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Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultimi commenti

Ciao'contento per il grazie,sai a volte la soluzione...
Inviato da: zoppicante57
il 01/12/2013 alle 21:21
 
Che bello questo commento!!! Grazie, grazie davvero :o)))...
Inviato da: yo.se
il 01/12/2013 alle 19:12
 
Se guardare avanti ti fa paura e guardare indietro ti...
Inviato da: zoppicante57
il 01/12/2013 alle 15:05
 
^__^
Inviato da: yo.se
il 01/12/2013 alle 10:49
 
Salutare è lecito... rispondere è obbligo. ringraziare è un...
Inviato da: soloperyes69
il 30/11/2013 alle 19:34
 
 

 

 

L'Appuntamento I

Post n°27 pubblicato il 27 Ottobre 2014 da yo.se

... Era un pomeriggio di primo inverno e  l'aria era già abbastanza fredda e grigia. Arrivai all'appuntamento mezz'ora prima dell'orario. Il posto m'era praticamente sconosciuto e temevo di far tardi (oltre che di perdermi).

...Per trascorrere un po' il tempo me ne andai in giro per negozietti; una vetrina attrasse -più delle altre- la mia attenzione: era la  vetrina di un negozio di argenti dove in bella mostra c'era un bellissimo anello a fascia tutto lavorato. "E' mio!" pensai... e così fu.

... Neanche uscita dal negozio, Lo vidi arrivare e -malgrado non Lo conoscessi- Lo riconobbi immediatamente. Mi colpì il Suo aspetto perchè l'idea che m'ero fatta di Lui era di di una persona affettata, estremamente precisa e molto classica nella sua eleganza, mentre l'Uomo che avevo d'innanzi era originale, particolare... esprimeva - fin da subito - un carattere deciso, una personalità marcata, un carisma fuori dal comune... e soprattutto era vestito tutto di Nero!. (bellissimo!)

... Ci sedemmo in un bar, d'innanzi ad una cioccolata calda, raccontandoci di noi. Guardavo i suoi occhi mentre il mio cuore non poteva fare a meno di sorridere. Di certo avrebbe sorriso anche Lui se avesse saputo che m'ispirava (in quel momento) una tenerezza infinita. E' un Uomo che può ispirare un miliardo di sentimenti e di sensazioni, ma di certo "tenero" non è!!!

... Ci vedemmo ancora e ancora e ancora... e fu uno dei periodi più belli della mia vita. Non Lo ringrazierò mai abbastanza per le attenzioni che ha avuto per me.

... Peccato che tutto sia sfumato così; peccato davvero!

... Oggi lo incontro di rado. Giusto quando viene a "farsi un giro" dalle mie parti. Non mi parla più. Nemmeno mi saluta. Non so neanche se mi riconosce!

... Eppure il profumo della sua pelle m'accompagna ancora e quell'anello d'argento ancora lo porto al dito.

 
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...

Post n°26 pubblicato il 22 Ottobre 2014 da yo.se

Le verità non dette,

domani diventeranno bugie

e come nebbia fitta s'addenseranno fino a celare

ogni infinitesimale raggio di Luce.

Il grigio del timore diverrà il nero della certezza

e allora il morbo corroderà le viscere dell'Anima.

Le verità non dette,

stolte ed immature presenze

di vigliacche vite.

 

Yosè

 

 
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...

Post n°25 pubblicato il 10 Giugno 2014 da yo.se

Se pensi che la vita possa scorrermi addosso

come una goccia di rugiada

che svanisce al primo sole,

ti sbagli.

Rammento ogni gesto,

ogni parola,

ogni sguardo.

Considero, nel mio cuore,

quel che vali.

Ed ora aspetto il mio silente ospite.

Aspetto Lui che ha accompagnato la mia vita

per un breve batter d'ali.

Sorrido.

L'ho visto.

L'odore della Sua pelle è con me.


Yosè

 
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...

Post n°24 pubblicato il 15 Aprile 2014 da yo.se

Mi porto un bagaglio appresso.

A volte lo faccio volentieri; mi piace.

A volte lo odio così tanto che lo getterei nel cassonetto dei rifiuti!

A volte è leggero,

altre pesantissimo.

Contiene  brutture,

(cose che vorrei rimanessero chiuse  sottochiave)

e pochi scritti ingialliti

stilati sulla pergamena del tempo,

che il tempo ha miseramente sbriciolato.

