5. Strabuccinator T-799+

Attenzione! Il seguente articolo fa parte di un romanzo erotico/comico/fantascientifico a puntate e, come tale, è riservato a un pubblico maggiorenne: se hai meno di 18 anni sei pregato di chiudere immediatamente questa pagina!

5. Strabuccinator T-799+

La porta venne spalancata con violenza e un forzuto omino tutto nudo, con la pelle di un lurido color verde vomito, entrò nella camera di Cavolina: gli occhi emettevano dei malvagi bagliori rossastri mentre le braccine e le gambine secche non riuscivano a nascondere la potenza esplosiva del piccolo torso irsuto. Ma lo sguardo della ragazza notò poco o nulla di tutto questo e si concentrò invece sul gigantesco membro di lui: una mazza potente che oscillava pesante e lenta e il cui cieco occhio ciclopico sembrava già mirare all’invitante ventre di lei. Sotto la verga l’ampia sacca dello scroto, ricoperta di fitto pelo belluino, sembrava trattenere a stento due testicoli grossi come uova di tacchino. Fili di liquido schifoso e denso colavano viscidi sia dal ghigno malvagio della creatura che dalla punta del suo eccitato cannone.

«Ma allora tu non sei Pisellino che giocava a impaurirmi ma davvero un lurido maniaco sessuale!» – gridò Cavolina improvvisamente furiosa mentre balzava in piedi sul letto.

Contemporaneamente la creatura si lanciò in avanti con le braccia protese verso l’agognata femmina e, per la prima volta, le rivolse la parola: «Strabu…»

Ma con inaspettata goffaggine inciampò nel tappetto e cascò dritto in avanti con un pesante tonfo «auch!… cinator T-799+» – concluse da terra.

Sfortunatamente la zozza creatura, apparentemente invulnerabile, si rialzò immediatamente proprio mentre Cavolina gli chiedeva di ripetere «Che? “Strabau” cosa?»

«Strabuccinator T-799+» – ribadì lui.

Ormai Strabuccinator era giunto a ridosso del letto e si gettò in avanti pensando di afferrare la sua facile preda ai fianchi: Cavolina però lo schivo con agilità e, spostandosi di lato, lo colpi con una violento calcio mentre lui era ancora a mezz’aria deviandone così la traiettoria e facendolo sbattere violentemente contro il comodino a lato del letto.

«Ah! Porco! Mi hai lascivamente toccato un piede e ora ti ecciti a leccare il mio comodino e a sputarci sangue sopra!»

Strabuccinator si rialzò, nonostante il sangue verdastro che colava abbondante dal labbro rotto, e si volse di nuovo verso la ragazza solo per subire una combinazione di destro e sinistro al volto e un calcio ben assestato che lo fece barcollare all’indietro, sbattere contro una credenza, e rimbalzare di nuovo in avanti.

«Uhm… vedo che sai incassare…» – disse Cavolina con un accenno di lieve ammirazione «Ma ti farò rimpiangere di esserti finto Pisellino o un opossum fattone! Prima però devo liberarmi di questi pesanti abiti che impacciano i miei movimenti…»

Detto questo Cavolina con gesti rapidi si sganciò con la mano sinistra il reggiseno mentre, contemporaneamente, con la destra si strappò via le mutandine.

Momentaneamente la creatura, distratta dalla visione del seno sodo e dal boschetto castano chiaro di lei, esitò e non riuscì ad approfittare dell’occasione propizia limitandosi a esclamare invece «NA! Baiv efulver schion!».

«Ah! Credi che solo perché vivo in campagna non capisca che mi stai dicendo zozzerie in francese? Vergognati brutto maniaco verde!» – gli rispose l’oltraggiata Cavolina.

«Strabuccinator T-799+?» – si chiese perplessa la creatura ma poi, dopo aver sbuffato rumorosamente, ancora una volta barcollò con goffaggine verso Cavolina che però era già pronta ad aspettarlo. Di nuovo lo schivò agevolmente e anzi lo colpì ripetutamente con una scarica di pugni.

«Stupida creatura che sembri portare il nome di un aspirapolvere: sei troppo impacciato e lento per riuscire anche solo a sfiorarmi!»

I due si studiavano muovendosi in tondo senza toccarsi e, in parole povere, sembravano invasi dallo stesso delirio che agita gli amanti acri d’odio carnale sul letto sfatto, quando il desiderio e la distruzione, la voluttà e lo strazio sono una sola febbre.

Quindi, stufo di attendere, toccata duro nell’orgoglio e sulla faccia, l’orribile creatura verdastra chiamata Strabuccinator T799+ raccolse le forze per un nuovo assalto. Stavolta però, invece di caricare la ragazza a testa bassa, finse di slanciarsi in una direzione ma poi, all’ultimo momento, la cambiò: Cavolina, troppo sicura di sé, rimase sorpresa e Strabuccinator, più per fortuna che abilità, riuscì ad afferrarla per le braccia e a bloccargliele con la sua forza prodigiosa. «Strabuccinator T-799+!» – esclamò soddisfatto trascinandola con l’inerzia del proprio peso sul letto sotto di loro. I viscidi occhi dai bagliori rossastri di lui scintillarono particolarmente maligni mentre osservavano il corpo di lei, tonico e abbronzato, che si dibatteva impotente bloccato dalle tenaglie di carne fungosa che erano le sue magre braccine verdi: per la soddisfazione il cannone maschio di lui ebbe un violento sussulto di piacere e sparò un singolo getto di seme denso e giallastro, sfuggito alle gonadi sovraccariche, che colpì Cavolina fra il labbro e il nasino.

«Che puzzo! Che schifo! Uhae! È disgustoso… sa di uova marce!» – disse lei sputacchiando.

