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Ascari: I Leoni d' Eritrea. Coraggio, Fedeltà, Onore. Tributo al Valore degli Ascari Eritrei.

 

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L'Ascaro del cimitero d'Asmara.

Sessant’anni fa gli avevano dato una divisa kaki, il moschetto ‘91, un tarbush rosso fiammante calcato in testa, tanto poco marziale da sembrare uscito dal magazzino di un trovarobe.
Ha giurato in nome di un’Italia che non esiste più, per un re che è ormai da un pezzo sui libri di storia. Ma non importa: perché la fedeltà è un nodo strano, contorto, indecifrabile. Adesso il vecchio Ghelssechidam è curvato dalla mano del tempo......

Segue >>>

 

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Messaggi del 08/09/2008

Post N° 136

Post n°136 pubblicato il 08 Settembre 2008 da wrnzla

- Storia. ERITREA COLONIALE.
- CRONOLOGIA STORICA DETTAGLIATA: ELENCO CONTENUTI.
(Segue da Parte Prima) <<<
--------------------------------------------------------
- PARTE SECONDA: ANNI dal 1900 al 1932
- Storia. Anni 1906-1911.
- VENT'ANNI DI POLITICA ESTERA. (solo Eritrea. Nota1)
- RIEPILOGO: L'ITALIA E L'ETIOPIA DOPO LA PACE DEL 1896
- LA CONVENZIONE ITALO-FRANCO-INGLESE PER L'ETIOPI
- LA SOCIETA ANONIMA COMMERCIALE DI BENADIR
- IL RISCATTO DEI PORTI DEL BENADIR
- L'ITALIA E IL MULLAH
- UCCISIONE DEI CAPITANI BONGIOVANNI E MOLINARI
NOTE:
1)Per motivi di pertinenza dalla cronaca sono state estrapolate le sole notizie concernenti l' Eritrea. Per l'articolo completo degli anni 1906/1911 riferirsi al sito: cronologia.leonardo.it/storia/a1906c.htm
- Storia. Anni 1911-1912. (Fase1-1911)
GUERRA ITALO-TURCA. GUERRA DI LIBIA. (Fase1-1911)
Note: 1)
Nel capitolo di cui sopra non viene fatta menzione di "Ascari" o "Eritrea". Le truppe eritree parteciparono alla guerra distinguendosi per coraggio e abnegazione e contribuendo in maniera determinante al buon esito della stessa. Le gesta degli ascari eritrei sono evidenziate nei capitoli successivi. Vedi Fase2 e Fase3. Per l'articolo completo della Fase1 e per una migliore comprensione degli eventi che ne seguiranno riferirsi al sito:
cronologia.leonardo.it/storia/a1911dd.htm
- Storia. Anni 1911-1912. (Fase2-1912) Parte Prima.
GUERRA ITALO-TURCA. GUERRA DI LIBIA. (Fase2-1912)
- LE OPERAZIONI DI GUERRA ALL'INIZIO DEL 1912
- LE OPERAZIONI NAVALI NEL MAR ROSSO
- LA BATTAGLIA DI KUNFUDA
- LA REPRESSIONE NEL MEDITERRANEO
- TENSIONE DEI RAPPORTI ITALO-FRANCESI
- Storia. Anni 1911-1912. (Fase2-1912) Parte Seconda.
- GUERRA ITALO-TURCA. GUERRA DI LIBIA. (Fase2-1912)
- COMBATTIMENTI DI GARGARESCH E DI AIN-ZARA
- SCONTRI A DERNA, A BENGASI E A TOBRUCK
- IL GENERALE CANEVA A ROMA
- CONVERSIONE IN LEGGE DEL "DECRETO ANNESSIONE LIBIA"
- Storia. Anni 1911-1912. (Fase2-1912) Parte Terza.
GUERRA ITALO-TURCA. GUERRA DI LIBIA. (Fase2-1912)
- AZIONE NAVALE DI BEIRUT
- GLI SFORZI DELLE POTENZE PER LA PACE
- BATTAGLIA DEL MERGHEB -COMBATTIMENTI DI DERNA
- RICOGNIZIONE DI BIREL-TURK - LA BATTAGLIA DELLE DUE PALME
- ATTENTATO A VITTORIO EMANUELE III
- LO SBARCO A MACABEZ
- Storia. Anni 1911-1912. (Fase2-1912) Parte Quarta.
GUERRA ITALO-TURCA. GUERRA DI LIBIA. (Fase2-1912)
- IL PASSO DELLE POTENZE A COSTANTINOPOLI
- IL BOMBARDAMENTO DEI DARDANELLI
- L'OCCUPAZIONE DI RODI
- LA BATTAGLIA DI PSITHOS
- OCCUPAZIONE ITALIANA DI ALCUNE ISOLE DELL'EGEO
- ESPULSIONE DEGLI ITALIANI DALL'IMPERO OTTOMANO
- Storia. Anni 1911-1912. (Fase3-1912) Parte Prima.
GUERRA ITALO-TURCA. GUERRA DI LIBIA. (Fase3-1912)
- PRESA DI LEBDA
- BATTAGLIA DI ZANZUR
- SBARCO A MISURATA
- BATTAGLIA DI SIDI-SAID
- OCCUPAZIONE DI MISURATA
- SIDI-ALÌ
- L'AVANZATA NEL GARIAN
- Storia. Anni 1911-1912. (Fase3-1912) Parte Seconda.
GUERRA ITALO-TURCA. GUERRA DI LIBIA. (Fase3-1912)
- IL RAID DEI DARDANELLI
- KASR EL-LEBEN
- BOMBA
- Storia. Anni 1911-1912. (Fase3-1912) Parte Terza.
GUERRA ITALO-TURCA. GUERRA DI LIBIA. (Fase3-1912)
- I NEGOZIATI ITALO-TURCHI DI OUCHY
- IL FIRMATO DEL SULTANO E IL DECRETO DEL RE D'ITALIA
- IL TRATTATO DI PACE DI OUCHY (LOSANNA)
- TRATTATIVE DI PACE (di OUCHY)
- I COLLOQUI ITALO-TURCHI DI CAUX E DI OUCHY
- FIRMA DEI PRELIMINARI
- I FIRMANI DEL SULTANO
- II REGIO DECRETO DEL 17 OTTOBRE
- IL TRATTATO DI PACE TRA L'ITALIA E LA TURCHIA
- Storia. Anni 1911-1912. (Fase3-1912) Parte Quarta.
GUERRA ITALO-TURCA. GUERRA DI LIBIA. (Fase3-1912)
- L'ORDINE DEL GIORNO DI VITTORIO EMANUELE III
- Storia. Anni 1913-1914.
LA GUERRIGLIA IN LIBIA
- OCCUPAZIONE DEL GHARIAN, DI TARHUNA E DI BENI ULID
- COMBATTIMENTO DI ASSABA
- OCCUPAZIONE DI GHADAMES, BUNGEIM, MISDA E SOKNA
- LA COLONNA MIAMI E L'OCCUPAZIONE DEL FEZZAN
- COMBATTIMENTO DI SCEB, ESCHIDA E MAHARUGA
- MURZUK
- Storia. Anno1914.
- GRANDE GUERRA
- ITALIA, IL DILEMMA: "CONTRO CHI?"
- LA TURCHIA CHIUDE I DARDANELLI E PROCLAMA LA GUERRA SANTA
- LO SGOMBRO DEL FEZZAN
- Storia. Anno1915. Parte Prima.
- GRANDE GUERRA
- ITALIA: LA NEUTRALITÁ - PATTO DI LONDRA
- Storia. Anno1915. Parte seconda.
- GRANDE GUERRA
- CRISI IN LIBIA E GUERRA AI TURCHI
- RIPIEGAMENTO DEI PRESIDI DALLE OASI SIRTICHE
- I RIBELLI BATTUTI A CADURIAN -- GHADAMES.
- L'AZIONE DEL GOVERNATORE GENERALE TASSONI.
- LE COLONNE MOBILI
- LA COLONNA GIANNINAZZI
- LA ROTTA DI CASR-BU-HADI
- VICENDE DEI PRESIDI DELLE ZONE DI MISURATA, DEGLI ORNELLA, DI TARHUNA DI SIRTE
- RIPIEGAMENTO ALLA COSTA, DEI PRESIDII DI GIOSE, DI FASSATO, DI JEFFREN, DI GHARIAN, DI ZINTAN, DI NALUT, DI GHADAMES, DI SLITEN, DI SIRTE, DI MISURATA, DI BENIILID, DI FONDUK-BEN-GASCIR, DI SUANI BEN-ADEN, DI AZIZIA, DI ZUARA
- RIPIEGAMENTO DEI PRESIDI IN CIRENAICA
- IL GENERALE AMEGLIO GOVERNATORE DELLA LIBIA
- Storia. Anno1915. Parte Terza.
- GRANDE GUERRA
- CRISI IN LIBIA E GUERRA AI TURCHI
- INTRIGHI DELLA TURCHIA IN LIBIA
- IL TRATTATO DI LOSANNA VIOLATO DAI TURCHI
- L'ULTIMATUM DEL GOVERNO ITALIANO ALLA TURCHIA
- LA NOTA ITALIANA ALLE POTENZE E LA DICHIARAZIONE DI GUERRA
- PROCLAMA DEL GENERALE AMEGLIO ALLA POPOLAZIONE LIBICA
- Storia. Anno1915. Parte Quarta.
- GRANDE GUERRA
- LA FINANZA DI GUERRA
- Storia. Anno1916
- GRANDE GUERRA
- Storia. Anno1917
- GRANDE GUERRA
- IL CONVEGNO DI SAN GIOVANNI DI MORIANA
- Storia. Anno1918
- GRANDE GUERRA
- LA TRUPPA
- Storia. Anno 1926
- ACCORDO ITALO-BRITANNICO
 - Storia. Anno 1932
- RAPPORTO SITUAZIONE ETIOPIA

