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Ascari: I Leoni d' Eritrea. Coraggio, Fedeltà, Onore. Tributo al Valore degli Ascari Eritrei.

 

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L'Ascaro del cimitero d'Asmara.

Sessant’anni fa gli avevano dato una divisa kaki, il moschetto ‘91, un tarbush rosso fiammante calcato in testa, tanto poco marziale da sembrare uscito dal magazzino di un trovarobe.
Ha giurato in nome di un’Italia che non esiste più, per un re che è ormai da un pezzo sui libri di storia. Ma non importa: perché la fedeltà è un nodo strano, contorto, indecifrabile. Adesso il vecchio Ghelssechidam è curvato dalla mano del tempo......

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Messaggi di Settembre 2008

Battaglione Indigeni Eritrea. Primo Eritreo. Immagini

Post n°160 pubblicato il 12 Settembre 2008 da wrnzla

 

Battaglione Indigeni Eritrea. Primo Eritreo.

Tags: Ascari Eritrea. Ascari Eritrei.

 
 
 

Esposizioni coloniali.

Post n°159 pubblicato il 12 Settembre 2008 da wrnzla

Esposizioni coloniali.


Fonte Testi: www.tamburoparlante.com
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Torino 1884. Prima ancora che una spedizione militare nel 1885 occupasse il porto di Massaua, dando così il via all’avventura colonialiale italiana, e trascorsi due anni appena dall’acquisto della Baia di Assab dall’armatore Rubattino, all’Esposizione Nazionale del 1884 di Torino fu già allestito un "recinto" assabese, con tanto di famiglia reale. Solo in seguito si conobbe la vera provenienza della presunta famiglia di principi; in realtà si trattava di una mendicante, un pregiudicato e due ragazzini travestiti ed inseriti nella mostra come "reperto" dei primi possedimenti africani, a sostegno e propaganda della causa espansionistica.

Palermo 1891- Sette anni dopo, nel 1891, a Palermo si inaugurò la prima mostra coloniale italiana: la Mostra della Colonia Eritrea. Inserita in una esposizione nazionale a carattere industriale, la mostra Eritrea con i suoi 12,000 mq di esposizione doveva servire da attrattiva per i visitatori. A questo scopo fu costruito un intero villaggio abissino con capanne e chiesa, abitato per tutta la durata dell’esposizione da 64 indigeni reclutati in diverse aree della colonia; ed effettivamente, stando alle cronache dell’epoca, sia il villaggio che le varie collezioni di prodotti esotici richiamarono migliaia di visitatori incuriositi.

Milano 1906 - Anche la Mostra Internazionale del Sempione inaugurata a Milano nel 1906, anno di apertura dell’omonimo traforo stradale, fu l’occasione per allestire, accanto ad esposizioni industriali e scientifiche italiane, una mostra coloniale Eritrea. Nei due saloni dell’esposizione, sorvegliati da ascari decorati con medaglie al valore militare, erano esposti i risultati economici e commerciali dei primi sacrifici in terra africana, a sostegno di quanti avevano creduto nell’impresa coloniale.

Torino 1911 - Ma la prima vera completa esposizione coloniale fu quella internazionale di Torino del 1911. Nei "padiglioni degli italiani all’estero", che occupavano una superficie di 1.000 mq., trovavano posto tre mostre organizzate dai governi delle colonie Somala e Eritrea, con campionari di merce, mostre etnografiche, collezioni private, industrie e commerci dei liberi coloni. Anche questa esposizione vide la costruzione di un vasto parco di divertimenti nel quale furono fedelmente ricostruiti un villaggio somalo ed un villaggio eritreo, entrambi abitati da autentici indigeni, mentre, per stupire ed intrattenere i visitatori, una zona del parco fu destinata alla "Kermesse orientale": un recinto all’interno del quale dietro pagamento di un ulteriore ingresso si poteva assistere a giochi e spettacoli esotici.

Genova 1914 - Anche Genova ospitò nel 1914 un’esposizione coloniale con l’intento di dare al pubblico informazioni sullo stato delle colonie e sul progresso che si era raggiunto in tanti anni di sacrificio. Le sei mostre che occupavano l’area sicuramente più vasta fino a quel momento dedicata alle colonie, riguardavano la Tripolitania, la Cirenaica, l’Eritrea, la Somalia; in tutte si sottolineavano l’opera di incivilimento svolta dalla madrepatria e le potenzialità economiche e commerciali dei territori africani. In questa mostra, a differenza delle altre, gli indigeni furono sostituiti da manichini raffiguranti le diverse etnie coloniali.

Torino 1928 - Di nuovo a Torino nel 1928, in occasione della celebrazione del centenario della morte di Emanuele Filiberto, fu allestita una esposizione nazionale con una parte dedicata alle colonie italiane. L’esposizione, che occupava una vasta zona sulla riva sinistra del Po', oltre alle varie mostre di carattere economico e commerciale, ed a un mercato esotico sull’enorme piazza porticata d’ingresso, aveva anch’essa i suoi quattro villaggi coloniali, con capanne, tende, chiese, moschee e minareti.

