistica della Coscienza. Una teoria rivoluzionaria sostiene che l’anima umana è una delle strutture fondamentali dell’Universo e che la sua esistenza è dimostrabile grazie al funzionamento delle leggi della fisica quantistica. Con la morte fisica, le informazioni quantistiche che formano l’anima non vengono distrutte, ma lasciano il sistema nervoso per essere riconsegnate all’Universo.

Un medico e un fisico quantistico di fama mondiale, l’americano dott. Stuart Hameroff e l’inglese Sir Roger Penrose, hanno sviluppato una teoria che potrebbe dimostrare definitivamente l’esistenza dell’anima.

Secondo la Teoria Quantistica della Coscienza elaborata dai due scienziati, le nostre anime sarebbero inserite all’interno di microstrutture chiamate “microtubuli”, contenute all’interno delle nostre cellule cerebrali.

La loro idea nasce dal considerare il nostro cervello come una sorta di “computer biologico”, equipaggiato con una rete di informazione sinaptica composta da più di 100 miliardi di neuroni .

Essi sostengono che la nostra esperienza di coscienza è il risultato dell’interazione tra le informazioni quantiche e i microtubuli, un processo che i due hanno definito “Orch-OR” (Orchestrated Objective Reduction).

Con la morte corporea, i microtubuli perdono il loro stato quantico, ma le informazioni in essi contenute non vengono distrutte. In parole povere, più legate ad un linguaggio tradizionale, l’anima non muore, ma torna alla sua sorgente.

“Quando il cuore smette di battere e il sangue non scorre più, i microtubuli smettono di funzionare perdendo il loro stato quantico”, spiega il dott. Hameroff, professore emerito presso il Dipartimento di Anestesiologia e Psicologia e direttore del Centro di Studi sulla Coscienza presso l’Università dell’Arizona.

“L’informazione quantistica all’interno dei microtubuli non è distrutta, non può essere distrutta, ma viene riconsegnata al cosmo. Quando un paziente torna a vivere dopo una breve esperienza di morte, l’informazione quantistica torna a legarsi ai microtubuli, facendo sperimentare alla persona i famosi casi di premorte”, spiega Hameroff al Daily Mail.

La grande portata di questa teoria è evidente: la coscienza umana, così intesa non si esaurisce nell’interazione tra i neuroni del nostro cervello, ma è un informazione quantistica in grado di esistere al di fuori del corpo a tempo indeterminato. Si tratta di quella che per secoli le religioni hanno definito “anima”.

Questa teoria scientifica si avvicina molto alla concezione religiosa orientale dell’anima. Secondo il credo buddista e induista, l’anima è parte integrante dell’Universo ed esiste al di fuori del tempo e dello spazio. L’esperienza corporea (o anche terrena, materiale), non sarebbe altro che una fase dell’evoluzione spirituale della coscienza umana.

Ma anche le religioni del libro, quali l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam, insegnano l’immortalità dell’anima. Chissà che questa teoria non possa aprire una nuova stagione di confronto positivo tra la ragione e la fede, la religione e la scienza.

Inoltre sta avendo molto successo un libro dal titolo quasi impronunciabile:”Biocentrism: How Life and Consciousness Are the Keys to Understanding the Nature of the Universe” del dottor Robert Lanza, uno degli scienziati migliori in vita, oltretutto votato come il terzo miglior scienziato in vita dal New York Times.

Il motivo per cui sta avendo tanto successo il suo libro è che lui sostiene che la vita non ha mai fine, ma continua grazie alla coscienza. Il dottor Lanza è esperto in medicina rigenerativa e direttore del Advanced Cell Technology Company negli Stati Uniti, divenuto famoso anche per la sua ricerca sulle cellule staminali e per l’aver clonato diverse specie di animali in via d’estinzione.

Ma al biocentrismo ci è arrivato dopo che ha deciso di dedicarsi anche alla fisica, alla meccanica quantistica e all’astrofisica.

La teoria del biocentrismo insegna che la vita e la coscienza sono fondamentali per l’universo e praticamente è la coscienza stessa che crea l’universo materiale in cui viviamo e non il contrario. 

Secondo la sua teoria le leggi dell’universo, le sue forze e le sue costanti sono chiaramente fatte per la vita, e questo implica che prima della vita, prima della materia già esisteva intelligenza, un’intelligenza primaria che ha generato la materia o dalla quale si è generata la materia, tra cui gli esseri viventi.

Inoltre il tempo e lo spazio per Lanza sono solo elementi che ci consentono di comprendere le cose ma che in realtà non esistono. La morte della coscienza è quindi solo un pensiero e non è una morte vera e propria.

Partiamo dal presupposto che l’uomo riceva la coscienza e non la generi, se la generasse una volta morto il corpo lo sarebbe anche la coscienza, ma se la riceve, come un segnale radio, quando il corpo, cioè lo strumento muore o decade, la coscienza continuerà ad esistere, fuori dai vincoli di tempo e spazio.

Un’altra teoria di Lanza è l’esistenza di universi paralleli (fondamento del biocentrismo), dove ogni universo esiste simultaneamente. Quindi se un corpo muore in un universo, la sua coscienza potrebbe migrare verso un universo parallelo, e così all’infinito entrando e uscendo dai corpi. Una sorta di reincarnazione della coscienza, anzi una sorta di riciclo dell’energia della coscienza che ovviamente può anche esistere al di fuori di un corpo fisico.

