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Zagara&Pepe

La Metamorfosi è uno stato dell'Anima

 

 

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Un Lavoro d'Autunno                       (capitolo XVIII)

Post n°56 pubblicato il 30 Novembre 2006 da pro_mos

Così la logica aveva agito nella vita di Gioacchino fino a quel giorno, non sapendo e immaginepotendo spiegare la vita, l’aveva racchiusa,  creando una sorta di scrigno a scomparti. Quando una verità ingombrate s'era affacciata, la matematica con la sua logica la classificava e l'ordinava. E se una verità si faceva troppo ingombrante, la matematica la sopprimeva, esiliandola nei cassetti più nascosti.


La verità dell'amore ormai debordava in Gioacchino. Lo possedeva interamente. Quell'amore così totale, quel desiderio tanto vitale aveva mutato la prospettiva di tutta la sua vita. Si alzò con gli occhi quasi spiritati, sudava. Si avvicinò alla parete attrezzata dove, ordinati per autore e poi per dimensione e poi per argomento, c'erano tutti i libri della sua matematica. Li guardò un attimo tutti perfettamente allineati.

Lanciò un grido atroce e si scagliò contro quei libri. Era un grido d'angoscia, di dolore ed assieme di liberazione. Gioacchino con le mani strappava i libri a quell'ordine immagineperfetto e li gettava urlando in mezzo alla stanza. In preda ad un cieca forza distruttiva disordinava quell'ordine, disubbidiva alla fondamentale legge dell'entropia. La logica non spiegava l'amore, e neppure l'ordine. L'amore era il caos, quello stesso che provava dentro ogni parte del suo cuore e della sua mente. La logica era soccombente rispetto all'amore.
Il caos vinceva dunque sull'ordine.
Si placò, la stanza era ridotta ad un campo di battaglia. Ansimando guardò il frutto del caos. Sorrise, dentro di sé compiaciuto di quel gesto forse troppo a lungo covato e desiderato ed ora, finalmente sperimentato.


Sentì suonare al campanello. Aprì la porta e vide la sua vicina, anziana donna che s'intendeva di tutte le faccende del caseggiato, che, messa in allarme da quel trambusto tanto insolito in un'abitazione dove tutto era sempre stato misurato, gli chiese
-:"Tutto bene Professore?"- mentre con la testa cercava di guardare dentro casa per capire cos'era successo. Gioacchino non la fece entrare. Aveva l'aspetto immaginecongestionato, la camicia sbottonata ed ansimava.
-"Adesso si....signora...... grazie.....ora va molto meglio"- vedendo che la vicina di casa non tendeva ad andarsene ma, anzi cercava di incunearsi per meglio curiosare, la congedò dicendo
-"ho molto da fare, adesso, signora, la ringrazio per la cortesia". E chiuse la porta lasciando interdetta l'anziana signora.


Si voltò e ritornando nella stanza cominciò ad infilare i libri dentro ad un grande sacco della spazzatura. Era calmo, stavolta, consapevole che stava compiendo un gesto necessario. Stava dando il giusto peso al suo passato, a quella cultura che lo aveva reso schiavo per tutta una vita. Le convenzioni, le regole, i modi di dire, tutto doveva essere cancellato. Tutto poteva essere cambiato. Riempì un sacco, e poi un secondo ed un terzo. Riordinò aimmaginella bell'e meglio la stanza e portò i sacchi nel cassonetto dell'immondizia.
Poi proseguì verso il centro dove trovò un negozio di poster e stampe. Entrò, non aveva mai considerato i quadri se non come ornamento.
Per la prima volta li guardò come espressione del cuore. Ne vide una e vi si specchiò. Era il percorso di mille scale, dove gli uomini salivano e scendevano occupando uno spazio senza dimensione, senza alto né basso, senza fronte né retro. Era la sua immagine che si ritrovava dentro al labirinto di quel sentimento:
-"Lo compro! - disse risoluto al commesso - me lo può incartare per un …..regalo?"
Poi ne vide un altro, gli occhi del gatto in un infinito ch'era cielo e mare. Pensò a Lumiere, pensò ad Elena e glielo voleva regalare.
-"Prendo anche questo "- disse ancora al commesso - un pacchetto separato, per favore"- il commesso incartò la tavola di Escher poi prese "il Gatto" di Magritte e ne fece una confezione ornandola con un fiocco.

                                (CONTINUA............)