E' un bagaglio rattoppato

e lascia dietro di sè

la scia del suo contenuto

seguitando, però, a riempirsi ancora.

Vorrei lasciarlo lì abbandonato fra i binari morti di un'antica stazione.

Vorrei lasciarlo lì.

 
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...

Post n°23 pubblicato il 17 Febbraio 2014 da yo.se

Amante,

non chiedere alla tua Donna

di scegliere

tra te e  suo figlio.

Sei perdente.

Sei un perdente.

A vita.

Yosè

 
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...

Post n°22 pubblicato il 11 Febbraio 2014 da yo.se

 

 

 

Se tu non sei con me nel momento del bisogno,

io non ti voglio nei momenti di felicità.

 

 

 

Yosè

 
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Veleno

Post n°21 pubblicato il 22 Novembre 2013 da yo.se

Il nostro, ormai, è un amore avvelenato.

Avvelenato e dal cuore sbilenco.

Procede zoppicando e curvo su sè stesso.

A volte alza gli occhi al cielo per vedere, fra le nuvole,

sogni inesistenti.

 A volte si guarda indietro, sorride e mesto torna ad avanzare.

Il nostro, ormai, è un amore avvelenato.

Avvelenato e dal cuore sbilenco.

 

Yosè

 
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ECCO.... INCIPIT

Post n°20 pubblicato il 22 Gennaio 2013 da yo.se

Ecco che c'è...

C'è che di quella malinconica dolcezza, di quella disperata ricerca di cuore, di quell'Anima bella, corretta, semplice e straziata... non è rimasto niente!

Ma non un "niente" scarno e impoverito, no, no! Un niente ricco - ricchissimo- di violenza, un "niente"dalla voce arrochita dagli urli, un "niente" sporco, viscido, menzognero. Un "niente" che agisce nel nascosto e nel torbido, un "niente" malevolo e ipocrita.

E di quella malinconica dolcezza (di quel mio Amore)...?

neanche l'ombra a tenermi compagnia.

 

Yosè

 
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SBRICIOLATO II

Post n°19 pubblicato il 08 Gennaio 2013 da yo.se

... Rimasi allibita nel guardare quello sguardo vuoto. Un rifiuto: il tuo. Un susseguente rifiuto:il mio. Ecco, questo era bastato a scatenare l'ira funesta contro me e contro il mondo, ma quello che più mi lasciò perplessa furono proprio quegli occhi persi. Oggi penso che facesse tutto parte di un'abile messa in scena, ma ai tempi, mi si dilaniò l'anima. Quello fu il mio primo errore. Avrei dovuto lasciarti lì seduta stante. Non l'ho fatto. Me ne pento.

 

Yosè.

 
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SBRICIOLATO

Post n°18 pubblicato il 30 Agosto 2012 da yo.se

Difficile, sai, descrivere quei momenti. Sembrano così lontani, evanescenti, fumosi... Di certo rammento le tue odi all'Amore, soprattutto a quell'Amore che - secondo te - ti si era sbriciolato fra le mani. Il dolore che urlavi al mondo era così possente, che pensavo fosse stata la GrandeMadre a strappati dalle mani (non certo dal cuore) l'oggetto di quel sentimento e di così tanta devozione. Un'Anima straziata, ecco cosa appariva di te, insieme ad una speranza praticamente inutile. E invece una fiamma si accese nel tuo cuore. Non libera, ma ardente. E allora lode!!! Lode ad Amore che finalmente era pronto a sorgere a nuova vita!! Durò lo spazio di qualche ora, per lasciarti, poi, più affranto di come t'aveva trovato! "Ecco" - pensai - "Gli ci mancava solo questo...! Era già depresso prima, figuriamoci ora!". Annusai la tua voglia di scappare, di nasconderti al mondo, di rintanarti in un antro oscuro dove nessuno potesse raggiungerti. Tutto sommato mi sarebbe dispiaciuto. Tutto sommato mi saresti mancato. M'ero abituata alla dolcezza delle tue parole dalle quali lasciavi trasparire, dal tuo Nero, un'Anima candida per correttezza e sensibilità. Stavo male anch'io. Umore sotto le scarpe. Morale a zero. Però ti porsi la mia mano. Tu, titubante, l'afferrasti. Poche ore e poi: di nuovo il tumulto. Altre poche ore e poi: la fuga. Altre poche ore e poi: a casa. Sinceramente non mi posi troppo il problema del "dopo" e neanche del "come era potuto succedere". Era successo. Ero contenta. Andava bene così.