L’’ipotesi di Lanza sul Multiuniverso, descrive chiaramente che negli infiniti universi paralleli e la logica quantistica possono spiegare che:

“tutto ciò che potrebbe accadere si verifica in qualche altro universo”.

In questo modo la morte in realtà non esiste realmente, ogni universo è simultaneo e indipendente, se in questo mondo si evita qualcosa, in un altro universo non si eviterà.

Secondo Lanza la coscienza è energia, e precisamente un’energia da 20 Watt e secondo la legge per la quale l’energia non può essere ne distrutta e ne creata, ma solo trasformata, è implicito che questa coscienza deve per forza migrare e continuare a vivere anche quando il corpo fisico decade.

Comunque il dottor Lanza ha ricevuto nel 2005 il premio per la medicina Rave da Wired Magazine, e nel 2006 ha ricevuto l’ “All Star”, Premio per le Biotecnologie di Mass High Tech. Il dottor Lanza e la sue ricerche sono state presentate in quasi tutti gli organi di stampa del mondo, comprese tutte le principali reti televisive internazionali.

La teoria del multiuniverso non è esclusivamente di Lanza, anche Einstein aveva accennato ad un universo parallelo e ad una mancanza di tempo e spazio quando un suo amico lo lasciò:

“Il mio caro amico si è allontanato da questo strano mondo, spostandosi un pò più avanti di me. Ciò non significa niente. Le persone come noi sanno che la distinzione tra passato, presente e futuro è solo un’illusione ostinatamente persistente”.

Alcuni credono che forse anche quando pensiamo a Paradiso e Inferno si potrebbe vedere come un altro modo di vedere un multiuniverso parallelo al nostro che stiamo vivendo qui ed ora… o forse no ?

Inferno e paradiso o mondi paralleli?

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Invece del paradiso e dell’inferno potrebbero esistere mondi paralleli

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Negli Stati Uniti, i ricercatori della University of Carolina hanno dimostrato che l’inferno così come descritto dalle molteplici religioni non esiste sul piano metafisico. Invece, secondo gli scienziati, potrebbero esistere a mondi paralleli, dove converge l’energia vitale delle persone dopo la loro morte fisica in una realtà fittizia governata da falsi concetti spirituali .
Il responsabile del gruppo di ricerca, Robert Lanz ha affermato che il ciclo della vita umana è simile a quello delle piante, vale a dire con le sue fioriture e la caducità delle foglie secche per poi iniziare una nuova germogliatura e quindi ripetere più e più volte il ciclo rigenerativo della vita.
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Secondo gli scienziati provenienti dagli Stati Uniti, dopo la morte del corpo fisico dell’uomo, o meglio il suo spirito immortale, cade in una dimensione completamente diversa che non avrebbe nulla a che fare con il paradiso o l’inferno del Cristianesimo. Inoltre, Robert Lanz afferma che la nostra morte fisica si concretizza nel momento in cui si accede in un mondo parallelo, dove l’energia vitale del defunto può tornare a manifestarsi nuovamente nella nostra dimensione dove vige lo stato materiale delle cose.
La teoria proposta dagli scienziati americani spiega la comparsa nel nostro mondo di creature insolite, tra cui Bigfoot, sirene e altre entità’ che potrebbero essere ospiti provenienti da altri universi. Vale la pena notare che l’ipotesi dello scienziato è stata parzialmente comprovata dopo la scoperta dell’esistenza di peculiari microparticelle nei loro diversi stati formativi .