>>> Segue Parte Terza: ANNI dal 1935 al 1941

 
 
 

CC.NN. Eritrea. Immagini.

Post n°135 pubblicato il 08 Settembre 2008 da wrnzla

Immagini.

Tags: Ascari Eritrea. Ascari Eritrei.

 
 
 

Canzoni Coloniali. TI SALUTO, VADO IN ABISSINIA

Post n°134 pubblicato il 08 Settembre 2008 da wrnzla

TI SALUTO, VADO IN ABISSINIA

Si formano le schiere e i battaglion
che van marciando verso la stazion.
Hanno lasciato il loro paesello
cantando al vento un gaio ritornello.
Il treno parte e ad ogni finestrin
ripete allegramente il soldatin.

Io ti saluto vado in Abissinia
cara Virginia, ma tornerò.
Appena giunto nell'accampamento
dal reggimento ti scriverò.

Ti manderò dall'Africa un bel fior
che nasce sotto il ciel dell'equator.

Io ti saluto vado in Abissinia
cara Virginia, ma tornerò.

Quel giovane soldato tutto ardor
c'è chi sul petto ha i segni del valor
ma vanno insieme pieni di gaiezza
cantando gli inni della giovinezza.

Il vecchio fante che non può partir
rimpiange in cuore di non poter dir.

Io ti saluto vado in Abissinia
cara Virginia, ma tornerò.
Appena giunto nell'accampamento
dal reggimento ti scriverò.

Ti manderò dall'Africa un bel fior
che nasce sotto il ciel dell'equator.

Io ti saluto: vado in Abissinia
cara Virginia, ma tornerò.

Dall'Alpi al mare fino all'Equator
innalzeremo ovunque il tricolor...

Io ti saluto vado in Abissinia,
cara Virginia, ma tornerò. 

