2. La dottoressa Lily Ruth Saltenberger Raden von Krausslofter

Attenzione! Il seguente articolo fa parte di un romanzo erotico/comico/fantascientifico a puntate e, come tale, è riservato a un pubblico maggiorenne: se hai meno di 18 anni sei pregato di chiudere immediatamente questa pagina!

2. La dottoressa Lily Ruth Saltenberger Raden von Krausslofter

Finalmente tocca a me! Gli farò vedere cos’è una presentazione!

La dottoressa si tolse gli occhiali e dette un’ultima lenta leccata lasciva al suo lecca lecca prima di riporlo nelle mutandine. Si prese tutto il tempo necessario per piazzarlo bene fra le labbra di sotto in maniera che i colleghi potessero osservare bene il movimento delle sue dita. Poi si alzò in piedi, girò su se stessa per mostrare la propria figura slanciata ed evidenziò il proprio seno, in realtà non particolarmente voluminoso: intrecciò le dita delle mani e si stirò le braccia in alto sopra la testa mentre, contemporaneamente, spingeva il petto in fuori mostrando l’ossatura palese sotto i muscoli smilzi.

I gesti, apparentemente così casuali e spontanei, erano in realtà un suo trucchetto per ottenere la massima attenzione da parte del pubblico maschile.

Perfetto! Tutti mi guardano con il giusto interesse: ho tutti gli occhi puntati su di me: o almeno sul mio seno o sui miei fianchi…

Finalmente soddisfatta la dottoressa Ruth Raden von Krausslofter esordì in un tono molto professionale e distaccato «Il nostro ufficio per la Prevenzione della Corruzione Giovanile è stato contattato pochi giorni fa da un medico della cittadina di Hickory. Un tipico dottore di campagna…»

Il colonnello l’interruppe «Ma Hickory è la cittadina dove si svolge Stranger Things?»

«No, non c’entra un cazzo.» – gli rispose la dottoressa che proseguì «Dicevo, siamo stati contattati dal Dr. Salvatore Beppe Gennaro Jr detto Pippo Corleprotti…»

«Uhm… sembra un nome italiano… la cosa non mi piace… è per caso un mafioso?»

«Non è che tutti gli americani di origine italiana debbano essere mafiosi!» – rispose indignata la dottoressa «Ovviamente ho comunque chiesto allo sceriffo della contea che mi ha confermato che il Dr. Corleprotti è una persona assolutamente ligia alla legge la quale, anzi, ogni domenica suona il mandolino e prepara la pizza alla chiesa del paese…»

«Uhm, sarà…» – borbottò il colonnello non troppo convinto.

Mi avevano avvisata che il colonnello è considerato un po’ maschilista… anche se ho apprezzato come mi ha difeso da quel van Gallen… ma non pensavo che fosse razzista… – constatò la dottoressa Raden – ma non devo perdere il filo del discorso, altrimenti questi si distraggono e non capiscono più nulla!

«Allora, stavo dicendo…» – riprese la dottoressa.

Ma in quel mentre la porta della sala si aprì all’improvviso e un giovane trafelato entrò, salutò con un gesto del capo, e si diresse rapido verso l’unica sedia libera.

«E che cazzo!» commentò pacatamente la von Krausslofter.

«Scusatemi per il ritardo ma mentre percorrevo l’autostrada c’è stato un incidente: un pullman in fiamme. Sono dovuto intervenire per portare in salvo una donna incinta e due bambini che erano rimasti intrappolati all’interno. Poi il conducente ha avuto un malore e ho dovuto rianimarlo praticandogli un massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo dei paramedici…» – disse il giovane.

«Va bene, va bene» – gli rispose il colonnello «ma quello che fa nel suo tempo libero non mi interessa: io pretendo che quando inizia una riunione la mia squadra sia al completo: sia che piova, nevichi o tiri vento! Le femminucce che arrivano tardi perché perdono tempo a truccarsi non mi piacciono, ha capito?!» – continuò sempre più infervorandosi e sottolineando il tutto con un vigoroso pugno sul tavolo.

Il colonnello aveva già inquadrato il capitano Carl Patt Scott Jr. Mac Burgerein: un giovane ambizioso che emanava fiducia nelle proprie capacità ma che, ovviamente, aveva poco rispetto per le regole e l’autorità.

Il giovane si zittì senza sembrare troppo turbato dal rimprovero del proprio superiore: come se nulla fosse estrasse lapis e blocco per gli appunti dalla sua ventiquattrore e, impassibile, rimase in attesa che la riunione riprendesse.

