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Domani alle 22,50 su Rai2 il 1° programma di Elio e le storie tese: ''Il musichione''

Post n°3954 pubblicato il 05 Marzo 2014 da xavier1962
 

Una rivisitazione in chiave moderna del musichiere, sospesa a metà tra quiz e varietà.

Federica Sciorilli Borrelli

Domani sera e per sei settimane Elio e le Storie Tese saranno protagonisti della seconda serata di Rai2 con il Musichione, il nuovo show televisivo sospeso a metà tra quiz e varietà che prenderà il posto del Grande Cocomero di Linus. Menti e presentatori del programma proprio gli Elìì nella loro formazione al gran completo: insieme ad Elio, Faso, Cesareo, Mangoni, Antonello Aguzzi, Christian Mayer e Sergio “Rocco Tanica” Conforti che, dopo la lunga e giustificata assenza dell’ultimo “TourBiango” torna sul palco.
“Siamo dovuti arrivare a 50 anni – racconta Elio – perché la Rai ci affidasse il nostro primo programma. Forse serviva qualcuno che desse il colpo di grazia definitivo alla rete. Il DopoFestival non conta perché è comunque una costola del Festival di Sanremo vero e proprio e perché è andato in onda talmente tardi che praticamente nessuno l’ha visto”.


Anticoncorrente e anticonvenzionale

Il format (anzi lo s-format come lo ha definito la band) è una sorta di rivisitazione in chiave moderna e scherzosa dei programmi musicali che hanno fatto la storia della Rai come Il Musichiere, Orecchiocchio e DOC. Ma questa volta, non ci saranno né la campanella che i concorrenti dovevano suonare al Musichiere qualora avessero riconosciuto per primi l’attacco di un brano musicale suonato dall’orchestra né i video musicali di Orecchiocchio. Per Elio e le Storie Tese il quiz sarà solo un pretesto comico, tra l’altro spesso ostacolato da altri eventi, per raccontare la musica e i suoi interpreti in modo divertente ma soprattutto anticorrente e anticonvenzionale.


Un inno alla bruttezza

In un momento storico in cui tutti parlano di “Grande bellezza”, Stefano Belisari e company sono infatti pronti a scommettere su una trasmissione brutta e con poco pubblico. Non solo perché, spiegano, il brutto attira (pensate solo agli incidenti d’auto, alle risse, alle liti o a Brunetta), ma perché il flop di Fazio al Festival di Sanremo è un chiaro segnale di come i tempi stanno cambiando: c’è bisogno di investire su temi ancora poco trattati e proprio per questo ancora tutti da scoprire. E c’è bisogno di farlo subito.


Antisocial

Il programma, che andrà in onda dagli studi Rai di via Mecenate a Milano, punterà anche (nei limiti del possibile ovviamente) ad essere anti-social. “Non seguiteci su Twitter o Facebook perché non li avremo – scherzano i conduttori – ma al massimo avremo un fax dove il pubblico potrà spedirci qualche apprezzamento”.


Musica e comicità

Il tutto condito dall’irriverente e intelligente umorismo degli Eelst che, oltre a fare da spalla alle esibizioni degli artisti del mondo musicale (e non solo) ospiti delle sei puntate in programma, intratterranno il pubblico con surreali conversazioni e divertenti gag ispirate al nostro immaginario pop e alla “televisività” in generale”. Un connubio perfetto tra musica e comicità che gli autori hanno deciso di evidenziare anche scenograficamente dividendo lo studio in due: una scena per ospitare un minipalco con strumenti che accompagnerà le performance live, l’altra destinata alle ospitate e ai divertenti sketch del gruppo milanese.


La sigla è di Elio

Di Elio e le Storie Tese è anche la sigla, metafora del budget limitato: “Ho scritto una musica che fosse facile da ricantare, fischiettare, mandare a memoria – dice Rocco Tanica – e credo che sin dalla sigla la gente, i telespettatori, si affezioneranno alla trasmissione”.
Si comincia con un inizio molto cinematografico e con tanto d’orchestra e poi continua solo la band. 

Articolo tratto da http://www.ilsalvagente.it/ 

 
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