Quando Murgia parlava male di Franco Battiato

Nel giorno della scomparsa di Franco Battiato sono stati ripescati aneddoti di qualche tempo fa. Uno di questi riguarda Michela Murgia che definì le canzoni di Battiato delle “minchiate”, pronunciando perle come queste: “Battiato è considerato un autore intellettuale e invece tu ti vai a fare l’analisi dei suoi testi e sono delle minchiate assolute”. O meglio: “Citazioni su citazioni e nessun significato reale”. Per la Murgia i testi del cantautore erano privi di spessore e soprattutto di intellettualità. Testi banali, insomma. Banali come le sue invettive contro le divise. Secondo la scrittrice noi eravamo scemi ad ascoltare le canzoni di Battiato, dovevamo leggere i suoi capolavori letterari che non ha letto nessuno, tranne qualche anima pietosa. Perché lei, si, che è una intellettuale, mentre Battiato che componeva testi tra il mistico e lo spirituale, accompagnati da melodie melliflue, era un “minchione”. Che dire! Murgia può pensare ciò che vuole. Ma se Battiato fa schifo, di certo non è che i  libri della Murgia siano da Premio Strega. Non si capisce per quale motivo un artista dovrebbe essere obbligatoriamente un intellettuale. Resta il fatto che i suoi versi facevano sognare, pensare, riflettere. I libri di Murgia fanno solo sbadigliare. Se solo Murgia sapesse scrivere come Battiato sapeva cantare, forse lei sarebbe meno banale. Ma, purtroppo per lei, non credo che le generazioni future si ricorderanno dei suoi preziosissimi testi. Però una cosa è sicura. Michela Murgia ci ha insegnato che nel mondo c’è chi capisce di musica. E c’è chi invece non capisce nulla. 

Quando Murgia parlava male di Franco Battiatoultima modifica: 2021-05-18T22:43:03+02:00da thorn2021

6 thoughts on “Quando Murgia parlava male di Franco Battiato

  1. Forma Mentis

    In effetti il problema di chi scrive ad mentula canis è piuttosto diffuso. Per dire: ci sono quelli che fanno le lodi di qualcuno e credono di elogiarne la “musica mellifua” senza sapere che “mellifluo” ha significato negativo nell’italiano moderno, suggerisce affettazione e insincerità. E pure volendola intendere in senso letterale non si può dire che la musica di Battiato scorresse come il miele, ne sarebbe stato offeso lui per primo perché le parole le conosceva bene e le sapeva usare.
    Poi i libri della Murgia non li ho letti e non so dire se facciano sbadigliare o meno, Ma se l’autore del post ne è così sicuro significa che – per logica – si annovera tra le anime pie che l’hanno letta e quindi fa parte dei “nessuno” che la prendono in considerazione, Un “nessuno” numeroso, però, visto che i libri della Murgia si piazzano abbastanza bene nelle classifiche di vendita. Che ovviamente non significa nulla circa la loro qualità, ma neppure che non se li legge nessuno.

    1. thorn2021 Post author

      Parlavo di musica melliflua nel senso di dolcezza nella melodia, non di inganno o di tentazione come viene spesso usato nel linguaggio religioso. Le parole nel vocabolario italiano possono assumere diversi significati e sfumature a seconda del contesto in cui vengono usano. La parola “parte”, per fare un esempio, può riferirsi a una porzione di una cosa o a persona che sta per viaggiare. Dipende in quale contesto la si applica. Nell’analisi sematica si chiama “disambiguazione”. Per quanto riguarda i libri della Murgia, ho letto “Stai zitta” (e l’ho fatto per curiosità non per interesse) e ho notato che è un susseguirsi di argomentazioni che trasudano odio per gli uomini. Un libro che fa sbadigliare nel senso che è pieno di opinioni velleitarie contro gli uomini. Voleva denigrare i maschi, ha finito solo per denigrare sé stessa. Se poi il libro è al primo posto nella hit parade dei libri più venduti (dodici mila copie non sono poi un record), non è perché ha incontrato il favore del pubblico, ma perché ha incontrato solo il beneplacito di altre femministe come lei. Quindi è difficile capire se la Murgia è misandrica per natura o lo fa solo per vendere le copie dei suoi libri. In questo caso sarebbe una paracula. Che non vuol dire omosessuale, ma una persona scaltra e opportunista.

  2. anonimo

    Michela Murgia, che è la perfetta testimonial della sinistra piddiota, dovrebbe memorizzare e seguire alla lettera l’adagio che recita “un bel tacer non fu mai scritto”. Una così non può andare oltre alla reclamizzazione della porchetta.

  3. corsaro

    La terminologia che usa costei la qualifica. Altro che intellettuale. Comunque basta dare spazio alle flatulenze che escono dalla bocca di costei. Le conferite un’aura d’autorevolezza che non ha e non merita. Va solo ignorata.

  4. Laura

    Murgia chi? – Ma dobbiamo proprio interessarci di cosa dice/diceva questa pizza umana? Perché dare sempre spazio e pubblicità gratuita a questa tizia che si compiace nel denigrare gli altri?

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