...>>>

 
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GRAZIE AMORE MIO....

Post n°17 pubblicato il 09 Agosto 2012 da yo.se

 

Dal diario di Giovanna:

Il mio è un grazie particolare. Un grazie rivolto a te, compagno della mia vita. A te che mi riservi momenti unici, intensi ed impareggiabili. Chi può sapere, infatti, quanto può essere bello avere la consapevolezza che l'uomo che ti dorme accanto... ogni mattina si sveglia, apre gli occhi e pensa... :  "MA PERCHE' NON SONO MORTO NEL SONNO????" Che soddisfazione, Amor mio! Nessuno potrà mai comprendere come e quanto tu ti preoccupi per me... Ogni volta che vedi il mio viso appena, appena adombrato [e bada bene senza che io proferisca parola alcuna] tu subito cominci ad agitarti, cominci a chiederne incessamente il perchè e cominci ad abbracciarmi forte, forte... ma così forte da togliermi il respiro ... mi lasci solo quando il "color cianotico" m'arriva agli occhi. Il viola "non mi dona", lo dico sempre anch'io. Grazie ancora perchè così facendo ti prendi cura perfino della mia stipsi. Mi passa immediatamente per lasciare il posto ad una abbondante [diciamo così] evacuazione. Ti sono, poi, immensamente riconoscente perchè non dimentichi mai di rammentarmi d'andare dal medico. Ho bisogno [dici tu] di cure costanti; soprattutto al cervello. "Sei fuori come un citofono" mi ripeti. Ma non basta! Hai costantemente a cuore - al posto mio - le "pubbliche relazioni" ! Forse per compensare la mia timidezza, tu non perdi occasione per adocchiare,  e ri-adocchiare e ri-ri-adocchiare ancora ... E giustamente ignori le mie mute proteste. Grazie, grazie uomo della mia vita, perchè conoscendo il mio più grande difetto [la vanità] hai fatto di tutto per smorzarlo, anche se insieme a lui hai spento anche me! Grazie per risparmiarmi ogni tipo di fatica perfino quella sessuale. Anzi ti chiedo perdono se t'ho profondamente deluso. Lo so, sono una donna, una semplice, misera donna (dalla testa ai piedi con tutto quello che c'è in mezzo e quello che c'è in mezzo non ti basta) e non potrò mai regalarti le sensazioni che ti regala "Deborah". (anche se Deborah a volte dimentica di farsi la barba). Insomma, Tesoro della mia vita, ti sarò grata in eterno perchè rimani vicino a me, anche se questo t'ha portato a perdere il lavoro, anche se questo t'ha portato non trovarlo più, anche se questo t'ha portato a  non cercarlo più e tu devi vivere nell'umiliazione di farti mantenere e ti costringe a passare le tue giornate cazzarando a destra e a sinistra.

Insomma. Grazie eh....!!!!

 
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PENSAVO FOSSE AMORE... E INVECE ERA UNA MONGOLFIERA

Post n°16 pubblicato il 26 Aprile 2012 da yo.se

Pensavo fosse amore... e invece, con l'andar del tempo, (e nemmeno tanto) s'è rivelato una ... MONGOLFIERA...

Mongolfiera intesa non solo come una "palla" gigantesca fatta di noia, di superficialità e d'ignoranza... ma anche una "palla" come il presentarsi sotto mentite spoglie per far credere al mondo d'essere quel che non si è ...

E così...

come tutti i "palloni gonfiati"... è andato via via perdendo ogni suo (già etereo) contenuto... ed è rimasto lì... svuotato, informe, flaccido... in mezzo alla non curanza del mondo.

