Camminavamo nel prato accanto alla roggia. L'aria frizzante, ancora un poco fredda di inizio primavera. L'erba un po' bagnata e qua e la qualche macchia di neve non ancora disciolta.
Avevi un po' di freddo ed io ti tenevo le mani. Ricordo parlavi di tuoi sogni e di libri letti, e di canzoni. Cantammo assieme, tu prima voce ed io, in falsetto, a farti il controcanto. Cantammo mentre io continuavo a tenerti per mano. Avrei cantato ancora, avrei cantato tutto il giorno, tutta la vita t'avrei donato, in quell'istante.
Parlavi di te, dei tuoi amori trascorsi, di quelli in corso, un po' malati, della tua voglia e paura di avere un bambino. Mi leggesti una lettera, l'ultima che ti aveva mandato. Era un foglio di carta azzurrina pieno di parole vuote, di promesse che mai avrebbe potuto mantenere.
Camminavamo lungo la roggia quella mattina. L'ultimo freddo ti arrossava le guance.
Parole, pensai, mentre mi davi quel foglio, Lo piegai con cura, ne feci una barchetta di carta. Con la penna scrissi il nome sulla prua: "malinconia". Varammo la barca mettendola nell'acqua. La corrente la spinse via. Sorridesti ed io accarezzai piano una gota arrossata dal freddo, scostando in poco i capelli. Sorridesti ancora e forse il rossore aumentò, per un improvviso accenno di timidezza. Tu che timida non lo eri stata mai.
Guardammo la barca allontanarsi. Per un po' la seguimmo lungo il percorso dell'acqua. Poi ti fermai dicendoti:-"Adesso lasciamola andare, segue il corso dell'acqua, la corrente che la porta al fiume. Lui è pesce e tu salmone, lui è castoro, costruisce dighe nei ruscelli e tu, tu sei la forza dell'onda marina"-
Mi abbracciasti ed io col cuore in gola, sapevo solo guardarti.
Fosti tu a darmi il primo bacio. Sapeva di fragole, ne sono certo, non fu soltanto la mia impressione. Arrossii anch'io, a mia volta, e non per il freddo. Tu l'imprendibile, vincitrice di mille battaglie, condottiera, amazzone, orgogliosa e fiera. Tue eri fra le mie braccia e sorridevi.
Pensai, succede, a volte, che la lepre impugni il fucile, e il cacciatore imbianchi come tenera colomba. Succede a volte, come nelle fiabe. Guardai lì attorno cercando una risposta, un ricordo. Gialle, splendevano le primule e ricordo, erano apparsi i primi Bucaneve.
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