Però… è un bel tipo questo capitano: ha carattere e non si è fatto intimidire dalle minacce… potrebbe essere l’uomo giusto per me… il padre dei miei bambini… – fantasticò la dottoressa Ruth Raden.

«Conosco il suo tipo capitano Carl Patt Scott Jr. Mac Burgerein: causa problemi… la prego Dottoressa prosegua con la sua presentazione: nessuno la interromperà più.» – ordinò il direttore Pot Sr. Tualet.

«Bene: allora, dicevo…» – riprese la von Krausslofter.

«E si ricordi capitano che la tengo d’occhio!» – disse minaccioso il colonnello alzando contemporaneamente un dito in direzione della dottoressa per segnalarle di attendere un attimo.

Il silenzio si protrasse per qualche secondo carico di tensione poi la dottoressa chiese «Allora vado?»

«Vadi, vadi…» – le rispose il colonnello.

«Beh, speriamo che sia la volta buona…»

«Pfui! Che caratterino! Tipico di femmina tossica… Dottoressa Lily Ruth Saltenberger Raden von Krausslofter per favore si dia una calmata: questo non è il momento di farsi prendere dall’isteria!»

«Signor sì, signore!» – rispose automaticamente la dottoressa mortificata per la propria irragionevole e femminea scarsezza di autocontrollo. Abbassò i dolci occhi azzurri a terra mentre una vampata di rossore le accendeva le guance nivee.

«Posso proseguire?» – chiese con voce contrita, ancora col capo chino, guardando il colonnello di sottecchi nell’imbarazzato silenzio generale.

«Ovviamente! Vadi, vadi!»

«Allora…»

«A proposito: la sapete la barzelletta della segretaria del Presidente che aveva le sue cose e contemporaneamente soffriva di stitichezza?!» – chiese il colonnello senza rivolgersi a nessuno in particolare.

Tutti annuirono, lieti per la distrazione, e ben consapevoli che il colonnello sarebbe così tornato di ottimo umore. Il direttore raccontò la sua barzelletta e tutti gli uomini risero a crepapelle mentre la dottoressa von Krausslofter di nuovo arrossì fino alle orecchie.

«Che c’è dottoressa? Non ha capito la barzelletta, eh?» – sghignazzò il colonnello.

«Vuole che gliela spieghi? Ah! Ah!» – aggiunse provocando un ulteriore scoppio di ilarità.

«No, no… non c’è bisogno…» – disse lei mortificata.

«Va bene… ma ora si dia una mossa: sono già le 12:10 e ancora non ci ha detto niente: impari a essere più sintetica senza perdersi in tanti convenevoli: i discorsi inutili li riservi per quando è in pausa con le sue amiche!» – le spiegò il colonnello improvvisamente di nuovo irritato.

«Veramente è il colonnello che non la lascia parlare…» – commentò il capitano Carl Patt Scott Jr. Mac Burgerein rivolgendosi sottovoce all’ingegnere alla propria destra. Questi, che si era appena svegliato, finse di non sentire, deglutì visibilmente e continuò a guardare dritto davanti a sé come se niente fosse. Le parole del capitano erano però state pronunciate a voce più alta del voluto.

«Quindi lei capitano Mac Burgerein è anche un burlone, eh?!» – gli ringhiò contro il colonnello «bene, bene, battuta divertente la sua… la colpa sarebbe mia! Ah! Ah!»

Tutti tirarono un sospiro di sollievo per l’inaspettata reazione del loro superiore ma la dottoressa Saltenberger Raden von Krausslofter lanciò un’occhiata di cupido e lascivo interesse femmineo per l’aitante capitano.

Mi ha difesa! Lui fra tutti, come un principe azzurro con un grande membro virile, mi ha protetta dalle allusioni maligne del colonnello! – pensò estasiata la dottoressa Ruth Lily Raden – se solo fosse ricco o, almeno un mio superiore, lo sposerei immediatamente! Ma non devo farmi prendere dalla mia vena romantica e sentimentale: devo riprendere la mia esposizione in maniera concisa e professionale, come se niente fosse successo…

Subito la dottoressa si riscosse e iniziò a spiegare la situazione «Il dottor Corleprotti, pediatra e unico medico della zona, ci ha comunicato uno strano caso: in una fattoria del posto tre sorelle sono rimaste contemporaneamente incinte e hanno partorito a poche ore di distanza…»

«Non mi sembra niente di così clamorosamente strano: ma prosegua.»

«… beh, le gravidanze sono durate due settimane esatte e i neonati… beh i neonati non sono umani…»

«Ma perché, donna santa, non l’ha detto subito! Questa è una situazione della massima gravità: cos’altro sappiamo?»