 
 
 

Canzoni Coloniali. O MORETTINA

Post n°133 pubblicato il 08 Settembre 2008 da wrnzla

O MORETTINA

Ho trovato sul lago di Tana
Una bella moretta che Dede si chiama
Che m'ama e m'adora
La porto in Italia, la porto in Italia
Ora è povera e nuda
Ma quando sarà al mio paese
La voglio vestire da bella signora
La porto in Italia, la porto con me

O morettina, o morettina
Ti voglio vestire con una pelliccia di barba di ras
O morettina, o morettina
Ti voglio vestire con una pelliccia di barba di ras

Morettina và nella capanna
Và dire alla mamma
Se vuole lasciarti venire in Italia
ti porto in Italia, ti porto in Italia
La mia mamma mi ha dato una chicca per te
Perché é tanto contenta che tu mi conduca in Italia
Io vengo in Italia, io vengo con te.

O morettina, o morettina
Potrai assaggiare: le pizze,le vongole ed il panetton
O morettina, o morettina
Potrai assaggiare: le pizze,le vongole ed il panetton

Addio Signor Negus, in Italia me ne vo
Non mi far la faccia scura, tanto non tornerò
Non mi far la faccia scura, tanto non tornerò

Ma perché morettina vuoi lasciarmi, ma perché ma perché
Ma perché morettina vuoi lasciarmi, ma perché ma perché

Io vado laggiù a civilizzarmi! Ciao ciao Selassiè
Io vado laggiù a civilizzarmi! Ciao ciao Selassiè

O macchinista fuoco al vapore
Tra poche ore potrò sbarcar.
Porto in Italia l'ombrello del Negus
E cinque barbe, e cinque barbe
Porto in Italia l'ombrello del Negus
E cinque barbe….tagliate ai ras !

 
 
 

Canzoni Coloniali. MARCIA DELLE LEGIONI

Post n°132 pubblicato il 08 Settembre 2008 da wrnzla

MARCIA DELLE LEGIONI

Roma rivendica l'impero
l'ora dell'Aquile sonò.
Squilli di trombe salutano il vol
dal Campidoglio al Quirinal!
Terra ti vogliamo dominar.
Mare ti vogliamo navigar.
Il Littorio ritorna segnal
di forza, di civiltà!
Sette colli nel ciel,
sette glorie nel sol!
Dei Cesari il genio e il fato
rivivono nel Duce
liberator!

Sotto fasci di allor,
nella luce del dì,
con mille bandiere passa
il popolo d'Italia
trionfator!

Di Roma, o sol,
mai possa tu
rimirar
più fulgida città.
O sole, o sol,
possa tu sempre baciar
sulla fronte invitta
i figli dell'Urbe immortal!

Roma rivendica l'impero
l'ora dell'Aquile sonò.
Squilli di trombe salutano il vol
dal Campidoglio al Quirinal!
Terra ti vogliamo dominar.
Mare ti vogliamo navigar.
Il Littorio ritorna segnal
di forza, di civiltà!
Sette colli nel ciel,
sette glorie nel sol!
Dei Cesari il genio e il fato
rivivono nel Duce
liberator!

Sotto fasci di allor,
nella luce del dì,
con mille bandiere passa
il popolo d'Italia
trionfator!

Di Roma, o sol,
mai possa tu
rimirar
più fulgida città.
O sole, o sol,
possa tu sempre baciar
sulla fronte invitta
i figli dell'Urbe immortal!

 
 
 

Canzoni Coloniali. LA SAGRA DI GIARABUB

Post n°131 pubblicato il 08 Settembre 2008 da wrnzla

LA SAGRA DI GIARABUB

Inchiodata sul palmeto - veglia immobile la luna
a cavallo della duna - sta l'antico minareto.

Squilli,macchine,bandiere,
 scoppi sangue ... Dimmi tu
che succede cammelliere? -
E' la sagra di Giarabub!

"Colonnello, non voglio pane, dammi
piombo pel mio moschetto
c'è la terra del mio sacchetto
che per oggi mi basterà.

Colonnello, non voglio l'acqua, dammi
il fuoco distruggitore
con il sangue di questo cuore
la mia sete si spegnerà.

Colonnello, non voglio il cambio,
qui nessuno ritorna indietro
non si cede neppure un metro
se la morte non passerà!"

Spunta già l'erba novella
 dove il sangue scese a rivi...
Quei fantasmi in sentinella
 sono morti,o sono vivi?

E chi parla a noi vicino?
 Cammelliere,non sei tu?
In ginocchio,pellegrino: - son le voci di Giarabub!

"Colonnello, non voglio pane,
dammi piombo pel mio moschetto...
c'è la terra del mio sacchetto
che per oggi mi basterà.

Colonnello, non voglio l'acqua, dammi
il fuoco distruggitore
con il sangue di questo cuore
la mia sete si spegnerà.

Colonnello, non voglio il cambio,
qui nessuno ritorna indietro
non si cede neppure un metro
se la morte non passerà!"

Colonnello non voglio encomi,
sono morto per la mia terra...
Ma la fine dell'Inghilterra

Incomincia a Giarabub!

 
 
 

Canzoni Coloniali. L'ABISSINO VINCERAI

Post n°130 pubblicato il 08 Settembre 2008 da wrnzla

L'ABISSINO VINCERAI
(stornelli neri)

Se prenderemo il negus
gliene farem di belle
Se prenderemo il negus
gliene farem di belle

se lui farà il testardo
noi gli farem la pelle

Dai dai dai l’Abissino vincerai

Se l’Abissino è nero
Gli cambierem colore
Se l’Abissino è nero
Gli cambierem colore

A colpi di legnate
Ohi gli verrà il pallore

Dai dai dai l’Abissino vincerai

Il general De Bono
Ci ha detto in confidenza
Il general De Bono
Ci ha detto in confidenza

Se prenderemo il negus
Ci manderà in licenza

Dai dai dai l’Abissino vincerai

Or ti facciamo in coro
Una gran preghiera
Or ti facciamo in coro
Una gran preghiera

