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“Le hai rivelate ai piccoli”
SABATO 01 OTTOBRE 2022
SANTA TERESA DI GESÙ BAMBINO, VERGINE E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: Gb 42,1-3.5-6.12-16 (NV) [ebr. 1-3. 5-6.12-17]
Salmo: Sal 118 (119)
Vangelo: Lc 10,17-24
“Le hai rivelate ai piccoli”, non ai grandi, ai piccoli, ovvero a tutte le persone semplici, che nel quotidiano cercano parole buone: alcuni direttamente da Dio, attraverso la fede e i sacramenti, altri persino in posti o luoghi dove sembra non esserci, quello che li accomuna è il cercare.
Il Signore ci insegna a comprendere come il Vangelo sia dei “ritrovati”. Da ogni parte, in qualunque situazione siamo, c’è un’iniziativa di Dio che è precedente all’incontro tra noi e Lui. Il desiderio di trovarci, supera quello di ricerca ed in fondo il nostro voler cercare, ha in sé la stessa radice che spinge il trovare, ovvero: l’amore.
“Ti rendo lode”, tra il Figlio e il Padre c’è sintonia, entrambi cercano i piccoli, e non solo anagraficamente: i malati, i poveri, gli afflitti, perché il Vangelo non è scritto per i perfetti, ma per tutti. Attraverso l’incarnazione, in cui Dio si fa “piccolo”, un bambino, riusciamo a comprenderne come la Parola sia il Vangelo dell’incontro.
Non dobbiamo fare altro che lasciarci incontrare e stupire da Dio.
Siamo invitati a credere alla possibilità che ci dona ogni giorno per poter ricominciare, e di questo i piccoli sono i maestri. I fanciulli hanno negli occhi lo stupore della novità. Vuoi far ridere un bimbo? Guardalo negli occhi e vedi come il suo sguardo osserva i particolari, passando da un dettaglio all’altro e sorride, perché ne coglie un segno di affetto, gioco, amore. Non c’è rigidità o paura di inganno, c’è fiducia in chi ha di fronte. I bambini gattonando o camminando, cadono e si rialzano, non mollano al primo ostacolo e ricominciano sempre.
Sia cosi anche per noi: ritrovare in Lui la forza del nostro camminare attraverso lo sguardo semplice di noi piccoli già grandi!
“Signore,
insegnaci la semplicità,
quella dei piccoli
che hanno più coraggio dei grandi.
Crescendo si perde fiducia,
il cuore vive delusioni
e perdiamo la nostra piccolezza.
Tu ci vieni incontro, ci ami,
affinché possiamo camminare
per le strade del mondo
e rafforzare il nostro cuore
nella consapevolezza del Tuo amore”.
(Shekinaheart Eremo del Cuore)
Sentirci piccoli
26 SETTEMBRE 2022
LUNEDÌ DELLA XXVI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: Gb 1,6-22
Salmo: Sal 16 (17)
Vangelo: Lc 9,46-50
Gesù molte volte parla della piccolezza, oggi mette in mezzo un bambino per spiegare ai suoi, qual’è la vera grandezza. Spesso, può essere capitato anche a noi, di sentirci piccoli in mezzo a delle situazioni più grandi, ed è proprio in quella piccolezza che scopriamo quanto è grande il Signore!
Egli ci aiuta, ci sostiene, ci ama, ha cura di noi in maniera grande ed esponenziale. In fondo, anche i discepoli erano dei piccoli che volevano essere dei grandi, senza aver capito che è un’altra la vera grandezza.
Vuoi essere grande? Mettiti in mezzo da piccolo, non lottare per cercare posti alti e non temere la tua fragilità, perché agli occhi di Dio siamo grandemente amati e questo è già abbastanza, per cominciare a salire la scala alta della piccolezza!
“Signore,
donami il coraggio di essere piccolo,
non inferiore,
semplicemente piccolo,
capace dal basso
di vedere le tue cose grandi
per scoprirmi amato, voluto
e soprattutto grande agli occhi di un Padre,
che vede il Suo figlio crescere
nella strada della piccolezza”.
(Shekinaheart Eremo del Cuore)
Un ringraziamento colmo di speranza
13 LUGLIO 2022
MERCOLEDÌ DELLA XV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: Is 10,5-7.13-16
Salmo: Sal 93 (94)
Vangelo: Mt 11,25-27
Gesù nel Vangelo di oggi, ci invita ad unirci assieme a tutti coloro che in cielo e terra, lodano il Signore. Un ringraziamento colmo di speranza sale a Dio per i suoi benefici, per averci creato e costituito parte di Lui.
Lodare allora, diventa riconoscere chi abbiamo di fronte: un Padre. Per riconoscerLo non dobbiamo essere dei dotti o dei sapienti, ma semplicemente figli. La piccolezza è l’unità di misura in cui si rivela, perché è nella piccolezza che è possibile vedere la grandezza.
Un Dio si fa bambino, la fragilità umana è il luogo dove nascerà il Salvatore, affinché ogni nostro passo sia sostenuto dalla mano forte di Dio.
“Quanta grandezza o Dio!
Una moltitudine di persone cantano e lodano il tuo nome,
preparano la strada a chi dopo di loro verrà.
I tuoi figli ricostituiti dal Tuo amore,
trovano il loro spazio
tra le braccia di una Madre, Maria,
che tiene in braccio Suo figlio
e dal cuore nasce la speranza.
Ti rendo lode o Dio
per la mia piccolezza,
segno che nascerai in me
ed il cielo e la terra
saranno la tua dimora per sempre”.
(Shekinaheart Eremo del Cuore)
La grandezza nella piccolezza
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: Is 41,13-20
Salmo: Sal 144 (145)
Vangelo: Mt 11,11-15
Gesù in questo brano di Vangelo presenta Giovanni, si fa un annunciatore di qualcuno definendolo il più grande. Facendo così per esclusione si fa piccolo. Come mai? Perché ciò che interessa a lui non è essere annunciato, ciò che gli interessa è non aver distanza con noi. Il Regno dei cieli è la mia quotidianità, è il luogo dove sperimento la mia piccolezza, il mio essere fragile che diventa ricco di una grandezza: un Dio che si fa Io. L’io di Dio è la misura della distanza tra me e Lui ovvero: me stesso. La piccolezza è il luogo dove riscopro una vicinanza con Dio che non pensavo di avere, scopro che il regno dei cieli non è un luogo da cercare o da rimandare per un futuro, e io non devo aspettare di essere qualcun’altro, ma semplicemente sentirmi custode di una relazione con un Io che sa di Dio.