I Saggi

Share via emailSubmit to redditShare on Tumblr

Numerose testimonianze attinenti al mondo delle “entità”, sia di matrice laica che religiosa, menzionano la figura del “vecchio saggio”. Archetipo diffuso, detentore di conoscenza e verità, egli si pone, e mai si impone, come “guida spirituale” dei suoi figli. Che sia esso un saggio biblico o una figura cinematografica o fiabesca, è spesso un’immagine comune nelle fantasie collettive. Lo stesso Dio, alle volte, è rappresentato come un anziano signore dai capelli e la barba bianca nell’alto dei cieli. Ma andiamo ad analizzare più da vicino le informazioni a riguardo…

vecchio saggio_thumb[2]

I Saggi, definiti “coscienze emotive” nell’articolo della creazione dell’universo, sono essenza di energia pura nata al principio di esso. A differenza della normale energia, hanno un corpo semi-fisico. Ciò significa che non sono totalmente dotati di corpo fisico ma possono assumerlo se necessario. Si dovrebbero immaginare più come sfere di luce e potenza. Si dividono in SAGGI PRIMORDIALI e SAGGI. Differiscono solo nell’età: i primi, infatti, sono sopravvissuti alla prima esplosione, i secondi, sono di formazione successiva. Hanno un carattere forte e dolce, a seconda delle occasioni. Provano emozioni: dolore, gioia e, soprattutto, grande saggezza. Possono recarsi da un universo all’altro senza utilizzare i tunnel spazio-temporali. Sono in grado di apparire nei sogni degli umani o anche di interferire con la tecnologia. Il loro scopo è proteggere gli esseri viventi dal male, inducendo così gli umani o altri esseri ad usare la propria coscienza. Il tutto non per ottenere l’ingresso in un paradiso religioso ma poichè il male è sbagliato a prescindere. Non utilizzano minacce nè punizioni, essi preferiscono gli insegnamenti. I Saggi hanno dalla loro parte alcune razze aliene, molti umani, angeli, arcangeli ed una schiera di anime bianche.

I Saggi hanno creato un gruppo a cui far riferimento: LA CONFEDERAZIONE DI LUCE.

hqdefault

Tale Confederazione serve a riunire e ripartire i ruoli ad ognuno. Essa ha anche le sue regole.

I Saggi spesso assumono nomi differenti agli occhi degli umani: Dio, Allah, Javè, ecc.

I libri religiosi spesso raccontano storie con spunti reali ma, spesso, essi vengono largamente modificati. L’esempio classico sono il Paradiso e l’Inferno. Sicuramente il luogo in cui vivono i Saggi ed in cui finiscono le anime dopo la morte può essere definito paradisiaco, ma è comunque diverso da come viene classicamente descritto. Sono mondi paralleli, non raggiungibili con i tunnel spazio-temporali, quasi simili ai nostri. Esistono infatti città, metropolitane e negozi. Gli umani si trovano a proprio agio in questi luoghi. I Saggi amano la civile convivenza ma sono disposti a combattere pur di preservare i luoghi sacri in cui vivono. Sono maestri d’amore e supporto, paragonabili ad Angeli divini. Loro tendono sempre a far migliorare gli umani, cercano di recuperare chi ha preso strade sbagliate. Dunque essi aiutano, insegnano, cercando di far diventare tali anime pure. La loro grande saggezza è frutto di lunghi millenni di errori e battaglie. Infatti, all’inizio della loro esistenza, erano immaturi, impulsivi, paragonabili a bambini. Con il passare del tempo, hanno acquisito esperienza ed umiltà. Il modo in cui vivono è amorevole, devoto alla pace dei sensi, alla coesistenza. Nel corso dei secoli, più volte hanno interagito con gli umani, insegnando loro metodologie varie per essere migliori, più felici, sicuri di sè, leali ed umili.

Possono interagire con noi in vari modi:

SOGNI

Spesso i Saggi preferiscono interagire durante i sogni, mostrandosi o meno al ricettore. Spesso mostrano paure, desideri, soluzione di problemi. A volte, persone più ricettive hanno la possibilità di sognare avvenimenti futuri che possono riguardare se stessi o altri, amici o parenti. Spesso capita, soprattutto all’inizio, di confondere i sogni premonitori con semplici sogni dovuti a stress o agitazione.