Su manda in Abissinia
pur anche Carnera

Dai dai dai l’Abissino vincerai

Io parto per l’oriente
E vado in Abissinia
Io parto per l’oriente
E vado in Abissinia

E a tutti i nemici
Farò la permanente

Dai dai dai l’Abissino vincerai

Se il negus non risponde
E all’armi fa l’appello
Se il negus non risponde
E all’armi fa l’appello

Noi gli farem gustare
L’antico manganello

Dai dai dai l’Abissino vincerai

C’è una nazione grande
che ha molti quattrini
C’è una nazione grande
che ha molti quattrini

noi in compenso a Roma
abbiamo Mussolini

Dai dai dai l’Abissino vincerai

 
 
 

Canzoni Coloniali. IN AFRICA SI VA'

Post n°129 pubblicato il 08 Settembre 2008 da wrnzla

IN AFRICA SI VA'

La tromba del quartiere è già suonata
È l’adunata del battaglion
Un rigo in fretta per l’innamorata
Poi la sfilata lungo i bastion
E per le strade ancora tormentate
Risuona dei soldati la canzon

Si va per Mussolini nell’Africa oriental
Abbiam con gli abissini molti conti da saldar

Per chiuder la partita portiam nella giberna
L’elisir di lunga vita per il Negus Selassiè

Si va per Mussolini per l’Italia e per il re

Tremante d’emozione una vecchietta
Si reca in fretta alla stazion

Per dire al figlio suo con amore
Và, fatti onore, io pregherò

Ritornerò col segno del valore
Le grida il figlio mentre il treno va

Si va per Mussolini nell’Africa oriental
Abbiam con gli abissini molti conti da saldar

Per chiuder la partita portiam nella giberna
L’elisir di lunga vita per il Negus e Selassiè
Si va per Mussolini per l’Italia e per il re

E un giorno non lontano laggiù sull’altipiano
Vedremo sventolare più superbo il tricolor

Si va per Mussolini per l’Italia e per il re

 
 
 

Canzoni Coloniali. FACCETTA NERA

Post n°128 pubblicato il 08 Settembre 2008 da wrnzla

FACCETTA NERA

Se tu dall'altipiano guardi il mare,
Moretta che sei schiava fra gli schiavi,
Vedrai come in un sogno tante navi
E un tricolore sventolar per te.

Faccetta nera,
Bell'abissina
Aspetta e spera
Che già l'ora si avvicina!
quando saremo
Insieme a te,
noi ti daremo
Un'altra legge è un altro Re.

La legge nostra è schiavitù d'amore,
il nostro motto è LIBERTÀ e DOVERE,
vendicheremo noi CAMICIE NERE,
Gli eroi caduti liberando te!

Faccetta nera,
Bell'abissina
Aspetta e spera
Che già l'ora si avvicina!
quando saremo
Insieme a te,
noi ti daremo
Un'altra legge è un altro Re.

Faccetta nera, piccola abissina,
ti porteremo a Roma, liberata.
Dal sole nostro tu sarai baciata,
Sarai in Camicia Nera pure tu.

Faccetta nera,
Sarai Romana
La tua bandiera
sarà sol quella italiana!
Noi marceremo
Insieme a te
E sfileremo avanti al DUCE
E avanti al Re!

Faccetta nera,
Sarai Romana
La tua bandiera
sarà sol quella italiana!
Noi marceremo
Insieme a te
E sfileremo avanti al DUCE
E avanti al Re! 

 
 
 

Canzoni Coloniali. CAROVANE DEL TIGRAI

Post n°127 pubblicato il 08 Settembre 2008 da wrnzla

CAROVANE DEL TIGRAI

Mentre in ciel lassù nella notte blu
Tremano le stelle tutte d’or
Sale da lontan lieve un canto stran
Pieno di nostalgico dolor
E cantando va nell’oscurità
Chi giammai conobbe libertà

Vanno le carovane del Tigrai
Verso una stella che oramai brillerà
E più splenderà d’amor

Mentre nell’ombra triste della sera
S’innalza un’umile preghiera
Che da un brivido in ogni cuor

Signore Tu che vedi tutto di lassù
Fa che doman finisca questa schiavitù

Vanno le carovane del Tigrai
Verso una stella che oramai brillerà
E più splenderà d’amor

Quando giunse il dì che lontan si udì
Eccheggiar il rombo del cannon

Ogni schiavo allor ascoltò il calor
Con il cuore pieno di emozion

Ora incontro va alla civiltà
E le sue catene spezzerà

Vanno le carovane del Tigrai
Verso una stella che oramai brillerà
E più splenderà d’amor

 
 
 

Canzoni Coloniali. CANTO DEI VOLONTARI

Post n°126 pubblicato il 08 Settembre 2008 da wrnzla

CANTO DEI VOLONTARI

Quando la bella mia m'ha salutato
coi tre colori della mia bandiera
un grande fazzoletto ha ricamato
da metter sulla mia camicia nera.

Speranza, fede, amore,
mi stanno sopra il petto,
accanto al mio moschetto
che strada mi farà.

Bel morettin
se il tricolor ti piace,
la libertà e la pace
Italia bella ti donerà;

bel morettin
solleva la tua mano,
saluta da Romano,
che ti portiamo la civiltà.

Quando la bella mia m'ha salutato
ha colto tante rose nel giardino,
ne ha fatto un grande mazzo profumato
perchè lo porti in dono a un abissino.
Le rose io te le porto
e te le voglio offrire
ma se vorrai le spine
le spine ti darò.

Bel morettin
se il tricolor ti piace,
la libertà e la pace
Italia bella ti donerà;

bel morettin
solleva la tua mano,
saluta da Romano,
che ti portiamo la civiltà.