Ma proprio quando la situazione sembrava volgere al peggio per la povera Cavolina ecco che la fida Selvaggia, che fino a quel momento era rimasta nascosta, con un miagolio ochesco si lanciò addosso a Strabuccinator piombandogli sulle spalle e iniziando a beccarlo furiosamente sulla testa tanto da strappargli capelli insieme a lembi di malsana pelle.

«NA! Baiv efulver schion!» – urlò per il dolore Strabuccinator che, sorpreso dall’attacco inaspettato, allentò appena la presa su Cavolina. Ciò fu però sufficiente alla ragazza per liberarsi e, con una ginocchiata al basso ventre di lui, fare una frittata delle sue uova testicolari: l’orrida creatura barcollò indietro piegata in due mentre il sangue colava copioso dalle ferite provocategli dall’oca Selvaggia.

«Adesso sono proprio arrabbiata!» – gli gridò contro Cavolina «Non volevo arrivare a questo perché, tutto sommato, mi ricordi un po’ Pisellino: ma quando è troppo è troppo!»

Così Cavolina dritta in piedi, chiuse gli occhi concentrandosi intensamente, si portò l’indice della mano sinistra su naso e fronte mentre con il braccio destro descrisse un semicerchio nell’aria «Ignobile creatura verde, sottospecie di Hulk rachitico, preparati a subire il colpo della puledra in calore della Sacra Scuola di Oculo!» – gli disse riaprendo i fieri occhi blu che adesso sembravano lampeggiare di energia a malapena repressa. Anche Selvaggia aveva capito che la faccenda si stava facendo seria e quindi svolazzò via, a distanza di sicurezza, appollaiandosi in cima all’armadio dall’altro lato della camera.

Poi Cavolina si girò mostrando le sode terga a Strabuccinator: si piegò a 90°, sostenendo il peso di busto e testa con le braccia appoggiate a contrasto sulle gambe che, contemporaneamente, aveva divaricato per mantenere un precario equilibrio.

Strabuccinator, che si stava lentamente riprendendo, rimase come ipnotizzato prima dai movimenti mistici della ragazza e soprattutto dopo osservando il culetto tondo di lei che adesso oscillava ritmicamente evidenziando la timida e invitante fessura proprio sotto di esso: lì la grotta del piacere occhieggiava facendo capolino dalla folta peluria: per un attimo la mostrava ammiccante ma il successivo la nascondeva pudica.

Ormai incapace di pensare lucidamente la malvagia creatura si lanciò verso la ragazza correndo al rallentatore cosicché si potevano vedere chiaramente le gambine secche che, come molle, lo sospingevano in avanti mentre con la mano sinistra manteneva il suo pesante tronco nodoso, ora nuovamente eretto, alla giusta angolazione.

Cavolina si accorse immediatamente della manovra di Strabuccinator e anche lei, non volendo essere da meno, iniziò a muoversi al rallentatore: intanto, dall’alto della sua posizione in cima all’armadio, l’oca Selvaggia IV ebbe tutto il tempo per preparasi a gustarsi la scena trangugiando pop corn e sorseggiando una bibita ghiacciata mentre Strabuccinator si avvicinava in super slow motion alla sua padroncina.

Quando Strabuccinator giunse con le braccia protese a pochi centimetri dai tonici fianchi di lei ecco che Cavolina, sempre al rallentatore, roteò in avanti su se stessa e con il piede destro lo colpì con inaudita violenza proprio sotto il mento facendolo volare all’indietro nell’aria fino alla parete opposta.

Vedendosi ormai messo a mal partito Strabuccinator cercò barcollando di raggiungere la porta per fuggire via ma Cavolina la pensava diversamente e si gettò all’inseguimento. Letteralmente infatti si tuffò per bloccare la creatura in fuga e riuscì ad afferrarlo per il pene ora afflosciato che, come una lunga coda, scodinzolava indietro sbucando fra le gambette di lui. Quindi sempre stringendolo per la virile appendice, ora elastica e flessibile, lo trascinò indietro tenendolo sollevato da terra in maniera che che le sue gambette non potessero toccare il pavimento mentre gli artigli delle mani cercavano di fare inutilmente presa sul pavimento di legno.

Arrivata al centro della stanza Cavolina usò un classico lancio di judo al pene che fece roteare Strabuccinator sopra la propria schiena per poi schiantarlo sul pavimento: non contenta, sempre tenendolo fermamente per il pene, ripeté più volte la stessa mossa sbatacchiando la mostruosa creatura da una parte all’altra.

Dopo un po’ però esclamò indignata e schifata «Ah! Porco! Ti approfitti delle mie mosse per masturbarti sulle mie mani!». La verga di Strabuccinator infatti, così piacevolmente sollecitata dalle manine forti e morbide della ragazza, si era prontamente risvegliata trasformandosi da morbido serpentello elastico in un possente e rigido pitone.

Ma Cavolina vinse la sua pudica e istintiva repulsione e continuò a stringere la bestia che ora pulsava calda fra le sue mani: si guardò intorno e, in un attimo, capì cosa fare. Trascinò Strabuccinator ai piedi del letto, lì finalmente lo lasciò stordito a terra mentre con un balzo felino salì sulla pediera immediatamente sopra la creatura «E ora, mostro, il colpo di grazia: subisci la mossa del gomito del vomito della Sacra Scuola di Oculo!» – gridò Cavolina spiccando un tuffo col gomito in avanti mirato al plesso solare di Strabuccinator mentre Selvaggia, sempre in cima all’armadio, già applaudiva sbattendo le ali insieme per l’eccitazione.

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5. Strabuccinator T-799+ultima modifica: 2024-03-18T00:01:53+01:00da IpostasiRiflessa

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