VIBRAZIONI

A volte i Saggi, così come Angeli o anime bianche, preferiscono maniere plateali per interagire, facendo vibrare il corpo come se ci fosse energia elettrostatica. Più la persona è ricettiva, più le sarà possibile scorgere anche i contorni delle varie entità a seguito di tali vibrazioni.

VOCI E LUMINESCENZE

Non è raro sentire storie in cui molti asseriscono di aver sentito voci o visto Angeli. Spesso definiti casi psichiatrici, non tutti hanno realmente turbe psichiche, molti di essi, in realtà, hanno effettivamente percepito, visto o sentito, entità.

nnn-1Mago300

Alieni (II parte)

Share via emailSubmit to redditShare on Tumblr

Proseguiamo l’articolo precedente con la catalogazione degli Alieni più “comuni”, se così si possono definire…

I GRIGI

alieni-grigi-di-zeta-reticuli-e-bellatrix

Provengono da Zeta Reticuli, nel sistema di Orione. Hanno un’altezza che varia tra 120 e 100 cm. Pelle grigia e rugosa, priva di peli. Occhi grandi, inclinati e completamente neri. Naso poco accennato o inesistente. Bocca molto piccola. Comunicano telepaticamente. Al posto delle orecchie hanno due fessure. Non hanno il sistema riproduttivo e, a tale scopo, usano il sistema di clonaggio o di ibridazione. Purtroppo, nel vano tentativo di creare dei loro simili con sistema riproduttivo, hanno dato vita, tramite vari esperimenti con Dna alieno ed umano, ad esseri molto simili ma con differenze fisiche, tra cui:

  • possibile presenza di peli
  • occhi più piccoli
  • colore verdastro
  • odore acidulo
  • accenno di apparato riproduttivo

Tali esseri, però, mostrano un carattere non pacifico, tendenzialmente ribelle e portato ad usare con gran facilità le armi. Tendono a danneggiare i luoghi che visitano e non vogliono il dialogo pacifico con altre razze.

Di conseguenza, esistono 2 tipologie di GRIGI: GRIGI CLASSICI e GRIGI IBRIDI, entrambi provenienti dai primi.

GRIGI BLU

grigio_blu

Quasi identici ai GRIGI CLASSICI ma il colore della pelle tende al blu. Sono superiori ai GRIGI normali e sono i primi ad aver usato Dna umano per creare ibridi. I GRIGI BLU sono imparentati ai GRIGI classici.

GRIGI BIANCHI

217399_0_0

Alti circa 60-80 cm, simili ai GRIGI CLASSICI ma con pelle tendente al bianco. Testa sproporzionata rispetto al corpo, carattere socievole, grandi viaggiatori.

GRIGI ARANCIONI

thegrey4

Alti circa 160 cm, pelle color oro per il genere maschile, arancione per le femmine. Hanno un cervello molto sviluppato e una ossatura cranica molto sviluppata e grossa, quasi a forma di cuore. Possono mutare lievemente la loro forma fisica.

GRIGI ALTI

alieno-alto-grigio

Sono la razza di grigi più evoluta dal punto di vista della conoscenza cosmica. Provengono da Orione. Assumono spesso il ruolo di comando. Sono alti circa 190 cm, occhi grossi e inclinati. Pelle liscia e lucida.

GRIGI DOW

20sj6z5

Alti circa 120 cm, provenienti da Zeta Reticoli ma il loro pianeta d’origine è andato distrutto. Sono soggetti alla corruzione. Alcuni esemplari vivono stabilmente sulla Terra.

HYAIDIANI

Provengono da un pianeta distrutto durante una guerra. Molto simili ai NORDICI. Hanno occhi molto inclinati.

LYRIANI

Lyriani

Una delle prime razze ad abitare la Terra. Molto simili agli umanoidi terrestri.

NORDICI

Nordici

La razza umanoide quasi identica agli umani. Capelli biondi e alti 190 cm. Sembrano emanare luce e sono dotati di grande saggezza. Originari di Lyra.

NORDICI GIGANTI

Si differenziano dai NORDICI normali solo per l’altezza: arrivano a 250 cm. Sono estremamente forti.

PLEIADIANI

Pleiadiani2-240-680x365_c

Sono imparentati con i LYRIANI. Sono telepatici e spesso utilizzano un amuleto triangolare che portano sempre con loro. Sono o maschi o ermafroditi con 6 dita a mani e piedi. Arrivarono sulla Terra 790.000 anni fa e da loro nacquero gli ATLANTIDEI. Combattono contro i RETTILIANI. Vivono su Sirio, Toro, Alfa Centauri e Orione.