 
 
 

Canzoni Coloniali. CANTERA' FACCETTA NERA

Post n°125 pubblicato il 08 Settembre 2008 da wrnzla

CANTERA' FACCETTA NERA

Laggiù tra lande ardenti e l’altipiano
Di nuova gloria il cielo si è adornato
Più in alto il nostro intrepido soldato
Ha fatto il tricolore sventolar

Canterà faccetta nera
Sempre unito il nostro impero
Marcerà sullo straniero
la romana civiltà
E’ sempre intrepido più avanti andrà
Con la bandiera della santa libertà

Con l'oro e non col petto ha combattuto
Insigni con il levriero si è alleato
Ma il gesto di un Savoia la stroncato
E il mare nostro lo sommergerà

Canterà faccetta nera
Per le strade dell'impero
Marcerà sul bel levriero
la romana civiltà
E’ sempre intrepido più avanti andrà
Con la bandiera della santa libertà

Il sol di Roma già sui colli appare
E avanza il condottiero in nuova gloria
Sul suo vessillo sprizza la vittoria
Perché l’Italia la conquisterò

Tornerà faccetta nera
Nel più grande nostro impero
Baderà la sua bandiera
Che più bella splenderà
E’ sempre intrepido
si schiuderà
la via raggiosa della santa libertà

E’ sempre intrepido
si schiuderà
la via raggiosa della santa libertà 

 
 
 

Canzoni Coloniali. CANTATE DEI LEGIONARI

Post n°124 pubblicato il 08 Settembre 2008 da wrnzla

CANTATE DEI LEGIONARI

Ce ne fregammo un dì della galera
ce ne fregammo della triste sorte
per preparare questa gente forte
chi se ne frega adesso di morir.
Il mondo sa che la camicia nera
s'indossa per combattere e morir.
Duce!

Per il Duce e per l'Impero
eja eja alalà!

Alalà! Alalà!

I morti che lasciammo a passo Uarieu
sono i pilastri del romano Impero.
Gronda di sangue il gagliardetto nero
che contro l'Amba il barbaro inchiodò.
Sui morti che lasciammo a passo Uarieu
la Croce di Giuliani sfolgorò.
Duce!

Per il Duce e per l'Impero
eja eja alalà!

Alalà! Alalà!

"Ma la mitragliatrice non la lascio!"
gridò ferito il legionario al passo.
Colava sangue sul conteso sasso
il costato che a Cristo somigliò.
"Ma la mitragliatrice non la lascio!"
e l'arma bella a un tratto lo lasciò!
Duce!

Per il Duce e per l'Impero
eja eja alalà!

Alalà! Alalà!

O Duce hai dato al popolo l'Impero
noi col lavoro lo feconderemo,
col vecchio mondo diventato scemo
ci sono sempre conti da saldar.
O Duce hai dato al popolo l'Impero
siamo pronti per te a ricominciar.
Duce!

Per il Duce e per l'Impero
eja eja alalà!

Alalà! Alalà!

 
 
 

Canzoni Coloniali. AFRICA NOSTRA

Post n°123 pubblicato il 08 Settembre 2008 da wrnzla

AFRICA NOSTRA

Son raccolte da cento contrade
le più belle legioni del mondo
riprendendo di Roma le strade
oltrepassano il mare profondo!
esse avanzano in terra africana
sfavillanti di gioia pugnace
per donare alla Patria lontana
un diadema di terre e di mar!

Siamo le Camicie Nere
siamo fanti, siamo alpini
siamo mille ardite schiere nere
siam gli eroi di Mussolini!
Artiglieri e bersaglieri
noi farem la nostra storia
coi cannoni e con gli avieri
con le bombe e coi pugnal!

Annientato sarà dalla scure
che brandisce la mano littoria
chi si oppone alle mete sicure
che il Fascismo ha segnato alla gloria!
nel fiorire d'acciaio e di carni
splenderà la radiosa vittoria
nella luce fulgente dell'armi
l'Abissinia redenta sarà!

Siamo le Camicie Nere
siamo fanti, siamo alpini
siamo mille ardite schiere nere
siam gli eroi di Mussolini!
Artiglieri e bersaglieri
noi farem la nostra storia
coi cannoni e con gli avieri
con le bombe e coi pugnal!

siam gli eroi di Mussolini!
Artiglieri e bersaglieri
noi farem la nostra storia
coi cannoni e con gli avieri
con le bombe e coi pugnal!

 
 
 

Canzoni Coloniali. AFRICANINA

Post n°122 pubblicato il 08 Settembre 2008 da wrnzla

AFRICANINA

Tre conti son già stati regolati
Con Adua, Macallè ed Amba Alagi
Tra poco chiuderemo la partita
Vincendo la gloriosa impresa ardita.

Pupetta mora,africanina
Tu della libertà sarai regina
Col legionario liberatore
Imparerai ad amare il tricolore

Due ottobre ricordatelo a memoria
Nell'Africa Orientale avrà una storia
Romana civiltà questa missione
Ed ha fiorito cento e una canzone

Pupetta mora,africanina
Saprai baciare alla garibaldina
Col bel saluto alla romana
Sarai così una giovane Italiana

Avanti Italia nuova che sia gloria
All'armi tu e volontà vittoria
Vittoria contro i barbari abissini
E contro i sanzionisti ginevrini

Pupetta mora,africanina
Piccolo fiore di orientalina
Labbra carnose dolce pupilla
Tutti i tuoi figli si chiameran Balilla

Labbra carnose dolce pupilla
Tutti i tuoi figli si chiameran Balilla .

AFRICANINA (1)

Three accounts have been already regulated
With Adua, Macallè and Alagi
Soon we will close the game
Winning the glorious bold enterprise.

Dark little girl, africanina (1)
You of the freedom will be queen
With the liberating legionary
You will learn to love the tricolour (2)

Second of October remember it in your memory
In the Oriental Africa will have a history
A roman civilisation this mission
And has flowered hundred and one song

Dark little girl, africanina (1)
you will Be able to kiss in the Garibaldian way
With the beautiful Roman salute (3)
So you will Be a young italian girl.