Preghiera a san Michele Arcangelo

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In Nomine Patris, et Filii et Spiritus Sancti.
Princeps gloriosissime caelestis militiae, sancte Michael Archangele, defende nos in proelio et colluctatione, quae nobis adversus principes et potestates, adversus mundi rectores tenebrarum harum, contra spiritualia nequitiae, in caelestibus.
Veni in auxilium hominum, quos Deus creavit inexterminabiles, et ad imaginem similitudinis suae fecit, et a tyrannide diaboli emit pretio magno. Proeliare hodie cum beatorum Angelorum exercitu proelia Domini, sicut pugnasti contra ducem superbiae Luciferum, et angelos eius apostaticos: et non valuerunt, neque locus inventus est eorum amplius in coelo. Sed proiectus est draco ille magnus, serpens antiquus, qui vocatur diabolus et satanas, qui seducit universum orbem; et proiectus est in terram, et angeli eius cum illo missi sunt.
En antiquus inimicus et homicida vehementer erectus est. Transfiguratus in angelum lucis, cum tota malignorum spirituum caterva late circuit et invadit terram, ut in ea deleat nomen Dei et Christi eius, animasque ad aeternae gloriae coronam destinatas furetur, mactet ac perdat in sempiternum interitum.
Virus nequitiae suae, tamquam flumen immundissimum, draco maleficus transfundit in homines depravatos mente et corruptos corde; spiritum mendacii, impietatis et blasphemiae; halitumque mortiferum luxuriae, vitiorum omnium et iniquitatum.
Ecclesiam, Agni immaculati sponsam, faverrimi hostes repleverunt amaritudinibus, inebriarunt absinthio; ad omnia desiderabilia eius impias miserunt manus. Ubi sedes beatissimi Petri et Cathedra veritatis ad lucem gentium constituta est, ibi thronum posuerunt abominationis et impietatis suae; ut percusso Pastore, et gregem disperdere valeant.
Adesto itaque, Dux invictissime, populo Dei contra irrumpentes spirituales nequitias, et fac victoriam.
Te custodem et patronum sancta veneratur Ecclesia; te gloriatur defensore adversus terrestrium et infernorum nefarias potestates; tibi tradidit Dominus animas redemptorum in superna felicitate locandas. Deprecare Deum pacis, ut conterat satanam sub pedibus nostris, ne ultra valeat captivos tenere homines, et Ecclesiae nocere.
Offer nostras preces in conspectu Altissimi, ut cito anticipent nos misericordiae Domini, et apprehendas draconem, serpentem antiquum, qui est diabolus et satanas, ac ligatum mittas in abyssum, ut non seducat amplius gentes.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo .
Gloriosissimo Principe della Milizia Celeste, Arcangelo San Michele, difendeteci in questa ardente battaglia contro tutte le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia.
Venite in soccorso degli uomini creati da Dio a sua immagine e somiglianza e riscattati a gran prezzo dalla tirannia del demonio. Combattete oggi le battaglie del Signore con tutta l’armata degli Angeli beati, come già avete combattuto contro il principe dell’orgoglio lucifero ed i suoi angeli apostati; e questi ultimi non potettero trionfare e ormai non v’è più posto per essi nei cieli. Ma è caduto questo grande dragone, questo antico serpente che si chiama lo spirito del mondo, che tende trappole a tutti. Sì, è caduto sulla terra ed i suoi angeli sono stati respinti con lui.
Ora ecco che, questo antico nemico, questo vecchio omicida, si erge di nuovo con una rinnovata rabbia. Trasfiguratosi in angelo di luce, egli nascostamente invase e circuì la terra con tutta l’orda degli spiriti maligni, per distruggere in essa il nome di Dio e del suo Cristo e per manovrare e rubarvi le anime destinate alla corona della gloria eterna, per trascinarle nell’eterna morte.
Il veleno delle sue perversioni, come un immenso fiume d’immondizia, cola da questo dragone malefico e si trasfonde in uomini di mente e spirito depravato e dal cuore corrotto; egli versa su di loro il suo spirito di menzogna, di empietà e di bestemmia ed invia loro il mortifero alito di lussuria, di tutti i vizi e di tutte le iniquità.
La Chiesa, questa Sposa dell’Agnello Immacolato, è ubriacata da nemici scaltrissimi che la colmano di amarezze e che posano le loro sacrileghe mani su tutte le sue cose più desiderabili. Laddove c’è la sede del beatissimo Pietro posta a cattedra di verità per illuminare i popoli, lì hanno stabilito il trono abominevole della loro empietà, affinché colpendo il pastore, si disperda il gregge.
Pertanto, o mai sconfitto Duce, venite incontro al popolo di Dio contro questa irruzione di perversità spirituali e sconfiggetele. Voi siete venerato dalla Santa Chiesa quale suo custode e patrono; voi, glorioso difensore contro le nefaste potestà terrene e infernali; a Voi il Signore ha affidato le anime che un giorno occuperanno le sedi celesti. Pregate, dunque, il Dio della pace a tenere schiacciato satana sotto i nostri piedi, affinché non possa continuare a tenere schiavi gli uomini e a danneggiare la Chiesa.
Presentate all’Altissimo, con le Vostre, le nostre preghiere, perché scendano presto su di noi le Sue Divine Misericordie e Voi possiate incatenare il dragone, il serpente antico satana ed incatenarlo negli abissi. Solo così non sedurrà più le anime.

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Nelle Preci Leonine

In nomine Patris, et Filii et Spiritus Sancti.
Sancte Michaël Archangele,
defende nos in proelio;
contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium.
Imperet illi Deus,
supplices deprecamur: tuque,
Princeps militiae caelestis,
Satanam aliosque spiritus malignos,
qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo,
divina virtute in infernum detrude.
Amen.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
San Michele Arcangelo, difendici nella lotta;
sii nostro aiuto contro la cattiveria e le insidie del demonio.
Che Dio eserciti il suo dominio su di lui,
supplichevoli ti preghiamo:
tu, che sei il Principe della milizia celeste,
con la forza divina rinchiudi nell’inferno Satana
e gli altri spiriti maligni
che girano il mondo
per portare le anime alla dannazione.
Amen.

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Forma abbreviata

Nel 1902 fu pubblicata una nuova edizione del rituale Romano, che conteneva una versione significativamente abbreviata della preghiera di San Michele privata del Segno Iniziale della Croce, dei paragrafi da 2 a 6, e della locuzione Te gloriatur defensore adversus terrestrium et infernorum nefarias potestates nel paragrafo 7. La forma abbreviata poteva essere recitata dai fedeli, ma era prevista anche come introduzione agli esorcismi.