RETTILIANI

rettilianirettiliani 2

Altezza che varia tra i 160 e i 230 cm. Dotati di forza notevole. Somiglianti a lucertole, bipedi, occhi inclinati tra l’arancione e il giallo. Pelle squamosa e di colore verde-marrone. Privi di peli, pieni di protuberanze, naso ridotto a due piccole fessure. Popolo molto pericoloso.

SIRIANI

i-siriani-alieni

Carnagione scura, simili agli umani. Vivono su Sirio. Sono ibridati con i GRIGI.

 

M45HR

collana extraterrestri razze aliene società umane parassita ufologia

 

Alieni (I parte)

Share via emailSubmit to redditShare on Tumblr

Nel corso dei millenni gli umani sono entrati in contatto con entità aliene, alcune provenienti dal nostro universo ed altre da mondi paralleli. Molte razze sono arrivate a noi grazie ai tunnel spazio-temporali. Esistono razze meno evolute delle nostre, in cui eventi storici possono essere paragonati all’antico Egitto terrestre. Altre, invece, hanno un bagaglio culturale nettamente superiore al nostro. Anche gli alieni subiscono gli effetti dell’evoluzione sul loro corpo, in seguito a eventi naturali, esattamente simili a quelli terrestri, ed effetti dovuti a ricerche sulle sperimentazioni chimico-mediche. Alcune di queste razze, nel corso dei millenni, sono diventate, dunque, incapaci di riprodursi in maniera del tutto naturale. Ciò ha portato loro a continuare ricerche per poter procreare. Spesso utilizzano la manipolazione genetica, ma non disdegnano la mescolanza di geni della loro razza con geni appartenenti ad altre razze, creando così ibridi. La razza principale volta ad utilizzare tale mescolanza è quella dei GRIGIO BLU.

ANDROMEDIANO

download

Simili agli umani, pelati, pelle tendente al blu-azzurro. Altezza media 230 cm. Parlano telepaticamente. Sono il frutto ibrido dei GRIGIO BLU con geni di ominidi egiziani terrestri. La loro nascita risale circa al 60.000 a.c. terrestre. Sono state dichiarate basi su Tav, Ceti, Zenatae, Alfa,

ANFIBIOIDE

reptoids-15

Sono parenti stretti dei RETTILIANI. Muniti di branchie, di colore variabile: bianco, verde, marrone o arancione. Non si hanno molte notizie su di essi e l’ultimo avvistamento risale al 1966.

ANUNNAKI

ANUNNAKI REPTILIAN

Venerati come divinità dai Sumeri, si presuppone siano originari di Nibiru. Durante l’ultimo passaggio del loro pianeta vicino alla Terra, è stata inviata una missione da Enki (Dio mitologico sumero) e che si è svolta principalmente in Mesopotamia e nella Valle del Nilo, favorendo un rapido sviluppo sociale e tecnologico delle civiltà preesistenti. Civiltà fondamentalmente benevola che però non esista a sfruttare le risorse terrestri.

ALEPHANTIAN

alephatian

Nati con aspetti fisici differenti, la loro ricerca sui geni e sulle mescolanze ha permesso loro di auto-innestarsi Dna umano, pur non essendo loro sterili. Infatti attualmente sono molto simili agli umani, alti circa 180-190 cm, senza capelli o peli. Occhi grandi e iride tendente al blu-grigio. Sono la razza più sviluppata dal punto di vista chirurgico. Hanno dati su tutte le razze.

BLU

blu

Provengono da una porzione di spazio tra Cassiopea e Andromeda. Alti circa 190-200 cm, completamente blu, con una protuberanza in testa. Magri ma molto forti. Occhi più grandi di quelli umani e privi di orecchie. Amano la ricerca tecnologica e spirituale.

CASSIOPEO

cassiopeo

Una delle poche razze legate alla luce. Molto sviluppati. Irradiano di luce ogni luogo da loro visitato. A volte scambiati per Angeli. Fisicamente simili all’uomo.

CENTAURIANO

alien races

Sono alti circa 300 cm. Con carattere molto gentile, Con pelle olivastra  ed occhi allungati. sono ibridi naturali: in origine erano più simili agli ALEPHANTIAN ma hanno, nei millenni, combinato Dna loro con razza umana asiatica, assumendo, così, tratti simili a loro. Parenti vicini di mongoli.