Parigi 1931 - L’Italia partecipò anche all’Esposizione Coloniale di Parigi del 1931. La partecipazione a questa esposizione, visti gli scarsi possedimenti italiani rispetto alle altre nazioni europee partecipanti, fu incentrata sulla storicità e continuità dell’impegno del popolo latino nell’opera di colonizzazione e incivilimento, tanto che uno dei tre edifici che alloggiavano la mostra italiana era la riproduzione della basilica fatta costruire dall’imperatore Settimio Severo a Leptis Magna ai tempi del massimo splendore dell’impero romano.

Napoli 1940 - Il periodo delle esposizioni coloniali si concluse con la Mostra triennale delle terre italiane d’oltre mare inaugurata a Napoli nel 1940, quarto annuale dell’impero. Per questa mostra, allestita negli anni che videro anche l’inizio del conflitto europeo, si edificarono 54 edifici su 1.200.000 mq di terreno. Si piantarono 30.000 alberi ad alto fusto e più di un milione di piante basse, con un impiego di due milioni di giornate di lavoro. La mostra che doveva essere "confessione d’orgoglio, e affermazione di dignità nazionale", fu inaugurata dal Re imperatore. Il percorso si snodava attraverso tre sezioni tematiche che volevano rappresentare la continuità "del contributo di solare civiltà che la razza latina ha elargito a tutti i popoli d’oltre mare dall’urbe dei cesari alla Roma del Littorio." Una sezione storica, rievocante il passato coloniale, una sezione geografica panorama dei nuovi possedimenti italiani, dove era documentata tutta la rapida e intensa valorizzazione dell’Africa Orientale Italiana compiuta dal Regime Fascista e una sezione dedicata alla produzione e al lavoro, sulle potenzialità di sfruttamento dei territori colonizzati.
La mostra inaugurata il 9 maggio e chiusa il 15 ottobre, vide l’ingresso dell’Italia nel conflitto europeo, a causa del quale la gran parte delle strutture edificate e dei materiali espositivi andarono distrutti o dispersi.
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In aggiunta a fonte.
Roma - Settembre 2004. Mostra Vittoriano Roma. L'epopea degli Ascari Eritrei. Volontari Eritrei nelle Forze Armate Italiane 1889-1941. Iniziativa intesa a costituire un atto di doveroso omaggio all'immenso contributo di sangue recato dagli Eritrei - conformemente alle loro tradizioni guerriere plurisecolari - alle nostre forze armate nel periodo della presenza italiana in Africa (1869-1941)
Mostra inaugurata ad ASMARA nel luglio 2004 e allestita a BOLOGNA a Palazzo Saraceni, sede della Fondazione della Cassa di Risparmio di Bologna dal 1 ottobre al 6 novembre, poi in programma a MILANO. Un ampio apparato iconografico, finora disperso tra enti e collezioni private, e un gran numero di cimeli e fotografie spontaneamente offerte dalla popolazione eritrea hanno reso possibile la ricostruzione della storia, della vita quotidiana e delle vicende degli ascari.

Note:
1) Per descrizione mostra, sede di Roma, foto e cerimonia ONORI ALL'ASCARI IGNOTO vedi articolo: blog.libero.it/wrnzla/5193359.html
2) Per catalogo mostra vedi link: www.libreriauniversitaria.it/

 
 
 

Il Cimitero Italiano di Tripoli. Storia del Sacrario.

Post n°158 pubblicato il 12 Settembre 2008 da wrnzla

Il Cimitero Italiano di Tripoli. Storia del Sacrario.


Fonte Testi: www.zeriba.net

Nel 1953 il Commissariato Generale delle Onoranze Caduti in Guerra, studiò un programma di massima per la sistemazione definitiva di tutte le Salme dei Caduti Italiani in Libia dal 1911 al 1945. Il programma prevedeva la costruzione di due Sacrari a Tripoli e Tobruk (o Bengasi) per coloro che erano morti tra il 1940-1945; per tutti gli altri antecedenti, si pensò al ripristino e al mantenimento dei vecchi Sacrari ed Ossari della Libia.

Il programma, però, venne modificato in seguito all’esodo di molti connazionali dalle minori località libiche per le grandi città costiere.

Pertanto nel 1955, si decise di riunire a Tripoli in un unico Sacrario, tutte le Salme dei Caduti italiani dal 1911 al 1945 anche per i vantaggi che da esso derivarono come l’economia di spesa per la custodia e la manutenzione, maggiore facilità di conservazione del Sacrario essendo, Tripoli, la sede dell’Ambasciata e di una Colonia italiana molto numerosa.

La scelta della costruzione cadde nella zona centrale del Cimitero Cristiano di Tripoli, sito a Hammangi a circa 2 km dal centro della città.

Subito dopo l’ingresso del Cimitero di Tripoli, percorrendo il viale asfaltato si trovavano a destra e a sinistra, il monumento ai Vigili del Fuoco e quello dedicato al R.C. Truppe Coloniali.

