Venite a me

venite a me

 

MERCOLEDÌ 13 DICEMBRE 2023

SANTA LUCIA, VERGINE E MARTIRE – MEMORIA

“Venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi” .

Il Signore conosce bene qual è la nostra condizione e ci invita a fare ciò che fa Lui stesso: andare incontro.

“Venite”, un Dio che chiede alla sua creatura di venire per vivere. Un Dio chinato sull’uomo poiché è la sua creatura più bella, e non la vuole lasciare stanca ed oppressa.

“Venite”, sì perché è più facile muoversi nella gioia che nel pianto. È più facile cadere che rialzarsi e in tutto questo, il Signore ci offre un aiuto. Quel “venite” non è solo una spalla su cui piangere… È molto di più… È un Dio diventato bambino, per cominciare dal principio come noi la sua umanità. È un bambino dal cuore divino, capace già di mettere pace nei cuori, e diventare l’unico “uomo” capace di guarirli.

“Venite”, andiamo da Lui, e poiché siamo nel periodo di avvento, andiamo da Lui bambino, facciamo della sua nascita la nostra. A quel dolce fanciullo possiamo dire le nostre oppressioni, fatiche, rimpianti, possiamo affidare i nostri affetti, le delusioni: nel suo cuore mettiamo tutto. Egli porterà la pace, Egli risanerà il tuo cuore, poiché andare da Lui significa fargli spazio: una culla, un po’ di paglia per farlo stare al caldo, così il mio cuore ridiventa caldo; quel bambino mi scalda, quel Dio sceso per me vi abiterà per sempre e non sarà più il dolore a parlare, ma ci sarà un inno di lode da raccontare.

“Signore,

vengo a Te con tutto il mio cuore,

un cuore pieno di speranza e bisognoso di respiro.

Vengo da Te per vivere.

Chiudo gli occhi dinanzi a Te,

forse perché ho imbarazzo,

perché anche questa volta qualcosa mi ha oppresso.

Vengo a Te, sei Tu il mio avvento,

vengo a Te, perché Tu sei la pace:

la sento, la respiro,

stai lì nel mio cuore,

così in un attimo sono da Te. “

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

Un respiro di sollievo

 

un respiro di sollievo

 

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 1Gv 1,5-2,2

Salmo: Sal 102 (103)

Vangelo: Mt 11,25-30

 

Quanta pace è possibile trovare nelle parole del Vangelo di oggi: “venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro”. In tutti quei giorni pieni di fatica, a volte interminabili, viene in nostro soccorso una Parola a darci ristoro.

Questo testo è per tutti, chiunque si sia sentito oppresso o ne stia provando ora il peso, l’augurio è di cogliere l’invito di Gesù a trovare in Lui un rifugio e di scoprirsi tra quei piccoli a cui si è rivelato.

Spesso sentirsi piccoli è visto come qualcosa di negativo, piccoli rispetto a qualcuno di più grande, invece Dio ha scelto proprio dei piccoli, affinché potesse accadere qualcosa di grande, e ne ha fatto strumenti in grado di portare avanti il Suo nome. Pensiamo ai Santi, ai beati, ai chiamati e a quanti hanno testimoniato, sofferto e offerto nella loro vita per il Vangelo, pur sentendosi sempre piccoli.

E noi che a volte ci sentiamo piccoli, peccatori o solamente con un po’ di fatica da offrigli, oggi il Signore ci dona la grazia di mostrarsi nella nostra piccolezza. Essa diventa il luogo dove stanchi e oppressi, possiamo trovare lo spazio per sostare davanti a Lui, quasi come un respiro di sollievo.

Andiamo a Lui noi piccoli, stanchi e oppressi, gettiamo nel Suo grande cuore il giogo che ci pesa, sostiamo dinanzi al Padre, così da sentire la forza per affrontare, continuare e vivere giorno dopo giorno.