 
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USO IMPROPRIO DEL CELLULARE

Post n°15 pubblicato il 06 Aprile 2012 da yo.se

Carla conosceva a malapena gli inquilini dell'elegante palazzo nel quale abitava. Il solito "buongiorno" e "buonasera" o poco più. Giusto con Paola, la vicina di casa, aveva un minimo di confidenza. Forse perchè la ragazza aveva  circa la sua età, forse perchè la vedeva sempre sorridente, educata e (importantissima dote) non era assolutamente pettegola. In realtà si trattava di una coppia. Paola, infatti, già da una decina d'anni conviveva con Andrea, un ragazzo bruttarello, a dire il vero, e per giunta parecchio più grande di lei. Una coppia male assortita tanto che Carla s'era chiesta spesso cosa mai c'avesse trovato in lui... ma sembrava essere serena, soddisfatta e  conducevano - d'amore e d'accordo- una vita tranquilla.

Paola, impiegata, usciva la mattina presto e non tornava mai prima delle 18, Andrea, invece, libero professionista, s'era attrezzato lo studio in casa.

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ORE 14.00 DI UN CALDO POMERIGGIO D'ESTATE

Carla era appena uscita da una doccia rinfrescante, ancora i capelli fermati sulla nuca, leggermente gocciolanti. Era un piacere sentire quel piccolissimo rivolo scendere lungo la schiena! Si stava gustando quel momento di refrigerio ... quando... urla disumane squarciarono l'aria. Dall'appartamento accanto (quello di Paola) provenivano grida, rumori di lotta e  un roco gorgoglio di voce maschile, che non gridava in verità, ma che aveva sicuramente qualcosa di terribilmente inquietante. Le urla di Paola non si placavano, articolava parole inconsulte di cui non si riusciva a comprendere il significato, ogni tanto la voce le si strozzava in gola ... un colpo di tosse ... e poi ricominciava a strillare.

Carla, alquanto allarmata, era già pronta a chiamare il 113. Arrotolatasi un asciugamano intorno al corpo, col cellulare in mano, s'era precipita sul pianerottolo decisa a sfondare la porta di casa della sua amica, se fosse stato necessario....

MA NON FU NECESSARIO

perchè come mise il naso fuori dalla porta,  vide Andrea (in mutande) che veniva spintonato in malo modo e preso a calci nelle terga da una Paola isterica che - paonazza in volto - seguitava ad inveire contro di lui e contro uno "strano essere" mezzo uomo e mezzo donna che in autoreggenti, bustino di pizzo e una scarpa sì e una una no s'era nel frattempo precipitato/a verso l'ascensore. Carla, d'avanti a quella scena non potè che offrire il proprio contibuto... lanciò il cellulare, che ancora tenevo stretto fra le mani, colpì Andrea dritto, dritto sulla nuca e gli urlò dietro: "PORCO!!!"

MORALE

Quando sappiamo di dover tornare a casa in orari inconsueti... è sempre meglio avvertire... *_^

Yosè

 
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PICCINERIE

Post n°14 pubblicato il 02 Aprile 2012 da yo.se

Piccinerie come....

cercare -inutilmente- di nascondere, dietro lenti scure, la direzione dello sguardo. La scorrettezza è insita nel gesto. Non  ce ne  sarebbe alcun bisogno se quello sguardo fosse "limpido" ! Se poi lo si accompagna ad un tentativo di cambio di "postazione" atto sia a migliorare la visuale che a non incappare nel controllo e lo si rafforza documentandosi accuratamente circa la consistenza del nero-fumo degli occhiali da sole... beh... la piccineria s'è manifestata al meglio.

Ma certa gente non crescerà mai...

 

Yosè

 
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PROFUMO

Post n°13 pubblicato il 30 Marzo 2012 da yo.se

Fiato strozzato a serrar la gola,

schianto nel petto piegato e dolente.

Disperazione graffia, malinconia uccide, tristezza spezza.

Ho lacerato il talamo come se fosse carne

distruggendo, perfino all'olfatto, il segno della presenza.

Poi... lieve quella benda

è scivolata dagli occhi.

Ferma la fisso in terra

e piangendo la calpesto

finchè sorriso arriva e accende il viso e il corpo mio.

Getto, allora, gli antichi strumenti ormai desueti.

Giaccio

lasciando che Passione ancora sfiori,

ancora penetri

e ancora gli occhi cerco d'aprire

da dietro a quella nuova benda che sarà

intrisa di profumo e di lussuria

anch'essi nuovi nel mio conoscere.