Il viale immetteva in un piazzale circolare al centro del quale era posta una splendida “Pietà” in bronzo, opera dello scultore Selva.

Dal piazzale si dipartiva un altro breve viale che immetteva nel vasto piazzale interno dell’opera. A destra e a sinistra del viale sorgevano due aiuole rettangolari e su di esse vi erano dei cimeli di guerra, recuperati nella zona.

Intorno al piazzale principale del Sacrario si affacciavano due padiglioni e sullo sfondo un largo viale e la Cappella Votiva. Sui frontoni dei due padiglioni, in lettere di bronzo, appaiono le iscrizioni:

Ottennero il regno della gloria e la mano del Signore li protegge
I corpi sono sepolti in pace ed il loro ricordo vivrà in eterno.


Padiglione est.

In questo padiglione vi erano lapidi di marmo di Carrara, incorniciate con listature di marmo botticino sormontate da scritte in bronzo, con i nomi dei Caduti non identificati della seconda Guerra Mondiale le cui salme erano conservate nel padiglione, in loculi in ordine alfabetico e non di grado. In questo padiglione c’erano anche i loculi contenenti Salme dei Caduti della seconda Guerra Mondiale decorati di Medaglia d´oro.

Il Padiglione est conteneva anche una stanza a disposizione dei visitatori in cui si trovava il Registro delle firme e i registri Cimiteriali della 2 Guerra Mondiale mentre in una parete spiccava una grande lapide su cui, in caratteri di bronzo dorato, vi erano scritti i nomi delle maggiori unitá che avevano combattuto in Libia e che erano:

- Divisione Ariete
- Divisione Bologna
- Divisione Brescia
- Divisione Cirene
- Divisione Giovani FF
- Divisione Marmarica
- Divisione Sabratha
- Divisione Savona
- Divisione Sirte
- Divisione Spezia
- Divisione Trento
- Divisione Trieste
- Divisione XXVIII Ottobre
- Divisione I e II Libica
- Divisione Truppe Gaf

Più la Marina e l´Aeronautica
A destra e a sinistra della lapide, vi era l’emblema nazionale ed un capitello romano del quarto secolo.

La Cripta

In essa giacevano ben 2.500 Salme non identificate provenienti dai vecchi Sacrari libici e deposti in un’unica tomba sopra la quale era riportato in lettere di bronzo dorato la seguente iscrizione:

Dominus novit eorum
Requiescunt in pace Christi


Padiglione Ovest

La struttura era identica a quella del padiglione est e qui erano sistemate le Salme dei Caduti del 1911-1939 e dei reparti di appartenenza:

- Carabinieri
- Granatieri
- Fanteria
- Alpini
- Bersaglieri
- Artiglieria
- Cavalleria
- Genio
- Sanità
- Sussistenza
- Ascari Eritrei
- Meharisti

Anche in questo padiglione vi era una sala a disposizione del pubblico e una Cripta dove erano conservate le salme dei 3.000 Ascari Eritrei caduti in Libia; al centro della Cripta un grande sarcofago in marmo chiaro sui lati del quale una iscrizione in amarico, riportata, anche, su una delle pareti della Cripta, in caratteri di bronzo dorato:


“L´Italia ai suoi fedelissimi Ascari”


Hammangi aveva anche una Cappella Votiva sul cui frontone vi era la seguente iscrizione:

Ipsis honor et gloria


Lungo il viale che porta alla Cappella Votiva, sui pilastri di sostegno degli archetti, spiccano 16 lapidi (8 per parte) che riportano i nomi delle località libiche più famose per avvenimenti bellici:

1. Bardia-Capuzzo-Sidi Omar-Sceferzen
2. Bir el Gobi-Gasr el Arid-Sidi Rezegh
3. Scief Sciuf-N’Beidat-Belhamed
4. Baludeah-Bu Assaten-Bir Garsa
5. Tobruk-Ras el M’dauuar-el Adem
6. Bir Hacheim-Bir lefda-Got Ualed
7. Ain Gazala-Sidi Embarech-Garmuset R’gem
8. Alem Hanza-Bir Temrad-Sidi Breghisc
9. Derna-Martuba-el Mekili
10. Cirene-Barce-Bengasi
11. Mteifel el Chebir-Bir el Harmat-Aslag
12. Agedabia-el Agheila-Marsa Brega
13. Sirte-Misurata.Homs
14. Tripoli-Zuara-Gadames
15. Sebha-Murzuk-el Gatrun
16. Giarabub-Gialo-Cufra

Al di sotto della Cappella c’era una Cripta dentro la quale vi erano le salme di Italo Balbo e dei suoi compagni di viaggio periti nello stesso incidente aereo.

