Seme e lievito

seme e lievito

 

DOMENICA 23 LUGLIO 2023

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Sap 12,13.16-19

Salmo: Dal Sal 85 (86)

Seconda lettura: Mt 13,24-43

Vangelo: Mt 13,24-43

Il Vangelo di oggi ci narra tre parabole sul regno dei cieli.

Nella prima parabola ci lascia sempre stupiti come il Signore consenta che il grano e la zizzania crescano assieme fino alla mietitura. È importante per noi cogliere il motivo di questa volontà Divina di lasciar coesistere bene e male. La Sapienza contadina che il Signore ci porta come esempio ci spiega che faremmo peggio a togliere subito la zizzania, perché perderemo anche il buon grano. La Sapienza Divina ci insegna la pazienza del padrone verso tutti. Quanti esercitano la pazienza rivelano la forza di Dio; la potenza dell”amore paziente non rinuncia ad essere tale quando l’uomo lo disattende, anzi scopre dimensioni di umanità.

Nelle altre due parabole il regno di Dio viene presentato con una realtà minuscola e come da qui emergano cose straordinare. Il granello di senape non è considerato tanto per la sua piccolezza, quanto per la sua potenza.

Il lievito non mostra l’evidenza del regno bensì l’agire, l’essere e il fare, che portano all’unità dell’unica sostanza.

Facciamo nostre le parole di una colletta della liturgia di oggi e preghiamo:

“Ci sostengano sempre, o Padre,

la forza e la pazienza del tuo amore,

perché la tua parola, seme e lievito del regno,

fruttifichi in noi

e ravvivi la speranza

di veder crescere l’umanità nuova.”

 

Reti da gettare, reti da riparare

 

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LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 1Sam 1,1-8

Salmo: Sal 115 (116)

Vangelo: Mc 1,14-20

 

Anche noi pur non essendo pescatori, abbiamo delle reti da gettare e da riparare. Queste sono la nostra quotidianità, tutto ciò che nella vita gettiamo per raccogliere, come fa il pescatore per pescare o come il contadino che getta il seme per avere il frutto, così noi gettiamo tempo, fatica, impegno nel nostro lavoro per poterlo raccogliere e sostenerci.

Allo stesso tempo abbiamo delle reti da riparare, ovvero ferite, sofferenze, che cerchiamo di cucire per sostenerci e andare avanti.

In entrambi in casi ciò che li accomuna è il sostegno. Gesù viene nel nostro quotidiano e ci invita a seguirlo perché vuole essere Lui il nostro sostegno, affinché tutte le fatiche che incontriamo, abbiano un di più: Egli stesso. Egli desidera essere conforto, aiuto e anche se non può togliere la fatica la porta con te, sarai sempre un “pescatore”, ma non sei più solo perché Egli è avanti a te.