Princeps gloriosíssime, cæléstis milítiæ, sancte Michaël Archángele, defénde nos in prælio adversus príncipes et potestátes, advérsus mundi rectóres tenebrárum harum, contra spirituália nequítiæ, in celéstibus.
Veni in auxilium hóminum; quos Deus ad imáginem similitúdinis suæ fecit, et a tyránnide diáboli emit prétio magno.
Te custódem et patrónum sancta veneratur Ecclésia; tibi trádidit Dóminus ánimas redemptórum in supérna felicitáte locándas. Deprecáre Deum pacis, ut cónterat sátanam sub pédibus nostris, ne ultra váleat captivos tenére hómines, et Ecclésia nocére.
Offer nostras preces in conspéctu Altíssimi, ut cito antícipent nos misericórdiæ Dómini, et apprehéndas dracónem, serpéntem antíquum qui est diábolus et sátanas, et ligátum mittas in abyssum, ut non sedúcat ámplius gentes.
Gloriosissimo Principe della Milizia Celeste, Arcangelo San Michele, difendeteci in questa ardente battaglia contro tutte le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia.
Venite in soccorso degli uomini creati da Dio a sua immagine e somiglianza e riscattati a gran prezzo dalla tirannia del demonio.
Voi siete venerato dalla Santa Chiesa quale suo custode e patrono, ed a Voi il Signore ha affidato le anime che un giorno occuperanno le sedi celesti. Pregate, dunque, il Dio della pace a tenere schiacciato satana sotto i nostri piedi, affinché non possa continuare a tenere schiavi gli uomini e a danneggiare la Chiesa.
Presentate all’Altissimo, con le Vostre, le nostre preghiere, perché scendano presto su di noi le Sue Divine Misericordie e Voi possiate incatenare il dragone, il serpente antico satana ed incatenarlo negli abissi. Solo così non sedurrà più le anime.

 

Questo inno Akatisto è quasi il solo conosciuto nell’ambiente di lingua greca, mentre nei paesi slavi sorsero altri Akathisti.

Una versione più breve è la seguente, composto e musicato da San Nikolai Velimirovich, (vescovo di Žiča in Serbia, e letterato, 1880-1956), pubblicato nel Ochridski Prolog in lingua serba nel 1928. Il Prologo di Ohrid è una pubblicazione in due volumi che contiene le vite dei santi venerati dalla Chiesa ortodossa, arricchiti da inni, riflessioni e omelìe:

Archangel of God
Michael the Commander,
The sword-bearing servant
Of the Lord Most-high.
He stands before the Lord
With the heavenly hosts,
With the mighty angels
And the holy souls.
The greatest commander
Of the Greatest King,
Wherever he goes, he conquers
And works miracles.
He is the one whom Satan
Fears like flame,
For the commander of God
Stands for truth.
He stands for truth,
And upholds justice;
Fast as sight
He can be anywhere swiftly.
The commander of light,
He drives the impure away,
And with his wings
Protects the faithful.
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Arcangelo Michele

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Caratteristiche principali:

L’Arcangelo Michele è noto per la sua eccezionale forza e per il suo coraggio. E’ un leader che regna come il capo di tutti gli angeli. L’Arcangelo Michele combatte per il bene affinché prevali sul male. Protegge e difende le persone che amano e sono in Dio. La gente a volte chiede aiuto all’Arcangelo Michele per: ottenere il coraggio di cui hanno bisogno per superare le loro paure, ottenere la forza di resistere alle tentazioni, al peccato e stare al sicuro in situazioni pericolose o che richiedono coraggio.

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Simboli:

L’Arcangelo Michele nell’arte è spesso raffigurato con una spada o una lancia.Altri simboli che rappresentano l’Arcangelo Michele comprendono armature e bandiere

Colore energetica:

BLU

Ruolo nel Testi religiosi:

L’Arcangelo Michele detiene il primato per essere presente più spesso di qualsiasi altro angelo nei principali testi religiosi. La Torah , Bibbia e Corano menzionano l’Arcangelo Michele.

Nella Torah, Dio sceglie l’Arcangelo Michele per proteggere e difendere Israele come nazione. Daniele 00:21 della Torah descrive Michael come “il grande principe” che proteggerà il popolo di Dio anche durante la lotta tra il bene e il male alla fine del mondo.

Nello Zohar (un libro fondamentale nella mistica ebraica chiamata Kabbalah ), L’Arcangelo Michele accompagna le anime dei giusti in paradiso.

La Bibbia descrive l’Arcangelo Michele nel libro dell’Apocalisse 12: 7-12 capo degli eserciti di angeli che combattono Satana e i suoi demoni durante l’ultimo conflitto mondiale. L’Arcangelo Michele e le truppe angeliche infine ne uscirono vittoriosi. La Bibbia lo menziona anche nella prima lettera ai Tessalonicesi 4:16 dove descrive l’Arcangelo Michele che accompagna Gesù Cristo al suo ritorno sulla Terra.

Le Chiese cattolica, ortodossa, anglicana, luterana venerano l’Arcangelo Michele come San Michele. Egli è il santo patrono delle persone che lavorano in condizioni pericolose come ad esempio il personale militare, di polizia e gli agenti di sicurezza e paramedici. L’Arcangelo Michele è un modello di cavalleria e di coraggio nel lavoro per la giustizia. Nella tradizione cattolica, l’Arcangelo Michele scorta anche le anime delle persone in paradiso dopo la morte. I Testimoni di Geova dicono che Gesù Cristo era Michele prima che Cristo è venuto sulla Terra.

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I sette maggiori arcangeli

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Il sistema di sette maggiori arcangeli è una antica tradizione dell’angelologia di matrice giudaica. Nella Bibbia, però compaiono solo i nomi di tre di essi: Michele, che viene riconosciuto come arcangelo in Giuda 9, Gabriele e Raffaele vengono invece chiamati angeli. Quest’ultimo, poi, solo nel libro di Tobia, un’opera deutero-canonica, cioè ritenuta ispirata solo dalla chiesa cattolica e da quella ortodossa.

