Creato da dracula56 il 30/12/2007

Dracula

Vlad Tepes

 

Buon inizio settimana!!!

Post n°2213 pubblicato il 28 Settembre 2009 da kinzia73
 
Tag: DeS

 
 
 

Follia

Post n°2212 pubblicato il 28 Settembre 2009 da padmaja
 
Tag: fla

Dalla tua bocca gronda sangue,

ma hai usato i tuoi denti come lance?

Hai fatto arrossire le mie guance...

lo so che con me non ci son speranze...

folle ragazza...

mi definirai pazza...

ma anche se attorno a me c'è di sangue una pozza,

vorrei che di me

prendessi un pezzo della mia vita mortale...

lo so che mi puoi trasformare,

non ti devo pregare, vero?

Metti sul mio viso un velo

e cambia tutto questo con un tocco leggero...

i tuoi poteri son potenti e forti,

riempi il mio cuore di conforti

e dimmi che posso diventare come te,

non posso aspirare a rimanere al fianco del Re...

Re dei vampiri che strappa sospiri,

ma almeno farò parte della tua stirpe,

del tuo mondo...

 

fla


 
 
 

BUONA GIORNATA CONTE ! BACI

Post n°2211 pubblicato il 28 Settembre 2009 da piccolastronza1

 
 
 

BUONA DOMENICA CONTE !

Post n°2210 pubblicato il 27 Settembre 2009 da piccolastronza1

 

 
 
 

Buona domenica

Post n°2209 pubblicato il 27 Settembre 2009 da kinzia73
 
Tag: DeS

 
 
 

Buon fine settimana

Post n°2208 pubblicato il 26 Settembre 2009 da Giullia1
 
Tag: vampiro

 

 

 
 
 

Buon pomeriggio mon tresor...

Post n°2207 pubblicato il 26 Settembre 2009 da kinzia73
 
Tag: DeS

 
 
 

Post donatomi da Giullia1..!

Post n°2206 pubblicato il 25 Settembre 2009 da dracula56

 
 
 

Buon oscuro week end Conte

Post n°2204 pubblicato il 25 Settembre 2009 da kinzia73
 
Tag: DeS

 
 
 

MINA E DRACULA..!

Post n°2203 pubblicato il 24 Settembre 2009 da dracula56

 
 
 

L'AMORE....!!

Post n°2202 pubblicato il 24 Settembre 2009 da dracula56

 

 
 
 

Bite me Dracula!

Post n°2201 pubblicato il 23 Settembre 2009 da kinzia73
 
Tag: DeS

 
 
 

Vampire..!

Post n°2200 pubblicato il 22 Settembre 2009 da dracula56

 

 

 

 
 
 

Vangelis Chariot Of Fire (Momenti Di Gloria)

Post n°2199 pubblicato il 21 Settembre 2009 da dracula56

Per i nostri ragazzi
° Fortunato Antonio
° Mareddu Matteo
° Pistonami Giandomenico
° Randino Massimiliano
° Ricchiuto Davide
° Valente Roberto

 

p09 

Dal profondo della mia anima...fiero di essere italiano,condanno l'atto terroristico e vile che ha tolto la vita ai nostri figli...e urlando.......onore agli eroi,w L'Italia,e la sua Libertà..!

 
 
 

Buon inizio settimana Conte!

Post n°2198 pubblicato il 20 Settembre 2009 da kinzia73
 
Tag: DeS

 
 
 

Felice e sereno week end!

Post n°2197 pubblicato il 19 Settembre 2009 da kinzia73
 
Tag: DeS

 
 
 

La storia di Dracula III° PARTE

Post n°2196 pubblicato il 19 Settembre 2009 da dracula56

Persecutori perseguitati
La contrapposizione tra la cristianità e la Sublime Porta - com'era chiamato l'Impero ottomano - non era che dei motivi d'instabilità della regione. Contrasti ancora più irriducibili dividevano le popolazioni cristiane per il proliferare di tesi dottrinarie al di fuori dell'ortodossia ecclesiastica, provocando incontenibili esplosioni di fanatismo, eccidi e persecuzioni. Se ne era avuta esperienza, in particolar modo, con il movimento di Jan Hus, cui avevano aderito numerose comunità di contadini e artigiani cechi, attratte da una predicazione che rivendicava una maggiore aderenza della religione alle Scritture.
Considerati eretici, gli husisti erano considerati dapprima oggetto di violente persecuzioni, culminate con il rogo del loro maestro nel 1415. Avevano scatenato sanguinosi moti di rivolta in Boemia , nel corso del quale c'era stato sterminio da entrambe le parti. Sia l'imperatore Sigismondo che il suo il suo fratello geloso Venceslao, re di Boemia, vi erano stati coinvolti a causa dell'illusione di quest'ultimo di poter fare leva sul patriottismo husista per poter spodestare il primo il che dimostra quale intreccio e confusione vi fossero all'epoca, in quella parte dell'Europa, tra moventi religiosi e interessi dispotici.
Sigismondo, posto di fronte alle mire indipendentiste degli husisti all'interno e alla minaccia islamica oltre i confini dell'Impero, fondò (nel 1818, secondo attendibili fondi, ma la data resta incerta) un Ordine cavalleresco detto del Drago per combattere eretici ed infedeli d'ogni ceppo.