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Commenti al Post:
Vincanto_Editions
Vincanto_Editions il 30/11/06 alle 18:42 via WEB
io la capisco la reazione di gio, eppure non la condivido, perchè non condivido la violenza, pure se è ricvolta verso di sè... avrei voluto piuttosto che gio avesse costretto la propria vicenda personale in un teorema nuovo, che ci portasse tutti più avanti, in cui ordine e caos possano convivere e spiegare l'uno l'altro, e non risolverla in una scelta quasi forzata in cui si escludono a vicenda... guardo il disegno di escher e mi suggerisce proprio che anche laddove si legge il caos, in verità c'è una logica ferrea che ne sostiene il movimento in ogni direzione... ma questo gio, in the heart of his heart, scommetto che lo sa...o lo riscoprirà presto...
 
 
pro_mos
pro_mos il 30/11/06 alle 19:14 via WEB
adoro queste tue linee tangenti....che farebbero intrecciare infinite nuove storie a quelle che sono già passate:-))
 
cinzia63
cinzia63 il 30/11/06 alle 22:34 via WEB
eh si, quello che si chiama "togliersi la soddisfazione.... " il quadro delle scale mi piace moltissimo, ma mai quanto i tuoi racconti.... loro trascinano... grazie Pro...
 
 
pro_mos
pro_mos il 30/11/06 alle 23:10 via WEB
signoraaaaaa lei sta parlando in un'opera di Esher perbacco!! un po' di rispetto....altro che i miei ghirigori.........eheheheh Bucanotte :-))
 
Rospo_72
Rospo_72 il 30/11/06 alle 22:54 via WEB
La reazione di Gioacchino è quella che ho dentro, si potrebbe dire, ma non c'è verso di tirarla fuori...
 
 
pro_mos
pro_mos il 30/11/06 alle 23:10 via WEB
la tua libreria te ne sarà riconoscente.-))
 
Lilith.in.Ombra
Lilith.in.Ombra il 01/12/06 alle 21:58 via WEB
Mi sono persa tantissime volte nei lavori di Escher... "Vlinder", per esempio o "Another world". Quello che hai scelto tu è azzeccato per descrivere l'Amore, perché credo sia l'elemento più "Relativiteit" che esista. Quanto alla matematica, bhé ti assicuro che quando al Liceo artistico mi sono trovata di fronte allo studio di funzioni, delle quali ricordo solo che tendevano al più infinito o al meno infinito, mi sono trovata a pensare che per formulare tutte quelle ipotesi, ci voleva una bella fantasia...altro che logica! ;)
 
 
pro_mos
pro_mos il 01/12/06 alle 22:44 via WEB
eheheh sei straordinaria...ma questo si sa.......è ordinaria amministrazione :-))
 
Readerle
Readerle il 03/12/06 alle 09:58 via WEB
non hai mantenuto la promessa.... potrei ingelosirmi sai? poi vedi che fine fa il tuo porta cd ;-)
 
 
pro_mos
pro_mos il 03/12/06 alle 10:35 via WEB
ci stavo giusto pensando......alla promessa mica al porta cd......eseguo ok?
 
   
Readerle
Readerle il 03/12/06 alle 10:40 via WEB
paura eh? :-P
 
     
pro_mos
pro_mos il 03/12/06 alle 10:47 via WEB
no. mi piace mantenere le promesse:-)
 
     
Readerle
Readerle il 03/12/06 alle 11:17 via WEB
peccato sia stato un passaggio.... fugace, ti fa così schifo?
 
     
pro_mos
pro_mos il 03/12/06 alle 11:45 via WEB
la tua opinione l'ho valutata quindi.......lo sai come la penso.....quel sito è un po' come casa propria....a volte si ama altre si odia........ma è pur sempre casa:-)
 
     
Readerle
Readerle il 03/12/06 alle 11:50 via WEB
già, un posto che si da per scontato che continui ad esistere nel tempo e che ti accoglierà sempre come se non te ne fossi mai andato.... ma la volpe che hai lasciato lì da sola, quanto credi potrà resistere senza nessuna attenzione?
 
     
pro_mos
pro_mos il 03/12/06 alle 12:00 via WEB
confido nella capacità delle volpi........come di chiunque, di saper leggere......oltre alle parole anche la realtà delle cose:-)
 
     
Readerle
Readerle il 03/12/06 alle 12:42 via WEB
le volpi nella realtà delle cose, come nella fantasia, pensano solo a vivere... e per farlo hanno bisogno, di cibo, acqua, coccole....
 
SogniSullaLuna
SogniSullaLuna il 03/12/06 alle 12:51 via WEB
logica, razionalità. nemiche della vita? dell'amore? da istintiva mi verrebbe da dire di si, ci sono cose che devono andare oltre...
 
 
pro_mos
pro_mos il 03/12/06 alle 14:48 via WEB
certe cose sembrano acclarate........anche sulla luna:-))
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 03/12/06 alle 16:13 via WEB
Non ci si può liberare del proprio passato prendendolo, riempiendoci i sacchi della spazzatura e buttandolo nel cassonetto dell'immondizia. Si tratta invece di dargli un ordine personale e una giusta collocazione. Un ordine entropico, se così si può dire, cioè che abbia in sè il giusto grado di disordine e caos, ma anche di logica e ragione. E' solo così che riusciremo ad accettare pienamente noi stessi, nei nostri pregi, ma anche nei nostri difetti. ciao, un sorriso e buona domenica. :o)
 
 
pro_mos
pro_mos il 03/12/06 alle 17:15 via WEB
credo che tu abbia detto delle grandi verità solo che chi non sa nuotare spesso affoga se gettato nell'acqua alta......
 
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