 I tre Arcangeli, di Marco d’Oggiono. Nel culto cattolico solo i tre angeli nominati nella Bibbia possono essere ricordati liturgicamente.

L’esistenza di sette arcangeli e il loro nome risale al Libro di Enoch, un’opera giudaica post-biblica del I secolo a.C., ritenuta canonica solo dalla chiesa copta e non dagli altri cristiani, né dagli ebrei. Differenti fonti successive sono in disaccordo sia sull’identificazione dei sette arcangeli (nome e funzione) sia sulla loro appartenenza alle diverse gerarchie angeliche.

L’utilizzo dei sette arcangeli nella Cabala e in altre dottrine esoteriche ha portato a cercare una corrispondenza con i giorni della settimana, cioè con i sette astri mobili (“pianeti”) dell’astronomia antica: Sole, Luna, Marte, Mercurio, Giove, Venere e Saturno. Anche su questo punto, tuttavia, non c’è completo accordo fra le diverse proposte.

Vi è una grande variabilità nel nome degli arcangeli anzitutto perché i nomi non sono perfettamente uguali nemmeno nei diversi antichi manoscritti di una stessa opera ed inoltre perché i traduttori vocalizzano l’ebraico (che scrive solo le consonanti) in modo diverso e più adatto alla fonetica della propria lingua.

Il più antico riferimento al sistema dei sette arcangeli compare nel cap. XX del Libro di Enoch (l’Enoch Etiope), dove vengono chiamatiMichele, Gabriele, Raffaele, Uriele, Raguel, Zerachiel ( o Saraqael) e Remiel. I primi quattro nomi sono invariati in tutte le elencazioni fatte in seguito da altri testi angelologici.

Gli ultimi tre, invece, hanno spesso nomi diversi. Secoli dopo, Pseudo-Dionigi li denomina Camael, Jophiel e Zadkiel (o Hesediel). Papa Gregorio I (540-604) li identifica come Simiel, Orifiel, e Zachariel. Nel frattempo in Oriente la chiesa ortodossa aveva adottato i nomi: Barachiel, Jehudiel, Salathiel. Solo nel XVI secolo anche la chiesa cattolica scelse questi stessi nomi, anche se con lievi variazioni ortografiche.

Nella cupola della Cappella palatina di Palermo sono le immagini dei sette arcangeli, con i loro nomi, motti ed attributi, secondo la tradizione bizantina e poi cattolica.

Arcangelo Significato Motto Attributi
Michele Chi è come Dio? Paratus ad animas suscipiendas Calpesta il drago, impugna una spada fiammeggiante
Gabriele Dio è potente Spiritus Sanctus superveniet in te Fiaccola e specchio di diaspro (di solito è il giglio bianco)
Raffaele Dio guarisce Viatores comitor, infirmos medico Vasetto di medicinali (di solito è il pesce; accompagnato da Tobia)
Uriel Dio infiamma Flammescat igne caritas Fiamma e spada
Barachiel Benedizione di Dio Adiutor ne derelinquas nos Rose (=grazie) da distribuire
Jeudiel Lode di Dio Deum laudantibus praemia retribuo Corona e flagello
Sealtiel Dio comunica Oro supplex et acclinis In preghiera

Nonostante la parziale diffusione del culto dei sette arcangeli, la chiesa cattolica ha mantenuto la prudenza, che aveva determinato le sue norme medioevali. Esse, infatti, sono state ribadite anche in tempi recenti e sono da ritenersi tuttora in vigore. Nel decreto Litteris Diei del 6 giugno 1992, il magistero pontificio ha chiarito che “è illecito insegnare e utilizzare nozioni sugli angeli e sugli arcangeli, sui loro nomi personali e sulle loro funzioni particolari, al di fuori di ciò che trova diretto riscontro nella Sacra Scrittura; conseguentemente è proibita ogni forma di consacrazione agli angeli ed ogni altra pratica diversa dalle consuetudini del culto ufficiale.”

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Personalmente, non nutro fiducia nella chiesa e preferisco farmi guidare dal cuore e dalle mie sensazioni, considerando che spesso gli “uomini di chiesa” si sono macchiati di crimini tremendi, considerando anche che, parecchie feste cristiane, sono state letteralmente rubate dal paganesimo. Quindi il mio consiglio è: informatevi, leggete, cercate e ricercate, ma abbiate sempre il vostro cuore a guidarvi. Dio insegna amore, tolleranza e perdono, ci ha dotati di intelletto per poterlo utilizzare e ci ha donato sentimento per poterne usufruire a beneficio comune. https://www.facebook.com/Il-Sentiero-di-Salomone-613141378876417/?ref=page_internal

