Come il suo maestro

 

come il suo maestro

 

09 SETTEMBRE 2022

VENERDÌ DELLA XXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 1Cor 9,16-19.22b-27

Salmo: Sal 83 (84)

Vangelo: Lc 6,39-42

 

“Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro”.

Quello che fa la differenza è il “come”, ovvero simile, è un ricordare agli altri il Maestro, in fondo è far memoria prima a noi stessi che siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio.

Si, a volte siamo ciechi, a tratti sordi, ma non è il tutto di noi e il Signore lo sa. Possiamo sbagliare, perderci, sederci lungo il cammino e il Maestro ci sarà sempre per precederci e indicarci il “come”.

Affidiamoci a Lui, alla Sua Parola, perché è il nostro filo che ci tiene uniti a Dio e in cordata tra noi. Se non avessimo la parola, sarebbe difficile comunicare e noi ogni giorno abbiamo il dono di poter incontrare La Parola che si è fatta carne, in modo da non essere solo comunicabile con la voce, ma con tutto il corpo: occhi, gesti e soprattutto cuore.

Lasciamo che sia il Maestro a parlare nelle nostre vite, così che la nostra vita sia un parlare del Maestro. Questo sarà il vero miracolo: riconoscere che la nostra storia è all’interno di un progetto di Dio, già amata, redenta e soprattutto accolta in tutte le sue parti.

Il Vangelo è una storia buona da raccontare dove tra fatiche e inciampi, emerge l’amore di Dio più forte di ogni dolore, peccato o tradimento e come discepoli di Cristo, siamo chiamati a credere con il Maestro in noi e nella Sua possibilità.

“Signore,

chiamati da ogni parte,

veniamo a Te, cosi come siamo.

Siamo ciechi, sordi, malati

e Tu ci rendi guaritori feriti,

capaci di comprendere il Tuo Amore

e poterlo testimoniare agli altri.

Libera il nostro cuore dalla paura dell’errore

e dalla delusione del nostro peccato,

perché Tu sei un Dio di pietà e di pace

e nel Tuo cuore c’è posto anche per noi

senza dover attendere quando o come,

ma semplicemente, vivendo adesso”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

 

Vivere il “come”

 

vivere il %22come%22

 

Prima lettura: 1Sam 26,2.7-9.12-13.22-23

Salmo:  Sal 102 (103)

Seconda lettura: 1Cor 15,45-49

 Vangelo: Lc 6,27-38

 

Nel Vangelo di questa domenica, troviamo un invito su come procedere nel nostro cammino, ci viene chiesto uno stile che contraddistingue, ed è possibile solo osservando il Padre.

Il punto di partenza, non sono le indicazioni stesse, ma l’esperienza dell’amore ricevuto, di uno sbaglio perdonato, di un sorriso che asciuga una lacrima, c’è l’amore di Dio che precede.

“Siate misericordiosi come il Padre vostro”, c’è tanto da fare:  conoscere la Misericordia, sapere di essere Figli amati dal Padre e vivere il “come”.

La misericordia di Dio è come il ventre da cui rinasciamo per vivere da Figli, i quali possono compiere azioni di bene con quel di più che caratterizza i lineamenti del volto del Padre.

Dio ci fa un duplice dono, non solo ci rende Figli amati, ma quell’Amore Misericordioso non ci lascia fermi, è lo slancio per fare anche noi altrettanto.

“Signore, oggi ripenso alla mia vita,

e per quanto abbia sofferto, sia caduto e rialzato

c’è un di più che mi commuove:

è la tua Misericordia, che nonostante i miei errori,

si è presentata per me come aria fresca in una calda sera d’estate.

A volte sono stato io a lasciarmi,

ed ho considerato che il mio sbaglio

fosse un peso talmente grande anche per Te.

Invece Tu, non mi hai mai abbandonato.

La misericordia, è come il ventre da cui rinasciamo per vivere da figli,

e Tu oggi mi inviti a riconoscerlo tra le pieghe della mia storia.

Aiutami a farne memoria per essere capace di quel di più,

che mi inviti a vivere nella consapevolezza di essere tuo figlio,

con impressi in me i lineamenti del tuo volto di Padre. Così sia”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)