Per finire la descrizione di Hammangi non poteva mancare l’ elenco delle varie fasi operative in cui si ebbero le maggiori perdite:

1911-1912

a) Occupazione della Tripolitania

23 ottobre 1911: Combattimenti di Sciara Sciat e Bu Maliamar
4 dicembre 1911: Sidi el Hani, Ain Zara, Tagiura
8 giugno 1912: Battaglia di Zanzur
23 ottobre 1911: Occupazione di Homs
27 febbraio 1912: Combattimento di Mergheb
1-2 maggio 1912: Combattimento ed occupazione di Lebda
10 aprile 1912: Sbarco e combattimento di Buchemasc (zuara)
5 agosto 1912: Occupazione di Zuara
8 luglio 1912: Combattimento ed occupazione di Zuara

b) Occupazione della Cirenaica

18 ottobre 1911: Sbarco a Bengasi
28 novembre 1911: Combattimento di El Coefia
12 marzo 1912: Battaglia delle 2 Palme
16 ottobre 1911: Sbarco a Derna
3 marzo 1912: Combattimento di Bu Maafer e Sidi Abballa
17 settembre 1912: Combattimento di Ras el Lebem
4-9 ottobre 1912: Sbarco a Tobruk
22 ottobre 1912: Combattimento a Tobruk

c) Conquista altipiano Cirenaico (1912-1914)

Combattimenti a Benina, Regima, el Merg, Slonta, Cirene, Marsa Susa, Faida, Teniz, Talfagà, Zaviet el Beda, Ain bu Scimrat, Sidi Garbaa, Ettangi, Martuba, El Mdauuar, Bir Gandula, Sceleidima, Zuetina, Agedabia

d) - 1922-1924 Riconquista Tripolitania
e) – 1923-1924 Riconquista Cirenaica
f) – 1925-1938 Operazioni di Polizia Coloniale
g) – 1940-1942 Combattimenti di :

Bardia – Agedabia –Tobruk – Capuzzo – Bel Amed – Scief Sciuf – Sidi Rezegh – El Adem – Bir el Gobi – Bir Hacheim – Alem Hamza – Harmat – Aslag – Ualeb – Gad el Amar – Mteifel el Abis – Bir Tamar – Harmat – Gasr R’gem – Acroma – Cufra

Un anno dopo il rientro in patria della collettività italiana “cacciata” dalla Libia, il nuovo regime di Tripoli, per umiliare ancora di più l’Italia coloniale che “tanto aveva distrutto ciò che non c’era”, dichiarava di voler smantellare il cimitero cattolico di Hammangi e di volerne trasferire le salme nel cimitero di Ain Zara, .... che poi, magari, in seguito avrebbe seguito la stessa sorte di quello sito in Zuara: sparito nel nulla!

Tali propositi, però, furono fermati dall’’ANIRL (Associazione Nazionale Italiani Rimpatriati dalla Libia, la cui storia apparirà prossimamente) che, in collaborazione con i Ministeri degli Esteri e della Difesa, e d’intesa con le Associazioni Combattentistiche e d’Arma, riuscì con una grande operazione, a far traslare tutte le salme dei militari in Italia. La gran parte dei civili riposa, invece, nei luoghi di residenza delle famiglie che fecero richiesta di traslazione, secondo le disposizioni del Governo italiano di allora.

I traghetti della “Tirrenia”, per settimane, fecero la spola tra Tripoli e i porti di Siracusa, Genova e Palermo dove c’erano ad aspettarli i parenti che per un costo di zero lire poterono mettere in salvo le tanto amate ossa, di coloro che molto avevano contribuito a far divenire Tripoli una delle più belle città del Mediterraneo, strappandola al medioevo e facendola affacciare nel mondo moderno in pari grado, se non in superiorità, ai Paesi limitrofi.

Oggi le salme dei militari caduti in Libia riposano, e questa volta in via definitiva, a Bari; in quel cimitero nato nel 1967 proprio per accogliere tutti i nostri caduti (militari e anche civili) in terra straniera ( 70.000, e ancora ricevente) e il cui progetto, voluto da Caccia Dominioni, si rifà proprio al nostro caro Hammangi; là, dove al tramonto, nove rintocchi di una campana, ricordano ai vivi e a noi Italiani di Libia, tutti quei Caduti (Victi vivimus) che .non sono riusciti a trovare pace nelle terre in cui hanno dato la vita e in cui i regimi al potere continuano a calpestarne la memoria.

Ecco perché non si capiscono i motivi (o forse sì!) del perché si continui ad insistere a sprecare soldi del contribuente italiano in una terra e per una terra, che non ha e non intende risarcire i danni (materiali e morali) provocati alla Comunità italiana di Libia, che purtroppo non trova la protezione (forse i suoi interessi sono poco remunerativi?) di alcuna Associazione, perché quelle esistenti si preoccupano solo di meschini interessi di parte (come quelli dei proprietari terrieri) e non dei veri problemi di una Comunità di oltre 20 mila unità.

Rita Scontrino

Qui di seguito si trovano ritagli di giornali italiani sull’argomento e alcune delle lettere scritte al Governo italiano dall´Anirl, la prima vera e unica associazione di tutti gli Italiani di Libia, nonché la lettera di risposta del Ministero degli Affari Esteri, che conferma la decisione adottata.

