Sentirci piccoli

sentirci piccoli

 

26 SETTEMBRE 2022

LUNEDÌ DELLA XXVI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Gb 1,6-22

Salmo: Sal 16 (17)

Vangelo: Lc 9,46-50

Gesù molte volte parla della piccolezza, oggi mette in mezzo un bambino per spiegare ai suoi, qual’è la vera grandezza. Spesso, può essere capitato anche a noi, di sentirci piccoli in mezzo a delle situazioni più grandi, ed è proprio in quella piccolezza che scopriamo quanto è grande il Signore!

Egli ci aiuta, ci sostiene, ci ama, ha cura di noi in maniera grande ed esponenziale. In fondo, anche i discepoli erano dei piccoli che volevano essere dei grandi, senza aver capito che è un’altra la vera grandezza.

Vuoi essere grande? Mettiti in mezzo da piccolo, non lottare per cercare posti alti e non temere la tua fragilità, perché agli occhi di Dio siamo grandemente amati e questo è già abbastanza, per cominciare a salire la scala alta della piccolezza!

“Signore,

donami il coraggio di essere piccolo,

non inferiore,

semplicemente piccolo,

capace dal basso

di vedere le tue cose grandi

per scoprirmi amato, voluto

e soprattutto grande agli occhi di un Padre,

che vede il Suo figlio crescere

nella strada della piccolezza”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

L’invito a metterci in mezzo

 

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LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 1 Sam 17, 32-33. 37. 40-51

Salmo: Sal 143 (144)

Vangelo: Mc 3,1-6

 

Il Vangelo di oggi ci parla di persone che hanno il cuore duro, tanto da giudicare. Sembra un fatto attuale, chissà quante volte ci è capitato di sentirci giudicati, non capiti, oppure anche noi abbiamo giudicato, applicando i nostri schemi mentali agli altri, quasi come se fossero una legge.

In entrambi i casi l’invito di Gesù è di metterci in mezzo, per guardare dal centro la situazione che stiamo vivendo, possiamo essere la persona la cui mano è paralizzata, o coloro che la paralizzano, ma l’invito di Gesù è vedere da un’altra prospettiva.

Nel centro del mediastino troviamo il cuore, è da lì che dobbiamo osservare la nostra vita. L’ invito è mettersi in mezzo per trovare Gesù che rattristato, desidera che tu tenda la mano per guarire. Egli è il primo vuole insegnarci ad avere coraggio per andare oltre, Lui non ha paura di ciò che sta per accadergli, per te ha messo in gioco tutto se stesso.

Desidera tu abbia una vita da salvato, da guarito e a partire da quella prospettiva tu possa guardare il tuo quotidiano, le persone che incontri.

Sia che riconosciamo Gesù o no, sia che siamo giudicati o giudicanti, Egli sceglie di mettersi al centro con noi, non importa come sei arrivato li, ciò che conta, è che quando dal mezzo ritornerai dov’eri, sarai una persona nuova. Avrai fatto un’esperienza diversa, attraverso la quale sarai capace di tendere la mano a coloro che incontri, in te ci sarà una nuova vita che sarà capace di dare vita anche agli altri. Coraggio allora, mettiti nel mezzo, parti dal cuore.