 
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LE STRADE

Post n°12 pubblicato il 28 Marzo 2012 da yo.se

Il freddo a volte pare placarsi, a volte, invece, torna prepotente trasformandosi in gelo. Faccio come Pinocchio: in un'inutile ricerca di calore mi stendo d'avanti ad un immaginario fuoco, proveniente da un immaginario camino, dove arde legna immaginaria. Solo la mancanza di calore non è immaginaria. Credo d'aver la febbre alta perché, come in un delirio, i pensieri e le immagini si accavallano confondendosi. Penso... e mi ritorna in mente una splendida poesia di Hesse che ci piaceva tanto, ma mi fermo alle prime parole perché tutto il resto non ha più senso. "Per dire cos'hai fatto di me, non ho parole..." Ecco - penso - " cos'hai fatto di me ... cos'hai fatto ... di me!". Non lo so, non lo so più! E poi: "morire, dormine, forse sognare...". Che c'entra Shakespeare con Hesse. Forse è solo il recondito desiderio di dormire e non sognare? Ma non sognare non è come morire? E allora? Il recondito desiderio è forse quello di morire? Ma no! Sono già morta! E poi Sekmet che mi tormenta dall'interno... dall'interno di questo mio corpo che, invece, rimane quello della Piccola, Dolce Bastet. La mia presenza è ambita, temuta, satanicamente ammaliante, angelicamente rassicurante, ignorata, calpestata, osannata, odiata, amata. Io sono "una", ma per te sono "nessuno" mentre custodisco nel mio ventre i "centomila" volti di un' Anima impudica. ... <Tu puoi essere ciò che vuoi> diceva. E infatti come sarebbe possibile, altrimenti, attraversare Collodi, passando per Hesse, arrivare Shakespeare proseguire per Pirandello seguendo il filo logico di Sekmet. E' assurdo! Di quali strani percorsi è dunque capace la mia mente e la mia logica! In una illogicità assoluta è sempre così lineare e chiara. A questo punto spero davvero d'avere la febbre alta: sarebbe una  spiegazione al mio delirio.

Yosè

 
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FATO

Post n°11 pubblicato il 13 Marzo 2012 da yo.se

 

Credo poco nel Fato. Penso, piuttosto, che gli eventi della Vita ci pongano d'innanzi a decisioni che spesso richiedono molto (ma molto) coraggio. Dipende da noi operare una scelta piuttosto che un'altra e se optiamo per quella sbagliata non prendiamocela col destino: la colpa è la nostra!

D'altra parte se vuoi vivere devi pur rischiare...

 

Yosè

 
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LA CONTA

Post n°10 pubblicato il 31 Gennaio 2012 da yo.se

Una

come la mano che stringe il collo del nuovo Capro quale rappresentante di antichi livori,

Due

come gli sguardi infami, indegni, lascivi, irrispettosi che si nascondono dietro una mendace lingua che occulta il vero

Tre

come le ingiuste urla paladine di scuse consapevoli del falso interiore

Quattro

e cinque, e cento e mille miserrimi quanto schifosamente aberranti pensieri, gesti, parole, occhi nonchè mani

ed un miliardo ancora...

e poi, alfine,

un "No"

..............

non più.

Yosè

 
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SONO D'ACCORDO CON MARCEL

Post n°9 pubblicato il 26 Gennaio 2012 da yo.se

La memoria funziona in modo strano. Cancelliamo accuratamente fatti ed episodi, sensazioni ed emozioni e poi ... basta un niente per riportare tutto alla mente. Spesso leghiamo i nostri ricordi ad un profumo, ad un rumore o alle cose più strane. Così l'odore del freddo (quello che sa di gelo) racconta...

La mia pelle profuma di mirra. Da sempre. Le lenzuola del mio letto sanno di me. Un sorriso ad occhi chiusi increspa appena le labbra mentre gusto il gelo che precede l'accogliente calore del nido.

Una lontananza che ha il sapore della sicurezza, un abbandono preso per mano che sa di certezza, un vuoto ricolmo d'emozione ed il freddo (quello che sa di gelo) racconta...

Yosè

 
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VOGLIO

Post n°8 pubblicato il 12 Gennaio 2012 da yo.se

Sento il respiro, sento il sussurro, sento il bieco sorriso dell'Anima.

Desidero quel temo  e  temo quel che voglio,

ma quel che voglio avrò.

L'appagamento sarà totale

ed il dolore pure.

Lo so.

Yosè

 
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