Zelo sterminatore
L'insegna di questo sodalizio animato dalla più irriducibile intolleranza religiosa era un dragone morto e capovolto su se stesso. Simbolizzava il demone dell'eresia annientato dalle armi cristiane. Sull'armatura indossavano un mantello rosso sovrastato da una cappa verde di ridotte proporzioni, che nell'insieme rappresentavano la pelle verde della bestia e il suo ventre insanguinato.
Gli husisti furono tra i primi a incorrere nello zelo sterminatore di questi nuovi giustizieri della fede, che istituzionalmente rappresentavano il trapianto di una malintesa idea di crociata dalla Terra Santa al cuore d'Europa. Ma l'eresia, da colpire nelle sue molteplici espressioni, non era che un obiettivo - neanche il principale, a giudicare dalle apparenze - dei cavalieri del Drago. Sia l'imperatore che il Papa e gli altri sovrani d'Occidente sognavano una grande crociata balcanica contro la Porta, una impresa già in atto nei suoi presupposti, anche se frammentata in una miriade di spedizioni differenti, condotte con animo da entrambe le parti. Per questo Sigismundo chiamò a far parte dell'Oriente quei principi che si erano particolarmente distinti per le loro incursioni contro i turchi o nella difesa dei propri territori dai loro assalti. Divennero cavalieri del Drago gentiluomini d'Ungheria e di Polonia, di Boemia, di Romania, dei Carpazi e del Danubio, cechi e transilvanici, valacchi, moldavi e tedeschi.

Tra ancelle e precettori
Il principe Vlad non ebbe molto tempo da dedicare ai propri figli, salvo al primo, di nome Mircea, che avrebbe dovuto succedergli e che portò sempre con se in guerra. Lo volle accanto contro i turchi e contro i cristiani, a seconda della direzione in cui soffiava il vento della convenienza, educandolo così fin da ragazzo a quella doppiezza ch'era scelta inevitabile di sopravvivenza nella confusione che regnava nei tormentati territori di confine tra Porta Ottomana e l'Ungheria.
Oscurato quindi dal primogenito e pressoché ignorato dal padre, Dracula Vlad trascorse l'infanzia aggrappato alla gonna della madre, la bellissima quanto pia principessa Cneajina, della famiglia moldava dei Musatin.

Un'educazione aperta
Sembra infatti che, pur avendolo la madre affidato ai depositari dell'ortodossia bizantina, che era il credo dominante in quella contrade, il padre chiamasse a educarlo dai preti cattolici. Non è che il principe fosse così fervente da seguire con uno speciale zelo la formazione spirituale del figlio, ma voleva con ogni evidenza compiacere l'imperatore Sigismondo, cattolico e tedesco, presso la cui corte di Norimberga aveva lui stesso studiato.
Si mostrava perciò "aperto" alla cultura germanica, assicurando tra l'altro una certa protezione alle comunità dei mercanti tedeschi, numerose in Valacchia e Transilvania. Così Dracula crebbe in un ambiente contrassegnato di una varietà di linguaggi, costumi e consuetudini. Il che valse ad allargare la sua visione del mondo, predisponendolo a trattare con popolazioni diverse, senza troppo curarsi delle loro abitudini o credenze, com'era d'altronde indispensabile in una società dominata dall'intrigo, nella quale il tradimento rientrava tra le necessità naturali d'ogni giorno.

Vlad il Monaco
Cattolico e ortodosso, non si poneva interrogativi su quale fosse delle due la vera fede. Sapeva che il nemico da combattere per la libertà di entrambe era il Turco, ma anche di questo non era pregiudizialmente convinto al cento per cento.
La famiglia si era intanto allargata. Almeno altri due figli di Vlad si erano aggiunti in pochi anni a Mircea e Dracula: il terzogenito Radu, che sarebbe presto chiamato il Bello per i suoi allineamenti apollinei, e un fratellastro nato da un'amante di nome Caltuna. Anche a quest'ultimo era stato imposto il nome di Vlad, con disappunto del primo, infastidito da una iterazione che sembrava quasi una sfida. Caltuna era però uscita in fretta dalla vita del principe, andandosi a rinchiudersi per il resto dei suoi giorni - non si sa quanto spontaneamente - in un convento. Finì in convento anche suo figlio, che per questo fu detto Vlad il Monaco, venendo così escluso da qualsivoglia pretesa dinastica.

