Il vero digiuno

 

il vero digiuno

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Is 58,1-9a

Salmo: Sal 50 (51)

Vangelo: Mt 9,14-15

 

“Verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno”.

Il Signore nel Vangelo di oggi, ci fa riflettere sul fatto che il vero digiuno è la mancanza di Lui nella nostra vita.

Gesù si presenta come lo sposo, ovvero riveste il ruolo di un legame forte, personale. Egli desidera farci fare esperienza di un Dio legato così tanto a noi da un vincolo così profondo, che non sentirlo equivale a digiunare, a sentire i morsi della fame, della sete, poiché Lui è quel cibo capace di dare nutrimento a tutti quei vuoti, quei digiuni sofferti, che la vita ci ha portato.

Il Signore vuole essere quel legame che dà forza a tutti gli altri legami, e metterci in grado di guardare a noi stessi e a chi ci sta accanto, non con gli occhi di chi è digiuno di relazioni o esperienze positive, ma con lo sguardo della pienezza.

Questa pienezza viene da Lui, tanto da considerare ogni volto, ogni incontro, un luogo dove poter vedere e far fiorire Dio: una vita a partire dal pieno e non una “divina mancanza”.

 

 

 

Il vero digiunoultima modifica: 2022-03-04T06:19:32+01:00da EremoDelCuore
  1. IL DIGIUNO CHE PIACE AL SIGNORE
    Digiuna dal giudicare gli altri:
    scopri Cristo che vive in loro.
    Digiuna dall’essere scontento:
    riempiti di gratitudine.
    Digiuna dal pessimismo:
    riempiti di speranza cristiana.
    Digiuna dalle preoccupazioni inutili:
    riempiti di fiducia in Dio.
    Digiuna dalle pressioni e insistenze:
    riempiti di una preghiera incessante.
    Digiuna dall’amarezza:
    riempiti di perdono.
    Digiuna dal dare importanza a te stesso:
    riempiti di compassione per gli altri.
    Digiuna dallo scoraggiamento:
    riempiti di entusiasmo nella fede.
    Digiuna da tutto ciò che ti separa da Gesù:
    riempiti di tutto ciò che a Lui ti avvicina.