le esperienze fuori dal corpo: OBE

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La parola OBE è l’acronimo dell’inglese “Out of Body Experience”, in italiano“Esperienza Fuori dal Corpo”. L’espressione indica l’esperienza di una persona che per qualche ragione percepisce se stessa come esistente fuori dal proprio corpo fisico. La percezione, di solito molto vivida, può prodursi da un fatto preciso, per esempio in seguito ad un incidente, oppure spontaneamente durante il sonno, ma può anche aver luogo per propria volontà.
L’OBE è chiamata anche proiezione, sdoppiamento, viaggio astrale, è un fenomeno conosciuto da tutte le culture in ogni tempo, ed è senz’altro fra gli elementi chiave che hanno portato (e portano tuttora) alla nascita di religioni e sistemi filosofico-mistici. Nella casistica esiste anche la NDE, acronimo di “Near Death Experience”, in italiano “Esperienze di Pre-Morte”, concernente l’esperienza di chi si viene a trovare nella situazione di essere praticamente morto ma – di solito con tecniche di rianimazione – ritorna alla vita; secondo me a tutti gli effetti essa è una OBE, a prescindere da quale livello sottile sia percepito, pertanto qui non se ne parlerà separatamente.
Sulle questioni di fondo (p.es., “il fenomeno è autentico o no?”) ho preferito non adottare un atteggiamento neutrale, anche se ciò sarebbe stato considerato più serio, ma ho voluto invece evitare ipocrisie e tagliare corto: in fondo qui io scrivo in base alla mia visione delle cose, frutto delle mie esperienze e dei miei studi, ed essi mi dicono che il fenomeno esiste e, in larga misura, è proprio come descritto dai mistici di sempre. Le implicazioni dell’OBE riguardano la sfera più seria ed elevata nell’Uomo, trovandosi anche a portata diretta dei singoli ricercatori di ogni estrazione e cultura.
Un altro elemento importante in qualunque panoramica su questo argomento è il fatto che esistono forse tanti tipi di OBE quanti coloro che le hanno: ognuno è diverso per fisico, mentalità, esperienze, credenze, cultura, evoluzione personale, ecc., ed è praticamente impossibile scrivere qualcosa sull’OBE senza tralasciare qualcosa di importante. Ho preferito non dilungarmi sugli argomenti (anche se spesso sarebbe stato necessario) e ho considerato solo pochi elementi, il minimo per attrarre l’interesse di un lettore occasionale, anche se qua e là ho detto la mia (comunque niente di nuovo, credo).
Per chi vuole farsi un’idea più completa ed esaustiva sull’argomento esiste dell’ottima letteratura, e anche qualche buono o eccellente sito Internet.
Per poter parlare agevolmente dell’OBE senza fare confusione, userò la terminologia classica: è antica, puzza di magico, e bisogna riconoscere che razionalmente “suona male”, ma ha almeno il pregio di essere comprensibile e, di fatto, adoprata da quasi tutti coloro che si occupano dell’argomento.

https://www.youtube.com/watch?v=DU39fJMmElU

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Alieni

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Il termine extraterrestre indica qualsiasi oggetto di provenienza esterna al pianeta Terra. Può essere riferito a materiale come i meteoritio a forme di vita estranee alla Terra.

L’esistenza (presente o passata) di forme di vita extraterrestre è al momento solo ipotetica, dato che non sono mai state trovate chiare prove di organismi complessi al di fuori della biosfera terrestre, ma l’enorme numero di galassie e quindi pianeti con caratteristiche molto simili al nostro rende statisticamente probabile la loro esistenza. Inoltre in questi anni si sono scoperti molti pianeti attorno a stelle della Via Lattea, di cui parte nella fascia abitabile.

Nella cultura popolare l’extraterrestre – detto anche alieno – è visto soprattutto come un ipotetico essere dotato di intelligenza proveniente da un altro pianeta, ed è un personaggio descritto all’interno di innumerevoli opere di fantascienza, ma anche in resoconti di misteriosi avvistamenti – mai del tutto provati – da parte di persone di ogni nazionalità (si veda la voce UFO). I presunti avvistatori si dividono tra chi considera gli extraterrestri esseri umanoidi di indole pacifica e chi, al contrario, li descrive come creature mostruose e malvagie.

Tutta la vita sulla Terra è basata su carbonio, idrogeno, azoto e ossigeno, e questo fatto potrebbe essere una costante anche per quanto riguarda altri pianeti alieni. Ci sono però altri elementi chimici che potrebbero ipoteticamente costituire la base per la vita, come ad esempio il silicio. Il punto di vista secondo il quale il carbonio è necessariamente la base di tutta la vita sugli altri pianeti, in quanto le sue proprietà chimiche e termodinamiche lo rendono di gran lunga superiore a tutti gli altri elementi, è stato soprannominatosciovinismo del carbonio.

Lo studio scientifico sulla possibile base biomeccanica della vita extraterrestre è noto con il nome di esobiologia o xenobiologia. Per alcuni la vita nell’universo è nata e si è evoluta autonomamente in punti diversi, differenziandosi. Mentre per altri, sostenitori della teoria detta panspermia, la vita è stata generata da un unico tipo di spore che hanno provveduto a inseminare dallo spazio ogni pianeta. Una variante della panspermia vuole che il passaggio della vita sia dovuto non solo a schianto su un certo pianeta “vergine” di meteoriti “viventi”, ma anche di interi pianeti “viventi”.