CLARION

clarion

Vivono presso Chioma di Berenice. Simili agli umani, si differenziano per il mento aguzzo ed i capelli rossi. E’ una razza interamente di donne. Spesso utilizzano umani per creare ibridi.

ESSERI DI LUCE

8edbd2e34a62b3c6370597bbac175c7d

Non sono una vera e propria razza aliena: essi sono il frutto dell’amore dei saggi con lo spirito divino di esseri viventi. Gli esseri di luce quindi sono nel mezzo, metà con anima umana, metà spirituale. Possono passare da un mondo ad un altro senza usare i tunnel spazio-temporali. Sono ottimi istruttori astrali. Spesso sono loro ad aiutare gli umani sotto il profilo di viaggi astrali.

razze_aliene

razze-aliene1

ALFA CENTAURIANOS 2

Tunnel spazio-temporali

Share via emailSubmit to redditShare on Tumblr

Il tunnel spazio-temporale, chiamato anche ponte Einstein-Rosen, o wormhole, è una scorciatoia che permette di viaggiare tra due punti nell’universo ad una velocità superiore a quella della luce, utilizzando piegature gravitazionali in grado di modificare tempo – velocità – spazio – materia – antimateria. A seconda delle piegature gravitazionali, la destinazione potrebbe essere un punto nella nostra galassia o in una galassia parallela. I tunnel spazio-temporali sono solitamente presenti all’interno o nelle vicinanze dei buchi neri, in quanto essi sono in grado di creare naturalmente le condizioni necessarie per attraversarli. Alcune razze aliene, però, sono riuscite a ricreare artificialmente tali tunnel. Questi ultimi, a seconda della piegatura, permetterebbero anche la dilatazione del tempo e la sua manipolazione, quindi è possibile il viaggio nel tempo, anche se tale utilizzo è pericoloso. I paradossi del viaggio nel tempo sono inesistenti poichè, anche se un soggetto viaggia nel tempo passato tentando un cambio di storia, andrebbe a influenzare non il proprio vissuto ma il sistema in cui è avvenuta la modifica, quindi creerebbe uno scompenso temporale idoneo al parallelismo dell’universo; di conseguenza si aprirebbe un nuovo percorso alternativo, creando due mondi con un passato quasi identico e due futuri distinti, entrambi provenienti dallo stesso punto di partenza. Non tutti i mondi, però, possono essere raggiunti con la piegatura gravitazionale, in maniera fisica. Questo accade perchè alcuni di questi mondi rispondono a leggi fisiche completamente differenti da quelle terrestri o dell’universo a cui apparteniamo. In tali mondi sono confinate le “coscienze emotive”, cioè i saggi, esseri composti totalmente da pura energia, non sempre di derivazione umana.

Tunnel spazio temporaliTunnel spazio temporali (2)17837670_407028213005611_1518868998_o

Il Multiverso

Share via emailSubmit to redditShare on Tumblr

Il Multiverso è l’esistenza di universi coesistenti fuori dal nostro spazio-tempo, denominato anche “dimensioni parallele”. Tale esistenza è la conseguenza del “deficit energico-quantico” che portò al collasso energetico. La potenza esplosiva dei buchi neri permise ai pochi elementi presenti in atmosfera di legarsi grazie alla presenza di calore, creando come legame esplosivo, responsabile dell’aumento di denotazione, il:

C3 H6 N6 O6

Tale forze fu influenzata da un effetto fisico simile al terzo principio della dinamica: “Ad ogni azione corrisponde una reazione”.

Di conseguenza, l’esplosione avvenuta all’interno dei buchi neri seguì due direzioni, espulsiva e di risucchiamento, creando contemporaneamente due o più  universi paralleli per buco nero. All’interno dei buchi neri si sono creati, di conseguenza, tunnel spazio-temporali che mettono in collegamento i vari universi.MultiversoMondi paralleliMultiverso (2)

Il Principio

Share via emailSubmit to redditShare on Tumblr

Principio

Principio (2)