«Beh, i neonati da una prima analisi preliminare sembrano tutti geneticamente identici fra loro ma, soprattutto, sono composti da tessuto fungoide e feci.»

«Feci? Nel senso… “cacca” insomma?»

«Esatto!»

«Incredibile! Questa sembra essere proprio un mistero adatto per lo SHITS!» – affermò con sincerò entusiasmo il direttore Pot Sr. Kack.

Un mormorio eccitato attraversò come un’onda l’intera sala.

Senza attendere domande la dottoressa riprese il suo rapporto «Apparentemente nel colon delle tre ragazze si è creata una deviazione, anch’essa di tessuto fungoide, che passando dalla vagina porta il materiale fecale all’interno dell’utero: questo serve da fertile humus per i feti che così crescono con estrema rapidità. Questo anche perché le ragazze erano divenute estremamente voraci.»

«Cosa sappiamo di queste donne?» – chiese il colonnello ormai completamente assorbito dal caso.

«Sono tre sorelle: si chiamano Ricottella, Patatonda e Peretta e di cognome Lloyed McMundsen Packman. In paese erano ritenute ottime ragazze, serie e impegnate nel sociale. Amanti della natura e…»

«“Amanti della natura”? Questo mi fa pensare che siano delle no-vax, eh? Invece di fidarsi dei buoni vaccini che, ricordiamolo tutti, sono efficaci e sicuri con effetti indesiderati molto rari… devono essersi infilate chissà che schifezze nelle loro topine e questo è il risultato. Caso risolto.»

«In verità le ragazze risultano vaccinate con cinque dosi a testa… Comunque, quando il dottor Corleprotti le ha interrogate per sapere cosa fosse successo, gli sono sembrate piuttosto reticenti. Il dottore ipotizza che forse siano sotto choc: che non ricordino bene i fatti insomma. Comunque è emerso che hanno avuto un rapporto con lo stesso uomo o, meglio, creatura…»

«Rapporto consenziente?»

«Sembrerebbe di sì. Il dottore le ha accuratamente visitate e non mostravano abrasioni o lividi alle parti intime. Anzi secondo il medico le tre ragazze erano state tutte sodomizzate ma vulva e vagina non erano state toccate: Peretta, la più giovane delle tre, era addirittura illibata…»

«“Illibata”?»

«In termini medico scientifici rigorosi significa che il fiore prezioso e unico della sua purezza femminile non era stato ancora colto.»

«“Era”?»

«Beh, il parto è stato particolarmente difficile: i neonati avevano tutti lo stesso identico orrifico capoccione di 44 cm di circonferenza: pensi a quando andando in bagno si è ritrovato a dover defecare uno stronzo particolarmente secco e grosso: moltiplichi tutto per mille e inizierà a farsi un’idea di quanto hanno sofferto queste ragazze…»

«Poverine…» – commentò fra sé il colonnello «ma tornando all’uomo, cioè alla “cosa”, cos’altro sappiamo?»

«Come detto le tre sorelle sono state piuttosto vaghe… un’altra ipotesi del dottor Corleprotti è che siano state ipnotizzate, ma comunque concordano che si trattava di una creatura bellissima: un omarino piccolo, con braccia e gambe secche, un tronco cilindrico, di colore verdastro malaticcio e i capelli lunghi su tempie e nuca ma radi e corti al centro. Una creatura “misteriosa e affascinante” affermano.»

«La descrizione mi pare quella di un classico italiano: il dottore mafioso ha un alibi?»

«Ma colonnello!? Lei ha forti pregiudizi verso gli italiani! Non sono mica tutti maniaci! E poi ho controllato: il dottor Corleprotti è un pediatra molto stimato. Ha avuto sì dei piccoli precedenti per abusi sessuali ma si tratta di roba vecchia e comunque niente di che: solo atti osceni di fronte a dei minorial massimo li avrà toccati un po’ ma nulla di più, magari era interesse professionale, chissà…»

«Ah! Un pedofilo! Quindi questo Corleprotti è anche un prete?»

«No, perché?»

«Ma mi aveva detto che la domenica va a celebrare la messa in chiesa, no?»

«Beh, come fedele: e poi lui suono il mandolino e prepara la pizza…»

«Vabbene, vabbene: ma teniamolo d’occhio…»

Puntata Successiva

2. La dottoressa Lily Ruth Saltenberger Raden von Krausslofterultima modifica: 2024-03-03T08:49:26+01:00da IpostasiRiflessa

Lascia un commento

Se possiedi già una registrazione clicca su entra, oppure lascia un commento come anonimo (Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog).
I campi obbligatori sono contrassegnati *.