Ahead Italy that new is the glory
To the weapons and to your will victory
Victory against the abyssinian barbarians
And against the Genevan sanctionists

Dark little girl, africanina (1)
Little flower of eastern
Fleshy Lips sweet pupil
All your children will be named Balilla (4)

Fleshy Lips sweet pupil
All your children will be named Balilla (4)

NOTE:
1) AFRICANINA. Feminine designation, diminutive form for african girl/woman.
INA ending suffix ( i.e. africanINA) normally used to indicate something of small and and pretty.
2) TRICOLOR. Italian Flag. As we italian are used to call our natinal flag.
3) ROMAN SALUTE. Fascist salute. Gesture in which the arm is held out forward straight, with palm down.
In origin used by Olds Romans as form of military courtesy.....tribute of respect.
4) BALILLA. Fascist Youth organization for boys 8 to 14 years olds. Later becomed "Gioventu Italiana Del'Littorio" A

 
 
 

Canzoni Coloniali. ADUA

Post n°121 pubblicato il 08 Settembre 2008 da wrnzla

ADUA

Passa la vittoria
Sfavillante in un bagliore
Nel cielo d'oro.
Mille artigli adunchi
Si protendono ad ghermire...
Non può sfuggire.
Ecco: gli italiani già
Hanno preso la città...
... belli, nel maschio viso,
in un sorriso
vogliono cantare.

Adua è liberata:
E' ritornata a noi;
Adua è conquistata
risorgono gli eroi.
Va' vittoria va' ...
tutto il mondo sa:
Adua è vendicata
gridiamo ALALA'!

Rullano i tamburi;
Cessa il fuoco del cannone;
Quanta emozione!
S'alza tra le lacrime
Di gioia e di passione
Una visione:
Sono i martiri che un dì
Questa terra ricoprì
Ombre color di sangue
Nel sol che langue
Cantano così:

Adua è liberata:
E' ritornata a noi;
Adua è conquistata
risorgono gli eroi.
Va' vittoria va' ...
tutto il mondo sa:
Adua è vendicata
gridiamo ALALA'!

ADUA

Passes the victory
In a Sparking  flash
In the golden sky.
Thousand hooked claws
Are protightened to claw...
It cannot escape.
Here: the Italians Have already
Taken the city......
beautiful, in their  male face,
in a smile
they want to sing.

Adua is freed:
It has returned to us;
Adua is conquered
the heroes rise again.
Goes' victory goes'...
all the world knows:
Adua is avenged
we cry ALALA'!

Are rolling  the drums;
Stops the fire of the cannon;
What a lot of emotion!
Rises between the tears
Of joy and of passion
A vision:
They are the martyrs that a day
This land covered
Shades coloured of blood
In the sun that languishes
They sing so:
 
Adua is freed:
It has returned to us;
Adua is conquered
the heroes rise again.
Goes' victory goes'...
all the world knows: 
Adua is avenged
we cry ALALA'!A

 
 
 
 
 

Storia. Anno1936 LE CANZONI DEL FASCISMO e DELL'IMPERO (Vedi nota1)

Post n°119 pubblicato il 08 Settembre 2008 da wrnzla

Fonte Testi: Cronologia.Leonardo.it

Storia. Anno1936
 
LE CANZONI DEL FASCISMO e DELL'IMPERO (Vedi nota1)

La guerra coloniale 1935-36 fece larghissimo uso delle canzoni composte appositamente. Canzone italiane e perfino napoletane, come quelle di Libero Bovio e di A. E. Mario e di tanti altri. Del primo ricordiamo "All'erta, Italia" ("All'erta, all'erta, Italia - o' Duce accus' vo' - e tutta quanta Italia - risponne: all'erta sto!"); il secondo a Napoli Piedigrotta, nel 1935, presentò "Serenata a Sellassiè" ("Tu ch'hè ditto, Sellassiè? - Ca pe' fforza vuò fa' 'o Rre? - Ma ch'hè 'a fa' ! - Passa llà ! - Lloco non può sta'"), oltre che autore di "Inno d'Africa" ("Non vana conquista - di terre e di genti - per dare un Impero ai gaudenti: - l'Italia brama infranger le catene, - non brama scudisciar le adunche menti"). (Ricordiamo qui, che A.E. Mario era già l'autore della canzone patriottica "La(Leggenda del Piave").

IL PERIODO - Falliti tutti i tentativi per un accomodamento pacifico della vertenza italo-etiopica, Mussolini nel '35, passa all'azione, radunando il 2 ottobre 1935 a squilli di tromba gli italiani nelle piazze di tutta Italia per ascoltare alla radio il suo discorso che annuncia l'inizio delle ostilità in Etiopia. "Venti milioni di italiani sono in questo momento raccolti nelle piazze di tutta Italia. E' la più gigantesca dimostrazione che la storia del genere umano ricordi".
Il giorno 3 le truppe italiane in Eritrea iniziavano l'invasione dell'Etiopia.

Con tempestività il maestro Ruccione si fa interprete dell'euforico clima, lo travasa nelle strofe di una canzonetta, e così la grande avventura africana ha un inizio pure corale con "Faccetta Nera", che conobbe subito una vastissima popolarità.

FACCETTA NERA (Testo e Audio)

Molte canzoni prendevano l'avvio dai bastimenti in partenza per l'Africa, con i volontari che si contavano a decine di migliaia. Partivano i mutilati, partivano gli italiani all'estero, partivano i gerarchi, partiva "armato di una sola obbedienza e di una sola volontà" Guglielmo Marconi, e... (scappando di casa) "partivano" anche i ragazzi balilla. Questi presero festosamente sul serio la guerra d'Etiopia. Nelle aule delle scuole, ma anche a casa, ognuno ebbe alla parete la sua carta geografica e le bandierine delle truppe che avanzavano verso il "Paese delle banane", cantando rivolti ai soldati "Portateci le banane - mogadisciane". Scuole e ragazzi (ma anche i "Figli della Lupa") fecero poi accanite gare (durante le sanzioni) per la raccolta del ferro da offrire alla Patria; raccolte del tutto disinteressate, oppure intese a ottenere con un chilo di rottami, il premio che consisteva l'ingresso in un cinema.