Il principio

All’inizio fu il nulla primordiale, in cui la presenza di quark, neutrini, neutroni, protoni, elettroni, buchi neri e buchi bianchi erano le poche presenze vaganti, in uno spazio privo di vita intelligente, senza un ordine reale. Per “nulla”, difatti, non si intende “vuoto” o “privo di ogni presenza”, ma un’esistenza diversa da quella odierna. Vi era, già all’epoca, circa 872,15 miliardi di anni fa, la presenza di buchi neri. Essi erano in numero nettamente superiore ad altri elementi come protoni ed elettroni. Tali buchi neri, assorbendo tutta l’energia, in un periodo universale di 16 milioni di anni, portarono ad uno scompenso energetico. Tale scompenso, detto anche “scompenso elettro-adrone” o “deficit energetico-quantico”, portò ad un collasso, a cui seguì un’implosione, e ad una successiva esplosione energetica. Tale energia generò un universo composto da circa 9 miliardi di sistemi solari e una serie di tunnel quantici. Contemporaneamente, con metodologia simile alla nascita dei primi esseri ossigeno-ricettori, nacquero entità prive di un organismo vitale, a differenza degli umanoidi, ma molto più simili a “coscienze emotive”. In un universo immaturo, fecero la comparsa i primi esseri non evoluti che, nell’arco di 6 miliardi di anni, diedero vita ad esseri simili agli esseri umani attuali, con struttura organica complessa. Tali esseri viventi differivano molto tra le varie razze che abitavano i vari sistemi solari ed alcuni di essi erano privi di ogni coscienza. Anche le “coscienze emotive” evolvevano in maniera differente: riuscivano infatti ad assumere blandi corpi energetici simili all’ambiente circostante. In questo universo immaturo, le onde gravitazionali erano instabili a tal punto da creare continui collassi di buchi neri ed esplosioni a catena, generando protoni instabili ed onde d’urto di tale potenza da spostare a grande velocità elettroni, tanto da creare tunnel quanto-temporali. I tunnel quanto-temporali portarono, a loro volta, ad un secondo scompenso energetico e ad un secondo collasso e alla seconda esplosione, ricordata come “Big Bang”. Ad oggi molte sono le scoperte sui nuovi pianeti e poche le informazioni sull’Universo. In pochi sanno che l’Universo è in continua espansione e che molte “coscienze emotive” sono sopravvissute alla seconda esplosione, arrivando ai giorni d’oggi coi nomi di “Angeli”, “Dio”, “Fantasmi”. Essi, le coscienze, preferiscono autodefinirsi “saggi primordiali” che differiscono dai “saggi” solo per l’età. La seconda esplosione ha aumentato il numero dei multiversi o mondi paralleli e di tunnel spazio-temporali, di cui oggi in molti ignorano la presenza.

Mondi paralleli. Ricerche

Share via emailSubmit to redditShare on Tumblr

Secondo lo strano mondo della meccanica quantistica, abitato da atomi e particelle, esiste un universo in cui questo articolo non è mai stato scritto. E, a un tempo, un altro mondo in cui è possibile leggerlo e commentarlo.

Bizzarrie della realtà a livello dei suoi costituenti più intimi, governata da fenomeni che spesso fanno a pugni con il senso comune. E che hanno fatto storcere il naso persino ad Albert Einstein. Come la teoria del multiverso, in base alla quale esisterebbe una pluralità di universi paralleli, al punto che ogni decisione che ciascuno di noi prende in questo mondo ne creerebbe di nuovi. Secondo questa interpretazione, ci sarebbe, ad esempio, un mondo in cui il Terzo Reich è uscito vincitore dalla II guerra mondiale, e un altro in cui Hitler è uno sconosciuto pittore.

Può sembrare la sceneggiatura di un film, eppure i fisici teorici studiano questi scenari da almeno 50 anni, ed esistono complicati ed eleganti calcoli matematici in grado di descriverli. Secondo l’ultima formulazione, appena pubblicata suPhysical Review Xda un team dell’University of California a Davis, e della Griffith University australiana, non solo gli universi paralleli esisterebbero davvero, ma potrebbero persino interagire.

Quando fu introdotta per la prima volta negli Anni ’50 dal geniale matematico americano Hugh Everett III, all’epoca in forze alla Princeton University, la teoria dei molti mondi venne derisa. Everett riuscì a fatica a pubblicarla, e alla fine abbandonò disgustato la carriera accademica. Negli anni, però, le sue raffinate spiegazioni di alcuni strani fenomeni del mondo subatomico, come la capacità delle particelle di coesistere in luoghi diversi – stranezze che spingevano il premio Nobel Richard Feynman ad affermare che “chiunque crede di aver capito la meccanica quantistica, non l’ha compresa abbastanza” – hanno fatto sempre più breccia tra i fisici.