La questione dell’esistenza di altri mondi come luoghi abitabili si è dibattuta prevalentemente solo dopo l’invenzione del telescopio e la sua diffusione a partire dal XVII secolo: l’idea generale in precedenza era infatti che le stelle e i pianeti – che apparivano come semplici punti luminosi fissati nel firmamento – non fossero veri e propri corpi fisici. Malgrado questo, già nell’Antica Grecia, nel VII secolo a.C., alcuni filosofi intuirono che nell’infinita estensione dell’universo sarebbe stato possibile imbattersi in altri mondi popolati. Diogene Laerzio riferisce ad esempio come Anassagora ritenesse la Luna abitata. Nella sua opera De Rerum Natura (circa 70 a.C.), Lucrezio speculava apertamente della possibilità di vita su altri mondi:

« Pertanto dobbiamo capire che esistono altri mondi in altre parti dell’Universo, con tipi differenti di uomini e di animali. »

Aristotele e Platone tuttavia propugnavano l’unicità metafisica del mondo (inteso come creato). Dopo che il Cristianesimo ebbe preso piede, sulla scorta di Aristotele l’idea di vita su altri mondi venne prevalentemente rigettata, in quanto era vista in contraddizione con la pretesa centralità dell’uomo nel piano della creazione divina, ma rimase comunque oggetto di dibattito nel corso del tempo. Il vescovo di Parigi Ètienne Tempier nel 1277, nell’intento di portare un po’ di quiete nel mondo intellettuale assai vivace e per questo propenso a litigi e agli scontri, nell’elenco di 219 proposizioni da rigettare poneva anche quella – di tradizione aristotelica – che negava a Dio la possibilità di aver creato o di creare altri mondi diversi dal nostro (art 34).

Significativa la testimonianza di Basilio di Cesarea che riteneva gli antichi Egizi essere la progenie di una civiltà proveniente da luoghi collocabili “fuori dalle sfere abitate dagli uomini o dai demoni” alludendo inequivocabilmente a esseri non terrestri né divini, aggiungendo che quella dei faraoni fu una “stirpe non discendente da Adamo” e dotata di poteri superumani (“διὰ ὑπερανθρωπίνης δυνάμεως”) grazie ai quali fu possibile edificare le piramidi.

L’ammissione, dunque, di tale possibilità appare indirettamente una condizione per poter operare nell’ambito degli istituti della cultura del tempo. Tommaso d’Aquino, in piena egemonia tolemaica, ventilò l’ipotesi di più mondi abitati e perciò bisognosi di redenzione (cfr. III libro delle Sentenze), negando invece quella di altri universi (diversi dall’unico creato da Dio). Il cardinale e teologo Nicola Cusano, nella sua opera più importante De docta ignorantia del 1440, ammetteva la possibilità che Dio potesse avere creato altri mondi con altri esseri razionali in uno spazio senza limiti. Anche questi esseri razionali, egli scriveva, sono creati ad immagine di Dio ed eredi delle promesse di Cristo.

Il filosofo e frate domenicano Giordano Bruno, condannato come eretico e messo al rogo nel 1600, certamente ammetteva questa possibilità di altri mondi. Bruno in realtà non fu condannato per tale idea (che non è annoverata tra i capi d’accusa della sentenza) che però interessò teologi e filosofi per una certa confusione o identificazione tra mondo e Dio.

La possibilità di vita extraterrestre era un luogo comune del discorso dotto nel XVII secolo, grazie soprattutto alla diffusione del telescopio di Galileo. Nel Sette-Ottocento l’idea che la Luna e gli altri pianeti del sistema solare fossero abitati si era abbastanza diffusa a livello popolare e anche nell’ambito del mondo accademico era una questione seriamente dibattuta, anche da numerosi religiosi e teologi.

Il continuo miglioramento della tecnologia dei telescopi rifrattori, inoltre, faceva presagire nuove imminenti scoperte. L’astronomo francese Camille Flammarion (1842-1925), ad esempio, rimase convinto per tutta la vita che vi fossero altri pianeti abitati, concetto che divulgò nei suoi libri.Flammarion fu anche tra i primi a proporre l’idea che gli esseriextraterrestri fossero davvero alieni, e non semplicemente variazioni delle creature terrestri.

La presunta scoperta dei canali di Marte nel 1877 da parte di Giovanni Virginio Schiaparelli condusse alcuni astronomi, come Percival Lowell, a sostenere la loro origine artificiale e quindi l’esistenza di vita senziente sul pianeta Marte. L’esistenza dei canali venne confutata da osservazioni successive, pur rimanendo viva a livello popolare. Nel 1961 l’astronomo Frank Drake propose, in modo puramente speculativo, l’equazione che prende il suo nome, come tentativo di stimare il numero di civiltà extraterrestri evolute presenti nella Via Lattea.

Dalla fine degli anni quaranta, il dibattito sull’esistenza degli extraterrestri si è ulteriormente diffuso a livello popolare con la nascita dell’ufologia: molti ufologi sostengono infatti che gli alieni visitino regolarmente il nostro pianeta, e gli UFO sarebbero i loro mezzi di trasporto. Le missioni spaziali dalla fine degli anni sessanta hanno mostrato all’opinione pubblica ciò che gli scienziati già sapevano, cioè che la superficie degli altri pianeti del sistema solare è troppo inospitale per sostenere esseri viventi complessi. Più realisticamente l’unico contatto possibile con la vita extraterrestre all’interno del sistema solare sarebbe quello con ipotetici microorganismi su altri pianeti e sulle loro lune. Questo ha spostato il dibattito verso i mondi extrasolari.

Secondo l’ipotesi degli astrobiologi dell’Università Nazionale Australiana, gli alieni non contatterebbero la vita umana perché estinti. Nella teoria pubblicata sulla rivista Astrobiology, si giustifica la mancanza di segnali da parte degli extraterrestri ritenendo che le forme di vita più primitive, una volta comparse, appaiono molto fragili e per questo il coordinatore dello studio Aditya Chopra, pensa che difficilmente queste vite riescano ad evolversi abbastanza velocemente per sopravvivere alle condizioni ambientali in rapido cambiamento.