IL CANTO DEI VOLONTARI (Testo e Audio)

TI SALUTO VADO IN ABISSINIA (Testo e Audio)

LA SAGRA DI GIARABUB (Testo e Audio)

LA MARCIA DELLE LEGIONI

Se il compositore Ruccione fu tempestivo con "Faccetta nera", il compositore Olivieri stupì. La sua Adua venne cantata il giorno stesso della liberazione della città avvenuta alle ore 10 del 6 ottobre 1935. Cioè 4 giorni dopo l'inizio dell'invasione dell'Eritrea. Il giorno 7 in Italia fu il vero giorno della commozione plebiscitaria. Il fatto si riallacciava ad antiche ma non dimenticate emozioni. A quel primo marzo del 1896, e a quel vallone dell'Amba Alagi dove si erano immolati 4.000 italiani e il generale Barattieri, combattendo contro le armate di Menelik. E morti allora erano stati i primi sogni crispiani di grandezza dell'Italietta di fine secolo. Quasi quarant'anni dopo Adua "era vendicata", come si scriveva, o meglio "Adua liberata" come diceva la canzone di Olivieri.

La guerra pigliò agli occhi del popolo i colori d'una guerra di riparazione, faceva propri i motivi cari già all'Italia prefascista, perché Adua era un nome di immediato effetto sui cuori, come il Piave o il Monte Grappa. Molti storici affermano che quel giorno, molto di più del successivo 9 maggio 1936 ( proclamazione dell'Impero) quella data segnò l'apogeo della dittatura mussoliniana, ma anche del consenso al fascismo mussoliniano; cioè vide farsi unanime il sentimento degli italiani. Fu il giorno in cui anche i dubbiosi, i diffidenti, coloro i quali mai si erano immischiati di politica, i pavidi e gli ignavi entrarono spontaneamente (se volete per quel giorno soltanto) a far parte della folla acclamante nelle piazze. Perfino gli antifascisti non di primissima schiera (l'antifascismo militante, fieramente irriducibile in ogni circostanza, è escluso da questo discorso) lasciarono da parte risentimenti e ripicche per abbandonarsi alla commozione comune.
Perfino i cronisti impazzirono quel giorno. Il Corriere della Sera, nel dare il resoconto scriveva:
"Le campane suonano a gloria. E le sirene accendono ululati nel cielo".

ADUA (Testo e Audio) 

FISCHIA IL SASSO (Testo, vedi nota2)

VINCERE! (Testo, vedi nota2)

Ritrovato dopo "quindici secoli" l'Impero, oltre che fare le grandi parate, l'Italia canora celebrò anche questo evento con una canzone

INNO A ROMA (Testo, vedi nota2)

INNO DEI GIOVANI FASCISTI (Testo, vedi nota2)

BATTAGLIONE "M" (Testo, vedi nota2)

CARO PAPA' (Testo, vedi nota2)

FIAMME NERE (Testo, vedi nota2)

CIAO BIONDINA (Testo, vedi nota2)

Celebrata la proclamazione dell'Impero, l'Italia si dispose a festeggiare i reduci, non solo organizzando accoglienze trionfali, ma anche celebrandoli con una canzone di F. Pellegrino: "Ritorna il legionario".

IL RITORNO DEL LEGIONARIO (Testo, vedi nota2)

GIOVINEZZA (Testo, vedi nota2)

Quest'altra canzone (ch'ebbe una certa notorietà) mise invece in grande imbarazzo due volte gli italiani: quando l'alleato Hitler nel '39 si alleò con i Russi (Mussolini rimase impietrito "ma come, è una vita che mi batto controi bolscevici, e quello lì va' ad allearsi con quelli"). E quando poi Hitler invase la Russia. Dentro l'esercito italiano (del Csir, poi dell'Armir) che marciò con i tedeschi verso la Russia, non erano certo assenti soldati di idee comuniste, ma che però, poi, dai "compagni" russi, furono sconfitti e attaccati ripetutamente nella tragica ritirata. Se sviliti erano gli uomini del regime partiti con tanto entusiasmo e con due canzoni "Abbiam cambiato un giorno in bombe il manganello perciò faremo a pezzi la falce e il martello", oppure l'altra ancora più ottimistica con il ritornello che diceva: "Aspetta mia biondina, vado, vinco e torno", ancora più sviliti erano i sostenitori della sinistra, che non volevano la guerra, ma che consumarono la loro tragedia proprio in territorio bolscevico. Anzi da Mosca a incitare i russi contro non solo i tedeschi ma anche contro gli italiani, chiamati tutti nazi-fascisti, troviamo un italiano: Palmiro Togliatti.

Quando gli scampati raggiunsero l'Italia, gli uni come gli altri (dopo il 25 luglio seguito dall'8 settembre) non avevano neppure più amici in Patria; prendevano le distanze perfino i più stretti parenti, quegli stessi che quando erano partiti avevano fatto loro grandi feste o impartite benedizioni. Molti si ritrovarono che non avevano più né casa, né famiglia, né una patria. Il Re, Messe, Badoglio, Cadorna e tanti altri, improvvisamente erano passati dall'altra parte della barricata; ed inoltre avevano le idee piuttosto confuse, oltre a non aver nessuna autorità e potere. Eppure volevano dagli italiani un altro giuramento, proprio loro accusati di spergiuro, di disonore, ricoperti di vergogna.

Dunque, dove andare, con chi, contro chi, e a far che cosa?