“Secondo la teoria di Everett – spiega Howard Wiseman, a capo del team australiano – ogni universo si divide in una serie di nuovi universi, quando viene effettuata una misurazione quantistica. Partendo dalle sue intuizioni, abbiamo dimostrato che è proprio dall’interazione tra questi mondi, soprattutto repulsiva, che nascerebbero i fenomeni quantistici”. “Nel multiverso – aggiunge su New Scientist David Deutsch, fisico della Oxford University – ogni volta che facciamo una scelta si realizzano anche le altre, perché i nostri doppi negli universi paralleli le compiono tutte”. Un’idea sfuggente, difficile da accettare ma, a pensarci bene, non del tutto negativa. Il pensiero che, di fronte alle scelte più difficili di tutti i giorni, ogni possibile alternativa abbia l’opportunità di realizzarsi potrebbe essere in fondo rassicurante.

Quando fu introdotta per la prima volta negli Anni ’50 dal geniale matematico americano Hugh Everett III la teoria dei molti mondi venne decisa.

“Il multiverso mi ha reso una persona più felice – commenta sempre su New Scientist Max Tegmark, fisico del Mit -. Mi ha dato, infatti, il coraggio di correre più rischi”. Ma come provare queste teorie e legarle a fenomeni fisici osservabili? Secondo Lisa Randall, prima donna a ottenere la cattedra di Fisica teorica alla Harvard University, una possibile strada è il legame con le ricerche sulla natura della forza di gravità. In base ai suoi studi, tra i più citati degli ultimi anni, gli altri universi, vicinissimi al nostro anche se invisibili, sarebbero immersi in uno spazio a più dimensioni, come un arcipelago di isole sparse nell’oceano. Su uno di questi isolotti sarebbero concentrate le particelle che trasportano, come fanno i fotoni con la luce, la forza di gravità. Si chiamano gravitoni e sarebbero gli unici in grado di saltare da un universo all’altro. Ma solo alcuni riuscirebbero a “visitare” il nostro universo. Ecco perché la forza di gravità ci appare così debole, poiché diluita su più universi, che la assorbono come una spugna. “Uno degli scopi dei miei studi è spiegare perché la forza di gravità è così debole in confronto alle altre forze fondamentali della natura – spiega la studiosa nel suo libro “Passaggi curvi” -. Un piccolo magnete, infatti, può attirare una graffetta, nonostante la Terra nella sua interezza eserciti su di essa la propria attrazione gravitazionale”.

Il battesimo sperimentale a queste ricerche teoriche potrebbe arrivare a partire dal prossimo anno, al Cern di Ginevra, con la riaccensione alla sua massima energia di Lhc, l’acceleratore di particelle più potente del mondo. Questa macchina, una pista magnetica di 27 chilometri capace di sondare la struttura più intima della materia, potrebbe essere in grado di vedere i gravitoni, fino ad ora mai osservati direttamente. “Con Lhc potremmo trovare particelle che non esistono più dai tempi del Big Bang, circa 14 miliardi di anni fa – sottolinea Randall -. Tra loro potrebbero essercene alcune che vivono solo su altre dimensioni, o persino su altri universi. La loro osservazione, quindi, sarebbe una prova importante dell’esistenza di altri mondi”. Queste particelle, infatti, lascerebbero una sorta d’impronta gravitazionale sul nostro universo. Come un’ombra che si allunga su un muro in un giorno assolato.

Come spesso accade nella scienza, gli studiosi vivono e si muovono ai bordi della conoscenza. “Non sappiamo come questi studi cambieranno la nostra percezione del mondo – afferma Randall -. Lo stesso Einstein non poteva prevedere che la sua teoria della Relatività avrebbe un giorno trovato applicazioni nel Gps. Esistono nell’universo molte regioni ancora inesplorate – aggiunge la studiosa -. Sapere cosa cercare è spesso difficile, ma questo non deve scoraggiare. Ciò che ancora non si conosce deve servire da stimolo per porsi nuovi interrogativi. È questo – conclude la scienziata di Harvard – che rende la scienza accattivante”.

Esistenza dell’anima

Share via emailSubmit to redditShare on Tumblr

La fisica quantistica spiega l’esistenza dell’anima. La Teoria Quantistica della Coscienza

La fisica quantistica potrebbe spiegare l’esistenza dell’anima. La Teoria Quantistica della Coscienza | Il Navigatore Curioso

La fisica quantistica potrebbe spiegare l’esistenza dell’anima. La Teoria Quantistica della Coscienza. Una teoria rivoluzionaria sostiene che l’anima umana è una delle strutture fondamentali dell’Universo e che la sua esistenza è dimostrabile grazie al funzionamento delle leggi della fisica quantistica. Con la morte fisica, le informazioni quantistiche che formano l’anima non vengono distrutte, ma lasciano il sistema nervoso per essere riconsegnate all’Universo.