 
 
 

Cronologia del colonialismo italiano

Post n°157 pubblicato il 11 Settembre 2008 da wrnzla

Cronologia del colonialismo italiano

Fonte Testi: it.wikipedia.org

1869
* 2 ottobre, Il governo guidato da Luigi Federico Menabrea stipula un trattato segreto per comprare un terreno o una baia o una rada sulle coste dell'Africa o dell'Asia per far nascere il colonialismo italiano.
* 15 novembre, Acquisto della Baia di Assab in Eritrea da parte della società Rubattino di Genova.
1870
* febbraio, Giuseppe Sapeto diventa agente commerciale della società genovese Rubattino ad Assab.
* 13 marzo, la bandiera italiana viene issata per la prima volta ad Assab dopo tre salve di cannone della nave Africa e vengono fissati con dei pali in legno i confini del possedimento.
1879
* dicembre, il governo guidato da Agostino Depretis insedia un comandante nella Baia di Assab.
1881
* Schiaffo di Tunisi, la Tunisia diventa protettorato francese.
1882
* Il governo guidato da Agostino Depretis compra la Baia di Assab dalla Rubattino per 104.100 lire.
1884
* Occupazione di Massaua in Eritrea.
1885
* Viene stipulato il primo accordo tra il sultano di Zanzibar e l'Italia per ottenere il protettorato sulla Somalia.
* agosto, occupazione di Saati a 30 km da Massaua.
1886
* novembre, occupazione di Uaà a 40 km. a sud di Massaua, proteste del negus Giovanni IV d'Etiopia.
1887
* 25 gennaio, il ras Alula attacca il presidio italiano di Saati
* 26 gennaio, Battaglia di Dogali, 548 soldati italiani guidati colonnello Tommaso De Cristoforis, inviati in soccorso al presidio di Saati, sono sterminati dalle truppe irregolari del ras etiopico Alula, generale del negus Giovanni IV d'Etiopia a Dogali, 20 km a ovest di Massaua.
1888
* 1 febbraio, rioccupazione del presidio del Saati.
1889
* Occupazione di Asmara
* 2 maggio, Italia e Etiopia stipulano il Trattato di Uccialli, viene riconosciuta dall'Etiopia l'Eritrea come colonia italiana e l'Etiopia "consente di servirsi" dell'Italia in politica estera.
* 26 luglio, le truppe del "barambaras" Kafil, fedeli all'Italia occupano Cheren.
1890
* Nasce la colonia dell'Eritrea con capoluogo Massaua.
1892
* 12 agosto, accordo tra il sultano di Zanzibar e l'Italia, l'Italia riceve in affitto di Uarscec, Mogadiscio, Merca, Brava e territori circostanti per 25 anni. Scaduti i 25 anni l'Italia poteva rinnovare la convenzione per altri 25. Il canone annuo da corrispondere al sultano era di 160.000 rupie, ridotte poi a 120.000.
1893
* dicembre, occupazione di Cassala in Sudan che passa alla colonia dell'Eritrea.
1895
* 1° dicembre, inizio della Campagna d'Africa orientale contro l'Etiopia
* 7 dicembre, Battaglia dell'Amba Alagi sull'Amba Alagi, il presidio italiano comandato dal Maggiore Pietro Toselli, composto da 19 ufficiali e 2.300 soldati, venne assalito da circa 30.000 abissini; nello scontro, le forze italiane vennero completamente annientate.
1896
* 22 gennaio, Occupazione di Adigrat in Eritrea.
* 1° marzo 1896, Battaglia di Adua ad Adua tra le forze italiane, comandate dal tenente generale Oreste Baratieri, e l'esercito del negus Menelik II.
* ottobre, Con il Trattato di Addis Abeba si conclude la Campagna d'Africa orientale, viene fissato parte del confine tra Eritrea e Etiopia su Setit, ma non viene fissato il confine nella Dancalia.
1897
* Il capoluogo dell'Governo dell'Eritrea viene trasferito da Massaua a L'Asmara.
* 25 dicembre, Cassala in Sudan passa agli inglesi con un trattato.
1902
* Dopo la Rivolta dei Boxer in Cina all'Italia viene garantita la concessione di Tientsin.
1905
* Nasce la Somalia Italiana con capoluogo Mogadiscio
* 13 gennaio, accordo tra Italia e Regno Unito che rappresenta il sultano del Zanzibar, vengono riscattati quattro porti della Somalia e viene preso un affitto un terreno nella baia di Chisimaio.
1906
* l’Italia ottiene dal sultano di Zanzibar la costa meridionale della Somalia, con i protettorati di Obbia e Migiurtinia.
* 24 agosto, vittoria italiana a Gilib contro i ribelli somali.
1908
* 2 marzo, il capitano Vitali alla testa di 500 ascari batte a Dongab in Somalia i ribelli Bimal.
* 12 luglio, Il maggiore Di Giorgio occupa Merca, scontro a Merere con i ribelli e il villaggio viene incenditato dagli italiani.
1911
* 28 settembre, inizia la Guerra italo-turca contro l'Impero Ottomano
* 5 ottobre, sbarcano a Tripoli in Libia 1.732 uomini comandati dal Capitano di Vascello Umberto Cagni.
* 17 ottobre, sbarco a Homs.
* 18 ottobre, sbarco Bengasi.
* 25 ottobre, sbarco a Derna guidato dal comandante Vittorio Italico Zupelli.
* 4 dicembre, occupazione di Ain Zara a 10 km da Tripoli.

