Il nuovo tempio

 

il nuovo tempio

 

MERCOLEDÌ 09 NOVEMBRE 2022

DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE – FESTA

 LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Ez 47,1-2.8-9.12

Salmo: Sal 45 (46)

Vangelo: Gv 2,13-22

 

Gesù è il nuovo tempio. La casa di Dio non è più solo fatta di mattoni, ha preso vita, così che ciascuno potesse trovare in Gesù il luogo dove incontrare Dio e sentirsi raggiunti.

Oggi l’invito è sentirci a casa con Dio, è sperimentare quanto nel corso dei secoli si è passati dal tempio struttura fissa, al tempio che è Cristo, un tempio che rimarrà per sempre con noi.

Nel Vangelo si parla di tre giorni per ricostruire il tempio, è un’allusione alla Risurrezione di Gesù, quei tre giorni dopo la Sua morte, tempo di attesa, silenzio, in cui dalle viscere della terra, il nuovo tempio stava per risorgere e dire a tutta l’umanità: risorgete con me.

Oggi passando davanti o meglio entrando in una Chiesa, sentitevi parte di qualcosa di grande, parte di una Risurrezione che comunque ci ha coinvolti anche dopo tanti anni. Sentitevi a casa, e credete fermamente che Gesù Cristo Risorto non è fermo lì, ma ci accompagna, è Risorto, affinché tutti potessimo sentire la vita rinascere, sperimentare la Sua forza nelle difficoltà e vivessimo di quell’amore che ci ha raggiunto.

Gesù è il tempio da amare, onorare, celebrare e non è più distante da noi, è un tempio che per risorgere ha attraversato la sofferenza, il dolore, è un tempio le cui ferite sono visibili come le nostre, è un tempio in cui ogni lacrima sarà raccolta e ogni dolore sarà consolato, perché in ognuno di noi è presente e vivo il tempio di Dio.

 “Signore,

desidero cercarti,

perché ho bisogno di essere consolato.

Tu che hai sofferto lo sai,

ti chiedo di starmi accanto,

di farti vivo, presente in me,

perché non perda la forza.

Affido a Te la mia vita

come un candela accesa che arde e si consuma,

posta dinanzi al Tuo altare

e diventa una con Te”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

Guidati dalla giustizia

 

Guidati dalla giustizia 1

 

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Ez 18,21-28

Salmo: Sal 129 (130)

Vangelo: Mt 5,20-26

 

Il Vangelo della liturgia del giorno, ci invita ad avere una giustizia al di sopra degli scribi e dei farisei, che supera la legge e va all’origine delle nostre azioni. Non basta più solamente il “non uccidere” detto dagli antichi, il quale praticandolo fa sentire la coscienza a posto, ci viene richiesto un di più, ovvero, rivedere i nostri rapporti umani partendo dall’origine, da Dio.

Si tratta di riconsiderare le relazioni nella logica di essere figli di un Padre, il quale ci ha reso tutti fratelli, al punto che se c’è qualcosa tra di noi, l’esortazione è riconciliarci prima di fare l’offerta all’altare.

È Gesù a perdonare e offrire se stesso per primo, facendo dell’altare il luogo dell’amore. L’invito di oggi è ripartire da qui, dove offerta e sacrificio diventano espressione d’amore ed esperienza concreta. Tutto ciò non può essere relegato a una mera questione di compiti da svolgere, ma necessita di diventare vita vissuta, Vangelo vivente.

Lasciamoci guidare da una giustizia che si basa sull’amore, il perdono reciproco, la pazienza, la consapevolezza e sebbene può essere difficile perdonare, a volte basta solo rendersi conto che è stato Lui il primo a farlo per noi e con noi e sarà questa la nostra forza.