Un medico e un fisico quantistico di fama mondiale, l’americano dott. Stuart Hameroff e l’inglese Sir Roger Penrose, hanno sviluppato una teoria che potrebbe dimostrare definitivamente l’esistenza dell’anima.

Secondo la Teoria Quantistica della Coscienza elaborata dai due scienziati, le nostre anime sarebbero inserite all’interno di microstrutture chiamate “microtubuli”, contenute all’interno delle nostre cellule cerebrali.

La loro idea nasce dal considerare il nostro cervello come una sorta di “computer biologico”, equipaggiato con una rete di informazione sinaptica composta da più di 100 miliardi di neuroni .

Essi sostengono che la nostra esperienza di coscienza è il risultato dell’interazione tra le informazioni quantiche e i microtubuli, un processo che i due hanno definito “Orch-OR” (Orchestrated Objective Reduction).

Con la morte corporea, i microtubuli perdono il loro stato quantico, ma le informazioni in essi contenute non vengono distrutte. In parole povere, più legate ad un linguaggio tradizionale, l’anima non muore, ma torna alla sua sorgente.

“Quando il cuore smette di battere e il sangue non scorre più, i microtubuli smettono di funzionare perdendo il loro stato quantico”, spiega il dott. Hameroff, professore emerito presso il Dipartimento di Anestesiologia e Psicologia e direttore del Centro di Studi sulla Coscienza presso l’Università dell’Arizona.

“L’informazione quantistica all’interno dei microtubuli non è distrutta, non può essere distrutta, ma viene riconsegnata al cosmo. Quando un paziente torna a vivere dopo una breve esperienza di morte, l’informazione quantistica torna a legarsi ai microtubuli, facendo sperimentare alla persona i famosi casi di premorte”, spiega Hameroff al Daily Mail.

La grande portata di questa teoria è evidente: la coscienza umana, così intesa non si esaurisce nell’interazione tra i neuroni del nostro cervello, ma è un informazione quantistica in grado di esistere al di fuori del corpo a tempo indeterminato. Si tratta di quella che per secoli le religioni hanno definito “anima”.

Questa teoria scientifica si avvicina molto alla concezione religiosa orientale dell’anima. Secondo il credo buddista e induista, l’anima è parte integrante dell’Universo ed esiste al di fuori del tempo e dello spazio. L’esperienza corporea (o anche terrena, materiale), non sarebbe altro che una fase dell’evoluzione spirituale della coscienza umana.

Ma anche le religioni del libro, quali l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam, insegnano l’immortalità dell’anima. Chissà che questa teoria non possa aprire una nuova stagione di confronto positivo tra la ragione e la fede, la religione e la scienza.

Inoltre sta avendo molto successo un libro dal titolo quasi impronunciabile:”Biocentrism: How Life and Consciousness Are the Keys to Understanding the Nature of the Universe” del dottor Robert Lanza, uno degli scienziati migliori in vita, oltretutto votato come il terzo miglior scienziato in vita dal New York Times.

Il motivo per cui sta avendo tanto successo il suo libro è che lui sostiene che la vita non ha mai fine, ma continua grazie alla coscienza. Il dottor Lanza è esperto in medicina rigenerativa e direttore del Advanced Cell Technology Company negli Stati Uniti, divenuto famoso anche per la sua ricerca sulle cellule staminali e per l’aver clonato diverse specie di animali in via d’estinzione.

Ma al biocentrismo ci è arrivato dopo che ha deciso di dedicarsi anche alla fisica, alla meccanica quantistica e all’astrofisica.

La teoria del biocentrismo insegna che la vita e la coscienza sono fondamentali per l’universo e praticamente è la coscienza stessa che crea l’universo materiale in cui viviamo e non il contrario. 

Secondo la sua teoria le leggi dell’universo, le sue forze e le sue costanti sono chiaramente fatte per la vita, e questo implica che prima della vita, prima della materia già esisteva intelligenza, un’intelligenza primaria che ha generato la materia o dalla quale si è generata la materia, tra cui gli esseri viventi.