Gli scienziati sono alla ricerca di una qualche prova dell’esistenza di vita unicellulare sui pianeti del sistema solare, portando avanti gli studi sulla superficie di Marte ed esaminando le meteoriti cadute sulla Terra. È stata proposta anche una missione per Europa, una luna del pianeta Giove, che si ipotizza possa contenere delle riserve liquide sotto la sua superficie; rimane da verificare, oltre alla reale esistenza di queste riserve, se sono costituite da acqua o da componenti gassosi allo stato liquido a causa delle basse temperature (metano o ammoniaca); sono previste spedizioni di sonde nel futuro per cercare di indagare la cosa.

Nel 1996 è stata scoperta all’interno di un meteorite, ALH 84001, proveniente da Marte, la presenza di una struttura fossilizzata che potrebbe essere compatibile con i residui dovuti al metabolismo di qualcosa simile a batteri. Tuttavia la reale natura di questa struttura (residuo di batteri alieni di un lontano passato o semplice configurazione casuale all’interno del meteorite) è tutta da verificare.

Nel maggio del 2001 il geologo Bruno D’Argenio e il biologo molecolare Giuseppe Geraci, accomunati da un progetto svolto per il Consiglio Nazionale delle Ricerche, hanno annunciato di aver scoperto – all’interno di alcuni meteoriti – dei batteri, dalla stampa ribattezzati batteri alieni, i quali, rimasti immobili e inattivi per 2,3 miliardi di anni nelle rocce, una volta estratti si sarebbero risvegliati e riprodotti. L’annuncio ha immediatamente suscitato incertezza nel mondo scientifico in merito all’attendibilità dei risultati del progetto. Tanto vero che parte della stampa ha lealmente rilevato che “la maggioranza degli scienziati ritiene che si tratti di una contaminazione avvenuta sulla Terra. Ed è l’ obiezione con cui gli esobiologi hanno accolto l’annuncio“.

Nel febbraio del 2005, due scienziati della NASA avevano inizialmente riferito di aver trovato quella che essi definivano una possibile prova della presenza di vita su Marte. In particolare, i due scienziati, Carol Stoker e Larry Lemke, si erano basati sul fatto che alcuni segni spettrografici di metano nell’atmosfera marziana sono molto simili al metano prodotto da alcune forme di vita primitive sulla Terra; tuttavia i vertici della NASA smentirono la notizia, e i due scienziati in seguito ritrattarono le loro affermazioni. Nonostante questo alcuni scienziati considerano ancora plausibile l’ipotesi riportando alcune rilevazioni che potrebbero essere compatibili con un’origine biologica del metano su Marte.

L’aspetto di ipotetici alieni è stato argomento sia di riflessioni scientifiche sia di moltissima fiction. Attraverso i mezzi di comunicazione di massa, come film e spettacoli televisivi, gli extraterrestri dotati di intelligenza vengono solitamente dipinti come umanoidi, cioè di forma somigliante a quella umana (quattro arti, simmetria, stazione eretta ecc.); un esempio di questo tipo è costituito dagli esseri denominati Grigi, che costituiscono un popolare tipo di ipotetico alieno.

Tuttavia molti scienziati sostengono che ci siano pochissime possibilità che una forma di vita aliena possa somigliare minimamente a noi, considerate tutte le possibili variabili che potrebbero fare la differenza, come quelle ambientali, riferite alla particolare conformazione geologica, atmosferica e meteorologica del pianeta, quelle fisiche (prima fra tutte la forza di gravità differente da quella terrestre), quelle planetarie, ad esempio un pianeta vivibile potrebbe avere un’orbita e una geografia spaziale più complesse di quella terrestre, e quelle biologiche legate al processo evolutivo e alla selezione naturale. Tra gli Anni Sessanta e gli Anni Settanta Carl Sagan e altri calcolarono le condizioni per la formazione di vita macroscopica, basata sugli amminoacidi, relativamente all’atmosfera del pianeta Giove, in base alle osservazioni svolte di detta atmosfera.

Questo ha influenzato a sua volta la fantascienza che è arrivata a immaginare forme di vita non umanoide o persino decisamente esotiche, come nuvole di gas o forme di vita basate sulla chimica del silicio anziché del carbonio.

La fantascienza più tradizionale tende a dare per scontate alcune condizioni improbabili a ripetersi quando raffigura esseri extraterrestri senzienti: la simmetria bilaterale, la presenza di occhi, orecchie, bocca ed altri organi concentrati in una testa, le dimensioni contenute in un range umano (o comunque raramente sotto i 50 cm e sopra i 2,5 m), la presenza di 5 sensi (ed in particolare della vista), la presenza di quattro arti, la respirazione aerobica (e specificatamente in atmosfere dominate dall’ossigeno, mentre, per esempio, anche la stessa atmosfera terrestre negli ultimi 300 milioni di anni ha cambiato diverse volte la propria composizione chimica). Gli alieni più raffigurati nella fantascienza camminano, parlano, manipolano gli strumenti con delle mani, non vivono in acqua o nell’aria, guardano il mondo con gli occhi e sarebbero in grado di vedere leggere questa voce. Viceversa ipotizzando scientificamente forme di vita, anche intelligenti, aliene, è necessario abbandonare tutti i preconcetti antropocentrici ed accettare creature differenti da noi in tutti i parametri. La convergenza è molto diffusa nell’evoluzione, ma difficilmente riproporrebbe tutte queste caratteristiche in un’altra creatura.