1912
* gennaio occupazione di Gargaresch a 6 km da Tripoli.
* 26 aprile viene occupata l'isola di Stampalia nel Dodecaneso.
* 1° maggio, occupazione delle rovine di Leptis Magna.
* 2 maggio vengono occupate le isole di Scarpanto, Caso, Piscopi, Nisiro, Calimno, Lero, Patmos, Coo, Simi e Calchi nel Dodecaneso.
* 1°agosto 1912, occupazione di Uanle Uen in Somalia.
* 18 ottobre, Col Trattato di Ouchy viene riconosciuta l'occupazione italiana del Dodecaneso e della Libia.
1913
* 19 luglio, occupazione di Bur Acaba e di Iscia Baidoa in Somalia. Tutta la Somalia Italiana è occupata.
1914
* Nasce la Colonia del Dodecaneso con capoluogo Rodi.
* 30 ottobre 1914, occupazione dell'isola di Saseno in Albania
* 2 dicembre, parte la colonna Giannini da Ghat per occupare Ghadames
1915
* 15 gennaio, uno dei figli di Ser-en-Nassen, fiduciario dell'Italia nella Sirtica, unitosi ad altri capi della regione, atttacca il presidio italiano di Raddum in Libia.
* 8 febbraio, un migliaio di ribelli presso Bungen in Libia attacca una colonna italiana di cammelli scortata da 300 armati, ma viene respinta.
* 11 febbraio, ritiro da Bangen a Beni Ulid della colonna Gianninazzi.
* 11 febbraio, tentativo di conquista senussita di Taorga in Libia.
* 18 febbraio, rioccupazione di Ghadames della colonna Giannini partita da Ghat
* aprile, la colonna Gianninazzi ripiega su Misda, la colonna Miani marcia verso Casr-Bu-Hadi dove si concentravano i ribelli.
* 26 aprile la colonna Miani raggiunge Sirte.
* 28 aprile Battaglia di Casr-Bu-Hadi, vittoria dei ribelli, il presidio di Beni Ulid rimane isolato.
* 12 maggio una colonna che si spostava da Misurata a Misurata Marina è costretta a rientrare in città.
* 23 maggio il presidio di Taorga rimane bloccato.
* giugno, il governatore Tassoni propone di tenere le città di Misurata Marina, Homs, Zuara e Tripoli. Il ministro delle Colonie propone di tenere anche Gharian e Jefren.
* 4 luglio, tutti i presidi in Libia sono sulla costa, l'interno è nelle mani dei Senussi
* 6 luglio la colonna Nigra dal presidio di Jefren ripiega su Zuara.
* 8 luglio, il presidio di Gharian si ritira ad Azizia.
* agosto, in Tripolitania e Fezzan rimangono all'Italia solo Tripoli e Homs.
1919
* 18 gennaio, Conferenza di pace di Parigi la zona di Adalia passa all'Italia
* 29 luglio, Trattato tra Italia e Grecia in cui l'Italia rinunciava alla zona di Adalia e alle isole del Dodecanneso salvo Rodi. Ma tranne per la zona di Adalia il Dodecaneso rimane in mano all'Italia.
1920
* 2 agosto, accordo tra Italia e Albania per le pretese italiane su Valona.
* 10 agosto, Trattato di Sèvres tra potenze alleate e Turchia, l'isola di Castelrosso passa dalla Francia all'Italia integrata nel Dodecaneso. la concessione austroungarica a Tientsin in Cina viene unita alla concessione italiana di Tientsin.
* 18 settembre, accordo di Tirana con l'Albania, Saseno diventa italiana.
1922
* Rettifica del confine in Libia tra Italia e Francia intorno a Gadames, Ghat e Tummo e una piccola parte di Sudan al confine con la Libia e il Ciad passa all'Italia promessi dal Patto di Londra.
* 10 aprile riconquista di Gadames.
1923
* 29 agosto, Crisi di Corfù, occupazione dell'isola di Corfù
* 27 settembre, Crisi di Corfù, su pressione della Società delle Nazioni l'Italia si ririra dall'isola di Corfù
1924
* 15 luglio, Protoccollo italo-inglese, l'Oltregiuba passa dal Kenya inglese all'Italia.
* 23 novembre, rioccupazione di Sirte. Tutta la Tripolitania e la Cirenaica sono occupate con il Fezzan.
1926
* 30 giugno, l'Oltregiuba entra a far parte della Somalia Italiana.
1928
* Trattato di pace di Addis Abeba tra Italia e Etiopia riguardante il confine tra Etiopia e Somalia Italiana.
* 6 gennaio vengono usati per la prima volta gas tossici in Libia usando bombe al fosgene contro la tribù ribelle di Mogarba.
1930
* 31 luglio vengono lanciati bombe all'iprite sull'oasi di Tazerbo in Libia.
1931
* 11 settembre, il capo della rivolta antititaliana in Cirenaica, Omar al-Mukhtar è avvistato nella piana di Got-Illfù all'aviazione italiana e viene catturato.
* 15 settembre, Omar al-Mukhtar viene condannato a morte nel Palazzo Littorio di Bengasi
* 16 settembre, Viene eseguita la condanna a morte a Omar al-Mukhtar a Soluch, 56 km da Bengasi.
1934
* Incidente di Ual Ual al confine tra Somalia Italiana e Etiopia.
1935
* 2 ottobre, Comincia la Guerra d'Etiopia.
* 6 ottobre, Occupazione di Adua.
* 18 ottobre, Sanzioni della Società delle Nazioni contro l'Italia.
1936
* gennaio Occupazione di Macallè.
* 29 marzo, Bombardamento di Harar.
* 31 marzo, Battaglia di Maychew, le forze etipi sono sconfitte.
* 2 maggio, Haile Selassie abbandona la capitale Addis Abeba.
* 5 maggio, Il Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio occupa Addis Abeba, tutta l'Etiopia è occupata.
* 7 maggio, L'Italia si annette ufficialmente l'Etiopia.
* 9 maggio, Fine della Guerra d'Etiopia, il Re d'Italia Vittorio Emanuele III diventa anche Imperatore d'Etiopia, nasce l'Africa Orientale Italiana divisa in 6 governi di cui 4 parte del Impero italiano d'Etiopia.
1937