Inoltre il tempo e lo spazio per Lanza sono solo elementi che ci consentono di comprendere le cose ma che in realtà non esistono. La morte della coscienza è quindi solo un pensiero e non è una morte vera e propria.

Partiamo dal presupposto che l’uomo riceva la coscienza e non la generi, se la generasse una volta morto il corpo lo sarebbe anche la coscienza, ma se la riceve, come un segnale radio, quando il corpo, cioè lo strumento muore o decade, la coscienza continuerà ad esistere, fuori dai vincoli di tempo e spazio.

Un’altra teoria di Lanza è l’esistenza di universi paralleli (fondamento del biocentrismo), dove ogni universo esiste simultaneamente. Quindi se un corpo muore in un universo, la sua coscienza potrebbe migrare verso un universo parallelo, e così all’infinito entrando e uscendo dai corpi. Una sorta di reincarnazione della coscienza, anzi una sorta di riciclo dell’energia della coscienza che ovviamente può anche esistere al di fuori di un corpo fisico.

L’’ipotesi di Lanza sul Multiuniverso, descrive chiaramente che negli infiniti universi paralleli e la logica quantistica possono spiegare che:

“tutto ciò che potrebbe accadere si verifica in qualche altro universo”.

In questo modo la morte in realtà non esiste realmente, ogni universo è simultaneo e indipendente, se in questo mondo si evita qualcosa, in un altro universo non si eviterà.

Secondo Lanza la coscienza è energia, e precisamente un’energia da 20 Watt e secondo la legge per la quale l’energia non può essere ne distrutta e ne creata, ma solo trasformata, è implicito che questa coscienza deve per forza migrare e continuare a vivere anche quando il corpo fisico decade.

Comunque il dottor Lanza ha ricevuto nel 2005 il premio per la medicina Rave da Wired Magazine, e nel 2006 ha ricevuto l’ “All Star”, Premio per le Biotecnologie di Mass High Tech. Il dottor Lanza e la sue ricerche sono state presentate in quasi tutti gli organi di stampa del mondo, comprese tutte le principali reti televisive internazionali.

La teoria del multiuniverso non è esclusivamente di Lanza, anche Einstein aveva accennato ad un universo parallelo e ad una mancanza di tempo e spazio quando un suo amico lo lasciò:

“Il mio caro amico si è allontanato da questo strano mondo, spostandosi un pò più avanti di me. Ciò non significa niente. Le persone come noi sanno che la distinzione tra passato, presente e futuro è solo un’illusione ostinatamente persistente”.

Alcuni credono che forse anche quando pensiamo a Paradiso e Inferno si potrebbe vedere come un altro modo di vedere un multiuniverso parallelo al nostro che stiamo vivendo qui ed ora… o forse no ?

Inferno e paradiso o mondi paralleli?

Share via emailSubmit to redditShare on Tumblr

Invece del paradiso e dell’inferno potrebbero esistere mondi paralleli

parallel worlds
Negli Stati Uniti, i ricercatori della University of Carolina hanno dimostrato che l’inferno così come descritto dalle molteplici religioni non esiste sul piano metafisico. Invece, secondo gli scienziati, potrebbero esistere a mondi paralleli, dove converge l’energia vitale delle persone dopo la loro morte fisica in una realtà fittizia governata da falsi concetti spirituali .
Il responsabile del gruppo di ricerca, Robert Lanz ha affermato che il ciclo della vita umana è simile a quello delle piante, vale a dire con le sue fioriture e la caducità delle foglie secche per poi iniziare una nuova germogliatura e quindi ripetere più e più volte il ciclo rigenerativo della vita.
images
Secondo gli scienziati provenienti dagli Stati Uniti, dopo la morte del corpo fisico dell’uomo, o meglio il suo spirito immortale, cade in una dimensione completamente diversa che non avrebbe nulla a che fare con il paradiso o l’inferno del Cristianesimo. Inoltre, Robert Lanz afferma che la nostra morte fisica si concretizza nel momento in cui si accede in un mondo parallelo, dove l’energia vitale del defunto può tornare a manifestarsi nuovamente nella nostra dimensione dove vige lo stato materiale delle cose.
La teoria proposta dagli scienziati americani spiega la comparsa nel nostro mondo di creature insolite, tra cui Bigfoot, sirene e altre entità’ che potrebbero essere ospiti provenienti da altri universi. Vale la pena notare che l’ipotesi dello scienziato è stata parzialmente comprovata dopo la scoperta dell’esistenza di peculiari microparticelle nei loro diversi stati formativi .