"Non credo di compiere un arbitrio stabilendo un parallelo di sentimenti e motivazioni etiche fra quelle unità che formarono il primo nucleo dell'esercito repubblicano, e quelle formazioni partigiane che sorsero dalla dissoluzione di quei reparti militari che non si arresero ai tedeschi e furono denominate "autonome", perché non riconducibili a un partito politico o a una precisa ideologia.....Scattò in alcuni un istintivo soprassalto di ribellione contro lo sfacelo, un sentimento di non accettazione della miseria morale in cui era sprofondato il paese, il bisogno di dissociarsi dalle viltà, le fughe, l'abbandono; che si manifestarono nel cercarsi fra coetanei, nell'impulso a unirsi, a fare gruppo" (C. Mazzantini, "I ballilla andarono a Salò", Marsilio, 1975)

Così, sia i primi che i secondi, ossia gli ex amici, gli ex commilitoni, gli ex compagni di tante sofferenze, tornati dai campi di battaglia (alcuni, quelli verdi del loro paese non li videro più, gli altri invece erano colpevoli di essere sopravvissuti) reciprocamente (ricevuto l'"ordine" del "mandriano" di turno) iniziarono a darsi la caccia in Italia. Gli uni diventarono il bersaglio preferito dagli altri, come se fossero solo loro i responsabili del " disastro". Così la guerra invece di infuriare in Russia, iniziò a infuriare in Italia. Alcuni - come fece uno dei tanti, vedi qui la testimonianza di SANTE MUCCHIETTO, fecero "l'uccel di bosco, così da vivere da bestia tra le bestie".

Questa era la famosa canzone nell'andata .....

ALL'ARMI (Testo, vedi nota2)

NOTE:
1) Il presente blog non ha intenti di proselitismo politico. Scopo unico dell'autore (wrnzla, dichiaratamente di destra) è quello della divulgazione storica di quella che può essere giustamente definita l' EPOPEA DEGLI ASCARI D'ERITREA evidenziando quanto, in termini di riconoscenza, noi italiani dobbiamo al popolo eritreo. Affichè la conoscenza, il ricordo del loro valore e del loro scarifico sia di monito ed esempio per noi tutti. Affichè si possa scorgere in ogni eritreo un nostro fratello che ha pagato con sangue il diritto di essere considerato tale.
2) Per l'articolo completo riferirsi al sito: cronologia.leonardo.it/storia/a1936f.htm

 
 
 

Storia. Anno1926

Post n°118 pubblicato il 08 Settembre 2008 da wrnzla

Fonte Testi: Cronologia.Leonardo.it

Storia. Anno1926

19 APRILE - Italia e Gran Bretagna stipulano un accordo che definisce le
rispettive sfere di influenza in Abissinia. All'Italia è riconosciuto il
diritto alla penetrazione economica in Etiopia occidentale e alla costruzione
di una ferrovia che, attraversando il territorio etiopico, congiunga l'Eritrea
alla Somalia. Il governo di Addis Abeba ricorrerà alla Società delle nazioni.
I due governi europei dichiareranno che non è loro intenzione spartirsi quella regione. 
NOTE:
1)Per motivi di pertinenza con l'argomento trattato, dalla cronaca dell'anno in oggetto, sono state estrapolate le sole notizie concernenti l' Eritrea e gli Ascari d'Eritrea. Per l'articolo completo riferirsi al sito: cronologia.leonardo.it/storia/a1926d.htm
 
 
 

Storia. Anno1932

Post n°117 pubblicato il 08 Settembre 2008 da wrnzla

Fonte Testi: Cronologia.Leonardo.it

Storia. Anno1932

Il ministro delle colonie DE BONO al ritorno dall'Africa
segnala a Mussolini che l'imperatore d'Etiopia SELLASSIÉ sta modernizzando il
Paese; una minaccia per gli interessi degli industriali italiani in Eritrea,
dove stanno sviluppato la cantieristica e vi sono coinvolti grossi capitali
delle grandi banche italiane. Soprattutto del Banco di Roma: dunque grossi
interessi italiani sono in gioco sia economici che politici. (vedremo più
avanti gli sviluppi di questo allarmismo di De Bono).
NOTE:
1)Per motivi di pertinenza con l'argomento trattato, dalla cronaca dell'anno in oggetto, sono state estrapolate le sole notizie concernenti l' Eritrea, Ascari d'Eritrea e Etiopia. Per l'articolo completo riferirsi al sito: cronologia.leonardo.it/storia/a1932.htm

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: wrnzla
Data di creazione: 27/05/2005
 

 
   Agli Ascari d'Eritrea 

- Perchè viva il ricordo degli Ascari d'Eritrea caduti per l'Italia in terra d'Africa.
- Due Medaglie d'Oro al Valor Militare alla bandiera al corpo Truppe Indigene d'Eritrea.
- Due Medaglie d'Oro al Valor Militare al gagliardetto dei IV Battaglione Eritreo Toselli.

 

 

Mohammed Ibrahim Farag

Medaglia d'oro al Valor Militare alla Memoria.

Unatù Endisciau 

Medaglia d'oro al Valor Militare alla Memoria.

 

QUESTA è LA MIA STORIA

.... Racconterà di un tempo.... forse per pochi anni, forse per pochi mesi o pochi giorni, fosse stato anche per pochi istanti in cui noi, italiani ed eritrei, fummo fratelli. .....perchè CORAGGIO, FEDELTA' e ONORE più dei legami di sangue affratellano.....
Segue >>>

 

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A DETTA DEGLI ASCARI....

...Dunque tu vuoi essere ascari, o figlio, ed io ti dico che tutto, per l'ascari, è lo Zabet, l'ufficiale.
Lo zabet inglese sa il coraggio e la giustizia, non disturba le donne e ti tratta come un cavallo.
Lo zabet turco sa il coraggio, non sa la giustizia, disturba le donne e ti tratta come un somaro.
Lo zabet egiziano non sa il coraggio e neppure la giustizia, disturba le donne e ti tratta come un capretto da macello.
Lo zabet italiano sa il coraggio e la giustizia, qualche volta disturba le donne e ti tratta come un uomo...."

(da Ascari K7 - Paolo Caccia Dominioni)

 
 
 
 

 
 
 
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