* Apertura della Via Balbia in Libia che collega dal confine con la Tunisia al confine con l'Egitto.
* 19 febbraio, durante una cerimonia per festeggiare la nascita del principe di Napoli Vittorio Emanuele di Savoia nel palazzo del viceré ad Addis Abeba alla quale erano stati invitati i notabili locali. Forte repressione da parte di Rodolfo Graziani e sono uccisi tra i 5.000 e i 30.000 etiopi come rappresaglia.
* 11 dicembre, L'Italia esce dalla Società delle Nazioni.
1938
* 11 novembre Il Governatorato di Addis Abeba viene abolito e si trasforma in Governo dello Scioà.
1939
* 7 aprile, Occupazione del Regno d'Albania e fuga dire Zog I da Tirana.
* 12 aprile, Vittorio Emanuele III Re d'Italia e Imperatore d'Etiopia diventa anche Re d'Albania.
1940
* 10 giugno Mussolini dichiara guerra alla Gran Bretagna e alla Francia, inizia la guerra per l'Italia anche nelle colonie con la Campagna Alleata in Africa Orientale nell'Africa Orientale Italiana e in Libia.
* 28 giugno, Italo Balbo, governatore della Libia e comandante superiore italiano in Nordafrica, viene abbattuto per errore dalla contraerea di Tobruch.
* 16 luglio Truppe italiane penetrano nel Kenya britannico.
* 3 agosto Truppe italiane invadono il Somaliland britannico dall'Etiopia. *19 agosto Conquista di Berbera, capoluogo del Somaliland britannico.
* 28 ottobre L'Italia invade la Grecia partendo dall'Albania e dal Dodecaneso.
1941
* 19 gennaio Truppe britanniche attaccano gli italiani in Eritrea.
* 21 gennaio Truppe britanniche e australiane attaccono Tobruch.
* 22 gennaio Tobruch in Libia cade in mano britannica, per la prima volta l'Italia perde nelle colonie.
* 21 aprile, Rese della Grecia all'Italia, alla Burgaria e alla Germania, l'Italia ottiene il controllo di 3/4 della Grecia.
* 6 febbraio Truppe britanniche entrano a Bengasi.
* 11 febbraio La Cirenaica è perduta, a sostegno degli italiani, arrivano in Libia Erwin Rommel e due divisioni dell'Afrikakorps.
* 26 febbraio Truppe britanniche entrano a Mogadiscio, nell'Africa Orientale Italiana.
* 27 marzo Cade Cheren in Eritrea.
* 3 aprile Le truppe italiane riconquistano Bengasi.
* 6 aprile Truppe tedesche, italiane, ungheresi e romene attaccano la Jugoslavia e la Grecia in soccorso degli italiani.
* 12 aprile Le truppe italiane riconquistano Sollum.
* 17 aprile La Jugoslavia firma la resa e viene suddivisa tra i vincitori. All'Italia vengono dati tutti i terriori di etnia albanese parte della Grande Albania compreso il Kosovo e il Montenegro con il Sagiaccato.
* 5 maggio L'Imperatore d'Etiopia Haile Selassie entra ad Addis Abeba, da dove gli Italiani sono stati cacciati.
* 19 maggio, dopo un tentativo di resistenza sull'Amba Alagi, il viceré Amedeo d'Aosta, si arrese con l'onore delle armi.
* 13 luglio In Montenegro prima rivolta popolare in Europa contro l'occupazione italiana.
* 21 novembre Si spegne l'ultima resistenza del caposaldo di Culquaber.
* 28 novembre Si arrende il generale Gugliemo Nasi a Gondar in Etiopia. Tranne le truppe indigene al seguito di Amedeo Guillet l'Africa Orientale Italiana e i terriori limitrofi già occupati è persa.
* 11 dicembre La Germania e l'Italia dichiarano guerra agli Stati Uniti.
1942
* inizio 1942 La Guerriglia italiana in Africa Orientale fa sollevare le popolazioni indigene Azebò Galla residenti nella regione della Galla Sidama.
* 1 luglio-31 luglio - Prima battaglia a El Alamein in Egitto tra le forze italo-tedesche e quelle britanniche.
* 23 ottobre Inizio della Seconda battaglia di El Alamein.
* 3 novembre Seconda battaglia di El Alamein. Rommel ordina il ripiegamento delle truppe superstiti verso il confine egiziano-libico, poi lo attraversa e si stabilisce in Cirenaica.
* 6 novembre Seconda battaglia di El Alamein, i resti della Divisione Folgore, in ritirata da El Alamein, si arrendono agli inglesi dopo aver distrutto le proprie armi rese inutili dall'esaurimento delle munizioni.
* 8 novembre L'operazione degli alleati Torch truppe americane sbarcano in Marocco e Algeria. In risposta, truppe italo-tedesche occupano la Tunisia francese.
1943
* 23 gennaio Tripoli è occupata dai britannici. Tutta la Libia è persa. Rimane solo la Tunisia ex francese.
* 11 maggio Cade Capo Bon in Tunisia, l'Italia ha preso tutte le ex colonie africane.
* 13 maggio L'Afrikakorps tedesco e le truppe italiane si arrendono in Tunisia.
* 8 settembre Si arrendono tutte le forze italiane che combattono in Europa e passano ai partigiani come in Jugoslavia o in Grecia. Rimane solo il governatore delle Isole Italiane dell'Egeo senza alcun potere effettivo.
1947
* 10 febbraio Con il Trattato di Parigi l'Italia perde tutte le colonie, tranne la Somalia Italiana che si decide di far diventarla sotto amministrazione fiduciaria italiana dal 1950 al 1960.
1950
* 1 gennaio La Somalia Italiana tramite l'Nazioni Unite diventa sotto amministrazione fiduaciaria italiana.
1960
* 1 luglio Viene ammainata la bandiera italiana a Mogadiscio, la Somalia Italiana diventa indipendente e si unisce al Somaliland per formare la Somalia indipendente, finisce dopo quasi cent'anni il colonialismo italiano.