 
 
 

La storia di dracula.......!

Post n°2195 pubblicato il 17 Settembre 2009 da dracula56

Una storia del Medio Evo
Vlad Tepes (nominato poi Dracula) cresceva con il fratello Radu il Bello tra le corti della nativa Sighisoara e della nuova capitale Tirgoviste, strategicamente situata sulle alture dei Carpazi meridionali, detti anche gli Alpi Transilvanici. Il loro padre, intanto, si cimentava in una serie di battaglie per conservare la sua egemonia sulla regione. Insidiavano il principato nemici di diversa provenienza, che non costituendo un'unica compagine lo costringevano a estenuanti campagne, senza soluzione di continuità, su fronti diversi e con diversi alleati.

I signori della guerra
Impetuoso e fedele, combatteva in ogni frangente al suo fianco il primogenito Mircea, la cui fama di guerriero instancabile andava crescendo tra i voivoda (prinicpi) coinvolti a vario titolo - alleati talvolta, avversari talvolta - in quella girandola di guerre. Ancor più del padre, veniva considerato l'emulo e l'erede ideale del nonno in cui portava il nome, Mircea il Vecchio, il primo della famiglia ad avere avanzato pretese sulla Valacchia nei confronti dei cugini Bessarabi, avallandole con uno speciale zelo guerriero contro i Turchi, per difendersi dai quali aveva edificato sul Danubio la città fortificata di Giurgiu (al sud). Si agitavano in questo crogiuolo di morte piccoli despoti senz'altra indipendenza che quella assicurata loro dal taglieggiamento e dal saccheggio dei territori circostanti, ma anche principi coronati, sovrani già insediati su troni prestigiosi e lo stesso imperatore, trascinato in contese ambigue e dall'esito imprevedibile.

Com'era successo con i Hussisti di Boemia, eretici e nazionalisti strumentalizzati da re Venceslao per minare l'autorità imperiale del fratello Sigismondo. C'erano in campo le famiglie dei Bessarabi, divise nel rivendicare i troni di Valacchia, Moldavia e Transilvania; c'erano gli Hunyadi transilvani, capeggiati dal principe Janos, la cui fama di crociato invito l'induceva a farsi largo quale aspirante alla corona ungherese; c'era il moldavo Bogdan, cugino di Vlad, che con suo figlio Stefano tentava di conseguire un primato tra i principi schierati contro la Porta; e c'erano gli Asburghi, che dall'Austria sognavano un impero danubiano a scapito dell'Ungheria anche gli Jagelloni di Polonia, discesi dalla Lituania e ora protesi verso Boemia e Romania dopo aver messo in ginocchio l'Ordine teutonico, pallido fantasma della gran macchina da guerra ch'era stato.

Balcani in fiamme
C'erano infine i signori della Bianca Città che le popolazioni dall'identità incerta di quella regione chiamavano Belgrado, contesa tra Turchi e cristiani dopo essere stata bizantina, bulgara e serba. Dai Serbi era stata ceduta all'Ungheria, che, dopo averne fatto la rocca forte della cristianità balcanica, stendeva a tenersela. C'era giù per i Balcani, al di là dell'insanguinata pianura del Kossovo e dei campi bruciati di Semedria e Nikopol, teatro di catastrofiche disfatte cristiane, il limite oltre il quale si accendeva alla inviolabile Porta. Di laggiù levava la sua minaccia il Turco, nemico di sempre, guidato dal sultano Murad II, uomo determinato e di gran lunga più lungimirante dei suoi avversari. E' difficile dire quanto il Murad credesse nell'effettiva possibilità d'innalzare nel cuore d'Europa la bandiera della Mezzaluna. Ma una cosa era certo: ai cristiani avrebbe almeno strappato Constantinopoli e decretato la fine di quanto restava dell'Impero Romano d'Oriente. Era questo il progetto cui lavorava con fervore nella sua reggia di Adrianopoli, che ormai considerava come una sorta di residenza provvisoria in attesa di trasferirsi tra gli ori di Bisanzio, sul Bosforo dai tramonti d'opale. Invano, da Roma, il Papa invocava l'unità dei principi cristiani per l'arginare l'avanzata del sultano che già nel 1422 aveva assediato Constantinopoli. Non solo quest'unità restava un'utopia, ma il tradimento era spesso la regola per quei voivoda dalla corona vacillante che, insidiati dai propri vicini, vedeva nella protezione ottomana la solo via di salvezza.

 
 
 

Lady Vamp!

Post n°2194 pubblicato il 17 Settembre 2009 da kinzia73
 
Tag: DeS

 
 
 

Vampire

Post n°2193 pubblicato il 16 Settembre 2009 da dracula56

 

 
 
 

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