 
 
 

III° Battaglione Indigeni dell'Eritrea

Post n°156 pubblicato il 11 Settembre 2008 da wrnzla

3° Battaglione Indigeni dell'Eritrea


Tags: Ascari Eritrea. Ascari Eritrei.

 
 
 
 
 

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Un blog di: wrnzla
Data di creazione: 27/05/2005
 

 
   Agli Ascari d'Eritrea 

- Perchè viva il ricordo degli Ascari d'Eritrea caduti per l'Italia in terra d'Africa.
- Due Medaglie d'Oro al Valor Militare alla bandiera al corpo Truppe Indigene d'Eritrea.
- Due Medaglie d'Oro al Valor Militare al gagliardetto dei IV Battaglione Eritreo Toselli.

 

 

Mohammed Ibrahim Farag

Medaglia d'oro al Valor Militare alla Memoria.

Unatù Endisciau 

Medaglia d'oro al Valor Militare alla Memoria.

 

QUESTA è LA MIA STORIA

.... Racconterà di un tempo.... forse per pochi anni, forse per pochi mesi o pochi giorni, fosse stato anche per pochi istanti in cui noi, italiani ed eritrei, fummo fratelli. .....perchè CORAGGIO, FEDELTA' e ONORE più dei legami di sangue affratellano.....
Segue >>>

 

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A DETTA DEGLI ASCARI....

...Dunque tu vuoi essere ascari, o figlio, ed io ti dico che tutto, per l'ascari, è lo Zabet, l'ufficiale.
Lo zabet inglese sa il coraggio e la giustizia, non disturba le donne e ti tratta come un cavallo.
Lo zabet turco sa il coraggio, non sa la giustizia, disturba le donne e ti tratta come un somaro.
Lo zabet egiziano non sa il coraggio e neppure la giustizia, disturba le donne e ti tratta come un capretto da macello.
Lo zabet italiano sa il coraggio e la giustizia, qualche volta disturba le donne e ti tratta come un uomo...."

(da Ascari K7 - Paolo Caccia Dominioni)

 
 
 
 

 
 
 
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